Anche il finale è un po' malinconico. Del resto, è triste amarsi così tanto e non poter vivere una normale storia, nella quotidianità. Ma forse è proprio questa imprevedibilità che rende il loro rapporto così speciale. Se Fujiko e Goemon appartengono allo stesso mondo, loro no. Entrambi sanno che l'altro non può rinunciare a ciò che è, non senza conseguenze pesanti. Quindi... "carpe diem"! E magari hanno pure ragione loro! Forse è meglio prendere la vita così come viene, senza fare troppi progetti, dimenticandosi però di vivere.
Come sempre, dai una rappresentazione realistica delle dinamiche, sentimentali e non, di questa stramba compagnia, e delle personalità dei protagonisti, con i loro pregi e le loro contraddizioni. Il tutto nella cornice della città più bella del mondo, sugerita con piccoli scorci!

PS Ho un sospetto... Tu stai a Franca come Flaubert sta a M.me Bovary... ;)

Eh, se hai degli amici criminali prima o poi finisci in qualche situazione poco pulita... anche se in questo caso è per una buona causa. Bello il gesto di Jigen, che vuole invece tenere fuori Franca da qualunque pericolo. Lui appartiene al pericoloso genere "incantatore": c'è poco, ma, quando c'è, ti fa sentire una regina. Troppo destabilizzante per una povera ragazza!
Comunque qua pochi (soprattutto i maschi, ma va?) sembrano avere le idee chiare sulla propria situazione sentimentale, forse per tutti gli "inciuci" passati... difficile per loro distinguere tra amore e attrazione.

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Un esordio un po' malinconico... Le cose non vanno proprio a gonfie vele nella vita di Franca: il lavoro non gira, ma, soprattutto, l'uomo della sua vita non può essere presente come entrambi (sono sicura) vorrebbero. Franca sembra un po' rassegnata, forse ci è abituata, ma nondimeno Jigen le manca. Come anche tutta la banda di squinternati che lo circondano! Tutti si sono accasati... tranne lei e il pistolero. Speriamo che le succeda presto qualcosa di bello!

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