Recensioni per
Incompletezza
di SherryVernet
Saga osserva: "Potresti morire" – però non è comunque un non lo fare. |
Ciao Sherry, come ti ho già detto non conosco minimamente il fandom, ma il progetto alla base di questa raccolta è talmente geniale – oltre che in linea con i miei studi e i miei interessi – che non potevo lasciarmela sfuggire. |
Uhuhuhu!!! Continuo ad accettare la logica per fede, ma mi piace tanto questo scorcio su Aphrodite e Occhietti Rossi. Ché sì, se hai a che fare con l'uno devi avere a che fare anche con l'altro. Mi piace che tu qui ci faccia vedere Aphrodite attraverso lo sguardo di Occhietti Rossi. Ed è uno sguardo di rispetto, che prende le misure. |
Buongiorno! :) |
Sulla logica, fa' conto che mi fido sulla parola! Però, pur capendoci poco sul lato tecnico, ammiro tantissimo la precisione e la cura nell'accostamento dei temi con cui stai sviluppando questo progetto. Oltre che i contenuti, come al solito. |
Aphrodite sembra aver camminato nel mezzo di quella strada di Uppsala per tutta la vita. Perché la sua bellezza è androgina, ha qualcosa di femminile. Perché difende quello che crede un bene superiore, ma finisce ad essere dalla parte dei cattivi. L'aut aut fra di loro mamma e papà l'hanno risolto da soli, come ci hai già fatto vedere. Eliminando le parti in gioco. Salvando Aphrodite dal dover scegliere. Ma da che parte stava dunque quella che poi si va a prendere il bambino? |
Il trip sulle sfumature dello svedese mi intrippa parecchio, perché mi piace l'accuratezza realista nell'utilizzo di una lingua straniera! *__* |
«A chi vuoi più bene, a mamma O a papà?» |
Con questa raccolta, ho l'impressione sempre più forte che ciascun capitolo si possa leggere in due modi: o leggendo quello che c'è scritto, o rileggendo fra gli spazi con il tema per chiave di lettura. Questo capitolo in particolare. Mi piace questo Death assassino, becchino e un po' psicopompo. Mi piacciono le sue teste ordinatamente catalogate in casa. E mi piace che sotto il Vel possa anche essere un caso di troppa coscienza. |
Death Mask psicopompo. |
Perfetto, le rose del deserto e la logica. Un uno-due che funga da personalissima madeleine, perché in testa ho la voce di Sting che canticchia - appunto - Desert Rose mentre le tue note mi hanno catapultato ai tempi del ginnasio, quando, durante l'ora di matematica, affrontavamo proprio queste nozioni "sperimentali" (perché io non potevo accontentarmi di fare solo francese, fino al quinto anno, NO! Pure la classe sperimentale di MATEMATICA mi sono beccata!! Quando si dice che le disgrazie non vengono mai da sole!!). |
Oooh, il vel e l'aut! *nostalgia canaglia del latino intensifies* |
Non mi inoltro nella logica, perché sono una brutta persona. Ma la base del discorso è chiara, cristallina. Dove c'è vita, prima o poi arriva la morte. Senza la morte, non avrebbe senso la vita - perché non ci sarebbe nulla di contrapposto ad essa per definirla. Se non si può morire, come si fa a dire che si sta vivendo? Un po' come la luce, che viene definita dall'esistenza dell'ombra. |
Coriacea, presente! |
Io confesso, a capo chino e sguardo basso, che le tue note le leggo, pur se qualcosa, dentro di me, mi impedisce di apprezzarle appieno. |