Recensioni per
Maledetto Labirinto
di Ladyhawke83

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
17/02/18, ore 15:58

Salve! Eccomi qui per lo scambio recensioni ^^ Ho scelto questa storia perché, purtroppo, non conosco gli altri fandom su cui hai scritto, ma amo le song fic! Trovo che le canzoni abbiano un potenziale enorme che dovrebbe sempre essere sviluppato attraverso una storia. Detto questo, non conoscevo la canzone da te scelta, ma sono andata ad ascoltarmela- non è il mio genere attuale di canzone, ma nell`ascoltarla mi ero immaginata proprio una storia simile a quella da te poi sviluppata. Questo vuol dire che sei stata molto IC nei confronti della canzone (sempre ammesso, che si dica IC nei confronti di una canzone). Quello che ho apprezzato sono i dettagli "di contesto" che hai inseritp attraverso aggettivi e piccole descrizioni. Secondo me in un`originale sono davvero essenziali. La storia in sé non è originalissima, me è ben contestualizzata, ben sviluppata, si vede che viene "dal cuore". Una ragazza che si dichiara è secondo me qualosa di potentissimo in una storia: le reazioni possono essere davvero infinite. E quella del "tuo" lui mi ha fatto venire voglia di prenderlo a schiaffi. L`indifferenza, la fuga, sono modi di affro tare una cosa che non tollero. Sono più per il di' quello che pensi e chiariamola qui. Quondi, la conclusione è decisamente funzionale a trasmettere quell`idea di abbandono propria della canzone. Consiglio sulle song fic: io distinguerei il testo della canzone da quello della storia vera e proprio, con un clrsivo, o spostandolo a sinistra magari. Così non di capisce bene dove finisce uno e dove inizia l`altro! Conplimenti e a presto 😘 99

Recensore Master
03/12/17, ore 22:36

ciao

questo tuo primo esperimento, come l'hai chiamato, è riuscito benissimo....

mi piace la scelta del brano e il modo in cui l'hai trasportata in storia.
in una songfic riuscire a rendere la storia completa nonostante lo spezzarsi della narraqzione dovuto al testo è un ottimo risultato...... da te centrato...

u mio piccolo consiglio, cambia l'allineamento della storia rispetto agli spezzoni di brano, per il resto è tutto ok

un saluto e la bandiera verde

Recensore Master
17/06/17, ore 15:36

E rieccomi ^_^
Te l'avevo detto, no, che ci saremmo risentite presto?
Poi non potevo certo, proprio io, lasciarmi scappare la tua prima song-fic, giusto?
Innanzitutto ti tranquillizzo, il risultato è ottimo (come sempre). In qualsiasi caso, questo è un genere di scrittura che secondo me deve essere lasciato molto libero, non serve seguire chissà quale regola ferrea, perché, in realtà, non ce n'è, tranne forse l'attenersi necessariamente al tema della canzone, al quale comunque risulta difficile discostarsi: se hai in mente un brano con un significato ben preciso diventerebbe difficile partire per la tangente e parlare di tutt'altro.
Ah, gli anni (e gli amori) dell'università: ne ho un ricordo molto vivido anch'io (e non sempre in senso positivo, ma questa è un'altra storia). Non conoscevo la canzone di Elisa, tuttavia l'ho trovata molto azzeccata al tema che hai scelto di trattare: certe ferite fanno fatica a rimarginarsi (ci è passata pure la sottoscritta, altroché), l'importante però è cercare di rialzarsi sempre, per quanto doloroso e difficile sia. Che ci piaccia o meno la vita va avanti, e se c'è una cosa che ho imparato nel corso degli anni, è che la forza per superare gli ostacoli non piove dal cielo né proviene da altre persone: si trova invece dentro di noi, semplicemente, e, volenti o nolenti, non la troveremo mai da nessuna altra parte.
Per ritornare al discorso di ieri, anche in questo caso sono rimasta colpita dalla sottile linea rossa che collega i tuoi testi alla realtà che noi tutti viviamo – ciò che scrivi, per quanto sia autobiografico, assume una valenza quasi universale. Di questi tempi, non è per niente facile spingere il lettore ad una riflessione profonda, personale, ma tu ci riesci benissimo e con estrema facilità. Sarà perché è palese che ci metti il cuore in quello scrivi, credo che sia questo il punto fondamentale.
Insomma, bravissima <3
Alla prossima!
Bacioni :*

