Recensioni per
Pagine trasportate dal vento
di Annabeth_Granger1

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/11/16, ore 22:52

Recensione lasciata per aver partecipato al 'Contest di suono, di emozioni' indetto sul forum di EFP

Titolo + Impaginazione
Il font è il celebre Times, pulito e grande, cosicché sia facile la lettura. Anche il modo con cui è allineato il testo è appropriato: i paragrafi sono separati bene e il ‘Whoosh’ è d’impatto.

Originalità + Trama
La fiction mi è sembrata originale, non penso di aver mai letto nulla di simile. Si trovano di rado delle bambine come protagoniste. Potrebbe davvero essere chiunque: è proprio  nell’assenza di qualunque tratto distintivo che la possa ‘catalogare’ che risiede la sua grande universalità. Sappiamo che è piccola, ma relativamente grande (scrive, esce e corre senza pensieri); mi riporta ai tempi senza preoccupazioni.
La trama è molto semplice e molto chiara. Hai aggiunto dei bellissimi aggettivi qua e là che impreziosiscono il testo (‘fatto di puro oro’, ‘tirava forte’, ‘terra umida’) che ci danno uno scorcio di quella che potrebbe essere la visione infantile della bimba.

Per il resto ti rimando al ‘Gradimento Personale’, dove ho cercato di interpretare per quanto possibile la pure!drabble (100 parole esatte, complimenti! Io non ci sarei mai riuscita!).

Grammatica + Sintassi
Nulla da dire; non ci sono errori di grammatica e la presenza di tante virgole serve per dare il giusto ritmo alla lettura.

Espressività (+Stile di scrittura)
I periodi sono molto semplici e spesso concisi, eccetto la prima parte: qui la frase sembra un flusso di coscienza, con le enumerazioni e le ripetizioni che calcano con più forza il concetto e lo caricano di significato. La frase ‘una lacrima solitaria le rigò il viso, cadendo poi sulla terra umida’ l’ho apprezzata meno del resto: sembra separata dal discorso, proprio perché di mezzo c’è un forte salto temporale.  Non so se mi spiego: in tutta la drabble le azioni che la bambina compie sono concise e molto semplici, ma tu hai cercato di ampliarle e accentuarne alcune sfumature riuscendo benissimo nell’intento. Quando si legge fino al momento in cui i fogli si allontanano, non mi aspetto che la bambina scoppi subito a piangere. Me la immagino (ma probabilmente vale solo per me, scusa se te lo faccio notare, non è per cattiveria!)  prima incredula, solo dopo penso che prenda coscienza di quanto accaduto e si liberi nel pianto.
Inoltre quello è il momento di spannung, avrei preferito una conclusione più fluida o ancora più brusca, qualcosa tipo ‘pianse all’infinito’ o con maggiori dettagli, proprio per essere ‘in linea’ con lo stile dell’intera storia che, personalmente, ho apprezzato.

Per quanto riguarda le allitterazioni non ho molto da dire: la ‘v’ è sicuramente sovrana, sia nei verbi al passato, sia in parole come ‘vento’, ‘vita’ o ‘viso’. Anche l’onomatopea, se si italianizza il suono della consonante straniera ‘w’, richiama la ‘v’.  
Nella frase ‘di tutto e di niente, dei suoi sentimenti ed emozioni’ con tutte quelle ‘i’ mi sembra di sentire in lontananza la vocina acuta della bambina.

Gradimento personale
Ebbene, eccoci giunti all’ultimo parametro.
La fiction hai detto che ti è legata personalmente, e lo credo, ma penso sia solo metafora di un significato più profondo (o quasi ci spero, davvero, a meno che tu non sia rimasta traumatizzata dal vento da bambina! Ahahah, scherzo!).

Ho adorato quel ‘di tutto e di niente, dei suoi sentimenti ed emozioni’ come se tutto quello scrivere, quell’accanirsi sui fogli, in realtà non fosse servito a nulla. La bambina crede che ciò per cui sta lavorando sia importante, ma non appena lo porta nel prato, all’aperto, in un luogo dove l’intera società può osservare le sue creazioni, il vento non la considera nemmeno e si prende gioco di lei. Il vento soffia, da come l’hai descritto sembra che lo faccia una sola volta, non serve nemmeno impiegare forza nello spazzare via tutti i sentimenti della tenera bambina che, scalza e quindi impotente, nel vedere i fogli volare lontano da lei, rimane ferma e sconsolata.

Mi dispiace molto per la visione davvero malinconica della fiction, c’è un sottinteso molto profondo, eppure nel finale scorgo quasi una nota di ottimismo: il fatto che lei pianga una sola lacrima sembra quasi che indichi un momento di passaggio. Lei sì, piange, ma solo per poi riprendersi e ricominciare a scrivere, nella speranza che il mondo la apprezzi in un secondo momento.


In conclusione la storia mi è piaciuta molto, mi ha fatto piacere vederla partecipare ad un mio contest (anche se alla fine non posso considerarlo attivo a tutti gli effetti) e spero di rivederti ancora in altre occasioni.

Bye bye,
Alice_nyan