Purtroppo, la seguente recensione era la mia :(
Devo ammettere che ho fatto un po’ di fatica a decider un voto per questa storia, in primis perché l’ho trovata abbastanza caotica e non credo di esser riuscita a capire completamente il finale, nonostante l’abbia letta tre volte. Trovo che l’idea di fondo, seppur non originalissima, sia buona, e se fosse stata svolta in maniera migliore, il mio voto sarebbe stato più alto. Purtroppo, il suo potenziale non è stato sviluppato appieno. Per questo motivo, per la confusione che ho percepito, per l’utilizzo di un lessico non tanto idoneo in alcuni casi (soprattutto nei dialoghi) e per qualche piccolo errore grammaticale/ortografico che ho riscontrato, non credo che questa flash possa raggiungere la sufficienza. In compenso, mi è piaciuto molto il titolo e il significato che assume verso la fine della storia.
Ribadisco il "purtroppo", perché ho letto altre tue storie e le ho sempre adorate! Lascio comunque la bandierina verde: non me la sento di darti la neutra perché riconosco che parte della mia recensione pseudo-negativa è dovuta anche al fatto che parte della "colpa" è stata anche la mia, per non aver capito alcune sfumature della tua storia e, soprattutto, non l'aver colto assolutamente la frase "uccisa in una stanza chiusa dall'interno" come un riferimento ad Amelia Bones. Diciamo che, rileggendola nuovamente dopo le spiegazioni da te date sul forum, vedo la storia sotto una nuova luce. Al di là di questo, restano alcune cose che continuano a non convincermi. Non riesco, ad esempio, a smettere di avere la strana sensazione che ci sia qualcosa che non quadri... come ti ho già detto nella recensione, trovo alcuni passaggi un po' caotici. Ma il dubbio più grande me l'ha dato proprio il tipo di lessico utilizzato in alcuni casi: in primis, l'elenco nel primo paragrafo, un po' troppo "semplicistico" e piatto rispetto al resto della storia; poi, alcune frasi che, nel contesto, mi sembrano stonare con lo stile complessivo ("azione diabetica" in primis). Tom, in più, è dipinto come una figura oscura e morbosa (ovviamente :D), quindi da parte sua mi sarei aspettata dialoghi o, comunque, un modo di parlare un po' più ambiguo, quasi "sporco". Quindi, sentirlo dire "Ma insomma, che reazione esagerata!" o "Noiosa!" a Ginny, mi fa venire in mente due ragazzine che si accapigliano. Non so, forse questo contrasto fra dinamiche dark/angst e dialoghi "ordinari" era voluto, ma non cessa di lasciarmi un po' basita... mi ha dato come l'impressione che la storia fosse stata scritta per metà da una persona e per metà da un'altra.
Ribadisco nuovamente i complimenti per il titolo e per la frase finale (...non era bastato tagliare una testa per uccidere il mostro: altre centinaia ne erano spuntate. Si moltiplicavano dentro di lei, nella sua mente, come una malattia...) e mi scuso ancora per la brutta valutazione :(
A presto,
Giulia
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