padme

Recensore Master
23/05/17, ore 10:01

Ciao,
Scusa del ritardo, ma non volevo scegliere le storie con Isabeau perché lì avrei messo più passione e non fretta. Recupererò con calma tutte le storie che hai scritto, di quella parte, che mi manca la dolce Isabeau con il suo divertente Callisto. Ma adesso passiamo a questa storia, perché seppure corta, mi ha lasciata molto giù. Malinconica. Solo un piccolo appunto: hai sbagliato un paragrafo, dovresti aggiungere un verbo in queste righe "'...frammenti di universo che avrebbero dovuto scontrarsi ed invece si sono soltanto sfiorati e a soffrirne SAREI stata solo io, ora orbito intorno ad un ricordo vuoto..."

OPPURE

"...frammenti di universo che avrebbero dovuto scontrarsi ed invece si sono soltanto sfiorati, PECCATO CHE a soffrirne SAREI RISULTATA SOLTANTO io, ora orbito intorno ad un ricordo vuoto..."

Ecco, dovresti mettere uno di questi cambiamenti. Invece passando al tuo stile, molto delicato e allo stesso tempo poetico. Il tuo modo di farci capire che questo scritto è malinconico e allo stesso tempo profondo, è riuscito. Mi dispiace che tu abbia dovuto soffrire così tanto, ma si sente la voglia di quella persona di aver voluto fare di più e invece non ha potuto. Peccato. Ha fatto bene a parlare esprimendo i suoi sentimenti, ma almeno si è potuta risentire nella sua mente e non è stata una sciocca, è stata coraggiosa. Non molte persone lo avrebbero fatto, probabilmente, preferendo voltare le spalle. E riguardo a lui, magari in futuro si pentirà di non aver detto nulla o magari neanche, non lo so. Ad ogni modo la tua storia mi è piaciuta, e il titolo lo hai praticamente azzeccato tenendo conto che la ragazza continua a rivedere i ricordi nella sua testa e questi sono come dei labirinti, da cui è impossibile uscire e quindi sei stata brava.

Buona giornata,
Au revoir

Recensore Master
22/05/17, ore 21:17

Ciao, eccomi qui per lo scambio :) mi ha incuriosito questa, così ho decido di darle un'occhiata e adesso ho finito di leggerla. Ebbene, le song-fic... per prima cosa, ti do un consiglio veloce: la canzone dovrebbe stare separata dal testo originale. Mi spiego. Prova a scrivere la canzone in corsivo e magari allineata a sinistra, e il resto del testo a destra. Vedrai che ottieni tutto un altro effetto, perché in questo modo penso che sia confusionario e magari, chi non conosce la canzone, fraintende e prende le parole della canzone come per tue, e non può essere xD per quanto riguarda invece il tuo testo in sé, mi è piaciuto. Parla di un amore malinconico, di un amore che prima era all'apice e poi va via via scemando... e quante volte accade. Chiunque, credo, ci si può rispecchiare e questo mi è piaciuto molto. Ottimo lavoro quindi e alla prossima!

