Ehilà!
Ciao carissima, che sorpresa questo tuo aggiornamento! Ero proprio contenta quando l’ho letto, continui a migliorare, si vede anche in questo piccolo arcobaleno <3
Una shot introspettiva su un personaggio “nuovo”: lo metto fra virgolette perché è comunque vicino al nostro caro regista, quindi era già capitato di nominarlo e in più occasioni! Però questo zoom è interessante, d’altra parte Jirou è un ragazzo su cui anch’io ho riflettuto e dà davvero tante soddisfazioni, sì sì!
Le descrizioni dei luoghi e dei paesaggi, così ben inseriti, vanno a braccetto con le riflessioni e le narrazioni dei vari stati d’animo del protagonista: un mix ben riuscito – per ora commento relativamente allo stile, visto che ti stai sforzando di rendere i tuoi testi più ricchi e più curati da questo punto di vista mi sembra opportuno soffermarmici ^^
Si sente proprio la ricerca delle parole giuste, degli aggettivi soprattutto, che inseguono le parole e le voglio abbellirle sempre più, per aiutare il lettore nel suo vagabondare fra i pensieri del turchese. E’ una cosa che apprezzo molto, sento che il genere introspettivo ne viene influenzato positivamente.
Anche la citazione finale dell’anime ha un tocco magnetico… E suvvia, hai nominato Kidou, quando si nomina Kidou si fa sempre bella figura BD
Ho adorato il modo in cui hai scritto il titolo: questo è un giudizio puramente personale, ma quel font mi fa impazzire xD Di solito non faccio mai tanto caso al modo in cui è stato scritto il titolo… questo mi ha colpito: dai colori che hai utilizzato penso sia stato un tuo obbiettivo xD
Jirou nasce come personaggio di spalla, questo è chiaro. Serve, all’inizio, per dare maggiore risalto a Kidou, ai suoi movimenti in campo, alle sue strategie, al suo pensiero, a Kidou insomma. E Jirou è quello che sta di fianco: con il proseguire del tempo si scorge invece una sua psicologia, tutta unica e personale. Jirou è un ragazzo serio, affidabile, che si affeziona alle persone. Che soffre quando viene deluso o abbandonato dalle persone di cui si fidava. Così succede con Kidou. Ci rimane proprio male… ma non ci rimane male e basta, rimanendo a patire: vuole mostrare a Kidou tutto il dolore che gli ha procurato. Così tutta la sua rabbia e il suo malessere viene incanalato in una folle ricerca del potere… Finchè Kidou non gli dimostra di tenere ancora a lui, di essere ancora il suo amico, e allora Jirou accetta di essere preso di nuovo per mano. Jirou è un ragazzo che perdona.
E’ veramente adorabile: penso che un amico così, per Kidou, sia stata manna dal cielo. Avrà anche i suoi difetti, per carità, è un po’ ossessionato da un certo pelatone (?) … ma in fin dei conti teme solo che succeda qualcosa di brutto a Kidou, è una preoccupazione nobilitante la sua!
La tua scelta di presentarlo, in una fanfic, con i colori, è speciale, mi ha coinvolto da subito! Inizi raccontando i colori della vita di un ragazzino dai pregi di cui ho parlato prima, serio ma entusiasta, che si affeziona a quello che ha attorno: in questo caso all’allegria, al calore, ai giochi. L’inizio della scuola ahimè comporta delle responsabilità, comporta il concetto di crescita… E purtroppo crescendo tutti i colori sgargianti dell’infanzia vengono stemperati. C’è anche da dire che non è finito in una scuola qualunque, è finito alla Teikoku, e noi che conosciamo il suo preside sappiamo che non è esattamente un clown (?) - Poi, la tentazione di prenderlo e con lui fare una pignatta c’è, ma è un altro discorso xD
In qualunque caso, Jirou crescendo si ritrova con più preoccupazioni e meno colori: solo il calcio gli dona ancora tutto l’entusiasmo del tempo addietro, ma proprio a causa di questo sprofonderà. In questa parte, sinceramente, mi è venuto molto da paragonare Sakuma a Kazemaru: entrambi si sentono troppo inferiori al loro rispettivo capitano e amico, a causa di questo sentimento ricercano quindi un modo per diventare più forti… e finiscono inglobati dalle tenebre. Verranno poi salvati e riabbracciati dai loro amici, che non hanno mai pensato di abbandonarli a loro stessi e che anzi si sentono responsabili di quello che è successo. Penso che verrebbe fuori un’altra bella fanfic introspettiva XD Hanno pure entrambi i capelli blu (?), visto che siamo in tema di colori ahaha
Sakuma dopo aver visto Kidou vincere come membro della Raimon si deve essere abbattutto tantissimo e tutto quel senso di frustrazione e tristezza lo ha riversato sulla ricerca di una potenza malsana… La pietra di Alius è così scura, eppure emette un bagliore… Finge di essere una luce, un faro per i dispersi nella tempesta, invece guida contro gli scogli.
Fortunatamente Kidou arriva, come un raggio di luce, e illumina di nuovo gli occhi dell’amico. Mi è piaciuto molto l’inserimento dell’arcobaleno alla fine del testo: ci sono di nuovo tutti i colori, nella vita di Sakuma. E la serenità.
Condivido tutte le riflessioni che hai fatto sul colore bianco, mi viene da aggiungere soltanto una cosa: il bianco è privo di tutti i colori, quindi, in un certo senso, è come se li potesse ospitare tutti. Il foglio bianco, su cui scriviamo, non è forse pronto ad accogliere ogni parola, ogni pensiero? La tela bianca di un pittore deve essere bianca per far risaltare al meglio tutti i colori che comporranno l’opera finale.
Il bianco è necessario, il bianco è accogliente. Può fare un po’ paura, chi non teme di fronte ad un foglio bianco quando deve incominciare? Lo spazio bianco fra le parole dà motivo di esistere alle stesse, è qundi indispensabile.
Complimenti, è davvero un bello scritto, mi ha portato a riflettere e sono contenta di aver potuto condividere con te queste mie riflessioni, sperando di non essere stata troppo confusionaria nell’esposizione ^^ Continua così, a presto!
Sissy <3 |
