Recensioni per
Per amore, per fortuna
di Nuel

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Junior
11/04/19, ore 00:53

Allora, ho cercato altre tue storie su di loro e rieccomi qui. Uhm... Che dire. È sempre molto carina, la tua trovata ci sta. Mi piace. Ero un po' perplessa all'inizio perché mi sembrava che fosse tutto un po' troppo "nuovo", come se Mickey non fosse più che abituato a dormire accanto a Brian ogni tanto, a fare pensieri tutt'altro che da amico, ad eccitarsi masochisticamente sentendo Brian parlare delle sue scopate e a gestirsi la frustrazione conseguente, senza certo farsi le pare ogni volta. Però poi lo sviluppo ci sta tutto... Ho però letto negli altri commenti che il racconto doveva rispondere a un imput che prevedeva poca confidenza, e ho capito un poco meglio le tue motivazioni. Diciamo che hai incastrato capra e cavoli in una via di mezzo che alla fine risulta accettabile, anche se forse li snatura un pochettino.
Mi piace molto come hai gestito la vicenda dell'amico, parlandone il giusto, dosando i dettagli... e quella cosa del portafortuna è una trovata tenerissima. Poi va be', loro che finalmente si chiariscono e decidono di provarci un sogno! Devo dire che avrei gradito qualche descrizione in più sul finale XD Lo dico proprio perché mi stava convincendo eh!
(Recensione modificata il 11/04/2019 - 01:54 am)

Recensore Master
28/10/18, ore 16:11

Ciao cara! Scrivo da profana del fandom QaF. Diciamo che l’ho letta come un’originale e l’ho adorata. Hai un modo di scrivere dei personaggi che te li fa sentire subito familiari, come se li conoscessi da sempre.
Così mi sono ritrovata a dispiacermi con Michael per la morte dell’amico di infanzia Jonny, mi sono incazzata insieme a lui per il comportamento irrispettoso (apparentemente) di Brian, al funerale e anche dopo...
E ho trepidato sempre con Michael per quella vicinanza con Brian. La tensione erotica c’è ma fin dall’inizio sembra che a Brian non importi nulla dell’amico in quel senso, fino alla rivelazione “non ci dormo da due notti”. Li ecco mi sono sciolta, così come ho riso dei loro continui battibecchi.
Poi beh il riferimento alla signora in giallo, un must, io la adoravo e ho riso per un quarto d’ora su questo particolare.
Ti faccio i miei più sentiti complimenti perché ho adorato la storia, i personaggi, la cura dei dettagli. Insomma Tutto.
A prestissimo.
Ladyhawke83

Recensore Master
04/09/18, ore 01:03

Ciao ^^ sono qui per lo scambio sul gruppo "Il giardino di EFP"!
Premesso che ho letto questa storia poichè mi ha attratta il titolo e poi perchè, vabbè, Brian è... Brian.
In genere non lo vedrei che con Justin, ma questa storia mi ha aperta alla Brichael.
Loro due li ho sempre visti come fratelli e mi fa mooolto strano immaginarli come fidanzati; tuttavia tu hai dato giustizia ai personaggi.
Sia Brian che Michael sono molto IC, il primo è uno stronzo arrogante (ma adorabile) e il secondo un po' isterico ma premuroso.
Complimenti, mi hai fatto ricordare una delle mie serie TV preferiti. <3

Recensore Master
23/08/18, ore 20:13

Eccomi (scusa il ritardo) per lo scambio recensioni del gruppo FB "Amici di EFP".
Credo che questa sia la terza volta che leggo una storia in questo fandom, e mi spiace perché io ho amato QaF e sono una brutta persona a lasciare questi piccoli da parte.

Quando leggo di Mickey io mi sciolgo! Questo suo "amore a senso unico" mi ha fatta penare per tutta la serie e ritrovarlo finalmente come una cosa reale è stata una gioia. Brian è stato perfetto! IC puro, devo complimentarmi, perché è una cosa super apprezzata e molte volte (anche in altri fandom) non si rispetta per niente.

Lo stile di scrittura è davvero scorrevole, senza errori e le descrizioni non annoiano per niente.
Mi è piaciuto come hai gestito il personaggio di Jonny, r.i.p. ma parte fondamentale di questa storia (con il suo portafortuna ritrovato).
Il polipo, ragazzi è stata la cosa più bella! dopo tutti questi anni era ancora lì ad "attendere" la persona giusta.
Ovviamente non commento la scena finale! Perfetto. Mickey che trova il coraggio e questo happy ending devo dire che non me lo aspettavo (sono cattiva lo so).

