Recensioni per
La notte in cui la bambina che profumava d'inchiostro incontrò il ragazzo che profumava di legno
di _only_ hope_

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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(Recensione Premio per il primo posto al contest "Sex, Drugs & Rock N' Roll")

Mi è piaciuta da impazzire questa storia, è così dolce e piena di significato assieme!
Con il tuo stile e le tue descrizioni sono riuscita ad immaginare una Luciana super vivace, curiosa e intelligente, anche grazie ai dialoghi che rendono proprio l'idea del carattere della piccola e degli altri personaggi.
Il pezzo dei colori è uno dei miei preferiti poi, dalle tue parole i colori sembrano pieni, mi è venuto spontaneo pensare ai colori ad olio o alle tempere, il colore alla sua massima intensità.
Il significato complessivo però del racconto è quello che mi ha conquistata più di tutti, il fatto che una bambina così acuta e dolce riesca a far addolcire anche un ragazzo alla prima apparenza così freddo e scostante (nei confronti anche dei libri) mi è davvero piaciuto molto.
E' un racconto che riesce ad includere tanto significato e amore per i profumi e i libri, il fatto anche che i libri abbiano dei sentimenti (e il modo nel quale questa affermazione viene spiegata), il fatto che grazie ai profumi Luciana e Federico riescono a ricostruire un vero e proprio luogo, è bellissimo! 
Da ultra appassionata dei libri un racconto così mi ha fatta sciogliere, brava!

_only_ hope_  con "La notte in cui la bambina che profumava d'inchiostro incontrò il ragazzo che profumava di legno" 
SESTA CLASSIFICATA e vincitrice del "Premio della Giuria" 



Grammatica: 4,15/5 
Stile: 8,7/10 
Titolo: 5/5 
Impaginazione: 3,9/5 
Gradimento personale: 5/5 
IC: 10/10 


Punteggio totale: 36,85 



Grammatica: 

Per quanto riguarda la Grammatica ci sono state delle d eufoniche (consiglio il loro utilizzo solo quando vi sono due vocali uguali) e qualche parola mancata. 
Di seguito gli errori che ho riscontrato: 

> Un uomo che stava sfogliando il giornale ad un tavolo lì vicino alzò lo sguardo... --> " a un tavolo ". D eufonica. 

> L'anziana signora che giocava a scacchi assieme ad un amico...; 

> Un anziano che si era appisolato sopra ad un libro aperto si risvegliò di soprassalto; 

> stare attento ad un altro lampione; 

> Ad un primo impatto storse il naso; 

> riuscendo anche ad evitare le pozzanghere; 

> Il viso di Luciana di illuminò --> "si' 

> “Non ha fatto apposta, Lulu, lo sai” le disse la donna dolcemente. --> "l'ha" 

> Per alcuni minuti si udì soltanto il silenzio della notte misto alla pioggia, al leve russare di qualche senzatetto e al rumore di motori lontani, finché il giovane non riprese la parola. --> "lieve" 


Stile: 

Lo stile che hai utilizzato e strano (formalmente perché la storia lo richiedeva) ma che mi ha colpita parecchio. 
Non hai descritto neanche un luogo ( a parte i momenti in cui il POV era della madre) ma sei rriuscita ugualmente a trasmettere parecchio e la cosa mi ha lasciata senza parole, ovviamente in forma positiva. 
Non hai utilizzato il senso della vista, ma con quelli restanti hai fatto molto di più! 

Titolo: 

Per quanto riguarda il titolo, non ho nulla da dire. 
Bello, dal contenuto e importante per quanto ha a che vedere con il testo in sé. Anche se è piuttosto lungo mi è piaciuto e mi ha attratta sin da subito. 
Punteggio pieno! 

Impaginazione: 

Per quanto riguarda l'impaginazione... be', a mio avviso, può essere un minimo rivista. 
Il carattere ( ossia il Times ) è quello che apprezzo di meno - ma questo è pur sempre un mio gusto personale -, e se si usa una grandezza piccola il risultato è una cosa poco chiara e meno pulita. 

