Buon pomeriggio, Scarlet! ฅ(*ΦωΦ*) ฅ
Premetto che nonostante la sottoscritta sia in leggero (…) ritardo circa la pubblicazione delle recensioni inerenti alla tua storia precedente, come oramai saprai ho seguito con strepitante attesa e curiosità il percorso di stesura di questa raccolta e pertanto, giunto il momento della effettiva presentazione del primo capitolo, ammetto di non avere avuto abbastanza forza di volontà di fronte all’interesse di dilettarmi nella lettura e di rimediare al suddetto rinvio di recensioni (assai più impegnative) lasciandoti quantomeno un personale commento su questo primo prompt!
In primo luogo, vorrei rimarcare quanto apprezzi la scelta che hai intrapreso di pubblicare non una singola storia per volta, come consuetudine, bensì una raccolta di momenti particolari (vedi: Recollections of a lifetime) della vita di coppia dei due protagonisti, in maniera tale da essere in grado di abbracciare totalmente i differenti aspetti che la contraddistinguono.
Non sono a conoscenza del modo in cui sceglierai di strutturare successivamente la raccolta, o almeno non di preciso, né delle tematiche che sceglierai di affrontare nei prossimi capitoli: tuttavia, immagino queste non si soffermino unicamente sull’aspetto comico/umoristico della relazione (come tu stessa hai sottolineato nell’angolo dell’autrice), dunque ancor di più ritengo la scelta formale nella quale presenterai i vari estratti successivi sia molto azzeccata e consona all’impronta con cui hai deciso di caratterizzare la tua nuova pubblicazione.
Più nello specifico, per quanto riguarda questo primo capitolo, ho apprezzato particolarmente la vena umoristica che hai conferito alla storia e la leggerezza delle tematiche trattate: due personalità così antitetiche e distinte trovano più volte modo di scontrarsi nelle più disparate argomentazioni, questo è inconfutabile, tuttavia ciò non significa sia sempre necessario impregnare l’aria di un’atmosfera pesante e opprimente come ciò in cui mediamente tende a sfociare l’affrontare alcune discussioni. In questo prompt, difatti, sebbene ancora una volta sia possibile notare la fitta linea di confine che separa le due psicologie dei protagonisti, tali differenze sono proposte in maniera piuttosto simpatica e giocosa, ove Leorio è un personaggio oltremodo suscettibile alle influenze altrui e qui alla ricerca di un riscatto personale difronte all’immagine quotidiana (e aggiungerei non propriamente veritiera) di un Kurapika dalle mille qualità e capacità teoriche e pratiche.
Interessante come un semplice input come la nostalgica constatazione di una vecchia conoscenza possa avere scaturito in Leorio una simile risposta, evidenziando ancor più il suo carattere pressoché semplice e spontaneo con il quale d’altro canto Kurapika convive giorno per giorno.
Tra l’altro, optare per poeti italiani come Pascoli, Carducci et similia ha rafforzato la tesi delle origini italiane di Leorio e l’ho trovato un aspetto davvero carino ed apprezzabile, considerando che come hai asserito tu stessa, attribuire a tutta quella varietà di personaggi origini giapponesi quando vi sono evidenti caratteristiche che richiamano il contrario appare una notevole forzatura.
Circa la passione di Leorio per le poesie--- beh (…), come dire, è un desiderio che difficilmente mi sarei aspettata potesse nutrire e difatti, il riscontro finale ha confermato la mia idea sul fatto che la delicatezza quasi inesistente ed il vocabolario alquanto quotidiano e limitato (in relazione al vocabolario necessario per realizzare componimenti poetici) di Leorio non gli potessero permettere di eccellere granché. Non a caso mi sovviene alla memoria il suo miglior capolavoro per il quale sinceramente comprerei un libro perché mi ha fatto sganasciare dal ridere:
‘’ «O mia musa prediletta…», lesse poi ad alta voce, «… rendi il mio cuore una…
Si fermò un attimo, corrugando la fronte e serrando le palpebre. All’improvviso, riaprì gli occhi e sorrise compiaciuto. «… una polpetta», ‘’ il quale riflette perfettamente il suo grado di… uhm, eleganza? Sofisticatezza? Non saprei, diciamo che di base Leorio per quanto si impegni possiede tutte le qualità per /non/ essere un buon poeta e di questo Kurapika infondo ne è sempre stato consapevole, sebbene a differenza del maggiore talvolta tende a caratterizzare le proprie considerazioni con una delicatezza sapiente.‘’ «Contestualizzami questo…». “Scempio”, si immaginò di dire, ma si trattenne. «… vocabolo». ‘’ Come è possibile riscontrare in questo caso particolare, dove ancora una volta Leorio ha dato voce al suo estro artistico a dir poco… singolare. (…) Ma ahimé, Kurapika è un personaggio in grado di essere tanto composto quanto estremamente sfrontato a seconda delle circostanze: non a caso, difatti, il consiglio sulla parola da utilizzare in rima con ‘’ bordello ‘’ ( «“Il mio cervello è un bordello, curami con…”?» «Un manganello» ) non pare essere propriamente cortese e di alcun aiuto alla controparte. (…) -Ride-
… Comunque insomma, direi che anche in questo caso la caratterizzazione dei personaggi è molto fedele al dipinto che ne offre l’autore (e che è ritratto nel mio stesso immaginario), dove vediamo un Kurapika che giunto all’esasperazione (seppure dopo essersi concesso qualche momento di svago grazie alle frasi di rimorchio altamente deprecabili di Leorio) ed assistito dalla forviante lettura di un romanzo, riesce in qualche modo a distogliere Leorio dalla sua nuova ed alienante passione per la poesia sfruttando l’occasione giusta per fargli notare quanto stia di base prendendo un buco nell’acqua. (…) E mi piace assai la scelta della poesia che Kurapika ha recitato, a proposito!
Ciò nonostante Leorio è un personaggio che mai smette di stupire il lettore con la sua semplicità ed anzi, sembra ancora essere ugualmente ed altrettanto motivato nel far sì che Kurapika gli riconosca un effettivo talento (in cui lui non è un asso, a quanto pare), indifferentemente da che natura questo possa avere, dal momento che contempla su una possibile strada circense da intraprendere--- è una competizione sempre accesa tra i due, anche se leggera ed ironica.
Ironia che coglie lo stesso Kurapika alla fine del capitolo, riflettendo sulle parole scambiate con il compagno e adottando la sua linea di pensiero circa il riconoscere come talento qualsiasi cosa che in linea di massima ti riesca in qualche modo meglio degli altri, come la sua semplice capacità di ottenere degli infusi gradevoli da prodotti sottomarca che gli assicurerebbe un radioso e rigoglioso futuro da maggiordomo. (…)
In sintesi: questo prompt mi ha divertito tantissimo e non vedo l’ora di leggere le altre idee che pubblicherai più avanti, ho apprezzato che abbia smorzato la tensione presente nelle tue storie precedenti (sebbene anche quella vada via via scemando nel corso del racconto stesso) e che abbia deciso di inserire personaggi come Gon e Killua (carinissimi tra l’altro) per rendere più concreto sia il rapporto tra i due protagonisti, che la contestualizzazione di questo nel mondo in cui vivono.
Un abbraccio forte e attendo aggiornamenti.
Ancora tantissimi complimenti. ♥
Black_Sun97 |