Spero di leggere in futuro altro di tuo perché è stato davvero bello scoprirti!

Buona serata,

Alexys

Recensore Master
31/12/17, ore 11:11

Wow... Brian e Mickey erano un po' il mio guilty pleasure, quella coppia di amici che vorresti vedere come amanti e che sai che si ameranno per sempre, ma che non vedresti MAI felici e contenti, sposati e con una nidiata di pargoli, anzi scoppierei a ridere e mi sembrerebbe un incubo, comunque qualcosa di tragicomico ^^'
Amo il loro rapporto co-dipendente, quasi morboso, in cui Brian sicuramente domina i giochi, mentre Mickey è più il tipo che si strugge come un 14enne... e finalmente gli hai regalato una gioia, se la meritava, anche se probabilmente sarà l'unica ^^
Nella serie non succede mai, vero? Neanche nella quarta o la quinta?
Complimenti, perché hai reso perfettamente com'è Brian: un perfetto str*nzo dall'inizio alla quasi-fine, o almeno è così che appare, mentre sotto sotto tiene davvero ai suoi amici, e lo dimostra in grande stile: è uno dei lati che più apprezzo di lui <3

Recensore Veterano
18/12/16, ore 21:32

[Valutazione del contest It's too cliché - Seconda edizione]

Titolo:

Il titolo è semplice ma non banale, dolce e romantico. Si capisce subito che si tratta di una storia d’amore, ma è abbastanza criptico da lasciare al lettore la curiosità di scoprire cosa si celi dietro quel “per fortuna”, spingendolo a leggere la storia.



Uso del cliché:

Nelle regole del cliché che hai scelto era specificato che “A e B si conoscono e possono anche essere amici, ma non sono molto in confidenza” mentre Brian e Michael nel canon sono sempre stati amici intimi (anche se non c’è mai stata confidenza di tipo romantico), quindi da questo punto di vista c’è una carenza piuttosto evidente.
Tuttavia mi è piaciuto che tu abbia “smussato” i toni sottolineando sia nei pensieri di Michael prima che nelle parole di Brian poi che dormire nello stesso letto in questa situazione particolare “non sarebbe stato come a casa”: questo, insieme a tutte le paturnie di Michael e alla dichiarazione finale di Brian, ha contribuito a sviluppare adeguatamente il cliché nonostante la partenza un po’ fuori dai binari.



Caratterizzazione dei personaggi:

Il primo personaggio che ci viene presentato non è né Brian né Michael, ma Jonny Flexton.
Nonostante Jonny sia a dir poco fondamentale per la trama della storia di lui sappiamo ben poco, più che altro per quanto riguarda il suo passato: era un ragazzo impacciato e timido, un buon amico che non giudicava e non aveva pregiudizi forse proprio perché lui per primo era vittima del giudizio e dei pregiudizi degli altri; ha avuto i suoi problemi, primo tra tutti probabilmente la morte prematura del padre, e alla fine lui stesso è morto giovane e – secondo Michael – solo, ad eccezione dell’affetto materno.
Poche informazioni, vero, ma in effetti sono tutte quelle che servono al lettore per capire questa figura tanto quanto la capiva Michael; anche il fatto di non sapere niente della sua vita adulta è ben ponderato, perché così rende adeguatamente la confusione che lo stesso Michael prova nell’essere trattato con tanta familiarità dalla madre di quel ragazzo che, sì, alle superiori era stato suo amico, ma che non sentiva da tanti, troppi anni.

È proprio Michael il protagonista di questa storia, quello attraverso i cui occhi osserviamo tutto quello che succede, e anche io, pur conoscendo già il rovescio della medaglia, in un primo momento giudicherò tutti solo secondo ciò che Michael vede, sente e pensa.

Già dalle prime battute della storia sono subito chiare quelle che sono – e sono sempre state – le priorità di Michael: prima si addolora per il suo amico, poi corre da Brian.

Brian che si dimostra insensibile alla notizia come sempre accade quando capita qualcosa a chiunque non sia Michael, e che non perde occasione per citare la sua famosa filosofia “la vita è breve e dobbiamo divertirci finché possiamo – e scopare”.
Tuttavia lo sanno tutti (a parte forse il diretto interessato) che Michael è l’unico a cui Brian non sa né vuole dire di no, quando si tratta di cose che lui ha a cuore, pertanto si lascia convincere – quasi – facilmente.

