Eccomi qui, pronto a recensire questo tuo scritto sui GIOCHIH DEIH MORTIH DIH FAMEH!
Scusa il ritardo :(
La prima frase ha un suo davvero particolare attacco che sì, riesce ad accattivare. Sarà quell'impostazione in prima persona che si pone una domanda semplice...
E sul finire impiega termini altisonanti, quasi chi sta parlando non conoscesse -per le sue ragioni- propriamente il registro linguistico ed usasse termini che ha sentito dire in giro, che usa come sinonimi.
E' carino perché può dire qualcosa sulla voce narrante senza renderlo molesto o "visibile".
Non c'è niente che conferma questa mia ipotesi ma nemmeno c'è qualcosa che la nega in toto.
Adoro la speculazione u.u
"non sono nessuno per meritarmi simili abilità, e non sono sicura sarebbe la strada più giusta da intraprendere."
Questa osservazione che metti alla fine diciamo della prima riflessione l'ho trovata molto, molto interessante per la sua profondità.
Posto il possedere il potere di dare vita e morte a chi si vuole, di riscrivere gli eventi e ciò che già è successo, cosa sarebbe più maturo e difficile? Usare tale potere con giudizio oppure non usarlo affatto ed ammettere che non si può giocare a fare la divinità?
Tanti di quelli che vivono, disse un vecchio saggio, meritano la morte e qualcuno di quelli che muoiono meritano la vita ma siamo noi saggi abbastanza per determinare chi?
Ed il fatto che a fare questa riflessione, nel tuo scritto, sia qualcuno che si capisce avere perso qualcuno mostra che ha della maturità.
Non balzerebbe immediatamente sul carro dell'onnipotenza, ci penserebbe su.
Questo dice molto.
C'è molta tristezza nel ricordo che lei ha della sorella e questo l'ho apprezzato tanto quanto l'incertezza su cosa farebbe se potesse cambiare le cose. Si sente il dolore per la perdita, c'è anche un regolato "disordine" nel come la ricorda.
Ricorda, poi, cose di tutti i giorni e questo aggiunge familiarità, certifica che c'era un legame e va benissimo se qualcuno che non conosce la serie riesce a sentirlo.
Insomma, ottimo lavoro su tutta la parte centrale! Brava Snotty u.u
Il dolore è difficile da esprimere. Usiamo attraversare più fasi per relazionarci con l'evento e "digerirlo", farlo prima comprensibile e poi metabolizzarlo. Un paragone un po' materiale ma che io trovo funzioni, rende la difficoltà sì ma anche il fatto che si va avanti.
Richiede tempo, certo, ma è quello che i vivi possono fare per i morti: vivere.
E' la conclusione finale, con un sapore d'addio che deve esserci, a certificare la bandiera verde ed i miei complimenti per quest'ennesima prova del tuo talento ^^
Ed eccoti, come premio, anche questo prosciutto!
*lancia un prosciutto gigante come premio per i giochi dei MORTIH DIH FAMEH*
Complimenti ancora, alla prossima mia recensione! ^^ |