va bene va bene va bene. Non so se ti rendi conto, io mi sono commossa. Mi si sono riempiti gli occhi di lacrime, mi stava tipo scoppiando il cuore, ero lì in metro e ho trattenuto il respiro fino alla conclusione della scena finale...
Niente, ti amo. Li amo. La amo.
Volevo offrirti una recensione un po' più circostanziata delle precedenti, dal momento che ho idea che fossero abbastanza senza capo né coda. Non sarebbe un problema, generalmente, ma dato che i commentatori latitano da questa parte mi sembra il caso di farti presente tutto, tutte le spiegazioni del perché ho amato alla follia questa storia come non mi succedeva davvero da un sacco di tempo.
Ora, in primis si vede che la storia era nata come pezzo unico, non c'è un minimo stacco tra i capitoli e come hai notato ho letto tutte le pagine del tuo racconto tra ieri e oggi, quindi proprio come fossero una cosa sola. Questo significa che anche il flusso di emozioni, sentimenti e dolori dei personaggi scorre e passa dall'uno all'altro senza momenti di difficoltà, senza interruzioni, senza che il lettore si senta disorientato o che non si ritrovi al punto giusto. Che poi è un po' questo quello che mi è rimasto di più di questa storia, l'intensità fisicamente dolorosa dei sentimenti di questi ragazzi che, anche se sanno di aver trovato il grande amore della loro vita si ritrovano costretti a soffrire tremendamente, forse proprio perché consapevoli della concretezza di quel legame, completamente consapevoli che la cosa che hanno è reale, è vera, è tangibile e sono troppo giovani e troppo incerti al mondo per poterne godere davvero con serenità.
Asahi e Noya in questo capitolo ci hanno fatto soffrire veramente; ad un certo punto ero convinta che fosse finita, che Noya non avesse pi
voglia di provare e che Asahi avesse davvero troppa paura per provarci ancora. L'apparizione di Tanaka ho temuto fosse il colpo di grazia a quella loro relazione che andava assottigliandosi di minuto in minuto, la piazzata che fa al maggiore è stata davvero... perfetta. Sì, è proprio così che dovrebbe comportarsi un migliore amico di fronte alla certezza della tua sofferenza, dovrebbe prendere la spada e lo scudo e andare a combattere contro il drago. Anche se il drago è l'unico motivo della tua felicità.
Estremamente calzante anche la descrizione del gioco che risente di tutto quel caos emotivo che sta sconvolgendo ben quattro pilastri della squadra, è preciso e così credibile che non ho trovato affatto strano immaginare il disagio di Hinata. Sappi che spero tipo troppo in un seguito KuroKen, la butto là. Perché sono bellissimi e meritano tanto amore anche loro, forse solo poco meno della DaiSuga.
MA torniamo a noi.
Tanaka, Hinata. Belli, perfetti, calzanti nella loro parte originale e perfettamente incastrati in questo contesto tutto nuovo. Oddio che tristezza. Però belli. Tanaka, sei il migliore, anche perché è vero che Asahi è un fifone e un vigliacco, ma se si incazza fa il culo a tutti e lo possiamo immaginare benissimo... ma per Noya farebbe di tutto. Peer Noya farebbero di tutto entrambi, e adesso veniamo proprio a lui, al piccolo Noya che desidera con tutto il cuore poter essere arrabbiato, e urlare, e probabilmente picchiare qualcuno... quello sfogo è qualcosa di sublime. E sto parlando di quando il libero si sfoga col suo migliore amico, il suo compagno in ospedale per chissà quale misterioso motivo... non copiaincollerò quella parte qui perché dovrei rileggere tutto il capitolo e troverei nuove cose da commentare, e il tempo stringe e ho un sacco di cose da dire ancora.