La scena del loro arrivo a casa di Jonny – dove ormai vive soltanto la signora Flexton – è molto realistica, e anche le reazioni della madre di Jonny e di Brian e Michael: l’atmosfera del lutto traspare da tutti i dettagli come lei che si tampona gli occhi con un fazzoletto, Michael che annuisce in modo rigido… e Brian, che con sorpresa di Michael lo segue dentro senza fare obiezioni e poi gli preme una mano sul fianco quasi a proteggerlo dai suoi pensieri. Sono piccoli gesti, vero, ma messi tutti insieme rendono la narrazione completa e verosimile.

Altrettanto naturale è la decisione di Brian di andarsene da lì senza rimanere per la veglia, perché in fondo Jonny per lui era soltanto “un vecchio amico del suo migliore amico”, ed è comprensibile che per lui non valesse la pena sopportare l’atmosfera opprimente di quella stanza per vegliare qualcuno che ricordava a stento.
Ed è parimenti comprensibile che Michael si sia arrabbiato con lui, perché in fondo erano partiti il giorno prima proprio per partecipare a quella veglia e invece Brian aveva deciso di testa sua come sempre.

Quando, dopo la lunga discussione con la receptionist, entrano nella camera dove c’è il fatidico letto matrimoniale, Michael si fa quasi prendere dal panico. Inizialmente la sua mi sembrava una reazione esagerata, devo essere sincera, ma poi ho riflettuto che in effetti certe paranoie (E se lo abbraccio mentre dormo? E se faccio il suo nome nel sonno?) non sono poi così assurde, se c’è di mezzo la persona che si ama.

Intanto Brian è sempre il solito Brian, che non si fa – apparentemente – nessun tipo di problema per una cazzata come quella del letto matrimoniale, e che trova da scopare sempre e ovunque, lasciando Michael da solo per andare a ghermire la sua nuovissima preda.


La scena con cui si apre il paragrafo successivo è molto tenera e realistica: Michael è talmente cotto di Brian che lo guarderebbe dormire per ore intere… salvo poi sentirsi terribilmente in colpa, perché Brian è suo amico e lui non dovrebbe pensare a cose del genere; se lo ripete così spesso e così tanto tempo che ormai penso che sia diventato il suo mantra personale.

Durante il funerale i pensieri di Michael vanno giustamente a Jonny, a quanto poco sapesse dell’uomo che era diventato e a quanto fosse triste che nessuno, lì, lo conoscesse abbastanza da spendere qualche parola per lui prima dell’inumazione.
E poi, come sempre, la mente torna da Brian. Brian che a quanto pare ha già trovato qualcun altro; Michael arriva persino a promettere a se stesso che non l’avrebbe mai perdonato se si fosse allontanato dal funerale per una sveltina… e che poi, una manciata di minuti dopo, si ritrova contro ogni previsione a fare davvero i conti con quella promessa.
Una cosa però non mi è chiara: Michael vede prima Brian appartarsi con il ragazzo annoiato durante la funzione e non batte ciglio o quasi, ma quando dopo sparisce di nuovo, lasciandolo solo con la mamma di Jonny, si incazza. Non so, sembra poco coerente, ecco.

Una volta in camera, la discussione è quasi obbligatoria: Brian ha davvero passato il limite, secondo Michael, ed è ovvio che gli rinfacci sia l’averlo lasciato solo al cimitero per andare a scopare, sia l’aver accettato senza consultarlo l’invito della mamma di Jonny a rimandare la partenza di un altro giorno… salvo poi sentirsi malissimo subito dopo, quando Brian esce dalla camera lasciandolo di nuovo solo ad andare a letto alle dieci come uno sfigato.

È una situazione che Michael vive ogni weekend quando sono a Pittsburgh e vanno al Babylon, ma non per questo fa meno male, tanto da impedirgli di addormentarsi fino al ritorno di Brian, poco più di mezz’ora dopo.

