Ciao!
Ancora prima di leggere (visto che sarà una recensione in diretta) posso dirti che adoro il tuo stile? Lo ricordo bene per Arkham Unsound, e i tuoi Harley e Joker sono… bellissimi. Non trovo altro modo per definirli.
Il tuo nick è una garanzia, e poi è bastato leggere l’introduzione per capire che questa storia merita di essere letta.
Ma veniamo al dunque!
Il prologo.
Brevissimo, eppure l’ho adorato. Mi ha ricordato tantissimo Kill Bill. Non so se hai presente il capitolo del massacro ai Due Pini, quando la Sposa si ritrova, come la tua Harleen, a terra, con un fucile puntato contro.
Il pezzo sembra quasi confuso, con lei che percepisce la presenza della morte – un modo per dirci che Joker ha già fatto una strage? – e vede solo la canna del fucile.
L’unica battuta è perfetta: “Coraggio cara: qui moriamo dalla voglia di sapere…”
Sembra di sentire la voce di lui, sembra di sapere già cos’è successo…
La citazione. Non so dove tu l’abbia presa (penso l’abbia scritta tu) ma è bellissima. E perfetta per la scelta di Harleen.
Perfetto il paragone tra lei e una bambola che tutti vogliono. Pamela sembra l’unica a rendersi conto che ha bisogno di respirare, di pensare, di stare tranquilla… in fondo è pur sempre il suo matrimonio!
I pensieri di Harley vertono sempre verso di lui, verso Joker. Mi è piaciuto tantissimo quel “non dici niente?” (che trovo, di nuovo, molto tarantiniano), quella preghiera. Come se, nonostante tutto, nonostante il suo lavoro, il suo avere a che fare con psicopatici, non influisse sulla sua ingenuità. Come se, con lui, davanti a lui, lei tornasse bambina. Innocente, ingenua, sciocca. Posso dirlo? Li amo! Come ne scrivi tu… sono bellissimi.
Poi, ancora, il peso del velo che Harley avverte sulla testa, non so, l’ho visto come un ripensamento. Sì, lei desidera una vita normale, una famiglia, figli e anche un cane, eppure non fa altro che pensare a lui. Ha solo Joker in mente.
Trovo straordinario questo fatto: Harleen si sposa per il matrimonio e la vita normale, non per amore. Non c’è nemmeno uno straccio di pensiero (o ricordo) del suo futuro marito, ma solo di lui…
Ma andiamo avanti!
Quella frase tanto bella è riportata più volte. Anche dal punto di vista di Joker… È lei che vuole, è lei che pretende (e adoro – e scusami se uso sempre questa parola – il fatto che lo sottolinei sempre, che si soffermi sui desideri del Joker senza mai davvero spiegarli).
Nonostante non ci siano descrizioni fisiche, sembra di vederli… tutti. A partire da lui, con la sua ironia, la sua violenza, come quando strappa il dito di Gonzales… (e, a proposito, lo so che oggi rompo con Kill Bill, ma ho di nuovo pensato a quel film quando Joker si definisce “papà”. Hai presente il fatto che Bill venga fatto passare per il padre della Sposa, alle prove del matrimonio? Oggi sono in fissa, scusa!)
Ho apprezzato tantissimo il pezzo dentro la chiesa. Dove Harleen è sola con Pamela. Pam che si occupa dei fiori! E chi altri, se no? Semplice, ovvio, geniale.
Non so perché, ma quando ti leggo, io sento di amare incondizionatamente Harley (e Joker, soprattutto insieme). Eppure sono sempre stata una da “buoni”… ma quando leggo le tue storie entro in sintonia (in perfetta sintonia) con i personaggi. Sento di conoscerli.
Bello anche il pezzo in cui lei ricorda la rosa rossa… e il modo in cui Joker dovrebbe averla lasciata sulla sua scrivania. Come per dimostrarle che avrebbe potuto fare qualsiasi cosa, lasciarle qualsiasi cosa (e lo dimostri bene quando fai il paragone con cadaveri e bombe, come per dire che, tra tante cose che avrebbe potuto lasciarle – magari più nel suo stile – lui abbia scelto proprio una rosa).
Bello questo pezzo perché Harley ha rifiutato le rose. Ha rifiutato di ricordare lui. Eppure è solo a questo che riesce a pensare… Vorrebbe concentrarsi solo sul bianco dell’abito (così lontano dal rosso delle rose, del sangue e della violenza) e sugli occhi di Guy (a cui non pensa mai, invece).
Lo stile è lento – come lo ricordavo – e suadente. Così suadente che è difficile interrompere la lettura. Io adoro il tuo stile, sul serio. Adoro il modo in cui utilizzi il presente, in cui mi sento ammaliata dai tuoi scritti.
Adoro il modo in cui ti concentri sui sentimenti di Harley, sulla sua gelosia verso il pipistrello, sul suo affetto per Pamela e le sue considerazione su Selina. Non serve essere spietati per essere sinceri… eppure è una cosa che pensa solo della sua amica. Lei. Lei che è gelosa del Joker, che è, forse, quasi, dipendente da lui.
Il finale è un colpo di scena. Joker che corre da lei. Joker che desidera presentarsi da sposo, eppure non si sa cosa intenda davvero fare… o anzi: farle.
Volevo leggere tutta la storia e poi recensirla, ma è troppo bella. E non mi andava di riassumere. Non mi andava nemmeno di impiegare giorni per tentare di rendere giustizia a questa piccola perla. Comincio col metterla tra le preferite, e spero, PREGO, di tornare presto a recensirla. Perché merita. Perché tu sei un’autrice che merita. Davvero. |