Recensioni per
Would you marry me? Will you?
di Always_Always

Questa storia ha ottenuto 9 recensioni.
Positive : 9
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/11/17, ore 14:22

Ciao!
Ancora prima di leggere (visto che sarà una recensione in diretta) posso dirti che adoro il tuo stile? Lo ricordo bene per Arkham Unsound, e i tuoi Harley e Joker sono… bellissimi. Non trovo altro modo per definirli.
Il tuo nick è una garanzia, e poi è bastato leggere l’introduzione per capire che questa storia merita di essere letta.
Ma veniamo al dunque!

Il prologo.
Brevissimo, eppure l’ho adorato. Mi ha ricordato tantissimo Kill Bill. Non so se hai presente il capitolo del massacro ai Due Pini, quando la Sposa si ritrova, come la tua Harleen, a terra, con un fucile puntato contro.
Il pezzo sembra quasi confuso, con lei che percepisce la presenza della morte – un modo per dirci che Joker ha già fatto una strage? – e vede solo la canna del fucile.
L’unica battuta è perfetta: “Coraggio cara: qui moriamo dalla voglia di sapere…”
Sembra di sentire la voce di lui, sembra di sapere già cos’è successo…

La citazione. Non so dove tu l’abbia presa (penso l’abbia scritta tu) ma è bellissima. E perfetta per la scelta di Harleen.
Perfetto il paragone tra lei e una bambola che tutti vogliono. Pamela sembra l’unica a rendersi conto che ha bisogno di respirare, di pensare, di stare tranquilla… in fondo è pur sempre il suo matrimonio!
I pensieri di Harley vertono sempre verso di lui, verso Joker. Mi è piaciuto tantissimo quel “non dici niente?” (che trovo, di nuovo, molto tarantiniano), quella preghiera. Come se, nonostante tutto, nonostante il suo lavoro, il suo avere a che fare con psicopatici, non influisse sulla sua ingenuità. Come se, con lui, davanti a lui, lei tornasse bambina. Innocente, ingenua, sciocca. Posso dirlo? Li amo! Come ne scrivi tu… sono bellissimi.
Poi, ancora, il peso del velo che Harley avverte sulla testa, non so, l’ho visto come un ripensamento. Sì, lei desidera una vita normale, una famiglia, figli e anche un cane, eppure non fa altro che pensare a lui. Ha solo Joker in mente.
Trovo straordinario questo fatto: Harleen si sposa per il matrimonio e la vita normale, non per amore. Non c’è nemmeno uno straccio di pensiero (o ricordo) del suo futuro marito, ma solo di lui

Ma andiamo avanti!
Quella frase tanto bella è riportata più volte. Anche dal punto di vista di Joker… È lei che vuole, è lei che pretende (e adoro – e scusami se uso sempre questa parola – il fatto che lo sottolinei sempre, che si soffermi sui desideri del Joker senza mai davvero spiegarli).

Nonostante non ci siano descrizioni fisiche, sembra di vederli… tutti. A partire da lui, con la sua ironia, la sua violenza, come quando strappa il dito di Gonzales… (e, a proposito, lo so che oggi rompo con Kill Bill, ma ho di nuovo pensato a quel film quando Joker si definisce “papà”. Hai presente il fatto che Bill venga fatto passare per il padre della Sposa, alle prove del matrimonio? Oggi sono in fissa, scusa!)

Ho apprezzato tantissimo il pezzo dentro la chiesa. Dove Harleen è sola con Pamela. Pam che si occupa dei fiori! E chi altri, se no? Semplice, ovvio, geniale.
Non so perché, ma quando ti leggo, io sento di amare incondizionatamente Harley (e Joker, soprattutto insieme). Eppure sono sempre stata una da “buoni”… ma quando leggo le tue storie entro in sintonia (in perfetta sintonia) con i personaggi. Sento di conoscerli.
Bello anche il pezzo in cui lei ricorda la rosa rossa… e il modo in cui Joker dovrebbe averla lasciata sulla sua scrivania. Come per dimostrarle che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, lasciarle qualsiasi cosa (e lo dimostri bene quando fai il paragone con cadaveri e bombe, come per dire che, tra tante cose che avrebbe potuto lasciarle – magari più nel suo stile – lui abbia scelto proprio una rosa).
Bello questo pezzo perché Harley ha rifiutato le rose. Ha rifiutato di ricordare lui. Eppure è solo a questo che riesce a pensare… Vorrebbe concentrarsi solo sul bianco dell’abito (così lontano dal rosso delle rose, del sangue e della violenza) e sugli occhi di Guy (a cui non pensa mai, invece).