Gradimento personale: 

La storia mi è piaciuta in un modo in cui non potrai mai immaginare. 
Lo Stile, devo dirlo, ha fatto la sua parte. Inoltre ho adorato particolarmente i personaggi principali. La bambina, poi, è adorabile. 

IC: 

La caratterizzazione che hai dato hai personaggi con una descrizione del fisico quasi inesistente è stata una cosa grandiosa, a mio avviso. 
La bambina, anche se non ha il dono della vista, riesce a fare un sacco di cose e, tra l'altro, le fa molto meglio di chi la vista la possiede. 
Il ragazzo, dal canto suo, impara ad apprezzare la bambina in tutti i suoi modi di fare piano piano, senza fretta, ma quando lo fa è palpabile quanto l'abbia presa in simpatia.
(Recensione modificata il 04/05/2018 - 11:34 pm)

Recensione per il premio: miglior storia Romantica nel contest:
Ten little Indian Boys
Carissima Hope, io ti devo semplicemente ringraziare.
Non passo mai sulle originali, tranne in occasioni come questa del contest, ma in fondo so di sbagliare.
Avevo già notato una cosa, di questa storia cioè il titolo semplicemente stupendo (sai, ormai, quanto ne sono feticista) perché abbiamo partecipato a qualcosa insieme. Ma credevo fosse vero&letterale, cioè fantasy. Il che già mi piaceva, ma la sorpresa che ho provato dopo poche righe è stata enorme.
La bambina non vedente è di una tenerezza disarmante, anche perché non è affatto lamentosa, arresa; ma neppure troppo triste, il che sarebbe comunque normale. Sì, lo è quando gli altri sono cattivi, altrimenti non sarebbe ben delineata e curata, ma ha una forza d'animo splendente, davvero.
Si vede che si sente amata, hai saputo trasmettere senza spiegare, ma mostrandolo, tutto il rapporto affettivo che ha con la madre e in generale, con chi la conosce.
E poi hai sfondato la porta aperta!
Vive bene perché è immersa nel mondo dei libri. Per noi che scriviamo non c'è un'ambientazione più bella, credo.
I profumi che le fanno sentire la storia della persona che ha sfogliato le pagine...
Spezie, cibo, casa. Mi hai fatto venire le lacrime agli occhi, e quando si riesce in questo intento... o non lo avevi? Dicevo: si è fatto centro.
E' bellissima e anche se questa non è una valutazione non posso fare a meno di notare anche che non c'è un errorino di battitura, e che lo stile è coinvolgente e affascinante
Federico (un nome col quale ho un pessimo rapporto, aahahha!) mi ha fatta innervosire subitissimo. Io non possiedo un carattere così amabile e generoso, l'avrei sbranato! Me la sono presa in modo personale, avrei voluto difendere Luciana dandogli due bei calci, ecco :(
Ma il destino vuole diversamente- Certo la mamma è un po' pazza a far andare la bimba cieca con un estraneo alle 3 di notte in strada, ma penso che questo fosse indispensabile per la trama
Lui piano piano si scioglie. Sì, magari è bulletto, ma fa presto a far affiorare il lato positivo e semplice, forse gli bastava non sentire opposizione o subire un giudizio a sua volta. Il loro dialogo sui colori è un pezzo di poesia, anche io riuscivo a sentirli addosso, leggendo quella descrizione. Posso dire una cosa? non ci sono caduta nel pensare ad un incidente... saresti stata troppo cattiva e so che non è così! ^^
questo nuovo sentimento di amicizia credo che durerà una vita intera, ha avuto subito un significato decisivo
Alla fine, la proposta della riparazione del gradino non credo sia una scelta casuale.
"Aggiustare" si può fare in molti modi diversi. Anche morali, come lavoro sui propri difetti.
in ultimo, cara Hope, per favore: mi sveli il nome della bilblioteca sempre aperta? voglio la tessera!!! per favore! *^*
un bacio,a prestissimo,
Setsy

Ciao, partecipiamo allo stesso contest sulle oneshot edite e di sicuro la tua mi ha colpita per il titolo. Una volta ininziato a leggere sono rimasta colpita dalle descrizioni degli odori perché amo le spezie quindi mentre leggevo li sentivo tutti. Ho avuto il dubbio che la bambina fosse cieca quando hai parlato dei suoi occhi verdi vitrei, comunque lo riveli subito dopo. C'era anche il dettaglio che la madre è molto premurosa era notte e la bambina stava lì ed era a suo agio. Non fosse stata cieca a quell'ora avrebbe dormito comodamente nel suo letto.

