Guarda, alla fine non ho resistito!
Volevo finire di leggere tutta la storia, prima di lasciarti una recensione esaustiva, ma poi ho cambiato idea: non ce la facevo a non lasciarti almeno il mio parere preliminare su questo primo capitolo. E, poi, conoscendo i miei tempi, chissà quando mi degnerò di continuare a leggere. -.-"
Comunque, io sono ALLIBITA! STUPITA! STUPEFATTA! E tutti i sinonimi possibili e immaginabili! Io spero che tu abbia già scritto e pubblicato qualche libro/saggio/novella/whatever, e se non l'hai ancora fatto spero tu ci stia pensando. In caso contrario: FOLLE! Fallo subito! *_* Hai un talento incredibile, cosa che avevo già capito leggendo le altre tue storie, ma dopo questo capitolo non posso che esserne certa al 1000%! Scrivi, scrivi, scrivi, e cerca di pubblicare, divulga la tua passione, rendi felici come me, che ho la fortuna di leggere questi capolavori, tante altre persone! Sei tu il prodigio, sei tu il genio, altro che Terence!
Passando alla recensione vera e propria... premetto che - lo ribadisco sempre - mi vergogno quasi a darti un mio parere su un tuo lavoro. Ho paura di contaminarlo, ho paura di non trovare parole degne per descriverlo, ho paura di non meritare nemmeno di ergermi a recensore. Come al solito, le tue storie sono dei quadri, dei piccoli gioielli nascosti tutti da svelare, sono come degli iceberg: ne vedi solo una parte, una minima parte, e tutto il resto è nascosto, va scoperto gradualmente, per poi arrivare al punto da rimanere esterefatti per la potenza e la grandezza della tua voce, delle tue storie, dei tuoi personaggi. I personaggi: qui ci introduci praticamente solo Terence e ci doni un ultimo stralcio di Daniel, e sei riuscito a farmelo mancare, nonostante abbia letto di lui solo una volta, nonostante venga citato esplicitamente pochissimo, ma la sua presenza è palpabile, a tratti ingombrante, ma con dolcezza. Mi verrebbe da citare Marquez e dire "Daniel dappertutto e Daniel per sempre". Perché immagino sarà così, o almeno credo: la sua presenza è e sarà una costante fissa nella vita del nipote, nonostante la sua morte, nonostante Terence cerchi di andare avanti per una strada diametralmente opposta a quella del nonno, nonostante le passioni agli antipodi. Daniel vive ancora in Terence e per Terence, e Terence questo lo sa, ma senza esserne ancora consapevole (le lettere secondo me sono una sorta di proiezione di tale consapevolezza), ancora alla ricerca di una sua identità, ancora convinto di aver tradito il nonno scegliendo la Scienza a discapito dell'Arte, la Ragione a discapito del Sentimento.
Magari appena leggerò il secondo capitolo mi ricrederò su tutto quello che ho detto, chi lo sa. E ci sono buone possibilità che, rimbambita come sono, abbia capito fischi per fiaschi... non me ne stupirei! :D Ma sappi che, per il momento, è questo ciò che ho provato, ciò che questo capitolo mi ha lasciato: un senso di irrequietezza, una sorta di ansia da prestazione, una volontà ancora troppo debole per comprendere la necessità di lasciarsi andare, un senso di ribellione repressa, latente.
Rinnovo, come al solito, anche i miei complimenti per l'accuratezza delle descrizioni, in particolare quelle naturali (nella scena in cui Terence si getta in acqua, mi sembrava di provare le sue stesse sensazioni di gelo e soffocamento!), e la meticolosità con cui studi e ti informi su ogni ambito che decidi di affrontare, anche il più distante dai tuoi interessi.
A presto (si spera xD).
Giulia :* |