Lo stile è lento – come lo ricordavo – e suadente. Così suadente che è difficile interrompere la lettura. Io adoro il tuo stile, sul serio. Adoro il modo in cui utilizzi il presente, in cui mi sento ammaliata dai tuoi scritti.

Adoro il modo in cui ti concentri sui sentimenti di Harley, sulla sua gelosia verso il pipistrello, sul suo affetto per Pamela e le sue considerazione su Selina. Non serve essere spietati per essere sinceri… eppure è una cosa che pensa solo della sua amica. Lei. Lei che è gelosa del Joker, che è, forse, quasi, dipendente da lui.

Il finale è un colpo di scena. Joker che corre da lei. Joker che desidera presentarsi da sposo, eppure non si sa cosa intenda davvero fare… o anzi: farle.
Volevo leggere tutta la storia e poi recensirla, ma è troppo bella. E non mi andava di riassumere. Non mi andava nemmeno di impiegare giorni per tentare di rendere giustizia a questa piccola perla. Comincio col metterla tra le preferite, e spero, PREGO, di tornare presto a recensirla. Perché merita. Perché tu sei un’autrice che merita. Davvero.

Recensore Master
01/05/17, ore 14:19

Ciao. Rieccomi per il gioco dell'oca.
Allora alla fine è andata come non volevo. So che loro due sono pazzi e che quindi finiscono assieme in qualche modo, ma non sono una che vede dell'amore in quel rapporto.
Mi aspettavo che lei cedesse alla fine, perché non era convinta di sposarsi. Anzi, voleva farlo per dimostrare a se stessa di essere una persona normale, che poteva avere una vita tranquilla lontano da quella città. Invece non era così, perché probabilmente era più pazza di Joker in un certo senso.
Il loro rapporto è strano, non saprei nemmeno come definirlo. Sono tutti e due sulla stessa lunghezza di onda e vedono il mondo allo stesso modo oserei dire, ma credo che l'adrenalina e l'eccitazione per i crimini sia quello che li lega davvero, non altri sentimenti.
Anche questo capitolo è scorrevole, si legge velocemente come il primo.
A presto,
Dracula

Recensore Master
01/05/17, ore 13:52

Ciao. Eccomi qui per il gioco dell'oca.
Non conosco il fandom, so solo poche cose su Joker e su Harley.
Dal punto di vista della grammatica e della punteggiatura non ho molto da dire. Non ho trovato errori di nessun tipo e ho trovato interessante il fatto di alternare i discorsi. Hai presentato due punti di vista, lei che si sposa, lui che dà di matto, intrecciandoli in modo scorrevole nonostante tutto. Si capiva che saltavi da un punto all'altro, senza creare confusione.
SIccome non conosco i personaggi nel fandom, non so dire se sono uguali o meno. TI dirò invece quello che la tua storia trasmette: lei è una donna che si sposa, che vuole avere una vita normale,tuttavia è come se scappasse da qualcosa. Non è quello che vuole, è come se stesse convincendo se stessa che va tutto bene e che è la scelta giusta da fare.
Lui invece ha trovato qualcuno che riesce a suscitare la sua curiosità e il suo interesse, perché non credo si possa parlare di amore, e di conseguenza vuole a ogni costo che lei rimanga lì vicino, che non vada via. E' un po' come quando un bambino trova un bel giocattolo ecco.
Una storia interessante e ho apprezzato che tu non abbia parlato di lui come di un uomo innamorato.
A presto,
Dracula

