Recensioni per
L'irregolare
di White_Converse
L'idea che hai avuto mi ha colpita per genialità. E "genialità" non è una parola che uso tanto spesso perché se tutto e tutti sono geniali, allora si finisce che niente lo è. Ma nel caso di te e della tua storia, penso sia doveroso usare questo termine perché una persona "geniale" è secondo me un qualcuno che vede ciò che gli altri non riescono a vedere. Tutti sappiamo della rete di irregolari di Sherlock, i senza tetto che hanno questo rapporto di dare/avere, come fosse un interscambio, con il grande Sherlock Holmes. Eppure mai nessuno si è preso la briga di soffermarsi a farci vedere le cose dal loro punto di vista. |
“…Guardi il primo, potente e maestoso…Guardi l’altro, piccolo e confuso…”: mi piace molto questo inizio, che racchiude, in poche parole, l’essenza di come Sh e John si mostrano agli altri. Ma sappiamo che, dietro, c’è molto di più, luci ed ombre che costituiscono uno splendido paesaggio interiore di due anime assolutamente complementari. Il “volo” dal tetto del Barts ce l’abbiamo tutti davanti agli occhi, in un “loop” angosciante, con lo sguardo che rimbalza dalla mitica figura di Sh a quella umana ma splendidamente vera di John. Hai ripreso un momento clou della serie BBC (“…tiene gli occhi fissi su di lui probabilmente da sempre… è lì che tende la mano verso di lui…”) che è stato sviscerato, smontato e rimontato mille volte per meglio comprenderlo e raccontarlo. Il rischio che hai sfidato era quello di cadere nel già letto e nel troppo noto ma questa storia si presenta, invece, come un qualcosa di originale e dal sapore nuovo di un altro punto di vista. Infatti ti sei servita degli occhi e del cuore di un personaggio inedito, interessante proprio per la nuova potenzialità di raccontare le stesse cose ma guardate da una diversa prospettiva. E questo ci fa addentare ancora di più in quei momenti angoscianti che, masochisticamente, davvero, si rivedono più volte. Riporto una frase che mi ha colpito particolarmente: “…quel pazzo sul cornicione dell’ospedale, che tanto somiglia ad un angelo…”. Brava. |
Buonasera 🙈 Inizio subito facendoti i complimenti, scrivi davvero bene, in maniera scorrevole e riesci a far trapelare emozioni e pensieri sia della voce narrante che di quelle fuori campo. Mi è piaciuta molto la scelta che hai fatto, narrare la storia dal punto di vista di una terza persona che osserva sapendo è una scelta coraggiosa, hai preso il punto di vista dello spettatore quasi, e poi il modo in cui descrivi i gesti e gli sguardi tra Sherlock e John... Anche se ho visto la puntata tante volte, leggere le tue parole mi ha fatto rivivere tutta la scena con tanto di brividi e pianto. Il dolore di john è sempre troppo forte da affrontare, ma veder questo lato di Sherlock, che si preoccupa per lui... È stato molto bello "vederlo" preoccupato prima di portare a termine il suo piano, sei stata bravissima davvero 🙈 |
È un'idea particolare, un punto di vista nuovo ed inedito sull'ormai più che abusato argomento "caduta", ed il tutto è stato gestito magnificamente. |