Recensioni per
Parigi, vapore e magia
di belle_delamb

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
28/01/17, ore 22:38

Grammatica:
Ortografia 8/10 (Buono)
Qualche imprecisione circa l'uso dei tempi verbali ("non sapevo esattamente perché gli avevo raccontato...", sarebbe stato meglio dire "perché gli avessi"; "creatura che piangerebbe per annunciare...", in questo caso non sono molto sicura del verbo, io avrei usato "dovrebbe piangere"; e ancora: "Forse l’attentatore in realtà era mandato", manca uno "stato") hanno inficiato la resa complessiva del testo, assieme ad alcune viste e dimenticanze che con una lettura veloce possono essere sistemate.
Lessico 8/10 (Buono)
Lessico un po' troppo povero e modesto per i miei gusti, non c'è la stessa cura e la stessa ricercatezza che ho notato in altri tuoi lavori e questo mi ha lasciata un po' spiazzata e delusa. Dal momento che è una storia ambientata in un'epoca raffinata ed elegante, mi aspettavo un lessico di questo tipo, che rievocasse quelle atmosfere, ma ciò che mi sono trovata sono stati vocaboli piuttosto semplici e comuni, ripetizioni di parole in frasi ravvicinate (quando avresti potuto usare un sinonimo) e una generale caduta e semplificazione del lessico che adoperi di solito. Nonostante questo non è così terribile e alcune espressioni e vocaboli sono più ricercate e ponderate, ma si perdono nell'oceano omogeneo e banale del resto della storia.
Sintassi 8/10 (Buono)
Uso della punteggiatura discutibile: hai fatto grande ricorso a punti fermi quando avresti potuto sostituirli con i due punti o il punto e virgola; questa scelta ha reso la lettura meno scorrevole e più singhiozzata, mettendo un sacco di interruzioni laddove non sarebbero state necessarie.
Per esempio: "Bene, anche un sospetto omicida come collega. Quel caso sarebbe stato arduo. Per ora comunque avevo in mente un piano: andare a trovare il dottor Jacques Germain nel suo laboratorio e iniziare a fargli qualche domanda, giusto per tastare il terreno. La cosa buffa era che si trovava proprio vicino al luogo dove si sarebbe tenuta l’Esposizione … caso? No, non ci credevo. Trovai l’edificio, vecchio e quasi decadente" questa serie di frasi risulta essere piuttosto spezzettata e non si ha una fluidità tra l'una e l'altra, salti da una considerazione ad un'altra in maniera netta e brusca; a mio avviso sarebbe stata più piacevole una cosa del genere: Bene, anche un sospetto omicida come collega, quel caso sarebbe stato arduo. Per ora, comunque, avevo in mente un piano: andare [...] terreno; la cosa buffa [...] Esposizione...
Un caso? No, non ci credevo.
Trovai [...]
In questo modo le varie parti sono distinte meglio e anche la lettura risulta più facile e fluida.
 
Altro esempio "Pieno di vegetazione e superstizioni e tra queste c’è la leggenda della banshee", io tra "superstizioni" e la congiunzione avrei messo una virgola.
Altro piccolo esempio: "ma il cui grido inoltre è sentito da chiunque", quell'"inoltre" l'avrei messo tra virgole.
 E un ultimo punto in cui un diverso uso della punteggiatura avrebbe reso le due descrizioni più scorrevoli e in continuità con quanto era stato detto in precedenza: "Non era cambiato molto dall’ultima volta in cui lo avevo visto. Stessa pettinatura da dandy, [...] Sfortunatamente però questa volta aveva un’accompagnatrice. La squadrai come solo una donna furiosa può fare. Bionda, alta, occhi azzurri sbarrati, un abito di mussolina bianco, un nastro verde [...]", io tra "visto" e "stessa" avrei messo due punti per introdurre la descrizione e per lo stesso motivo gli avrei inseriti anche tra "fare" e "bionda".
Stile: 8/10 (Buono)
Ho riscontrato una diversità di fondo rispetto allo stile di altre storie: più semplice e quasi banale, ma permane la tendenza a costruire frasi molto brevi e spezzettate. Le tue storie, di solito, trattano dell'inconscio, e dei vari sentimenti e pensieri che lo abitano, e probabilmente il tuo stile risente delle influenze di Woolf, Joyce, Svevo e del lorostream of consciousness. Ma questa frammentarietà, per quanto coerente con il tuo intento di esternare in maniera estemporanea i pensieri dei personaggi, mina la scorrevolezza e la fluidità del racconto, rendendo il tutto esageratamente segmentato. Proposizioni che tu tieni separate da un punto, potrebbero essere benissimo riunite in un'unica frase, conferendo maggiore coesione al testo e maggiore agilità di lettura.
 