Recensore Veterano
24/04/17, ore 10:17

Eccomi finalmente per il gioco dell'oca!
La storia mi è piaciuta moltissimo per ora, i personaggi sono coerenti con quelli originali, in particolare il Joker che, personalmente, trovo il più difficile da rendere. Mi incuriosisce molto questa storia del matrimonio, ma mi piace anche il fatto che Harleen voglia scappare da questa minaccia che incombe sul suo capo, da quando ha conosciuto Mr J... come se, in qualche modo, avesse capito che questo suo amore è malato ed insano, che le porterà solo dolore.
Riguardo alla parte grammatica, ho trovato solo un errore:
Attendo, invece di AttenTo.
Per il resto, tutto a posto. La storia è scritta molto bene, sia graficamente che come stile narrativo, si legge con piacere ed incuriosisce sempre di più. Molto probabilmente, appena avrò tempo, leggerò anche il secondo capitolo. Sono curiosa di sapere che macello farà Joker al matrimonio. Personalmente, non amo questa coppia, ma mi spiego meglio: non è uno di quegli amori "giusti", è il mad love per eccellenza e quindi trovo sbagliato volere una relazione di questo tipo, ma allo stesso tempo è molto interessante e stimolante scrivere di loro (anche io l'ho fatto, una one shot piccina).
Ti faccio i miei complimenti, la storia mi piace moltissimo! *^*
A presto,
Rora

Recensore Master
08/11/16, ore 17:17

Stupenda. 
Credo che davanti a un lavoro del genere (raffinato, elegante, perfetto) non si possa fare altro che tacere e sbrodolare poi complimenti, perché non ho trovato una parola - un concetto - fuori posto. 
L'entrata in scena di Mr.J è spettacolare, i dialoghi tra Eddie e Selina, i pensieri di Harley e di Guy, la cupa disperazione che si disperde in questa esplosione di sangue e follia che è il Clown. 
Ho il cuore gonfio d'amore per questa storia, sappilo.
Mi dispiace non riuscire a fare un'analisi più approfondita, ma credo che aggiungere altro a un GRAZIE enorme sarebbe superfluo. 

*vomita arcobaleni dalla bellezza* 

♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥
 

Recensore Veterano
05/11/16, ore 16:02

Gradimento personale: 
Devo ammettere di trovarmi in difficoltà nello stilare questo punto della valutazione. 
La tua storia mi è piaciuta e questo è indiscutibile. Ma non mi ha appagata ed è questa sensazione di “mancanza” a farmi storcere il naso. 
Ha un finale amaro, come se mancasse qualcosa, un elemento. 
Al pari di un ottimo dolce e, sull’ultimo boccone, la magia si spegne, il ricordo dell’intera fetta appena mangiata rimane, ma sparisce l’appagamento finale. 
Probabilmente avrei voluto vedere un’interazione più intensa - forse “romantica” - fra Harley e Joker, non tramite ricordi o terzi incomodi. 
Il finale, pur confermando la presenza di Harley non riesce a soddisfarmi totalmente, è un finale adulto e duro e probabilmente il mio disappunto nasce dal fatto che la tua storia è davvero bella. 
Aggiungo una nota di stile, per quanto la storia si riesca a leggere bene e scorra facilmente sotto gli occhi del lettore, avrei differenziato maggiormente gli stacchi tra presente e passato, utilizzando altre modifiche oltre al corsivo, già usato per evidenziare concetti o frasi del presente. 
Avresti, per esempio, potuto cambiare margine per il passato. 
Torno a ripetere che la storia mi è piaciuta molto e se escludo la parte di me che punta al romanticismo, trovo che sia perfetta, ho dovuto faticare non poco per trovare dei difetti e così riuscire a stilare una valutazione degna di questo nome. 

Attinenza ai personaggi (IC): 


