Accorgimenti:
“das Tier” come ogni nome in tedesco si scrive con la maiuscola.
La gif è appropriata; è scomodo leggere il testo dal cellulare perché ogni riga obbliga a scorrere la pagina (più larga dello schermo) da sinistra a destra.
Suonerebbe meglio anche “Randolph lo skinhead”. Se vuoi abbreviare il nome, chiamalo Rudolph e “Rudy lo skinhead”.
Sennò già solo il motore di ricerca assocerebbe “Randy” e “skinhead” alla fama di Randy Blazak.
“Lo infastidiscono, lo irritano a tal punto da fargli provare l’impulso di rasarli a zero per tornare indietro nel tempo e carezzare gli anni d’oro.”
Questo “problema” è inserito per far scena, sbattere in fretta ed a caso in mezzo al testo quello "skinhead”: un uomo di mezz'età con capelli rasati a zero non passa automaticamente per naziskin.
E se invece per lui è così vorrebbe dire che alla centrale o sulla fedina penale si sa cos'era in passato, ed allora mi chiedo come ha fatto a diventare poliziotto.
E se anche fosse riuscito a diventare poliziotto la sua reputazione dovrebbe essere sempre impeccabile per controbilanciare quella del suo passato, ma presentarsi “come uno straccione che ha rubato la divisa a un agente” non è tenere alla propria credibilità.
Non è coerente né tanto meno verosimile.
“...barba incolta. E la tasta, la friziona...”. Se è incolta non dovrebbe essere una Dreitagebart, ma lo scrittore sa che lascia libera interpretazione al lettore a proprio rischio e pericolo: non hai accennato alla lunghezza, fa solo pensare a barba da motociclista e Babbo Natale.
Un silenzio non è acre. Una critica è acre, un rumore è acre; un silenzio è pesante, ma neanche sostituendo l'aggettivo la frase “Perché il silenzio di una vita sfocata e disillusa è troppo acre.” ha senso. Linguaggio da Literary fiction, inadatto al Thriller.
La routine mattutina come incipit è banale, anche allungata con la scena delle prostitute non ha senso. Le comparse non sono solo inutili ma dannose: spessore caratteriale in funzione del protagonista, per far risaltare il suo lato rude.
Ciò rende loro inverosimili/decerebrate.
Un personaggio che è rude di fianco a due come loro (pretenziose e capricciose senza una giustificazione dietro) è normale: farebbero salire il nervoso a chiunque, soprattutto la mattina.
Un personaggio che è rude senza motivo, con due poverette che non se lo meritano, fa mal sopportare al lettore la sua ruvidezza perché questa è ingiustificata: che il lettore si immedesimi o no in loro dipende, quello che importa è che si troverà contrario ai suoi modi di fare bruschi.
Non avere timore di calcare la mano con i ricordi della notte trascorsa, sarebbe più d'impatto ed efficace.
Il testo dovrebbe essere suddiviso in tre parti, una per ogni cambio di poV del narratore onnisciente (e traballante).
Prima entra nella mente di Randy, che tra pensieri trascritti in modo irreale definisce se stesso “Mr. Harrison”, “ritto come uno stoccafisso” e “con l'aria di uno zombie”.
Poi passa a Judy Ward (senza “Signorina, non le si rivolge in una lettera od a voce alta): “Non può fare a meno di notare il suo fare trasandato, il colletto sgualcito della camicia e le pieghe sul retro della giacca.”
Infine, nel dialogo: “toccato dalla brutalità di Randy”, “si trattiene a stento dal battere un pugno sulla scrivania”, riferiti a Cal.
Il narratore onnisciente non lascia spazio alle congetture del lettore ma gli indirizza i pensieri dove crede sia meglio per lui, quando un lettore serio non tollera di “essere imboccato”.
Meglio un inizio in medias res.
Il dialogo rasenta l'Infodump. Dice tutto ma non comunica nulla.
Dopo il classico inizio lento con spaccati di routine mattutina e descrizione statica (e minima) del personaggio allo specchio, la storia continua e termina con dialoghi uno più piatto dell'altro.
La scrittura obbliga la focalizzazione su particolari piuttosto che sul contenuto, perché questo è scarso.
Il lettore avrebbe potuto essere trasportato subito sulla scena del crimine a fianco del protagonista; così da comprendere lo stato d'animo suo e del marito della vittima nell'affrontarne l'orrore in un dialogo dopo giorni, anziché far caso all'inverosimiglianza e ridondanza delle battute.
Si è sempre in tempo per migliorare, soprattutto se la stesura è arrivata al primo capitolo.
Bonne chance_ |