Trama:
Originalità: 8 /10(Buono)
In linea generale è una trama piuttosto canonica: due agenti vengono incaricati di scoprire l'origine di fatti misteriosi e inspiegabili. Detta così, però, la vera bellezza di questa storia viene persa, perché ciò che la rende unica e originale sono state due idee fondamentali.
La prima, quella di ambientare la vicenda in un'epoca storica, mi è piaciuta molto e il modo in cui l'hai sviluppata denota una grande ricerca di fondo: hai citato l'Esposizione Universale, con dettagli e curiosità molto particolari (come la costruzione di una piccola Bastiglia), hai inserito personaggi storicamente esistiti come Jack lo Squartatore; ma sei anche stata capace di amalgamare questi particolari marcatamente storici con un'atmosfera più fiabesca e folkloristica che rimanda quasi immediatamente al fantasy più classico (citi leggende e folklore irlandese), e anche in questo caso è evidente tutta la documentazione che ci sta dietro.
Ho molto apprezzato anche la seconda idea di inserire creature leggendarie in un contesto urbano e moderno, ed è un peccato che questo punto non sia stato sviluppato e approfondito, sarebbe stato divertente leggere di apparizioni di altre creature leggendarie oltre che della Banshee, e di indagini su eventi inspiegabili causati da qualche folletto dispettoso.
Queste due trovate sono state arricchite dalla serie di dettagli precisi disseminati lungo tutto il racconto, che hanno reso l'intera vicenda più verosimile (per quanto possa essere verosimile la presenza di Banshee e folletti in una città^^)
Coerenza 9/10 (Ottimo)
In quanto a coerenza, intendo sia rispettare i vincoli imposti (in questo caso l'appartenenza al genere steampunk), sia che vi siano collegamenti a tutte le parti del testo, in modo che ogni azione, parola ed evento abbia una sua motivazione e delle conseguenze. Per quanto riguarda quest'ultimo vorrei segnalare alcune sviste: all'inizio dici che Thomas ha gli occhi verdi ("Osservai i suoi capelli biondi, i lineamenti mascolini, gli occhi verdi") mentre qualche sequenza più avanti i suoi occhi diventano improvvisamente e inspiegabilmente azzurri ("Cooper fece un giro su se stesso, lo sguardo azzurro sorpreso"), altra piccola svista in cui Thomas prima da del voi ad Annette, e poi del lei ("-Il migliore che potessi farvi, credetemi- [...] –Avrei giurato che (lei) stesse congelando-) e ad un certo punto arriva addirittura la tu ("-Mi permetti di essere indiscreto?- domandò. 
[...]-Voi immaginate la vostra vita sempre così? Intenta a rincorrere i cattivi?-) a meno che Thomas non soffra di attacchi di schizofrenia non so spiegarmi questi improvvisi cambi di tono ^^
Le ho segnalate qui perché non saprei dove altro metterle e mi sembrava giusto fartele notare in modo che tu possa correggerle.
Queste disattenzioni non gravano sul voto complessivo, in quanto per coerenza intendo che ciascun fatto sia collegato e giustificato da quello che lo precede e non ci siano apparizioni mistiche o altro, e questo nel tuo racconto non compare.
L'elemento steampunk è presente sebbene non in maniera massiccia, viene rappresentato dalle più comuni aeronavi e dirigibili, ma anche da elementi innovativi nascosti tra le pieghe della storia, che lo arricchiscono: l'androide, il Comunicatore e le carrozze a vapore, che tuttavia non sono idee completamente nuove, originali o sbalorditive in quanto riprendono oggetti esistenti nella modernità rivisitati in chiave steampunk.
 
