Eccomi qua come promesso! Ebbene sì me ne sono ricordata.
Iniziamo dalla sintassi e tutte quelle cose noiose: non ho trovato particolari errori se non, all'inizio, "avvicina alle labbra" ci andrebbe un "mie" per essere più corretto, altrimenti potrebbe sembrare ambiguo ed un altra cosa: " cervello, e quella" non è necessaria la virgola se c'è già la "e" che funge da congiunzione; inoltre evita la virgola dopo la congiunzione "ma" perchè ogni tanto potrebbe anche starci ma la usi troppo spesso ed è superflua. Per quanto riguarda i tempi verbali non mi convince il flashback: inizi con Sara che è in casa mentre tutti dormono poi inserisci un altro flashback antecedente a quest'ultimo perciò dovresti usare il trapassato prossimo eppure hai utilizzato il passato prossimo e, talvolta, il presente per indicare caratteristiche dei personaggi ancora in vigore al tempo della protagonista (p.s.= alla fine non ritorni nemmeno a quando Sara è in casa da sola mentre tutti dormono, magari è voluto però mi è parso strano).
Okay, esaurita la parte formale, devo ammettere che questa storia rilascia una malinconia non indifferente. Certo, si conclude con un apparente lieto fine ma questo non toglie che sia molto malinconinco e struggente. Hai saputo rendere al meglio la parte introspettiva della protagonista, infatti con parole semplici e descrizioni non troppo approfondite sei riuscita a far trasparire i suoi sentimenti, le sue indecisioni ed il suo tormento interiore.
Il riferimento a Catullo è un tocco di classe che probabilmente il lettore medio non capirà ma che rappresenta al meglio le emozioni di Sara.
Mi è piaciuta tantissimo sia la prima volta che l'ho letta sia la seconda e non ho dubbi che la amerei anche una terza volta :3