Recensioni per
Völuspá - La profezia della Völva
di Sophja99
Adesso che Silye si sente più in armonia spirituale con la Natura non riesce più a rapportarsi ad essa come faceva prima. E' emblematico quanto accade nell'azione di caccia: la giovane veggente dà la caccia al cerbiatto, costretta a farlo per sfamarsi, ma prova dolore e rimorso nell'uccidere una creatura vivente. |
Interessante, le visioni davvero utili compaiono quasi casualmente, e non quando cercate. Ma naturalmente crescono per importanza ed intensità seguendo la maturazione della consapevolezza e delle capacità di Silye. |
Ommamma, adesso succede qualcosa di davvero interessante e ne sono felice. Addirittura da Hel, la regina degli Inferi! Non vedo l'ora che questo incontro avvenga, mi chiedo come si comporterà Sylie e se si farà guidare da Vidar per incontrare la dea, se sceglierà con cura le parole da dirle o si lascerà trasportare dall'impulsività giovanile. Voglio sapere tutto, e non vedo l'ora di sapere qualcosa di più sugli Inferi. Sarebbe lecito in effetti che ancora il regno di Hel non sia stato toccato dalla distruzione. Tra le altre cose, qualcosa sta cambiando in Sylie, e lo si è visto quando la ragazza si è trovata a cacciare davanti al cerbiatto. Sylie sta mutando, più velocemente di quando si possa rendere conto, magari? |
La signora degli inferi giustamente non è cattiva, è indecifrabile. Non si sa mai chi chiama a sè, e perchè. Il serpente malefico subisce il suo fascino, ecco perchè è così mansueto. |
Ho trovato molta triste bellezza nel quadro che ora ci rappresenti. |
Ogni cambiamento porta con sè una certa dose di sofferenza, questo è nella natura delle cose. Per assumere una nuova forma bisogna abbandonare la precedente, bisogna simbolicamente morire per rinascere. |
Un nuovo capitolo, tutto da recensire: non posso che esserne contenta. Uff, perché fai capitoli così brevi, tu sei una delle poche persone su Efp che leggerei per pagine e pagine <3 |
Il contatto che possiamo avere noi comuni mortali con la Natura può essere, purtroppo, molto limitato e limitativo, laddove, per "contatto", sia da intendersi qualcosa di mediamente intelligibile. Eppure... eppure gli alberi e le piante hanno qualcosa di trascendentale, di magico. E' quasi come se comunicasero con noi e con gli altri esseri viventi pur con un linguaggio silenzioso. Io, personalmente, quando sono stressata o triste amo rifugiarmi in campagna: "sento" il bisogno, quasi atavico, di stare a contatto con il verde: mi bastano pure poche ore in mezzo alla Natura per sentirmi rigenerata. Colette diceva, infatti, che "gli alberi placano". |
Silye sta prendendo confidenza con la sua nuova condizione, e farlo con il solo ausilio di un vecchio libro, per di più così stringato, di certo non aiuta. |
Che lo voglia o meno, Sylie sta prendendo davvero a pensare e parlare come una völva, e a breve sono sicura che i progressi ci saranno e si faranno sentire. Ciò che penso però è che, per esserci davvero miglioramenti repentini dovrà accadere qualcosa, un tipico momento di "crisi" - così si chiama in narrativa l'alzamento del climax - che aiuti la mente di Sylie e i suoi poteri a sbloccarsi e liberarsi davvero dalle catene. Da quel momento in poi, immagino che per lei sarà tutto in discesa e Vidar potrà sfoderare la spada e andarsene allegramente all'attacco. Il passato di Vidar affascina non poco, ma è comprensibile che il dio non ne voglia parlare. Tra le altre cose, per Sylie è difficile da comprendere perché vede Vidar fisicamente come un ragazzo di al massimo un paio d'anni più di lei, ma in realtà il dio è molto più vecchio di quanto appaia, lei lo sa ma un conto è saperlo, un altro rendersene davvero conto. Sylie è giovane e non riesce ovviamente a percepire la differenza reale che c'è tra lei e Vidar. Presto però sono sicura che le cose cambieranno. |
Rieccomi ^^ |
Capitolo corto anche questo, però. Troppo corto, io non posso aspettare per settimane il tuo aggiornamento e leggere due righe che mi lasciano con un senso di aspettativa più grande ancora di quando lo dovevo iniziare! Uff. |
I rapporti tra divinità e uomini sono sempre stati problematici, anche se Vidar è un dio molto "umano", come abbiamo sempre detto. Silye cerca in ogni modo di sottrarsi ad un destino che intuisce essere al momento più grande di lei, ma nel suo intimo sa anche che non è possibile e che appunto, soprattutto nella mitologia nordica, non si può sfuggire al proprio destino. |
I rapporti tra Vidar e Silye sono sempre difficili, complici la "rusticità" di lei e l'arroganza di lui. Non faccio fatica a comprendere le ragioni della ragazza, quando pretende di essere pagata per il suo contributo alla causa di Asgard e delle divinità. Sinora ha dovuto contare solo sulle proprie forze, con la compagnia di un cagnolino. La solitudine l'ha resa rustica, diffidente e...interessata. |
E dov'è andato il serpente? |