Scorrevolezza: 8/10 (Buono)
Nonostante l'uso spropositato di punti fermi che hanno spezzato il ritmo della storia, questa scorre in maniera incalzate e avvincente, avvicinando lentamente ma inesorabilmente il lettore allo svelamento del mistero. L'identità della strega, per quanto sia in parte inaspettata, non mi ha lasciata completamente sorpresa: in realtà, immaginavo si trattasse di lei siccome era l'unico personaggio a non avere un ruolo preciso nell'economia del racconto, però ho pensato che Juliette potesse incarnare la strega solo nel momento in cui l’hai introdotta come personaggio (all'inizio credevo fossero Thomas o Eduard), in questo senso, sei stata capace di tenere vivi la suspense e il mistero fino alla fine, rivelando solo nella parte finale l'identità dell'attentatore.
 
Personaggi:
Caratterizzazione: 8/10 (Buono)
Annette è stata descritta in maniera molto completa e precisa, complice il fatto che la storia fosse raccontata dal suo punto di vista e che, pertanto, se ne potessero leggere pensieri e sensazioni. Si tratta di una donna molto complessa: da un lato la debolezza della malattia che la frena e la rende fragile; dall'altro, la sua testardaggine e la sua forza che le permettono di andare oltre e di continuare la sua vita, sebbene sia conscia del fatto che l'incidente l'abbia debilitata per il resto dei suoi giorni (e infatti ha un momento di cedimento, e accetta la proposta del dottor Germain). È una donna decisa, che sa quello che vuole e porta a compimento i suoi obiettivi, sia che si tratti di obiettivi personali sia di incarichi. Ma nonostante questo non è fredda, mi ha dato, invece, l'impressione di essere una donna passionale, che lascia ampio spazio ai sentimenti sebbene sia stata tradita dagli stessi e per questo cerchi in tutti i modi di non far prendere loro il sopravvento. Mi piace molto come personaggio, perché è autentico e verosimile; sei stata capace di cogliere ogni sfumatura e contrasto del suo carattere, dandone un disegno completo e articolato.
Anche Thomas è un personaggio abbastanza caratterizzato, sebbene la sua sia una descrizione limitata dallo sguardo di Annette: ne esce un uomo all'apparenza arrogante e superbo, ma che si dimostra essere, invece, molto galante, premuroso, dolce e coraggioso, che non si tira indietro quando si tratta di salvare o aiutare la sua amata; nel contempo, però, è anche comprensivo e sebbene lo desideri, non costringe Annette a seguirlo e lascia che lei sia libera di scegliere, inoltre, non ha indagato oltre circa l'incidente della ragazza, ciò denota un grande rispetto per lei.
Purtroppo, però, altri personaggi secondari sono rimasti un po' nell'ombra: parlo soprattutto del dottor Germain e di Juliette. Comprendo che il limite di parole possa aver limitato anche la possibilità di dilungarsi su di essi, ma avrei preferito una descrizione più approfondita e particolareggiata soprattutto della ragazza: da come la descrivi sembra un squilibrata con la testa invasa da idee bislacche seppur non completamente malvagie; sarebbe stato bello scoprire qualcosa di più su di lei, sulla sua storia, sul perché sia così fermamente convinta che le donne debbano tornare a dominare il mondo (la sua giustificazione era che così era stato in passato, ma non è specificato perché voglia emulare quel passato). Anche Germain rimane nell'ombra: all'inizio viene presentato come uno scienziato senza scrupoli e io l'ho visto in questo modo fino a quando non ha aiutato Annette, e l'immagine del cattivone crudele e spietato strideva con quella dell'uomo che l'aiuta, il passaggio tra i due è stato troppo brusco e repentino e mi ha lasciata spiazzata.
 