Comunque non so se per compensare la cecità della bambina o grazie agli odori che hai descritto, ti dirò che questo racconto mi sembrava di leggerlo a colori. ^^

L'unica cosa che non avevo capito era la scena dell'incidente e/o rapimento... Solo quando la bambina torna dalla madre ho compreso che nessuno aveva assistito a una scena drammatica ma quello di poco prima era un momento di ansia della madre.

Questo racconto mi è piaciuto tutto. La bambina è veramente adorabile, poi sapessi io quanto amo la falegnameria e inebriarmi dell'odore del legno! Anzi semmai volessi leggere qualcosa di mio ti consiglio Polvere.
Sono una via di mezzo tra i due litiganti: scrivo tutto a colori e anni fa avevo scaricato da internet un'enciclopedia di falegnameria e messo tra i preferiti un libro su come fare le vernici per legno con ingredienti naturali. ^^

Se non fosse per i nomi italiani dei personaggi, il tuo parlare di: libri, biblioteche aperte la notte (esistono davvero nella realtà?), il giornale, il tè, la cannella... Avrei pensato all'Inghilterra.

Ho trovato un solo refuso e, come mia abitudine sperando di fare un favore, te lo segnalo:
***“Non si fa così!” protesto non appena si riprese,*** - protestò.

Se scrivi sempre così bene e in modo cosi vivido, voglio leggere altro di tuo!

Prima classificata al Contest "Storie di fratelli (di sangue e non)"

Titolo: 5/5
 
 Il titolo mi è piaciuto molto perché è davvero particolare: un po’ lungo, ma intrigante, proprio perché concentra l’attenzione sui sensi – in particolare sull’olfatto –, di cui la storia è pregna. Mi ha colpita molto, la scelta è stata molto azzeccata :) 
Grammatica e Stile: 9,5/10 
 Il tuo stile è molto semplice, ma diretto: con poche frasi, arrivi subito al punto e questo è un punto di forza per la tua storia. Il testo non è artefatto e molto semplice: parli per suoni e per profumi, per odori e questo ha un impatto immediato e molto “visivo” su chi legge. Gli permette di entrare nella storia fin da subito e di immedesimarsi in Luciana e nelle sensazioni che sente. Brava, brava, brava! :D 
 Dal punto di vista grammaticale non ho nulla da dire: non ho riscontrato errori, a parte due o tre refusi che non mi hanno permesso di darti il punteggio pieno. 
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10 
 La difficoltà – almeno dal mio punto di vista – delle storie originali è quella di far emergere il carattere dei propri personaggi. Per le fanfiction, il problema è mantenere i personaggi coinvolti IC – e anche questo non è sempre semplice, per carità –, ma per le storie originali c’è di mezzo anche l’inventiva e la creatività, oltre al riuscire a far sembrare un personaggio credibile. 
 Tu, con Luciana, ma anche con gli altri personaggi coinvolti, sei riuscita nell’intento: hai descritto benissimo il carattere di tutti attraverso i loro gesti, ciò che dicono e come si muovono. 
 Luciana è una bambina vivace e gioiosa, desiderosa di imparare e di conoscere il mondo esterno e coraggiosa, in un certo senso, perché non si lascia sconfiggere dalla sua cecità ma, anzi, ne fa un punto di forza, perché la diversifica dagli altri che non sentono le stesse cose che sente lei; Federico risulta un ragazzo più attento alle apparenze, inizialmente, ma poi si lascia trasportare dalla semplicità di Luciana e va più a fondo, imparando ad apprezzarla, aiutandola e, addirittura, tirandole su il morale facendole scoprire i colori. Anche Barbara, sebbene abbia un ruolo un pochino più marginale, è descritta molto bene e, come qualsiasi mamma farebbe, quasi “si pente” della fiducia concessa alla figlia quando si preoccupa perché non la vede tornare. 
Tutti e tre, oltretutto, risultano verosimili e ben inseriti nel contesto. Complimenti! 
Originalità e Trama: 10/10 
 La tua storia, nella sua semplicità, è davvero originale: Luciana è una bambina sveglia e caparbia, Federico un ragazzo empatico e Barbara una donna fiduciosa e gentile. Il mix di questi tre caratteri, insieme alla tua capacità di farli interagire, ha dato luogo a una storia che si può definire quasi quotidiana e al contempo straordinaria, sia per come l’hai descritta – tutti i tempi sono giusti e mai forzati: i passaggi da disprezzo a simpatia tra i personaggi principali, così come l’angoscia di Barbara nel non rivedere la figlia tornare – che per come si evolve alla fine. 
 Anche la trama salta all’occhio e dona molti spunti di riflessione al lettore. In più, niente è lasciato al caso: l’odio di Federico per i libri, ad esempio, sembra un dettaglio marginale che lo fa sembrare scorbutico, inizialmente, invece è legato alla sua iperattività e alle sue difficoltà scolastiche. O il passaggio dello scalino che, alla fine, cede davvero, nonostante Barbara non ci credesse. Questo rende la storia ancora più curata. 
Gradimento personale: 10/10 
 La tua storia, forse proprio per la sua particolarità e per la cura per i dettagli, mi è piaciuta davvero moltissimo: è semplice ma allo stesso tempo d’impatto e il carattere di Luciana, la sua allegria e la forza con cui affronta la vita sono il motore di tutto il racconto. Sei stata molto brava a intrecciare i vari passaggi e a rendere questa avventura “quotidiana” un po’ magica. Sarebbe bello leggere altre avventure su Luciana e Federico, magari proprio mentre le insegna il suo mestiere. Ancora complimenti! :D 
Totale: 44,5/45 

