Recensioni per
La solitudine non esiste
di Soul Mancini

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/03/17, ore 11:57

Ciao Soul, sono sparita per un po', ma rieccomi qui a ripescare qualche tuo scritto non proprio recente =)
Mi è dispiaciuto molto per la protagonista, perché non solo ha dovuto sopportare molto durante tutta la sua vita, ma nonostante fosse vicina alla fuga e pronta a iniziare un nuovo percorso, tutto è precipitato ed ha subito la cosa peggiore dal padre e questo l'ha segnata profondamente. La madre è stata molto passiva in tutti quegli anni e invece di essere solidale con la figlia e fare fronte unito per superare la brutta situazione, si sfogava ancora su di lei, sebbene entrambe venivano picchiate da quella specie di uomo, se così vogliamo chiamarlo.
Secondo me sei stata brava a trattare questo argomento, perché senza dover andare nel dettaglio hai fatto capire benissimo al lettore lo stato d'animo della protagonista in quel momento e a quello che percepiva intorno a sé.
Brava Soul, complimenti!
Alla prossima! :3

Recensore Master
13/12/16, ore 23:02

6° posto: La solitudine non esiste – Soul_Shine 36.3





Stile: 7.5/10

Come ho detto già nel discorso pre risultati, una delle cose che valuto nello stile è l’aderenza alla situazione/personaggio, specialmente in storie raccontate in prima persona.

Nel tuo caso lo stile della storia è come se fosse diviso in due parti. Nella prima parte, lo stile è aderente alla protagonista, alla sua vita, al suo grado d’istruzione al suo ambiente… è semplice, poco forbito e soprattutto attuale, veloce. Lo dice il lessico da te usato come i termini “stravaccato”, “raccattare” “gonfiandoci di botte”; in alcuni casi avrei usato dei tempi verbali diversi come “… non appena mi aveva visto” in cui avrei usato “vide o anche dei “…cosa accadeva…” in cui avrei optato per “accadesse”, ma poca roba.

Poi, all’improvviso, mi è sembrato come se lo stile cambiasse, i verbi, il lessico più curati, alti: la svolta l’ho percepita da dopo “quel giorno, non appena mi aveva visto…”.

Ho trovato vocaboli troppo elevati per la protagonista, specialmente in relazione alla prima parte.

Parole come “imporporate”, “assimilare” non le vedo in relazione con “stravaccare”: è come se le dicessero due persone diverse e questa cosa non mi è piaciuta molto.

Avrei preferito uno stile più uniforme, in questo caso più come il primo.



Originalità & Trama:9 /10

Quello che mi hai mostrato è la svolta di una trama più lunga e complessa, di una vita più lunga e complessa; racconti del punto di svolta senza però dimenticarti di spiegare il contesto e lo fai con poche e chiare parole; mi è piaciuto molto tranne il finale che non ho capito. Parli di fuga e di libertà per il padre, ma non fai capire se sia stato arrestato, o come sia finita la protagonista nell’ospedale psichiatrico. Ci sono dei buchi non desumibili o interpretabili che lasciano perplessi.

L’originalità non è al 100%, visto che di storie di violenza ce ne sono, anche se solitamente si ricerca un finale più positivo, nel tuo caso c’è puro annientamento.



Personaggi: 5/5

Su questo punto non posso che farti i complimenti, in quanto hai caratterizzato molto bene i tuoi personaggi che, seppur in alcuni un po’ simili a dei cliché, hanno un’anima tutta loro.

Marta non è la solita vittima, le vuole reagire, sa che tutto quello è sbagliato, come la madre, che al contrario sopporta tutto per quieto vivere.

Del padre non sappiamo molto, ma la paura che istilla nella sua famiglia lo descrive come l’orco delle favole dei bambini.

E poi c’è Manuel, un po’angelo custode, un po’ amico (e unico, visto che nella comitiva da quello che si evince, si esce soltanto), un po’ innamorato, ma l’unico a cui importi qualcosa della protagonista.

Mi piace.



Antagonista: 10/10

Non è la prima volta che mi capita leggendo le storie di questo contest, ma l’antagonista che tu mi proponi, il padre-orco, a parer mio non è il vero cattivo della situazione: per me è la passività, l’ambiente omertoso in cui vive Marta a sconfiggerla.

Una madre finta, amici finti, un padre che non fa il padre… il titolo della tua storia da’ un indizio importante: la solitudine.

In qualche modo anche il padre ne è vittima, cresciuto con l’idea di possessione non poteva diventare altro che un padrone.



Giudizio personale: 4.8/5

È stata una storia difficile da digerire, perché Marta potrebbe essere ciascuno di noi e sapere che simili orchi esistano davvero, fa rabbrividire.

Tu hai usato una sensibilità davvero ben calibrata, perché scriverle certe storie non è semplice.

Recensore Master
07/09/16, ore 17:00

"Ricorda che la solitudine non esiste. Scacciala dalla tua testa, e cercami. Quando sarai sola, cercami; ci sono sempre.".

Bellissima frase, àncora speciale di salvezza.
Hai trattato in modo maturo e delicato, un tema purtroppo attuale ed emotivamente triste.
Un padre che si comporta in quel modo non è un uomo, è un reietto e deve restare tale, se non decide di cambiare atteggiamento.
Una storia brave e potente, strutturata e scritta molto molto bene.
Del resto, da te cosa altro ci si poteva aspettare?
Bravissima Soul e auguri per il Contest!
-Bigin
(Recensione modificata il 07/09/2016 - 05:03 pm)

Recensore Master
07/09/16, ore 15:36

Ciao Soul, eccomi.
Uhm... tra la storia di Nicolò che ho presentato io e questa, la giudice avrà di che riflettere e di che rattristarsi, non lo pensi anche tu? Quando un cattivo vince, infatti, non c'è mai da rallegrarsi, a meno che non sia un vero e proprio cattivo, ma si ritrovi nel ruolo di antagonista per cause di forza maggiore.
Sai, spesso quando leggo un libro o una storia, mi ritrovo a detestare il protagonista e ad amare chi gli mette i bastoni tra le ruote, ma ovviamente non è questo il caso.
In questa tua one shot, infatti, ho trovato molta negatività e un antagonista che non merita di esistere. Anche se non lo hai descritto nei dettagli, si è ben capito com'è andata a finre quella furiosa, ultima lite tra Marta e quello che dovrebbe essere suo padre...
Uno schifo, un'ingiustizia, una madre debole e una figlia che non ha fatto in tempo a fuggire dall'inferno in cui si trovava.
Sei stata molto sensibile, delicata nonostante tutto, per questo ti faccio i miei complimenti, hai saputo dare qualcosa di bello al popolo di EFP, trattando un tema scomodo e trattandolo bene.
Non ho trovato alcun errore nella tua storia, penso che sia grammaticalmente perfetta, ma questo starà a milla dirlo!
Bellissimo anche il significato del titolo, che ci fa riflettere sul significato del termine "solitudine": Manuel voleva che Marta non si sentisse sola in quanto senza amici o persone con cui sfogarsi e confidarsi, mentre alla fin fine Marta non sarà mai sola, perché non si libererà mai dei suoi demoni.
Complimenti Soul, veramente, brava!
In bocca al lupo per il contest, alla prossima ♥