Pertinenza con l'immagine: 5/5
Hai descritto il suo vestiario in maniera dettagliata e completa e hai nominato i caratteri principali della sua fisionomia. Ma ciò che ho apprezzato di più è stato l'uso che hai fatto della coda e delle armi della donna: all'inizio credevo che te ne fossi dimenticata, e invece, hai avuto la brillante idea di metterle come aggiunte successive, come armi in grado di poter sconfiggere il malvagio. È stata una mossa davvero astuta e molto apprezzata, perché oltre a completare l'immagine hai anche dato una "storia" a questi elementi caratteristici rendendoli più particolari e dettagliati, con un senso e uno scopo all'interno dell'intera vicenda, e non riducendoli a una mera descrizione.
 
Pertinenza immagine ambientazione: 4 /5
Parigi è stato il teatro di questa vicenda, ma non ti sei limitata a identificare il luogo dell'immagine e ne hai dato anche una descrizione abbastanza particolareggiata: hai nominato la Tour Eiffel in fase di costruzione (simile allo scheletro di una piramide incombente sulla città), hai citato i dirigibili, le carrozze, la monorotaia e l'aria satura di smog, tetra e pesante, hai persino introdotto due figure della scena, la dama vestita di bianco e il suo accompagnatore. Ti sei soffermata molto sui particolari, tralasciando forse, l'immagine più in generale: infatti non hai contestualizzato la Torre in maniera completa, ti sei limitata a dire che si trovava alla fine di un viale, ma non nomini i palazzi che si affacciano su questo viale, tanto antichi ed eleganti da contrastare con quella struttura in ferro che al confronto appare gretta e squallida. Nella tua descrizione compaiono i particolati più minuti e la Tour che fa da padrone della scena, ma dimentichi gli altri edifici più scontati e comuni.
 
Gradimento personale: 9/10
Il modo in cui hai descritto il lento sviluppo dell'amore tra Thomas e Annette, dal primo momento, in cui è simile ad un tenero bocciolo, fino a quando sboccia, mi ha conquistata: sei stata capace di trattarlo in maniera precisa e attenta, ma delicata e dolce, dando l'impressione di un amore tenero e cauto che ha bisogno di crescere e rafforzarsi ma che, proprio per questo, è autentico e verosimile.
Altro elemento che mi ha conquistata è stata l'armonia e la naturalezza con cui storicità e fantasia si compenetrano: il periodo storico è perfettamente rievocato e arricchito da piccoli particolari che ho molto apprezzato (Yeats sopra tutti) mentre l'elemento fantasy è stato dato dall'invasione di creature del folklore irlandese, alcune delle quali corredate di una descrizione dettagliata (altra cosa che amo sono l'Irlanda e tutte le sue leggende).
La stessa idea di basare la storia su un mistero (e su un mistero molto particolare) è stata vincente: sono stata avvinta dalla trama e trascinata a leggere questa storia fino alla fine, spinta dalla curiosità di risolvere questo piccolo, intrigante e magico giallo. Ho pedinato i protagonisti lungo le loro peregrinazioni e come ho seguito l'evolversi del caso, così ho seguito passo passo l'evolversi della loro romantica e stupenda storia d'amore. Questa trama semplice eppure affascinante è stata arricchita dagli stralci del passato di Annette e dal suo stesso personaggio, articolato e molto affascinate, umano e genuino.
Una combinazione perfetta tra steampunk, mistero e romanticismo. Inutile dire che mi sono innamorata anche io del prode Thomas Cooper, e che, come Annette, fossi piuttosto diffidente nei suoi confronti...ma è un personaggio troppo carismatico e affascinante per potergli resistere e se me l'avesse chiesto sarei fuggita anche io con lui a Londra ^^
Un ultimo consiglio che ti do è di prendere in considerazione l'idea di divedere la storia in più capitoli e trasformarla in una mini-long: come OS risulta un po' lunga e pesante, forse se le varie parti fossero divise nei vari capitoli, la lettura risulterebbe più leggera e agevole.

TOTALI: 83/100