Vincitrice del Premio Miglior titolo 
 Come ho scritto nel parametro dedicato, questo titolo mi ha colpita molto perché fa riferimento a ciò di cui la storia è pregna: il senso dell’olfatto. In più, dà una distinzione immediata dei due personaggi e dona a loro un tratto caratteristico: il loro profumo. Ho trovato questo dettaglio molto, molto interessante e nonostante la ripetizione del verbo “profumava”, ho trovato il tuo titolo molto d’effetto perciò ho deciso di premiarlo assegnandogli il premio speciale :D

[Valutazione del contest Non vedo, non sento, non parlo]

Storia vincitrice del Premio Scimmietta "non vedo"

Titolo:

Il titolo è decisamente particolare e molto intrigante, invoglia il lettore a leggere la storia per cercare di scoprire chi sono questa bambina e questo ragazzo e, soprattutto, perché mai la prima profumi d’inchiostro e il secondo di legno. Davvero molto bello ed estremamente azzeccato.



Sviluppo della scimmietta:
Hai descritto davvero molto bene i pensieri e le emozioni di Luciana, esponendo al lettore quel contrasto agrodolce tra come lei stessa si percepisce e come invece è vista dagli altri.
Lo sviluppo della scimmietta “non vedo” è accurato e anche molto originale: ho apprezzato molto che ti sia concentrata sugli aspetti positivi (e forse un po’ romanzati) di questa mancanza, – come il maggiore sviluppo degli altri sensi – aggiungendo al contempo alcune note più crude e realistiche che derivano principalmente dal mondo “esterno” alla biblioteca in cui vive la tua piccola protagonista.



Uso dell’immagine:
L’immagine che hai scelto è ben contestualizzata nella storia; inoltre la scena rappresentata (con l’ombrello – descritto attraverso Federico – che cade nella pozzanghera) viene citata ben due volte nel racconto.