Recensore Master
08/05/17, ore 00:25

Buonasera a te (o forse sarebbe meglio dire buonanotte, data l'ora)!
Ho deciso di leggere (e conseguentemente recensire) questa fanfic per due ragioni principali: la prima è che forse posso sentire un'immedesimazione forte per il periodo di vita della storia che è analogo al mio e la seconda (forse banalmente) è che mi piace molto Elisa ed è un piacere vedere una sua canzone per una song-fic su questo sito.
Considerando il tipo di testo e il pezzo in questione, penso che la prima persona arricchisca di gran lunga il non indifferente circolo di emozioni che la protagonista cerca e riesce ad esprimere, sensazioni tormentate e frustranti date da un rifiuto che non è mai precisamente esplicito e che lascia solo tanta amarezza per una presa di posizione che le rende così come se fossero vane e inutili da provare.
La protagonista cerca solo di spiegare che quello che prova è reale e non dettato solo da un ambiente che crea una vicinanza abitudinaria e fatta quasi di plastica, ha potuto stare attorno a quel ragazzo vedendo i colori che l'attraggono incondizionatamente a lui, sperando di poter vivere insieme una relazione che possa persistere nel e col tempo.
Però quell'indifferenza (secondo me unita anche una certa sensazione di inesperienza da parte dello studente) crea nel cuore e nell’animo della giovane un grande, intricato labirinto che rende le sue giornate stanche e piene di sensi di colpa, di fragilità e di pensieri che la fanno precipitare in una tristezza dolente e difficile da scacciare.
Tuttavia ho potuto vedere che alla fine la stessa protagonista trova la via senza perdersi e quindi si appresta a uscire da quel mastodontico dedalo, ritrovando il proprio interesse per la vita e lontano del niente che otteneva dal suo interesse amoroso, il che è una cosa che approvo perché significativa e giusta.
Ho trovato lo stile molto diretto ma semplice, composto da frasi che cercano (riuscendoci bene) ad analizzare e creare una storia coerente, che ha narrativamente un inizio, uno sviluppo e una fine lineari che portano in tavola dei sentimenti molto ingenui quanto teneri, che quasi speri fino all'ultimo si concretizzino perché rimandano a tue esperienze passate e analoghe, con le dovute differenze ovviamente.
Come song-fic mi sembra parecchio riuscita e in linea con lo stile preciso, così come il fatto che la canzone rappresenti bene ciò che i personaggi della storia vogliono dire e fare, per cui è un tentativo molto buono nella sua totalità.
Complimenti per quello che hai saputo estrapolare: una storia dal sapore universale ma comunque specifico nella sua limpidezza capace di far rivedere alcuni aspetti passati (o presenti, dipende) di gente che cresce e fa le sue esperienze, lottando quasi con se stessa per riuscire a credere nelle emozioni e nella vita stessa.

Un abbraccio sincero,

Watashiwa

Recensore Master
26/04/17, ore 00:22

Eccomi qui a recensire la storia, perdonami se arrivo un po' in ritardo!

Dunque, da cosa cominciare?
Si vede che questo testo è molto autobiografico, è molto sentito, la mano di chi scrive non riesce a rimanere indifferente di fronte alle emozioni provate dalla protagonista. E questo io la considero sempre una cosa positiva, una cosa che reca un apporto positivo alla scrittura.
Quando scriviamo qualcosa che ci interessa da vicino, quando scriviamo con il cuore e rievochiamo sensazioni e sentimenti autentici, che magari abbiamo provato in prima persona, la scrittura ne giova tantissimo, diventa spontanea e inoltre acquista quel sapore di autenticità che rende tutto quanto credibile e tangibile, proprio come in questa storia.

La scelta di narrare in prima persona è, ovviamente, congeniale a creare un contesto intimistico nel quale il lettore si immedesima con estrema facilità. Il lettore viene violentemente catapultato nel mondo interiore della voce narrante, come se stesse leggendo una pagina di diario.

Come esperimento di song-fic non ho molte cose da dire: per me è uscito proprio bene! Le lyrics della canzone si integrano perfettamente con il corpo della narrazione.
Considera che, non conoscendo la canzone, in alcuni punti ero dubbiosa se stavo leggendo il testo di Elisa, oppure pezzi originali della tua storia...  Anche se questo forse non è un punto propriamente positivo: un unico consiglio che mi sento di darti: io farei in modo di distinguere chiaramente le lyrics da tutto il resto, ad esempio mettendole in corsivo, o allineandole a destra. A parte questo appuntino (che è davvero una sciocchezza!), ripeto, le frasi della canzone si amalgamano perfettamente con tutto il resto. Il modo in cui chiudono il finale, poi, è davvero stupendo! Direi che sia quello il punto di connubio più bello e ben fatto tra canzone e storia.