Quindi proseguendo, l'incontro tra i due compagni che hanno fatto di tutto per allontanarsi - bravi scemi, aggiungerei io, non lo vedete quanto siete belli insieme??? - in quella stanza d'ospedale; prima ancora la reazione del tutto istintiva del più giovane che vuole sì odiarlo, ma non può smettere di amarlo. Ecco, mi è venuta in mente una delle cose più belle di questo capitolo: i flash di Asahi che si susseguono abbastanza casuali davanti ai suoi occhi in quella frazione di secondo che dal salto lo costringe accasciato a terra - e cadde come corpo morto cade, ha detto qualcuno più bravo di me ad esprimersi - e che gli fanno capire davvero come stanno le cose e lo sconvolgono a tal punto da prosciugare ogni energia, ogni forza (ogni voglia di vivere, anche). Il più giovane lo stringe, lo chiama, lo accarezza, e con la sua angoscia saliva la mia che imprecavo contro la fermata che si avvicinava e il mio stupido impulso ad avere una vita sociale quando trovo storie come questa (tipo prima volta nel fandom, ricordiamolo che non guasta) e ancora non ho finito di leggerle.
Ora la cosa che più di tutte mi interessa e che come ho detto nell'incipit mi ha davvero commossa: la daisuga. Dovrebbe esserci più DaiSuga nel mondo, rendono felici le persone quando sono belle così e portano la pace e la gioia nei cuori di tutti. Perché ti riempie di speranza nei confronti del mondo sapere che da qualche parte potrebbero davvero esserci persone così, che queste sono solo in 2d fingiamo che non ci interessi. Daichi vuole recuperare la memoria. Vuole disperatamente ricordarsi di Suga, perché lo sa che è qualcosa di più rispetto al resto del mondo, lo sa che è importante e che ha bisogno di lui nella vita per essere felice... lo sa e basta. E allora ci prova, quel bacio impacciato mi ha spezzato il cuore perché ho pensato al povero Suga e a come doveva sentirsi, a quanto doveva intensamente desiderare abbandonarsi tra le sue braccia, tra le sue labbra. E quel discorso muto che fai fare loro subito dopo quel tentativo fallimentare è bellissimo, è intenso da morire e da veramente la sensazione che moriranno presto di dolore entrambi se la situazione non si sblocca. Suga, Suga, Suga, adorato e meraviglioso Suga che vuole sperare ma che non riesce ad abbandonarsi davvero alla certezza che prima e poi le cose torneranno come prima, che Daichi tornerà quello di sempre, che guardandolo negli occhi rivedrà la persona che era.
Il momento in cui il capitano comincia a ricordare mi ha spezzato il fiato. La scena è di una bellezza allucinante, è tutto così curato sia per quanto riguarda la parte dei ricordi, sia per quanto riguarda le azioni fisiche che svolge in quel corridoio. Eccola un'altra cosa che volevo farti notare, quanto sei stata brava nel corso di tutti questi lunghissimi (non abbastanza, ne volevo ancora) capitoli ad alternare con grande capacità le sensazioni, le emozioni, i ricordi e le azioni. Non sei pesante, non sei ripetitiva, non lasci indietro scene per via del fatto che ad esempio i ricordi catalizzano l'attenzione; no, riesci a stabilire un davvero ottimo equilibrio tra tutto, permettendo al lettore di sentirsi proprio lì, accanto a Daichi che barcolla perché ha sentito quello stralcio di conversazione, perché quella combinazione di parole non gli è nuova. Daichi che barcolla, che si allontana, che ha la mente invasa da immagini (dolcissime, tra l'altro) della vita di lui e Suga come coppia senza quel particolare legame. Eccoli che tornano. Eccolo che torna. Torna Suga, torna l'amore, e torna un po' anche Daichi stesso.
Sull'incontro finale dei due mi sono, come già detto, commossa.
Tu non hai idea di quanto sia bello tutto ciò, di quanto siano perfette le parole che si dicono, di quanto mi sia sentita coinvolta dalla scena, di quanto abbia desiderato insieme a loro che tutto tornasse come prima (meglio di prima, adesso lo sanno che sono compagni, adesso sono sicuri del loro legame) e quanto quella stretta, quel bacio mi abbiano resa una persona felice.
E basta, credo di dover chiudere anche questa recensione dal momento che devo di nuovo uscire di casa. Spero di aver detto tutto, spero che tu abbia capito che questa storia è bellissima e che penso che sia terrificante che abbia così poche recensioni. Chi non commenta è brutto. E questa storia è stupenda, e merita un sacco di amore e di visibilità in più. Va beh, sono felicissima di averla letta. Spero in altro di tuo in futuro, sinceramente manca roba di questo tipo in questa sezione.
Ancora complimenti. |