Recensioni per
The Sleeping Beauty
di rora02L

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
11/12/16, ore 19:27

La tematica del tuo racconto è molto triste.
Come può, del resto, non essere malinconica la tematica della morte? Per di più con una bambina come personaggio e un padre, che si è trovato nella medesima situazione così tante volte ma ora la vive da un punto di vista umano, fragile e incredibilmente doloroso.
La storia è scritta bene, il monologo interiore del chirurgo, il primo incontro di Anita e Patrick... tutto davvero molto coinvolgente e bello.
Triste ma molto carina, un gioiellino.

Brava, complimenti!
Alla prossima

Mardy

Recensore Veterano
05/12/16, ore 13:39

Ehilà! Eccomi per lo scambio. 
Prima di tutto ti faccio notare poche cose, sperando di esserti utile: 
- "Solitamente mia moglie sta via di casa per il lavoro per qualche settimana a volte, ma mai per due mesi." visto che hai messo solitamente, quel "a volte" stona un po'. Secondo me starebbe meglio "Solitamente mia moglie sta via di casa per il lavoro, a volte anche per qualche settimana, ma mai per due mesi." o qualcosa del genere. 
- "Ed il dolore per la possibile perdita totale di mia moglie mi sta portando verso la depressione, solo Giselle porta qualche sprazzo di luce nella mia vita." fossi in te, cercherei un modo per evitare la ripetizione di "portare". 
- "Ricordo bene tutte le volte in cui dovevo dire ai parenti dei miei pazienti che il loro caro stava per morire" qui ci starebbe meglio "in cui ho dovuto", visto che suppongo faccia ancora il medico e quindi debba dirlo di nuovo prima o poi (probabilmente). 
- "Purtroppo noi medici non evitiamo la morte: la rimandiamo solo." secondo me al posto di "solo", suonerebbe meglio "soltanto". 
- "Ne rimasi impressionato e folgorato, ma mi dissi subito che una così bella ragazza, dalla personalità solare ed una parola gentile per tutti avesse già un ragazzo." o togli la virgola prima di "dalla personalità" oppure ne metti una anche dopo "per tutti". 
- "Appena mandai giù il bicchiere, sentii una voce accanto a me chiedermi se poteva versarmene un po’. Presi la lattina senza esitazione (...)" prima di tutto, al posto di "bicchiere" metterei "bibita" o qualcosa del genere, poi penso debba essere "se potevo versarne un po'" visto che è lui che deve darne a lei e non il contrario. 
- "Fui preso da una voglia irrefrenabile di baciarla: mi buttai sulle sue labbra, chiudendo gli occhi, in un timido bacio a stampo (...)" penso che qui ci sia un po' di contrasto fra quel "mi buttai" e il "timido bacio a stampo". Creano due immagini totalmente differenti nella testa del lettore. 
- "(...) era il sono più meraviglioso" piccola svista: "suono". 
- "(...) lucente- in realtà sarebbe un camice da dottore, ma diciamo pure così- (...)" in questa parte non mi convince molto l'alternanza creata dai trattini; alcuni sono uniti alla parola precedente, alcuni no. Fossi in te, metterei sempre uno spazio fra la parola e il trattino. 
- "(...) anche sa la punto non credo si possa definire un destriero (...)" altra piccola svista: "se". 
- "sereno . Giselle esclama" qui c'è uno spazio di troppo prima del punto.
Detto ciò, questa piccola storia mi è piaciuta, ho un debole per questo genere di racconti. Trasmette molta malinconia e sembra di essere testimoni di questa situazione, quasi come a condividerla con i personaggi. 
Complimenti e alla prossima, 

Lawlietismine

Recensore Master
29/09/16, ore 14:43

Ehilà!
Ho trovato questa shot molto dolce, tratta un tema non originalissimo ma considerando quanto è piacevole la lettura questa è una cosa a cui non si fa poi tanto caso :)
E poi quel banner lì all'inizio... io AMO Come d'Incanto (e ovviamente anche Patrick Dempsey), ammettilo che l'hai messo apposta per far abboccare tutte le povere amanti del film come me :3

La storia tra Anita e Patrick è molto tenera, ammiro sempre quando è la donna a fare il primo passo perché per me è qualcosa di impossibile.
E Giselle! E' una bambina adorabile e mi è piaciuto molto il suo stretto rapporto sia con il padre che con la madre.
La cosa che mi è piaciuta di più, però, è la favola. Cioè, non la favola in sé (che pure è molto bella) ma il motivo per cui Patrick la usa, ovvero spiegare alla bambina una situazione difficoltosa, e soprattutto i parallelisimi con la realtà. Lui è un medico, un uomo con i piedi per terra e questi particolari mi sono piaciuti, anche se possono sembrare una cosa piccola a confronto con il resto.