Caratterizzazione dei personaggi:
La tua protagonista è una bambina allegra e vivace, con un carattere molto forte. Non si lascia abbattere dalla mancanza della vista ma, probabilmente anche grazie a chi le sta intorno, riesce ad accettare con serenità questa sua condizione, concentrandosi sugli aspetti positivi anziché su quelli negativi.
Ovviamente, però, un po’ di rimpianto c’è, e mi è piaciuto che nonostante l’atmosfera positiva della storia tu abbia inserito la malinconia di qualche sporadico pensiero a cui si abbandona Luciana. Ad esempio quando Federico le parla di quelle persone che, nonostante siano cieche, riescono a vedere qualche colore: dapprima si lascia prendere dall’entusiasmo per quella nuova possibilità, ma in un secondo momento si costringe a tornare coi piedi per terra perché sa bene che, purtroppo, lei non è tra quei fortunati.
Un altro tratto importantissimo di Luciana è il suo amore per i libri e tutto ciò che è loro connesso. Potrebbe sembrare strano, dato che non può leggerli, ma invece questo sentimento risulta soltanto genuino e molto naturale.

Federico è un po’ il secondo protagonista, e il suo personaggio è molto interessante: inizialmente presentato un po’ come “il nemico”, quello che odia i libri e che li maltratta, durante la storia ha una bellissima evoluzione.
Si scopre di lui che a causa della sua iperattività non diagnosticata si è trovato male a scuola e forse è per questo che odia i libri, perché sono legati a ricordi spiacevoli. Si scopre anche che fa il falegname e che, come Luciana, non riesce a dormire la notte.
Ma, soprattutto, si scopre quel lato sensibile ed empatico che tende – volontariamente o meno – a nascondere. Quello che lo porta a voler risollevare il morale di Luciana in modo davvero molto dolce, raccontandole quei colori che lei non riesce a vedere in modo tale che possa almeno collegarli a qualcosa che le è familiare.

La mamma è… beh, è una mamma, in tutto e per tutto. Ama profondamente sua figlia e crede in lei e nelle sue capacità, senza mai farla sentire un peso ma anzi affidandole piccole commissioni per darle importanza.
In un altro contesto sarebbe sembrato strana la sua decisione di lasciar andare via sua figlia con uno sconosciuto di notte, ma l’atmosfera quasi fiabesca che permea tutta la storia rende tutto più semplice, e anche il lettore non si pone troppi interrogativi a riguardo. Tanto più che poi, quando Luciana è in ritardo, Barbara stessa si ritrova a pentirsi di quella sua decisione impulsiva, rimuginandoci sopra e disperandosi fino a quando la piccola non torna sana e salva.



Stile e trama:
Lo stile è fluido e colloquiale, con un lessico quotidiano e una sintassi semplice ma molto curata, ricca di coordinate per asindeto che consentono sempre un’immediata comprensione.

Tutta la storia (o quasi) è narrata dal punto di vista di una bambina, ed è molto bello che i toni del racconto richiamino da vicino quelli di una fiaba: ad esempio i libri parlano e pensano, hanno dei sentimenti che possono essere feriti e sanno raccontare molte storie a chi è in grado di starli a sentire.
Inoltre nel modo in cui Luciana descrive i profumi c’è sempre un che di mistico e magico, qualcosa che magari non è proprio realistico, ma a nessuno importa perché è comunque perfetto così.

Della fiaba riprende anche il concetto di “impresa”, e quindi vediamo la nostra piccola protagonista partire in missione con quel “nemico” che improvvisamente è diventato un compagno di avventura/sventura.

Durante il viaggio Luciana e Federico, lasciati da parte i propri dissapori, iniziano pian piano a conoscersi e a lasciarsi conoscere, in un crescendo di confidenza che li porta a voler condividere con l’altro parte del proprio mondo: Luciana invita Federico a prestare attenzione agli odori e alle storie che essi raccontano, e lui in cambio le insegna a “vedere” i colori proprio attraverso gli odori.

Non mancano certo gli imprevisti, ma alla fine, come in ogni fiaba che si rispetti, i due protagonisti torneranno vincitori nel corpo e nello spirito: non solo sono riusciti a recuperare il libro, ma hanno acquisito una nuova consapevolezza di sé e dell’altro che li ha fatti crescere dentro.