In questa storia ogni personaggio è descritto in maniera meravigliosa. Sono rimasta a bocca aperta nel constatare quanto tu sia stata brava nel muovere personaggi così contorti e complessi, riuscendo a renderli non solo credibili ma anche avvincenti. 
Selina e Pamela, per quanto si vedano solo per pochi attimi sono caratterizzate molto bene, la tua Selina mi ha ricordato la Catwoman di Nolan una donna ormai disillusa con una forte corazza esterna ma che ancora si trova a desiderare e sperare in un futuro migliore, lo si nota dal dialogo con l’Enigmista quando Harley tarda la sua entrata in scena. 
Pamela Isley è la Pam amica di Harley, la sua più grande sostenitrice, una vera amica che desidera per lei il meglio, non è stata stucchevole pur nelle sue continue dimostrazioni di affetto. 
Guy Kopsky è un personaggio originale nonostante il nome preso in prestito dai fumetti e l’ho trovato ben caratterizzato, coerente in diversi momenti anche se mi ha stupito sul finale, una reazione del genere - sorridere mentre si è sotto tiro - l’ho trovata irrazionale, ma è forse giustificata dalla storia riguardante la cicatrice sul collo che ci viene offerta da Jack Ryder. Che Harleen si sbagliasse a considerare Guy un uomo con una psiche nella media? Non credo di aver trovato un singolo personaggio - all’interno del tuo racconto - con una mentalità completamente sana. 
Larry Myers non ho trovato informazioni su di lui, perciò suppongo sia un’altra tua creazione e ti faccio i miei complimenti, nonostante il ruolo marginale - anche se poi sarà lui a descrivere il “dopo -sparo” - è uno di quei personaggi che difficilmente ti dimentichi. 
La sua massima “L’Arkham Asylum è un posto nato da solo e che da solo vivrà in eterno.” ti scuote dentro e ti procura brividi, rende perfettamente la paura di lavorare in un posto simile e Larry la trasmette al meglio. Larry che non è un codardo, Larry che tiene testa al Joker, Larry che conta i ticchettii che gli rimangono da vivere e che in un tragico momento, dopo essere stato rapito ed aver compreso cosa sia successo ha la lucidità di pensare che Guy si sia goduto il matrimonio, con un umorismo nero che gela il sangue e ci regala la certezza che sua moglie aveva ragione: "Lì c’è la gente matta, tesoro, finisce che impazzisci anche tu!”. 
Ma ora le attenzioni sono per la protagonista femminile di questo racconto: Harleen Quinzel. 
Hai deciso di descrivere Harley in uno dei suoi momenti più complessi della sua vita, immaginando per lei una relazione fuori da Arkham e con un uomo che non fosse il Joker. Una scelta azzardata poiché sappiamo bene quanto Harley sia profondamente innamorata del Joker già dai primi incontri avuti con lui. 
In ogni caso non me la sento di penalizzare la tua interpretazione, poiché dimostri più volte e con molta enfasi quanto lei si senta confusa e spiazzata. 
I suoi pensieri non sono certo quelli di una donna pronta e decisa a sposarsi, quanto più di una donna che tenta di convincersi di stare compiendo la scelta giusta, aggrappandosi ad un raziocinio che non le appartiene e fingendo una calma e un amore che non prova. 
Abbiamo due Harleen che si sovrappongo durante l’intero corso della storia: una la morigerata, razionale Dottoressa Quinzel e l’altra la neonata, imprevedibile ed innamorata dell’uomo sbagliato Arlecchina. 
“Manca pochissimo al momento in cui afferrerà tutta quella bellezza e la reclamerà come sua.” come dicevo i tentativi della dottoressa di convincersi di stare compiendo la scelta giusta sono molti, andare per prima in Chiesa ed immergersi a piene mani nell’atmosfera, come a dirsi che non vi è più scampo. 
“Non me l’avevi mai detto, pensa Harleen, buttando gli occhi al cielo e sentendosi magnifica, che ridere faceva così bene. Non me l’avevi mai detto, pensa di nuovo Harleen contorcendosi su se stessa, mentre le risate lasciano spazio alle lacrime e portano via il trucco, che ridere faceva così male.” una delle frasi più evocative del tuo racconto, quando Harley abbraccia la follia del Joker e la fa sua, ride senza motivo, senza senso, in maniera sguaiata, lasciando tutti perplessi a fissarla, dubbiosi su chi sia la donna ridente seduta a terra con un abito da sposa e la scarpa rotta, è ovvio che nessuno la riconosca, nemmeno Pamela, perché quella non è Harleen Quinzel ma Harley Quinn e la differenza è sottile, ma determinante. 
“Mr J è la sua Gotham” e questo pensiero racchiude e riassume il pensiero di Selina sulla città maledetta in cui vivono, una città buia e oscura, senza futuro ma che lega e macchia i suoi abitanti, impedendo loro di andarsene. Probabilmente è uno degli ultimi pensieri razionali di Harleen Quinzel, prima che l’arlecchino prenda il definitivo sopravvento. 
Ciò che amo e odio dei cattivi ben strutturati è che sono difficili da trattare, si rischia di renderli banali di non dare loro il giusto valore, rovinando la loro immagine, la tua storia mi è piaciuta così tanto perché hai trattato nella maniera migliore il principe clown del crimine di Gotham: Joker. 
Mi mancano le parole per poterti trasmettere quanto sia stata contenta di leggere di un Joker così ben strutturato, mai banale e divertente. Vorrei sottolineare questo ultimo punto, probabilmente perché io non riuscirei mai a sottolineare adeguatamente quell’aspetto così importante del clown. 
Amplierò maggiormente questo discorso nella parte dedicata ai dialoghi, ma dovevo esprimerti la mia felicità anche in questo punto. 
Nonostante il lato comico del personaggio hai ricordato molto bene quanto il Joker sia pericoloso e l’hai fatto enfatizzando adeguatamente il concetto: “Mr J ha sempre le fauci spalancate; quel sorriso bislungo mangia, mangia e mangia, spolpa il raziocinio per rigurgitare un grumo di follia repressa, un virus letale che si spande fino a intaccare tutto.” non saprei che aggiungere, hai già detto tutto con una frase come questa e l’ho apprezzata molto, è una visione forte ed intensa con un significato quasi crudele, così come lo è la persona descritta. 
“Mr J è indifferente; la morte gli scivola addosso come se non riuscisse a percepirla. Forse non prova niente; forse il Joker è un giullare stravagante che esiste solo perché qualcuno ha paura dei mostri. O forse a essere lui si provano così tante emozioni e così tanto enfatizzate da non riuscire più a farne a meno.” in un momento così drammatico Harleen ci offre una descrizione del Joker impassibile dinanzi l’omicidio appena compiuto, non riesco a decidere quale delle due ipotesi calzi meglio al clown, forse entrambe sono valide, in ogni caso danno di lui l’impressione adeguata, come è realmente, come tutti dovrebbero vedere il Joker, percependolo come una mina vagante e non come uno dei tanti criminali in circolazione. 
Tra tutti questi complimenti mi dispiace doverti far notare una cosa, ma è proprio perché ho trovato la tua caratterizzazione così vera ed autentica che proprio non riesco a farmi andare giù il modo con cui il Joker si riferisce a Guy, chiamandolo “coso”. Non mi ha convinto, non credo che sia da Joker, un ossessivo come lui non avrebbe mai potuto scordare il nome del futuro marito di Harley e quindi sapendo il nome, penso che avrebbe giocato con esso, tramutandolo in qualcosa di più divertente, scambiando le lettere, piuttosto che limitarsi ad un banale “coso”. 