Anche il tema mi è piaciuto molto, soprattutto perché l'ho trovato molto originale. Ancora una volta, si vede che la storia parla di vita vissuta, perché la non ci dà per nulla l'impressione di essere costruita ad hoc, per far ridere, per far piangere o per far emozionare. Semplicemente parla di qualcosa di reale, che come un po' tutte le cose reali, ha un finale dolceamaro.
Mi è piaciuto molto che fosse la protagonista femminile a fare il primo passo, a dichiararsi, e ho trovato molto realistica la reazione di lui. Una reazione codarda, una risposta che non arriva, una fuga.
Approvo questa scelta di concludere la storia in questo modo, senza scene plateali, senza dialoghi forzatamente drammatici. Solo, il silenzio, e gli ultimi due versi della canzone.

Complimenti, come sempre mi fai fare delle belle letture!
Spero di leggere presto qualcos'altro di tuo ♥  alla prossima!

Silvar

Recensore Veterano
16/02/17, ore 23:59

Ciao,
ti confesso che non sono un'amante del genere introspettivo, tuttavia il tuo capitolo mi ha intrigato a tal punto da rischiare.
Questa volta devo dire che ho rischiato bene, mi è piaciuta questa tua song-fic. Mi è piaciuto il tema di cui hai trattato e di come lo hai trattato. Inizialmente ero convinta avresti scritto di un labirinto vero e proprio, uno di quelli in cui finisci per correre in preda all'ansia senza più trovarne un'uscita. Invece parli di uno totalmente diverso, di quello dentro di noi, della nostra mente che viaggia indietro nel tempo. Tu che ti trovi in un posto frequentato tempo prima e tu sei lì, fermo e ti sembra che tutt'intorno a te il tempo torni indietro, vedendo passare le persone di un tempo, le stesse cose che tornano ad accadere con lo stesso tempismo. Un dolore sordo e piacevole allo stesso tempo. Mi sono piaciute un sacco le tue frasi: Non eravamo più amici, non eravamo amanti e, da quel momento, non saremmo stati mai nient'altro..., ora orbito intorno ad un ricordo vuoto, ad un amore mai nato e, a volte, detesto questo luogo che mi rammenta ogni volta cosa poteva essere e che non sarà...
Esse esprimono tutta l'amarezza che trapela dal testo, solo queste due sono sufficiente per riassumere il tutto. Mi piace anche perchè mi ci rispecchio, non che io abbia un amore perduto, ma alcune volte anche a me è capitato di trovarmi in posti che da tanto non frequentavo e il vederli cambiati radicalmente, frequentati da persone diverse...beh, un pò lascia l'amaro in bocca per quello che non tornerà più e la nostalgia per il non poterne più far parte.
Spero presto di leggere ancora qualcosa di tuo, complimenti ancora.

CK

Recensore Master
16/02/17, ore 21:37

Ciao!
Sai, si vede che è qualcosa di autobiografico, personale, si capisce da come è scritto, c'è molto sentimento in esso.
Mi piace dall'inizio, quando parli di un amore "vissuto"in un contesto universitario, e poi il pezzo che parla dei frammenti che non si incastonano tra di loro ma che sono solo destinati a sfiorarsi.
Poi direi che la parte più toccante è quella in cui si parla della dichiarazione d'amore non ricambiata.
Penso che un amore non corrisposto sia una delle cose più brutte, e penso che tutti, almeno una volta nella vita, ci siamo passati, e leggendo le righe di questa flashfic si sente altrettanta sofferenza, oltre che un pizzico di malinconia.
Scrivere molto spesso può essere un buon modo di sfogare un sentimento, e beh, questa sembra proprio scritta guidata dall'onda di un sentimento, forse proprio per questa ti arriva dritto al cuore.
Le frasi della musica poi rendono tutto più completo, è incredibile come talvolta la musica sembri raccontare esperienze della nostra vita.
Come primo tentativo di song fic è ben riuscito, io in genere non ne leggo, questa però mi è piaciuta, anche perché adoro il genere introspettivo. Quindi nulla da aggiungere, è un buon lavoro!
Alla prossima ;)