Il modo in cui Brian cerca di farsi perdonare da Michael subito dopo è decisamente poco ortodosso, ma nonostante questo – o forse proprio per questo – non stona con la personalità eccentrica ed esuberante di Brian… e non stona nemmeno il fatto che malgrado le buone intenzioni questa sua strategia finisca con il fare incazzare Michael ancora di più, perché quando sei incazzato e frustrato con l’uomo di cui sei innamorato e con cui sei costretto a dividere il letto l’ultima cosa che vorresti è sentirlo raccontare nei dettagli come si è scopato qualcuno che non sei tu.

Quel “forse tu stai meglio di me, Jonny” è davvero la ciliegina sulla torta, una frase che nella sua semplicità lascia trasparire alla perfezione tutta l’amarezza che Michael prova in quel momento.


La mattina dopo Michael si sveglia da un sogno a dir poco meraviglioso, e si rende conto con orrore (?) che il peggio era successo: non solo aveva abbracciato Brian mentre dormiva (in effetti gli si era proprio spalmato addosso), ma lo stava pure chiamando nel sonno! E, come se non bastasse, ovviamente si ritrova con un’erezione impossibile da nascondere al diretto interessato, il che lo fa sentire ancora più in colpa e patetico, come lo definisce Brian quando esce dalla doccia e lo vede ancora fermo e rintontito sul letto.
A questo proposito, mi è piaciuto il modo con cui Brian stempera l’imbarazzo riportando l’atmosfera alla quotidianità. Insomma, “fatti una sega e vestiti” non è certo la tipica frase consolatoria da dire in casi del genere, ma d’altra parte nemmeno il loro rapporto è quello tipico di due ragazzi qualunque; senza contare che, in ogni caso, quelle parole sortiscono l’effetto desiderato.

La scena della consegna del polipo e del biglietto allegato che Jonny aveva preparato per Michael è a mio parere la più commovente di tutta la storia: sia la signora Flexton che Michael sono espressivi e naturali, si lasciano andare alle emozioni e trovano per un po’ conforto in quell’abbraccio agrodolce che sa vagamente di rimpianto.

Quando ritornano in camera, a prepararsi per la partenza definitiva, è il momento del confronto. Di quello vero, che per un motivo o per un altro hanno rimandato fino ad ora.
Vediamo Michael sconvolto dalla morte di Jonny come e più del giorno precedente, perché si è reso conto di assomigliargli fin troppo, e questo gli fa una paura pazzesca.
Brian non si smentisce nemmeno stavolta: schietto e sincero ai limiti della bastardaggine, sbatte la verità in faccia a Michael senza nemmeno provare a smussarne i contorni; gli dice che ognuno vive la vita come vuole, e se quella che ha adesso non gli piace deve solo muovere il culo e provare a cambiarla, perché stando fermo non otterrà mai niente.

Sono parole dure, che però hanno finalmente il potere di scuotere Michael e spingerlo a reagire, a cercare di prendersi quello che sogna da tutta la vita e che, per la troppa paura di rovinare ogni cosa, ha sempre e solo ammirato da lontano.


Prima di parlare della scena finale, voglio soffermarmi sulle implicazioni che comporta la confessione di Brian (che rivela a Michael di aver fatto solo finta di aver trovato qualcun altro da scopare mentre in realtà ha passato la serata al bar dell’hotel a bere da solo) e sulle sue implicazioni nella storia, perché nonostante mi sia piaciuta molto per la sua dolcezza l’ho trovata un po’ esagerata: va bene che Brian non voleva far capire a Michael quanto l’idea di dormire con lui in un letto che non fosse quello di casa lo turbasse, ma non mi sembra molto verosimile inscenare tutte quelle scenette in cui finge di imboscarsi con qualcuno (e sono davvero tante, se ci pensi, di cui ben due al cimitero) solo per non scoprire il suo gioco.

Avrei trovato più “da Brian” se inizialmente avesse trovato davvero qualcuno con cui sollazzarsi, ma poi si fosse ricreduto. E magari anche una confessione del tipo “ho provato a non pensare alla morte scopandomi un tizio qualunque, ma mentre ero con lui continuavo a pensare a te e mi sono reso conto che non potevo più andare avanti così” (ovviamente non con queste parole precise, ma un qualcosa di simile, con questo stesso messaggio di fondo).
In ogni caso questo è solo un parere personale, nulla più.

[NB: a seguito di un chiarimento dell'autrice ammetto di aver male interpretato le parole di Brian: io avevo capito che il suo comportamento da non-predatore era riferito a tutto il soggiorno, invece lui parlava soltanto dell'ultimo periodo; ritengo che questo sia molto più coerente con il suo personaggio e mi scuso per non averlo capito prima. Ho comunque lasciato invariata la valutazione perché è così che è stata concepita e modificandola mi sembrava di snaturarla, distorcendo quelle che sono state le mie prime impressioni.]