Dialoghi: 
Inizio col dire che la consegna dei dialoghi è stata rispettata appieno. 
Hai fatto parlare praticamente tutti e sono molto felice di questa tua scelta, in entrambi i capitoli i dialoghi sono presenti in egual misura. 
Mi sono piaciute tutte le interazioni fra i personaggi e devo ammettere che una delle mie preferite non riguarda i due protagonisti ma Selina e l’Enigmista, il loro dialogo è rivelatore, cupo, sebbene racchiuda una dose di malcelata speranza - almeno da parte di Selina - per un futuro migliore. É stato interessante poterlo leggere e anche parecchio soddisfacente, ne hai approfittato per inserire ulteriori dettaglia sulla vita di Harleen e ne sono stata felice, hai fatto un ottimo uso del parlato. 
Devo farti un’annotazione e purtroppo prende in considerazione un’altra scena che mi è particolarmente piaciuta, quando il Joker è ancora chiuso in cella, durante la telefonata con il direttore credo sia parecchio inverosimile la scelta di far trasportare il Joker in isolamento dopo aver mostrato un comportamento così pericoloso. Larry, poi, accetta quasi senza ribattere e, come per aggiungere la beffa al danno, non chiama rinforzi ma si fa aiutare dal novellino. 
Mi rendo conto della difficoltà nel trovare un escamotage adeguato, ma è un po’ troppo inverosimile. 
Tornando alla positività un altro dialogo che mi è piaciuto molto e che mi ha fatta sorridere più volte durante la lettura è stato in macchina, con Larry e il Joker. Come ti ho già anticipato, sei stata molto più che brava nel riuscire a trasmettere adeguatamente la comicità macabra del Joker, è come se fosse sospinto da un’aria di follia che hai descritto nel migliore dei modi. 
Trovo che tu abbia rispettato appieno la mia consegna, dando ai dialoghi un dinamismo tale da sembrare reali. Molto spesso le reazioni dei tuoi personaggi a determinate battute sono state le mie e posso solo esserne felice. 
Vorrei sottolineare un altro punto di questo campo, verso la fine quando Harley, dopo che il Joker ha fatto la sua entrata in scena con fucile puntato, gli chiede come ha fatto a fuggire, al contrario di prima con il direttore, questo dialogo l’ho trovato adeguato alle caratteristiche del personaggio. 
Harley non è sconvolta dalla possibilità di morire, almeno non quanto dalla presenza del Joker al suo matrimonio. 
É ovviamente una domanda stupida, come tu stessa sottolinei, ma è anche in linea con il comportamento del personaggio. 