Recensore Junior
25/12/16, ore 02:24

Buonanotte ♥♥
Come prima cosa, buon Natale cara! 
Sono qui per la recensione dello scambio del Giardino ma sai che lo faccio perché è un enorme piacere scrivere recensioni per te, oltretutto se sperimenti e se c'è Elisa sullo sfondo della tua flashfic (quasi one-shot ahaha).
Io infatti amo veramente quella donna e "Maledetto labirinto" è una delle mie preferite del disco in italiano, senza alcun dubbio!
Questa song-fic è assolutamente figlia della canzone presente, infatti è introspettiva e tormentata al punto giusto e riesce a spiegare il grande caleodoscopio delle emozioni negative provate per tutto quel percorso così dolente e pieni di contrasto.
Dalla parte di chi racconta, c'è un mondo che vorrebbe veramente connettersi con un altro ma tutto ciò non avviene nonostante ci sia una sorta di vicinanza fisica che permette ai due di collaborare, di stare insieme e vivere quasi lo stesso respiro, seppur da distanze abbastanza esplicitate, in quanto a volte lo incontrava casualmente da un corridoio all'altro.
Chi parla è inizialmente tormentato dal passato e dal fatto di non aver concretizzato un affetto che poteva rivelarsi veramente qualcosa di nuovo nella sua vita, nel suo cuore e nel suo animo pieno di sensi ed emozioni...
Lui con quel modo così nervoso e distaccato non ha fatto altro che dimostrarle che l'amore ferisce profondamente ed è capace di portare veri percorsi intricati capaci di non avere quasi un'uscita da quanto sono fitti e immensi, come gli stessi labirinti, senza darle modo di una risposta chiara che l'hanno solo resa più debole e poco incline alla chiarezza.
Nella canzone Elisa è vulnerabile ma non per questo fragile e vogliosa di mostrarsi una vittima e di chiedere aiuto alla prima anima che passa; soffre sì ma comunque è una cosa personale che deve risolvere da sé e ci riuscirà, sanguinando ancora e incitandosi a trovare la porta aperta per uscire.
Quest'analogia è presente verso la fine ma la protagonista qui è come se attraversasse la fase del dolore e del cosiddetto auto-vittimismo per non essere riuscita nell'intento, nell'aver fatto quel passo e aver fallito miseramente ma fortunatamente tutto questo non dura in favore di una malinconia pulsante che dà a quei sentimenti un'aura d'espressione e di identità personale.
Le frasi risultano essere chiare, espressive, pesano come macigni che pian piano si sgretolano per far vedere la parte più emotiva e docile di quel ricordo amoroso non concretizzatosi perché la ragazza si dà la risposta da sé: sono parti dello stesso universo ma sono distanti e non incidentali.
L'unico consiglio che mi sento di darti è di mettere le parti della canzone al centro o comunque in uno stile diverso (anche col font volendo) da quello della storia, anche per dare idea grafica di quello che scrivi tu e quello l'artista.
Ad occhio si capirebbe ma penso che sia più carino fare un piccolo cambiamento.
Per il resto, nient'altro da dire, la fic è ben riuscita e calibra dei sentimenti credibili e capaci di colpire a fondo, dalla sorpresa dell'inizio alla consapevolezza del finale, in quanto l'indifferenza è l'arma peggiore della quale lei può essere vittima.
Bel lavoro

Un saluto e buona giornata!

liz

P.S.: spero vivamente che la piccola stia bene e anche tuo marito! Festeggiate, mi raccomando :D alla prossima!