Insomma, hai fatto un buon lavoro!
Alla prossima,

Fra

Recensore Junior
21/09/16, ore 23:14

Siccome partecipiamo allo stesso contest, ero passata a dare un occhio! Ti faccio notare solo due piccoli errorini:
Appena mandai giù il bicchiere, sentii una voce accanto a me chiedermi se poteva versarmene un po’.
penso sia più corretto: "se potevo versargliene un po'", dato che da quello che ho capito è lei che chiede se lui le può versare un po' di birra.
Il mio nome, pronunciato da lei, era il sono più meraviglioso che mi fosse capitato di ascoltare.

Poi, passo al dirti che questa shot è davvero molto dolce...e triste...
E' frustrante vedere un marito così innamorato della moglie soffrire perchè lei si trova in coma su un letto d'ospedale. ARGH. -certe ingiustizie-
L'unica cosa che mi ha stupita, è quando lui parla di sua moglie come se fosse morta (al passato), proprio in questa frase: "Non credevo però che anche la mia Anita mi avrebbe lasciato. Non così presto almeno." e poi ancora quando dice "a differenza della regina buona della mia storia, non si sveglierà mai più."...
Lui ha ancora speranza, come fa capire alla fine, ma da quelle frasi invece sembra dia già per spacciata la moglie...e l'ho trovato strano perchè sembra non essere in grado di accettare la dipartita della moglie... O forse semplicemente è troppo pieno di emozioni, per gestirle tutte.
Un bel racconto, davvero.
Infinitamente triste, ma anche pieno d'amore!
Complimenti!!

Recensore Junior
15/09/16, ore 10:22

Ciao! È stato lo scambio recensioni a condurmi a questa storia, probabilmente senza il suo intervento provvidenziale non l’avrei mai notata.
Dunque, l’ho trovata molto semplice sia nello stile che nell'intreccio, ma non in senso cattivo. Penso che il tema che tratti sia così delicato che condirlo con fronzoli e chincaglierie ad effetto sarebbe stato quasi fuori luogo. Mi è piaciuto il modo diretto, onesto e sentito che hai avuto di dipingere questo triste scenario, mi hai fatto stringere il cuore per il nostro protagonista e la piccola Giselle. Comunque, nonostante l’innegabile malinconia che fa da sfondo a tutta la narrazione, il “feel” di questa storia mi ha ricordato molto quei film americani pieni di buoni sentimenti che alla fine riescono sempre a strappare una lacrima (quasi) a tutti. Insomma, è stata una lettura agrodolce perché di sicuro l’amore e la determinazione di Patrick e la tenerezza di Giselle riescono a salvare la storia dall'abisso dell'angst senza perdono. L’effetto di “tristezza speranzosa” che dici di aver ricercato nelle note, secondo me è pienamente raggiunto, complimenti! È stata una lettura malinconia, ma per nulla fredda.
Ti lascio un abbraccio!

Recensore Master
14/09/16, ore 18:24

Mia cara Rora, da quanto tempo non ti recensisco? Troppo, direi. Ed è un vero peccato, perché mi son persa questa bellissima perla.
Mi sono commossa e mi credi se ti dico che sto piangendo come una scema?
Sono pervasa da così tanti sentimenti, che non so davvero da dove iniziare. Mentre leggevo, ho provato una profonda tristezza, ma anche una grande speranza, che tu sei riuscita a trasmettermi proprio alla fine della storia, quando tutto sembrava perduto. Perduto non lo è, non finché Anita respira ancora. Pat potrà compiere il proprio miracolo e io spero con tutto il cuore che possa riuscirci e che non debba mai dire alla propria amata Giselle che la sua mamma non c'è più.
Ho apprezzato molto il modo in cui hai reso il personaggio di Pat. Non sono un'appassionata di Grey's Anatomy per cui non ho la minima idea se ti sei ispirata a qualche suo personaggio, tuttavia, il tuo l'ho trovato molto originale, anche nella visione che ha della medicina e del modo in cui è radicalmente cambiata in seguito a ciò che è successo alla moglie. "Noi medici non impediamo la morte, la ritardiamo". Quanto è vero!
Come sempre, il tuo stile ti trascina con sé. Non ho potuto fare a meno di rimanere incollata al pc dalla prima all'ultima riga, anche grazie al bel font pieno e grande (sono una talpa, compatiscimi).
Cosa posso aggiungere? Mi piacerebbe leggere un sequel con un lieto fine, te lo confesso, e spero che ci penserai... per adesso, ti lascio con i miei più sinceri complimenti!

un bacione,
Elly

Nuovo recensore
19/07/16, ore 12:50

Un racconto molto bello e toccante, la piccola Giselle non sa che la sua mamma non tornerà mai più ma il suo papà non fa che riempirla di speranza e promettendole che lei tornerà presto.
Con quella lieve speranza anche lui spera che la sua amata tornerà presto ma sa che è impossibile che lei possa svegliasi da quel letto d'ospedale. Davvero toccante, alla prossima!