È davvero molto tenera l’amicizia che nasce tra Federico e Luciana, e il finale non può non strappare un sorriso al lettore: quell’abbraccio improvviso e sincero, in netto contrasto con la litigata che avevano avuto una manciata di ore prima, è la giusta conclusione di questa una lunga notte di avventure che, in così poco tempo, li ha cambiati entrambi.



Gradimento personale:
Mi è piaciuta moltissimo questa storia che, nonostante parli di un argomento delicato come la cecità, lo fa con la delicata dolcezza di un racconto per bambini; inoltre è molto bello il messaggio di fondo, quello che invita sempre a guardare “il bicchiere mezzo pieno”, perché anche in una situazione del genere possono esserci aspetti positivi.

 

Primo posto - Pacchetto Indaco

Indaco

1- Odore di inchiostro.
2- A incontra in biblioteca/libreria B. B è un topo da biblioteca. A ne è l’opposto. Per caso finiscono nei pasticci insieme. Mentre tentano di sistemare la situazione, scoprono di avere molto in comune.
3-Avventura

Stile: 5/5

Originalità: 10/ 10

Grammatica e sintassi: 10/10

Uso pacchetto: 9/10

Gradimento personale: 5/5

Caratterizzazione personaggi: 10/10

Totale: 49/50


Prima di tutto: la tua storia è stata una vera sorpresa, perché di tutte le cose che avevo pensato scrivendo la traccia per questo pacchetto, questa proprio mi ha stupito! Soprattutto perché adoro le storie dolci (perché è quello che è! Amo Federico) e semplici come questa!

Detto questo, partiamo:

Il tuo stile mi piace da morire. Perché all’inizio sembra semplice, ma andando avanti ho notato quel tocco personale che rende la lettura incalzante e vivace! Mi piace il modo in cui introduci una nuova scena e… davvero non saprei bene come spiegartelo, ma usando un esempio tecnico direi che hai una stile che dà davvero ritmo, ecco. Mi ha catturato da morire, davvero brava!

Per l’originalità, come da premessa, non c’è molto da dire: piacevolmente sorpresa! Non sapevo cosa aspettarmi leggendo il testo, dico davvero: Luciana è senza dubbio una bambina davvero speciale, soprattutto perché non si lascia scoraggiare dal fatto di essere cieca, anzi è davvero allegra e curiosa di tutto, nonché una tipetta con un bel caratterino. Fantastica! Soprattutto il suo punto di vista nel percepire le cose.

Se devo essere sincera, però, sono un po’ perplessa dal fatto che la madre abbia lasciato andare sua figlia con un ragazzo qualsiasi. Le paure che a Barbara sono venute quando non aveva visto Luciana tornare, a me erano nate fin dal principio! Personalmente non capisco se è un modo di mostrare la buon opinione che la donna ha delle persone o… beh, non so, un modo per far avanzare la storia?

Ma a parte questo mio piccolo dubbio, non ho altro da aggiungere! Ho amato da morire la tua storia!

Per la grammatica e sintassi non ho da dire nulla, il voto parla da sé!


L’uso del pacchetto è stato geniale! C’è tutto quello che avevo chiesto, usato inoltre in maniera davvero originale! Luciana è decisamente un topo di biblioteca molto originale. L’unica cosa che hai lasciato, è stato il “silenzio finale”, quella è l’unica cosa che manca.

Come ho già detto, ho amato la tua storia, i personaggi, (davvero, mi sono innamorata di Federico e Luciana, sono dei fantastici personaggi!) la trama e come l’hai sviluppata, per non parlare del rapporto creatosi da quei due testoni. L’ho trovato dolcissimo, tanto da lasciarmi un grande sorriso a fine lettura: gradimento personale? Ottimo!

Penso che sia chiaro che anche qui non c’è molto da dire, la caratterizzazione dei personaggi è stata fantastica! Non so chi mi piace di più, hai creato dei personaggi esattamente come chiesto dal pacchetto, reali e unici! Davvero brava.