Recensioni per
Damnatio Memoriae
di Danail

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/09/17, ore 10:41

Eccomi qui per lo scambio libero ^^
Per prima cosa parto col farti i miei complimenti per la storia che hai scritto. Struggente, drammatica, hai saputo descrivere pienamente la perdita di un figlio e il dolore che ne comporta. Inoltre, hai descritto pienamente il carattere di Florian e il suo comportarsi di fronte a tutto quel dolore. L'ho trovato molto verosimile, per questo ti faccio i miei complimenti. In questa storia mi è piaciuta molto Blanche e che le hai dato un carattere forte sia per lei che per il marito, il tutto condito da musica e ricordi.
Che dirti?
Ancora complimenti ^^
missredlights

Recensore Master
12/11/16, ore 23:58

Ciao.
In primis, tantissimi auguri di buon compleanno!
Sono davvero felice di aver trovato questa storia; la citazione finale è semplicemente meravigliosa, mi è piaciuta davvero molto.

Di tutta la storia ho apprezzato soprattutto i nomi dei personaggi che ci hai mostrato - sì, sono molto in fissa con i nomi e sia Floryan che Blanche li ho trovati musicali. (Giusto per restare in tema!).

Un background davvero struggente, quello che ci mostri nel corso della shot.
Due personaggi, una madre e un padre che hanno subito una perdita grandissima e che l'hanno affrontata in maniera differente. Certo, entrambi si sono piegati... ma uno dei due si è spezzato. Per quanto Blanche cerchi di aiutarlo... è difficile.

AMO Einaudi e quando ho letto che ti sei ispirata ad un suo brano mi si sono illuminati gli occhi!
Credo davvero che tu ci abbia proposto una bella storia drammatica.

La grammatica andrebbe rivista perché ho trovato molti errori (soprattutto riguardanti il congiuntivo).
Per il resto, nulla da ridire.

E per un pelo... ce l'ho fatta in tempo!
Scusami se la recensione non è delle migliori, ma sono dal cellulare.
Spero che tu la gradisca ugualmente.
Buon compleanno!

Alla prossima!

Recensore Junior
12/11/16, ore 23:36

Buon compleanno.
Sono ancora in tempo per farti gli auguri e consegnare il mio "regalo".

Innanzitutto, complimenti! La storia è molto piacevole. Lo stile è scorrevole e quindi la lettura va via veloce lasciando alla fine una sesazione dolce-amara.
La storia in sé è molto dolce e toccante. All'inzio si capisce poco, ma andando avanti si chiariscono tutti i dubbi. Anche se breve è esuriente e si è colpiti dall'amore che prova il protagonista per la moglie e, comunque ancora, per il figlio.
Molto bello anche il fatto che, nonstante tutto quello che è descritto nella prima parte, la storia si concluda con una nota positiva, con la voglia di entrambi i genitori di andare avanti, senza dimentiacare, ma senza vivere nel passato.

Ho solo trovato un paio di verbi "fuori posto" e non dovresti usare il grassetto per i discorsi diretti, evidenziandoli solo con le virgolette.
Per il resto, ripeto, la storia mi è piaciuta moltissimo, lo stile è molto buono e scorrevole.

Ancora complimenti e auguri!
Yvaine_

Recensore Veterano
12/11/16, ore 13:02

Scrivere ispirati all'arte è bellissimo e trovo magistrale il modo in cui hai gestito questo scritto. Hai reso bene l'idea della perdita di un figlio, soprattutto, le posizioni che hanno assunto i genitori in merito. Ognuno l'ha metabolizzata - o cerca ancora di farlo - allo stesso identico modo.
Guarda, è un argomento così difficile e del quale molti temono di scrivere e di affrontare. Io... Ho davvero apprezzato la poeticità, la raffinatezza e la delicatezza del tuo modo di averlo proposto.
Niente arroganza.
Niente pre giudizio.
Niente presa di posizione dell'autore.
Solo due personaggi semplici, coinvolti e protagonisti che aprono i loro cuori in maniera più o meno diretta. Qui il dolore è dignitosamente sovrano, mentre il tempo continua il suo incedere incessante e implacabile.
Quel "visivo" rintoccare dei secondi - l'ho letto così- è stato essenziale e serve a rendere il tutto ancora più maestoso. Siamo nel quadro, signori e signori. Siamo nel quadro con le sue sfumature drammatiche e agrodolci.
E siamo con personaggi fermi nel tempo, senza volto e senza storia, perché in realtà vivono la vita di molto come loro. E come nei classici, sono universali. Potrebbero essere chiunque. Trovo che non ci siano altre parole per descrivere questo magnifico racconto.
Allen.
Prova a immaginare che Allen sia partito e...
Magari.
Direi davvero, magari.
Sei stata davvero bravissima.
Oshi-chan

PS: Buon compleanno.

Recensore Master
12/11/16, ore 12:31

È una storia davvero molto, molto bella. 
Mi piace il modo in cui hai rappresentato la ricerca - la ricerca disperata - dello straniamento, dell'alienazione da parte del protagonista.
Un'alienazione dapprima nociva e solitaria, quella data dall'alcolismo. Successivamente, con l'arrivo in scena di Blanche, un'alienazione "compositiva", costruttiva, duale. Un'alienazione possiamo dire positiva, quella della musica. È davvero bellissima questa immagine, di Blanche che inizia a suonare il piano e di Floryan che, quasi automaticamente, la accompagna con il violino. Come se, in quel momento, fosse il modo più conveniente ed eloquente per comunicarsi: intrecciare le loro melodie.
Dopo aver assistito a questa intesa così sottile e così profonda tra i due protagonisti, non ci si chiede nemmeno il perché si siano innamorati.
Il loro amore mi ha sconvolta, in senso positivo. È un amore assoluto, potente, profondissimo.
Anche il personaggio di Blanche mi ha molto colpita. La storia non è molto lunga quindi per forza di cose non hai potuto approfondirla moltissimo, eppure per quel poco che appare in scena mi ha colpito molto. Mi ha colpito l'amore enorme che prova per Floryan, e il modo tenue in cui lo manifesta. Mi ha colpito anche la caratteristica del suo aspetto androgino, una caratteristica che raramente viene attribuita alle donne (più spesso agli uomini).
Voglio ricordare un momento che mi è piaciuto in modo speciale: all'inizio della storia, quando i ricordi di Floryan riaffiorano tra i fumi dell'alcol. La cosa particolare è che non sono ricordi legati al figlio, ma a Blanche. E sono ricordi molto remoti, ricordi legati alla loro infanzia.
Tutta quanta la storia ha la parvenza del ricordo, dell'onirico. È soffusa, delicata, soporifera (non nel senso che è noiosa eh), smussata. 
Mi piace il modo in cui hai messo in evidenza il potere anestetico dell'alcol, della musica, e infine di Blanche. È come se in questa storia avessi descritto un lento, graduale procedimento di anestesia.
E il titolo è un perfetto coronamento di questo processo. Il desiderio disperato di dimenticare, di cancellare. Un desiderio che non potrà mai realizzarsi.
Ti rinnovo i miei complimenti, la tua è davvero una storia dalle tante sfaccettature, delicata, struggente, malinconica, dolorosa e dolce al tempo stesso.
Mi ha fatto molto piacere leggerla, davvero.

Concludo facendoti tanti, tanti auguri di buon compleanno :) 
Silvar