Recensore Veterano
05/12/16, ore 22:24

Mi piace, anche se non conosco la canzone.
Mi piace per l'energia che trasuda, mi piac lo stile, come sempre impeccabile, un po' meno la presentazione, frammentaria e staccata che obbliga alla lettura più che farti scivolare.
Questa lettura mi è sembrata una pedalata sullo Stelvio, ma solo in salita: faticosa, ma piacevole, molto piacevole.
Complimenti e come sempre...
A rileggersi

Recensore Master
22/11/16, ore 00:51

Ciao!
Finalmente riesco a passare da te - perdonami per il ritardo, davvero, e scusami per eventuali errori ma sono dal cellulare. (Mi capita troppo spesso, ormai).

Comincio col dirti che non mi sembra di conoscere questa canzone, ma chissà: forse al momento non mi viene in mente ma l'avrò anche canticchiata in macchina. Resta il fatto che ciò che hai scritto, i versi che hai riportato e il modo in cui hai "tramutato" quella canzone in una storia l'ho apprezzato molto.

È come se avessi percorso un labirinto di ricordi insieme alla protagonista (che in effetti può essere identificata con ognuno di noi, siccome tutti abbiamo i nostri bagagli che ci trasciniamo dietro; tutti ci siamo visti chiudere una porta in faccia, tutti ci siamo dovuti rialzare).

Una piccola flash introspettiva ben riuscita, direi!
Il finale è la parte che preferisco, forse perché mi ci rivedo tantissimo.

Solo un appunto: cerca di spezzare in modo più netto le frasi; meno virgole e più punti, o al massimo inserisci il punto e virgola.
Non me ne volere per questa correzione, ma mi sembra giusto essere sincera e darti un consiglio che ritengo utile. Ovviamente sei liberissima di ignorarmi.

Concludo dicendo che hai fatto un bel lavoro. Si vede che era scritta col cuore.
Brava!

Alla prossima!

Recensore Junior
16/11/16, ore 15:53

Eccomi qui per lo “Scambio a catena”!
Ho scoperto qualche giorno fa questa song-fic perché ho visto il tuo post, dove hai chiesto dei consigli per strutturare bene questo tipo di storie e dove, in seguito, hai pure messo il link che portava ad essa. Incuriosita, l’ho letta tutta d’un fiato e mi è piaciuta veramente tanto! Per essere la tua prima song-fic, hai fatto un lavoro davvero notevole! Volevo recensirtela, e mi si è presentata l’occasione proprio stamattina, prenotando il tuo profilo.
I miei complimenti per il modo in cui hai narrato la vicenda, esposto i tuoi sentimenti, trasmesso a una lettrice (nostalgica e amante di queste storie) come me ogni minima sensazione che ha provato la protagonista!
Confusione, angoscia, vergogna, nostalgia (appunto), rimpianti, delusione, tristezza, una punta di orgoglio alla fine… Sono tutti sentimenti che ho provato anch’io e che, in generale, erano parte di me fino a non molto tempo fa; ora mi sono ripresa quasi del tutto e sto imparando a guardare sempre di più al presente, ma comprendo perfettamente lo sforzo che una persona deve impiegare per dimenticare certi avvenimenti.
Qualche anno fa mi era successa una cosa simile; la differenza è che io “interpretavo il ruolo del ragazzo”. Il rimpianto che – probabilmente tuttora – stai provando tu è lo stesso che provavo anch’io (quindi ti capisco molto, molto bene!), solo che il “punto di vista” era differente. Mi ci è voluto tanto per capire che quella persona, in realtà, non mi meritava e che era meglio estirpare quel ricordo; addirittura, ogni volta che percorrevo alcune strade o andavo in certi luoghi, la mia mente rievocava una serie di memorie belle e brutte.
Perciò, per quanto mi riguarda, sei riuscita ancora una volta a farmi immedesimare completamente nella protagonista. Bravissima!
Il tuo stile, come già sai, mi piace molto. La narrazione è davvero suggestiva! Fai molto uso dei cinque sensi, e ciò permette un’ulteriore identificazione del lettore persino nell’ambiente in cui si svolge l’azione (o che viene rievocato).
La canzone, inoltre, è stupenda. Anch’io adoro Elisa!
Piccolo consiglio: se ti capiterà di scrivere altre song-fic, per differenziare il testo della canzone da quello del capitolo, potresti modificare uno dei due font, oppure scrivere i pezzi della canzone in corsivo e tra virgolette. :)
Alla prossima e – ripeto – ottimo lavoro!
Scarlet

