Hai trasmesso con poche parole un'immagine devastante, ma allo stesso tempo calda e romantica.
Devastante perché ovviamente il ricordo che Filippo riporta alla mente non lo si può definire uno dei più felici.
Colpisce come dopo svariati anni vissuti al fianco di sua moglie Aurora e il tanto sperato arrivo della loro discendenza, immagino sia da loro due che dalle loro rispettive famiglie, Filippo faccia ancora fatica a realizzare che, effettivamente, Aurora è sana e salva al suo fianco.
La paura che Filippo ha provato, e continua a provare, traspare persino dalla sua lapidaria descrizione degli eventi. È palpabile, vera e riconoscibile.
Il solo pensiero che quella gioia, per cui ha lottato fin quasi alla morte, altro non sia che un’illusione, una bolla di felicità che si è creato per sfuggire all’amara verità: ha fallito la sua missione e Aurora è rimasta nelle grinfie di Malefica e il suo maleficio…
Se fosse andata davvero in questo modo sarebbe indubbiamente un finale da incubo. Per lui e l’intero regno, nel frattempo rimasto coinvolto nella vicenda.
Filippo rivive ogni giorno quell’esperienza, forse la più struggente della sua vita (considerata la giovane età dei due all’epoca). E non può essere facile, pensare costantemente a quello che poteva andare perduto per sempre. Cosa ne sarebbe stato non solo di lui, ma anche, e soprattutto, di Aurora e tutti gli altri colpiti dalla magia di fortuna delle fate.
Sarebbe morto con la consapevolezza che non aveva portato a termine il suo compito, non era stato in grado di salvare la persona a cui lui si era legato sentimentalmente e con cui desiderava passare il resto dei suoi giorni.
Aveva avuto un assaggio di una vita felice durante il suo primo incontro con Aurora, nei boschi, e solo poche ore dopo se l’era ingiustamente vista portare via.
In questa storia traspare sicuramente la gioia e gratitudine di Filippo nei confronti della vita che si è conquistato, per lui, Aurora, i loro figli e il Regno. Ma, ripeto, l’immagine che ci hai presentato nelle primissime righe è talmente potente da essere in grado di scombussolarti nell’immediato, quindi chiudere con quel finale è stata la scelta migliore (oltre a rispettare il prompt, immagino).
Sconfiggere il mostro, in questo caso un ricordo spiacevole e angosciante, non è e non sarà mai facile, ma ricordarsi di vivere nel presente e rendersi consapevoli della felicità ritrovata è uno dei primi passi.
Grazie per averla scritta.
Jason.
P.S.
Scusami per eventuali errori. Sono pessimo a ripescarli tutti in tempo prima di pubblicare una recensione/storia. :') |
