Ciao,
EFP è un gran contenitore o meglio un "continente" di emozioni...e a me piace visitarlo indossando gli occhiali del turista ma con lo spirito del cappello di Indiana Jones che, per quanto lottasse o si trovasse ad affrontare le situazioni piu perigliose, gli restava sempre sulla testa 😅. Insomma è un avventura appassionante. Ed eccomi qui, in questo genere "romantico". Ci sono arrivata per caso perché sai che per me il fandom di riferimento è Supernatural però, grazie a Sam e Dean (sempre grata💗), trovo altri generi, altre storie, in una sorta di incrocio di alambicchi e vasi comunicanti degni del laboratorio di Merlino. In questo caso la tua presentazione mi ha invogliato alla lettura. Apprezzo sempre chi riesce a catturare l'attenzione nella presentazione, io so di non essere altrettanto brava😅. Ecco il passaggio fondamentale: "Questa storia è per gli outsiders, per quelle persone che si sono sempre sentite fuori dal mondo, estraniate dal mondo e incapaci di entrare in sintonia con gli altri, ma che in cuor loro non smettono di sperare di incontrare l'anima gemella, la sola che le amerà per come davvero sono, l'unica persona che non chiederà loro di cambiare."
Mi sono subito sentita "a casa" in quel "fuori dal mondo". E ho cominciato a leggere. Mi sono ritrovata tantissimo in alcune tue riflessioni. So che è passato del tempo da quando l' hai scritta. Magari ciò che dico non ti risuonerà come avrebbe fatto allora. I vissuti si modificano e noi siamo in continua evoluzione. Tuttavia ci sono delle caratteristiche di quello "stare al mondo"..."fuori dal mondo" che difficilmente si modificano. Ho trovato molto lucida l' analisi di questo capitolo a partire dal karma. Anch'io spesso ho creduto di aver fatto qualcosa di terribile nelle mie vite passate per dovermi vivere determinate situazioni in questa!🤦🏻♀️. E ho trovato strepitoso il moto di ribellione finale😉. Tuttavia c'è quella sofferenza che urla in quel "troppo" e sei molto brava a descrivere il sentimento generato da quell' avverbio che altri ti attribuiscono, abbinandolo ad aggettivi che identificano e, più o meno consapevolmente, etichettano. A questo proposito...so di essere spesso definita e percepita "troppo" anch'io. Prendi, ad es., questa esperienza su EFP... nelle mie recensioni, nelle risposte alle recensioni, nelle storie che scrivo so di dilungarmi, ogni tanto "mi perdo" un po', riconosco di essere quel che si dice "prolissa" e non ho assolutamente il dono della sintesi😆 Però credo che c'entri con il fatto di vivere le emozioni intensamente. Mi lascio coinvolgere, "troppo". Ma forse, in fin dei conti, perché impormi di essere "meno"? Va bene così.
"Io meritavo di essere felice e invece rimanevo intrappolata in questo temperamento troppo sensibile, troppo empatico, troppo introverso."
E poi ancora: "Ero troppo pesante, troppo possessiva, lamentosa e troppo chiusa in me stessa."
Qui mi hai davvero colpita perché c'è quel potente "meritavo" in grassetto che, anche graficamente, è una convinta affermazione di sé, la volontà di meritarsi quella fetta di felicità, nonostante quel temperamento che intrappola.
Mi fermo qui, per ritrovarci alle prossime recensioni perché ho scelto di proseguire nella lettura. Per me non sei stata "troppo".
Anzi. Perfettamente in sintonia❤️.
Alla prossima!
Eclissidiluna |