Recensore Veterano
14/11/16, ore 22:14

♫♪ Come non sperimentare in scrittura?
Leggere questa storia mi ha portato alla mente certi vecchi amori un po’ adolescenziali, quando il cuore scalpita e la ragione è ancora troppo bambina per trattenerlo. Si ama e si ama troppo. Si parte in quarta e non ci si accorge che il nostro compagno di viaggio neanche ha fatto la valigia. Ed è triste iniziare una storia d’amore da soli, soprattutto, quando poi non si ha più la giustificante dell’età. Quando si è adulti, forse, fa più male. Fa più male perché ci si pensa troppo, e forse, siamo un po’ Leopardi, perché ci guardiamo intorno e cerchiamo conforto nel cadere delle foglie e nell’incedere delle stagioni. Sotto un chiostro vediamo la nascita e la morte della nostra storia d’amore a senso unico.
Ha uno sfondo pittoresco questa fan fiction che mi ha colpito.
I banchi di scuola – università – raccolgono appunti ed emozioni, mentre solo alla fine comprendiamo che questo ragazzo non è solo un’immagine sfuggente. Ti dirò che per tutto il tempo ( i tre quarti della storia, direi ) credevo che fosse solo uno sconosciuto. Sul finale l’ho avvicinato alla protagonista ( io narrante ) e allora non so perché la cosa mi ha suscitato più tristezza. Un’anima che neanche osa avvicinare l’amato è quasi più poetica e surreale. Un’anima che almeno s’avvicina e tenta m’ispira una ragazza più vera. Una ragazza più vera ha maggiori possibilità di essere ferita.
Realtà.
Universalmente, la nostra lei ( io narrante ) è tutte quelle ragazze che ci provano e che vengono respinte da un uomo che neanche ha le palle per dire di no, ma che s’imbarazza solo. Quanto odio gli uomini senza palle! Non ne ho conosciuti in modo ‘dì diretto, ma ogni volta che un amico mi fa discorsi da senza palle mi irrito. Io preferisco quelli un po’ più rozzi e diretti, anche se detesto i tipi volgari. Per questo lui che tace e che serra le labbra, quindi, non ho trovato alcun conforto in me stessa.
Non c’erano giustificanti espresse e la mia mente lo ha ricollegato al modello a lei più affine. Circa il finale ho apprezzato che la ragazza abbia alzato la testa e trovato una via di fuga dal labirinto.
Perché i sentimenti tendono sempre a creare un tumulto di strade e stradine dove ti ci perdi e stai bene, solo se la storia è bella. Se soffri è solo amarezza…
Come song-fic ♫♪  per me funziona alla grandissima, e ti dirò, l’ho apprezzata senza conoscere la canzone di Elisa. ♫♪
A presto
Oshi-chan

Recensore Master
14/11/16, ore 20:45

Ciao, cara!
Sono passata per lo scambio recensioni, ero incuriosita dalle tue storie introspettive e così ho pensato di fermarmi a leggere questa. :)
Anche io adoro Elisa, quindi ho in primo luogo apprezzato il tuo racconto per esserti ispirata ad un suo brano; in secondo luogo, mi è piaciuta perchè ne ho colto gli aspetti tristi e quelli lievemente più piacevoli, ho trovato nella malinconia generale anche la bellezza dei ricordi più belli e non so... Mi ha trasmesso una sensazione strana, sentimenti misti e contrastanti.
Insomma, mi è piaciuta parecchio.
Ti faccio i miei complimenti, sia per lo stile che per la forza con cui il tuo messaggio è arrivato al mio cuore.

Un abbraccio

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