Se mi sono sentita curiosa dalla storia dopo il prologo, adesso lo sono di più. Questo primo capitolo mi ha resa affamata. Impaziente di saperne di più. Conoscerli è tutto quello di cui ho bisogno al momento. Mi hai dato, ancora una volta, solo un assaggio della loro vita, della loro personalità, dei loro colori e non mi basta ma so anche che dovrò aspettare. So che la storia ha la sua lentezza e io potrò solo gioire un capitolo alla volta. Proverò, come sempre, a scrivere una recensione decente ma so già che non avrà senso perché già si è preso qualcosa.
Quando ho letto la prima frase mi sono chiesta se mi fossi persa qualcosa. Quando disegna il suo viso dicendo che è l’ultimo ricordo che ha New York ho sorriso. La descrizione che regala è qualcosa di unico, ancora adesso, il mattino dopo, devo riprendere dal quel “occhi antichi”. Quando arriva la ragazza chiedendogli se è Harry Styles, ho sentito gli occhi lucidi. Non ho pianto, mi sono trattenuta ma è stato qualcosa di unico. Anche perché la penso come lei sul fatto che una fotografia può dare qualcosa di unico. Far vivere un posto mai visto o far conoscere volti mai conosciuti. Diciamo anche che quel breve incontro mi ha ricordato me e te. Perché la penso come lei quando si tratta delle tue storie. Delle tue parole. Nessuno punterebbe niente su una fotografia eppure è un’emozione su carta lucida e non lo si può negare. Come non si può negare che le tue storie sono sabbie mobili di emozioni cosi reale da far sentire la caduta.
E tornando a quel “occhi antichi”, da quel poco che conosco di lui, ma Harry mi sembra un personaggio che rispecchia quel aggettivo. Il modo in cui si muove, il modo in cui parla, il modo in cui pensa, il modo con cui osserva. Tutto cosi diverso dalla nostra epoca, più lento avvolte, più delicato altre. Attento in un mondo veloce. Sembra un personaggio dell’800 o qualcosa del genere. Un’anima antica in un corpo moderno. E questo mi rende curiosa perché so che è solo una storia ma voglio conoscere e vedere le sue fotografie, voglio vedere se nei suoi scatti questa sua personalità cosi dall’altri tempi si vede. Voglio vedere con i suoi occhi quelli di Louis e apprezzare quei colori chiari che i miei occhi non sono in grado di vedere. Sì, lo conosco appena eppure già sono innamorata di Harry.
Anche quando descrive lo spettacolo a cui i suoi occhi hanno assistito facendolo sentire stregato ho la stessa impressione. E questo mi fa solo sperare che qualcuno si soffermi ad ammirare Harry a voce alta cosi che passa bearmene anche io. Che mi dia un immagine di colori e sfumature e non solo di linee e contorni. Ho bisogno che qualcuno parli di lui come lui descrive gli altri. Come lui descrive Louis tutte le volte. Voglio sentirmi stregata dalla descrizioni su di lui e non solo dai suoi pensieri e le sue descrizioni. Sembrerà troppo preso o finto, onestamente non mi importa, ma più leggo di lui e più voglio conoscerlo attraverso gli occhi di chi può descriverlo al meglio. E spero che quegli occhi siano quelli di Louis.
E tra il morire di curiosità su Harry e il mio cercare capire Louis, vorrei ringraziarti per Payno. Cosi, solo questo, non aggiungerò altro, senza trascrivere niente.
Quando finalmente Louis entra in scena, ogni volta, mi sento mancare l’aria. Il mio cuore continua a perdere battiti o regalarli già a loro. Quando “È il suo fidanzato, é impegnato, mi avrà riconosciuto?” non lo senti il fiato corto, il cuore svelto e la curiosità bruciare nel petto? (senza trascrivere) quando Louis segue il suono della risata di Harry e lo vede e lo riconosce. Droga nelle mie vene e spero non faccia male perché non voglio smettere. E nessuno mi potrà mai togliere la convinzione che Louis conosca già Harry, che sappia già il suo nome prima delle presentazioni.
Quando Louis ride con gli altri e Harry dice di riuscire ad ascoltare solo quel suono e di perdere la cognizione del tempo e dello spazio, è il modo in cui io ho vissuto questo capitolo, soprattutto da quel punto in poi. Le parole mi sono sembrate troppo corte, il capitolo troppo poco, il tempo già finito e il letto sotto il mio corpo era sparito, lasciandomi vagare tra una parola diversa e una descrizione nuova.
E dopo quel “Ehi occhi verdi cos’hai da guardare?” è solo dipendenza, confusione di emozioni, tante parole e il mio cercare di metabolizzare il tutto che mi ha spinto a scrivere questa recensione il mattino dopo.
Vorrei trascrivere ogni battuta scambiata tra loro due, vorrei trascrivere tutte le descrizioni di Harry su Louis ma non lo farò e il mio cervello va in pappata perché è come avere una idea brillante ma non poterla condividere con nessuno e io vorrei condividerli con il mondo ma non li conosco ancora ma passerei comunque ore a parlare dell’animo antico di Harry e altrettante altre a impazzire dal bisogno di conoscere Louis.
E nella frenesia della loro prima e vera conversazione “ti racconterei un milione di storie d’amore” è un colpo al cuore, che trema e vorrebbe precipitare ma si tiene in piedi perché è solo l’inizio perché non può ancora impazzire anche se già lo sta facendo.
La conclusione di questo capitolo mi ha lasciata sola in mezza a una strada dove macchine mi sfrecciano accanto senza però vedermi. E anche qua vorrei raccontarlo a tutti, trascriverlo fino a saperlo a memoria, urlarlo dalla finestra o recitarlo in una messa in scena ma lo terrò per me, me lo sussurrerò fino al prossimo capitolo, cercando di andare altre le parole, immaginando colori che i miei occhi daltonici non possono vedere, sentendo il cuore urlare dalla frustrazione e dall’impazienza di sapere. Perché il mistero di Louis mi renderà pazza e l’animo antico di Harry la mia camomilla prima di andare a dormire.
Anche questa recensione giunge al termine…aspettando il prossimo capitolo
Hanna |