Ciao!
Dopo il tuo passaggio mi sono fiondato a leggere qualcosa di tuo, sfruttando questo momento di tempo buco in cui poter leggere liberamente. Ho scelto questa storia perché è tantissimo che non leggo un horror come si deve, e quindi volevo davvero assaporare che cos'è la paura per te.
Devo dire che sono rimasto soddisfatto: L'incipit molto psicologica lascia il posto al surreale, ma tratti temi molto scottanti e importanti. Parli del sé, della percezione di noi stessi, del modo in cui ci vediamo e sentiamo e nel frattempo descrivi questo terribile mondo da incubo, a metà tra Silent Hill e l'inconscio di Ozpetek!
Il tuo stile di scrittura è fluido, gradevolissimo. Scorre rapidissimo e mi piace molto, anche se diventa un po' piano nelle scene più orrende, faccio un esempio:
"Qualcosa gli dice di guardarsi solo avanti. Ad un certo punto, però, non riesce più a resistere alla tentazione e si guarda a sinistra.
Un centinaio di bulbi oculari lo stanno fissando. Si guarda a destra. Stessa cosa.
Corre. Ancora una volta, non tocca più terra."
Questa scena dovrebbe essere una delle più terribili del capitolo, dato che è letteralmente il primo incontro con il sovrannaturale. Tu descrivi "Un centinaio di bulbi oculari che lo fissano" e secondo me rischi di smontare il pathos con questa informazione così pronta e puntuale. Mi spiego: Al posto tuo avrei cercato di utilizzare delle perifrasi per indicare i bulbi oculari, in modo da fare intendere cosa fossero, senza però dare un'indicazione così precisa, così medica, che rischia di stonare in un horror surreale!
Tolti questi dettagli, davvero interessante.
Continuerò prestissimo
Morgengabe |