Inoltre, rivedendo tutta la storia con questa nuova consapevolezza e sapendo che lui non aveva intenzione di trovarsi “nuove prede” in paese, a questo punto non capisco per quale spirito masochistico abbia insistito per rimandare la partenza ancora un altro giorno dopo il funerale: l’ha detto lui stesso che passare la notte insieme a Michael senza poterlo toccare per paura di rovinare la loro amicizia sono state una tortura, quindi davvero non capisco perché farsi una cosa del genere, considerando anche che in questo modo ha pure fatto incazzare Michael che invece voleva andarsene via.
Capisco che, per esigenza di trama, Brian e Michael dovevano accettare l’invito, ma forse sarebbe stato più semplice dire che Michael non aveva saputo dire di no all’espressione speranzosa della mamma di Jonny: sappiamo che ha un cuore d’oro e non sarebbe stato affatto strano, in più non avresti aggiunto altre bugie al già pericolante castello di carte che Brian stava costruendo.


A parte queste piccole incongruenze, però, voglio assicurarti che la confessione di Brian mi è piaciuta molto, sia per la sua dolcezza che per i riferimenti al canon. Come quando gli dice di averlo tenuto stretto come faceva sempre Michael con lui quando dormivano insieme, o quando rivela che mentre faceva lo scemo raccontandogli la sua presunta scopata con un altro in realtà voleva solo combattere il ricordo della morte, fargli sentire che sono ancora vivi.
Quest’ultimo in particolare mi ha ricordato il Brian del finale di QaF, quello che balla I Will Survive sul cubo del Babylon… e niente, è un’immagine meravigliosa e sono felice che tu l’abbia citata.

Trovo questa scena finale ottimamente strutturata, dove i due personaggi – e il loro rapporto – sono rispettati alla perfezione: da ogni loro gesto e parola traspare quanto si vogliono bene e si desiderano, e nonostante Brian non si smuova dalle sue convinzioni (“io non credo nell’amore” e “non sarò mai il tipo di fidanzato che vuoi tu”) stavolta Michael riesce a tenere duro per entrambi.

Perché è vero che quello che sta per succedere cambierà tutto e sarà tutto più complicato, ma d’altro canto, come dice giustamente Michael, nemmeno essere amico di Brian è una passeggiata: ha superato tante difficoltà per arrivare dov’è adesso, dovrà soltanto continuare a tenere duro per far funzionare quel rapporto senza nome in cui si sta imbarcando.



Stile e trama:

Lo stile della tua storia ricorda quello pacato e dolce dei ricordi, con un lessico quotidiano e una sintassi semplice e pulita, in grado di amalgamare bene tra loro pensieri, dialoghi e azioni.

La trama, pur partendo da un cliché, è secondo me piuttosto originale: la scelta di usare come motore un funerale è strana, in questo contesto, eppure funziona molto bene.

La malinconia che l’annuncio della morte di Jonny scatena in Michael fa da sottofondo a tutta la storia, a volte accompagnata da rimpianto, altre volte da vera tristezza, altre volte ancora nascosta sotto uno strato di autocompatimento o, al contrario, di rabbia. E questo sottofondo contribuisce a costruire quell’atmosfera un po’ surreale e onirica che tuttavia, paradossalmente, nulla toglie al realismo della storia; Jonny stesso è una presenza costante dalla prima all’ultima riga, ma non è mai invadente: fa capolino nella mente di Michael con un ricordo, un pensiero o un’emozione per poi tornare a veleggiare in sottofondo.

Il modo in cui hai rispettato il cliché, facendo dormire i protagonisti loro malgrado in una camera con letto matrimoniale, è ben strutturato e plausibile: non si avverte quel senso di “deus ex machina” che è presente in alcuni film in cui le cose accadono per un’assurda concomitanza di eventi improbabili, al contrario.
Tuttavia devo dire che non mi è affatto piaciuto come, nella discussione con la receptionist dell’hotel, tu abbia visivamente storpiato tutte sue le parole con la “r”: l’ho trovata una caduta di stile piuttosto eclatante, più adatta a un racconto parodistico che a una commedia romantica (specie a una profonda come quella che hai scritto).
Capisco che sia stata un’esigenza di trama per giustificare l’errore nella prenotazione, ma sarebbe bastato sottolineare che la donna aveva un pesante accento straniero e insinuare che probabilmente non capiva bene l’inglese per ovviare al problema.

