Recensioni per
Where is Me?
di __aris__

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
05/09/17, ore 17:17
Cap. 1:

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Ciao, come te anche io conosco la figura del cavaliere della notte tramite la tv o il cinema. Che differenza tra il telefilm degli anni 60/70 e i Batman che sono seguiti fino ad ora. C'è da dire che se provi a seguire tutta l'avventura di Batman versione cartacea ti perdi. Idem per gli altri fumetti della Dc Comics e della Marvel.

Damian è una figura interessante e affascinante. Ha solo 10 anni, ma come dice anche Bruce dentro è molto più grande della sua età. E forse questo è uno dei problemi maggiori. Damian ha 10 anni, ma sia il nonno che la madre hanno tolto l'innocenza a quel ragazzo. È stato violato psicologicamente e fisicamente. E ora che ha scoperto che esiste un altro modo di vivere (o quasi), sente dentro di lui un conflitto. Lo stesso che ha avuto suo padre alla sua età. Ma Bruce ha conosciuto l'amore tramite i genitori, Alfred che diventa il suo più caro amico e forse altri. L'amore che Damian ha conosciuto (perché credo che il nonno e sua madre amano il ragazzo, o forse no visto che sarà lei a causare la morte del giovane tramite un clone di quest'ultimo) è completamente distorto. Il ragazzo viene allevato seguendo rigidi principi e cosa peggiore viene istruito ad uccidere. Mentre suo padre non ammette certe misure. La vita qualunque sia è sacra e va rispettata. Cosa che il ragazzo fatica a comprendere (e come dargli torto) perché alcuni criminali non meritano pietà e perdono. Persino i nostri carcerati se entra un pedofilo si fanno giustizia da soli.
Tutto questo porta Damian a riflettere su chi sia lui veramente. La sua anima è divisa in due, anzi in tre se contiamo il nonno. Ma lui, il suo vero io, la sua essenza dove sono? E anche io mi chiedo, soprattutto dopo aver letto la recensione di Noruard, chi è veramente il ragazzo: un esaltato come il nonno che crede di fregare La Grande Mietitrice perché pensa di essere Dio? Oppure è come il padre che nonostante tutto e tutti tenta di fare la cosa giusta. Di Talia non saprei dare una vera valutazione. Lavora per suo padre Il Grande e Onnipotente Ra's. Lo segue come una figlia fedele, ma non so se porta avanti le idee di Ghul solo per lui o se crede veramente nell'ideologia paterna.
Alla fine Bruce lo lascia andare dandogli il beneficio del dubbio nella speranza che possa tornare da lui finalmente libero dagli incubi che lo opprimono. Non so se suo padre da al ragazzino il consiglio giusto, anche perché secondo me lui ha solo bisogno di molto amore da parte del genitore. E di affetto Bruce ne ha dato molto poco a Damian.

Ora i complimenti... Bravissima, in poche righe hai descritto molto bene come si sente Damian, il conflitto che ha dentro e che in qualche modo lo lacera lentamente. Hai focalizzato un punto importante della psiche del ragazzo, lui fa quello che gli altri si aspettano che faccia, giusto o sbagliato che sia. Non ha importanza e questa è la cosa che più deve capire: la differenza tra cosa e giusto e cosa è sbagliato, tra bene e male.
… e una piccola critica, una sola recensione???

Recensore Junior
02/09/17, ore 12:21
Cap. 1:

Conosco poco il personaggio di Damian Wayne e non ho visto i film, ma ho "orecchiato" molte avventure di Batman, ho visto i film di Burton, la Trilogia del Cavaliere Oscuro e l'ultimo Batman vs. Superman.
In effetti, è interessante che tu abbia posto l'accento su uno dei dilemmi che Batman presenta a chi lo segue: è effettivamente giusto non terminare chi commette reati? Del resto, mentre ci riesce spesso facile opporci alla pena capitale, a volte, vedendo Batman trattenersi dall'uccidere qualcuno come il Joker che, se risparmiato, lo sappiamo, riuscirà poi comunque a fare altri danni, ci viene altrettanto naturale chiederci perché l'(anti)eroe di Gotham abbia scelto ancora una volta il suo codice morale sopra la contingente necessità.
È più che naturale che lo stesso dubbio scavi nell'animo del suo potenziale erede, schiacciato dalla figura paterna e quindi doppiamente motivato a trovare una risposta diversa al problema di cosa sia la giustizia, e se coincida effettivamente con la cosa migliore da fare.
In più, per Damian, come giustamente osservi, non è solo una faccenda di cosa sia giusto, ma soprattutto di chi sia lui e cosa davvero desideri fare.
E questa incertezza lascia uno spiraglio aperto per risposte inquietanti, com'è inquietante il riflesso nello specchio che lo guarda con fattezze familiari e allo stesso tempo estranee.
I gesti che descrivi, pochi, precisi, densi, riescono a restituire sia il senso di rabbia, sia la stanchezza di Damian, e allo stesso tempo c'è qualcosa di ambiguo e minaccioso che si addensa fra le parole- lo specchio, le voci, gli spettri del passato e dei criminali che affollano la notte di Gotham.
Ottimo!
N.