Originalità: 
Da questo punto di vista sono un po’ incontentabile, lo devo ammettere. 
Parlando in maniera diretta, evitando di considerare certi elementi, c’è ben poco di originale nella tua storia: lei si sposa, lui irrompe al matrimonio, il futuro marito muore e fine. 
Sono però fermamente convinta che i dettagli facciano la differenza. 
Se la base, come originalità, aveva ben poco, tu l’hai resa dinamica, dando al lettore la possibilità di vedere diversi punti di vista della medesima scena, una cosa che apprezzo particolarmente. 
Inoltre hai aggiunto dei piccoli “easter-egg”, spero di averli colti tutti:
“Una rabbia incandescente che brucia la sua lucidità in un fuoco rosso e nero”, un richiamo al costume originale di Harley; 
“Tesoro, sono a casa”, una delle battute più iconiche del mondo del cinema: “Shining”; 
“[…] uomo di parola”, un’altra battuta ripresa da un film “Il cavaliere oscuro” di Nolan; 
“[…] nozze rosse”, una citazione del titolo del contest (ed ovviamente della puntata di GoT) che ho apprezzato moltissimo. 
Sono assolutamente certa che con la tua capacità linguistica e la tua conoscenza dei fumetti questi richiami non siano affatto casuali, perciò ti devo fare i miei complimenti per la gestione di questo punto della scaletta. 

Ho tolto il parametro sulla grammatica ed i punti persi e anche la classifica, nel caso desiderassi delle modifiche alla recensione sentiti libera di farmelo sapere e provvederò. ^^ Di nuovo tante grazie per la tua partecipazione! 
 

Recensore Master
30/10/16, ore 18:42

Magnifica. 
Questo primo capitolo mi ha convinto fin dalle prime righe - mi ha trascinato per i piedi di nuovo dentro Gotham e oh, che bella sensazione poterci tornare con una storia del genere. 
La caratterizzazione dei personaggi mi piace molto e, soprattutto, convince. 
Pamela è bellissima e letale - morbida, sensuale, pericolosa
Selina è spietata, crudele, ruvida - un po' come il Pipistrello, suo degno compare (o, per citare Superman, vi meritate proprio voi due, eh.)
Nel mezzo, la coppia protagonista, un Joker folle - bruciante di rabbia e pazzia perché Harleen è sua, assolutamente e per sempre - e Harleen, che vuole una vita normale. Forse. Chi lo sa. Probabilmente. 
Sono una sostenitrice del pensiero di Selina, ovvero che da Gotham non si possa scappare. Ci nasci, e lei ti marchia. Ci cresci, e lei ti sfigura. 
Gotham è una città assoluta e dispostica, una matrigna che reclama e reclama e reclama e tiene sempre tutto per sé, non lascia mai nulla. 
E quando ti guardi allo specchio, rovinato dalle sue miserie, disegnato a sua immagine e somiglianza, ti rendi conto che le appartieni e che non puoi fare più nulla. 

Bellissimo capitolo; subito inserita tra le seguite e le ricordate, complimenti! 

*biscotti?* ♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥♥

Recensore Junior
27/10/16, ore 20:49

interessante forte la frase ha un senso dell'umorismo che fa venire voglia di uccidersi comunque continuerà con altri capitoli

Nuovo recensore
27/10/16, ore 20:39

Ciao!
Mi è piaciuto molto come hai introdotto la storia, i personaggi sono molto pertinenti e la storia entra subito nel vivo! Inoltre la lunghezza del capitolo per me è impeccabile, né troppo lungo né troppo breve.
Attendo il prossimo. :)