Invece, per quanto riguarda il funerale di Jonny e tutto ciò che gli è connesso (la camera ardente, la veglia, il cimitero ecc.), mi ha positivamente colpita che ti sia soffermata anche su quei piccoli dettagli pratici che solitamente passano inosservati ma che, a mio parere, invece hanno contribuito a rendere le scene ancora più realistiche. Sto parlando, ad esempio, dei mobili addossati alle pareti e coperti da paramenti viola (mobili che poi Michael e Brian aiutano a risistemare) nel salotto dove è stata alloggiata la salma, oppure dell’odore pungente dell’incenso o il fatto che la madre di Jonny abbia trovato tra le sue cose il polipo e il biglietto per Michael, ed è per questo che si è ricordata di lui e l’ha chiamato per dirgli del funerale.

Mi è piaciuta anche proprio la scelta di inserire questo simbolo all’interno della storia: un qualcosa apparentemente senza valore, legato ad un passato che non tornerà più ma che, in qualche modo, è d’aiuto per Michael per costruire un nuovo futuro. Molto poetico, devo dire.

L’intera storia si sviluppa in un arco temporale brevissimo (tre giorni e due notti – più forse un’altra notte dopo il chiarimento finale, ma questo non è dato saperlo), ma ogni singolo momento è sfruttato appieno e l’evoluzione sia della trama che del rapporto tra i personaggi risulta spontanea e graduale, senza brusche accelerate che stonerebbero con i toni sempre moderati del racconto.
Partire da un’amicizia solida come quella di Brian e Michael per certi versi immagino sia stato d’aiuto (come il viaggio insieme e l’apparente noncuranza con cui accettano di dividere camera e letto), ma di contro invece ha aggiunto un’ulteriore difficoltà alla già delicata situazione, perché il rischio di rovinare quel loro splendido rapporto era molto alto, ed entrambi – ciascuno a modo loro – ne subivano la pressione.

Anche per questo mi è piaciuto come hai strutturato il finale: non ci sono fidanzamenti ufficiali né promesse di amore eterno, ma soltanto due giovani uomini che decidono che in fondo vale la pena correre il rischio, e si gettano insieme in un nuovo capitolo de “La grande avventura di Brian e Mickey”.



Gradimento personale:

Ho apprezzato moltissimo questa storia, anche e soprattutto perché prendi spunto dalla partecipazione a un funerale, quindi alla fine di una vita, per ribaltare la situazione e terminare con l’esaltazione della vita stessa, del coraggio di osare e di provare a cambiare le cose, affrontando a testa alta il rischio che magari non cambino in meglio.

Recensore Master
10/10/16, ore 23:15

Ciao Nuel, come sai amo Brian e Justin insieme mentre Brian e Michael proprio no!!!! Comunque anche se la coppia non è Britin hai scritto una storia diversa dal solito dove Brian è sempre lui con il suo carattere non sempre adorabile ahah!!!! Il portafortuna di Jonny ha sortito l'effetto sperato..... dopo anni il sogno di Michael si avvera e sul finale Mr. Kinney si addolcisce pure!!! Mi è piaciuta perché Tu sai descrivere i personaggi e le situazioni talmente bene che anche la coppia Brichael si può leggere ma....senza esagerare ahah!!!! Bravissima Nuel. Un bacio. Cristina

Recensore Master
10/10/16, ore 15:25

Ok intanto grazie per gli auguri come ti ho scritto sei dolcissima :)
​Scritta splendidamente tu sai che scrivi da dio :)
​La coppia ora sai quanto poco sopporto Micheal per cui ho immaginato tutto il tempo al posto di Micheal Justin cosi mi è piaciuta immensamente :)
Grazie ancora :)

Recensore Master
10/10/16, ore 14:00

ho trovato questa Os molto carina, sebbene io non sia amante della coppia. Mi è piaciuta, molto ben strutturata e ho adorato Jonny, non so perché l'ho trovato carino
Ho adorato anche Brian è così lui, sempre perfettamente riconoscibile e il cliché, secondo la mia umile opinione, è stato inserito in modo interessante e originale. brava complimenti