Ho letto questo racconto quasi per caso mentre andavo alla ricerca di qualcosa di nuovo da leggere, mi ha messo curiosità, e visto che ogni cosa che leggo mi sento di scrivere qualcosa, eccomi qui.
Prima di tutto ti vorrei ringraziare, perchè lo sforzo di uno che si mette a scrivere per se è vero, ma presumo anche per gli altri va premiato e quindi nuovamente grazie.
Però non mi trovo d'accordo su due cose, che l'uomo è stato creato perchè il tutto era troppo noioso, e allora quella persona ha sbagliato tutto basta vedere che l'uomo stesso rovina la terra a suo danno. E poi non sono d'accordo che un figlio complica la vita, perchè ritengo che un figlio sia il dono più bello che possa avere una donna e una famiglia. Magari più responsabilità, quello si.
Un consiglio sarebbe anche bello creare gli spazi perchè ho fatto fatica a leggere tutto appiccicato.
Comunque grazie per il tuo impegno
Mara

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Questa storia è fantastica! *_* Sono capitata qua perché anch’io partecipo al contest e, dato che il tema mi ha stregato, mi sono smossa (che gran fatica xD) per esplorare un po’ la concorrenza. 
Partiamo dal presupposto che trovo il tuo prologo davvero intrigante ma, forse non lo sai, i temi filosofici e astratti sono il mio punto debole. Iniziando in tal modo, ti sei conquistata il mio cuore e la mia attenzione per tutto il racconto. Ho trovato interessanti alcune delle tue scelte, come quella di redigere una lettera spedita da una nonna e perfino il fatto che la protagonista sia diventata cieca in seguito ad un tumore da fumo di sigaretta. Non so perché, ma non avrei mai associato un cancro generato dall’abuso di nicotina/catrame a un malanno della vista. Scelta del tutto innovativa, sotto quel punto di vista! 
La modalità della lettera, a dire il vero anch’essa abusata nelle fiction, si presenta nella tua più come la stesura delle tesi di una donna ormai condotta al limitare della vita che come un vero necrologio affettivo. Questo rende la trama molto più originale del previsto, complimenti.
Toccanti le parole di cui fai uso nello svolgimento della storia, in special modo nel frammento conclusivo. Hai reso a pieno l’idea di cecità che il contest proponeva. E non solo, ho adorato la tua protagonista, viva preda delle illusioni e dell’avvento della fantasia, che ammonisce la nipote dalla crudeltà della realtà odierna. Ce la vedo proprio, lei come una nonna. 
Se proprio devo indugiare sulle più minuziose pecche, trovo che la fiction sia un po’ corta! Vabbè, tieni conto che io sono sempre quella preoccupata di non sforare il limite massimo di parole consentito, quindi è mio dovere enfatizzare la rilevanza nella società delle One-Shot che non trovano mai fine...^^’ 

A presto e spero che, se in futuro ti capitasse di passarci, la mia storia ti piacerà altrettanto [anche se lo trovo difficile...]! ;)

 

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Ciao. Devo dire che l'idea che hai avuto è veramente originale, non avrei mai pensato di accostare la terra alla ciecità, eppure di quest'ultima me ne intendo abbastanza. Hai lanciato un messaggio molto bello con questa storia, l'escamotage letterario è stato evocativo ed efficace. L'accostamento della terra cieca ti è riuscito molto bene, questo concetto che lo è diventata per il troppo fumo e le troppe oscenità che l'uomo le ha provocato è molto azzeccato a mio parere. Poi mi è piaciuta tantissimo la parte finale in cui la Terra viaggia con la fantasia e dà speranza a Ramona, ripeto, storia molto evocativa. In più scrivi anche molto bene, brava.

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