Eccomi finalmente!
Perdona l'IMMENSO, IMMENSO, IMMENSO ritardo con il quale ti porto questa recensione ma... l'università mi ha travolto, poi Internet è morto ed infine ho dovuto fare installare una ADSL nuova.
Ma eccomi qui, pronto a fare la mia parte per lo scambio che richiesi a nome di Dahu! ^^
Il detto che la curiosità è donna, per stupido che effettivamente è, sembra applicarsi anche alle fate! And feminism marches on!
Scherzi a parte, cominciamo la nostra avventura fuggendo da un lui non subito identificato. E' un attacco che mi piace, teso e concitato, che ci lascia però anche delle informazioni in merito alla nostra protagonista alata: ha una madre, si trova in una foresta e non sarebbe dovuta andare lì.
Ma per recarsi in questa foresta ha camminato, quando fugge invece sta volando! Penso d'avere capito, però: volevi evitare le ripetizioni e sono sinimini, in locale, per la stessa azione. E' volata nella foresta ed ora sta uscendone ad ali sbattute.
Devo dire che la curiosità, l'istinto a scoprire che cosa siano le voci e la luce, l'hai resa davvero bene. E' passata dalla protagonista a me, che ora voglio sapere di che cosa si tratta.
Complimenti meritatissimi, quindi! ^^
Andiamo avanti u.u
E sbattiamo contro un tronco. T'assicuro che la battuta non era voluta ma è emersa nella stesura della recensione xD
La nostra fata viene colpita ed è presa prigioniera da questo cacciatore mascherato. Ho come l'impressione che la maschera abbia un significato ma ovviamente non ce lo sveli qui.
Quello che abbiamo difronte, invece, è la "dissacrazione" della fata attraverso il taglio delle sue ali. Brutale come inizio, mi è piaciuto molto.
E' gretto, sporco e sanguinoso come, penso, un simile atto sarebbe se fosse realistico e fa saltare l'atmosfera che per un momento si crea -alla menzione di villaggio e fate mi è venuto in mente un qualche grande albero sul quale queste fate vivono- dandoci anche le dimensioni dei nostri soggetti: Coremita non è alta una spanna e mezzo ma abbastanza per prendere due frecce, essere ancora viva e richiedere che un uomo adulto la trascini.
E' stato un modo carino per sfatare l'immagine di Tinkerbell oltre il fatto che le chiami con il loro nome originario in riferimento al mito. Non sono tappi di sughero ed hanno dimensioni accostabili alle nostre, sembrerebbe.
Per qualche ragione rende l'intero atto più brutale. Ha quasi una tinta di violenza carnale, forse dal punto di vista delle fate lo è, che viene ignota e senza una ragione a noi data.
Non sappiamo perché l'uomo lo stia facendo, quali ragioni abbia o se ce ne siano. Avviene, succede innanzi a noi con la grazia di un pugno nell'occhio, e dura tutta la notte.
Ouch.
E' un bel prologo, buio ed ombroso. Non conosciamo benissimo la protagonista ma la vediamo vittima di una violenza e non sappiamo nemmeno per quale motivo essa sia perpetrata.
Un bel modo, davvero, di darci dell'interesse per lei e quindi proseguire: come mai è successo? Che fine ha fatto?
Domande, domande alle quale si può trovare risposta soltanto proseguendo e... quindi come prologo ha funzionato perfettamente!
Complimenti! ^^
La stesura è fluida, ci sono dei momenti in cui la spaziatura salta ma con una rilettura li noterai tutti senza alcuna difficoltà. Il linguaggio non è difficile, le scene le si segue facilmente e l'avvenimento dura così poco che alla fine è una drammatica dissolvenza in nero su sfondo di grida.
Veramente ben fatto, mi è piaciuto tanto!
Bandierina verde meritata :)
Io mi scuso ancora per l'immenso ritardo :( spero tu possa perdonarmi ma davvero le cose si sono accavallate e mi sono perso negli impegni :(
Scusa :( |