Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 594 recensioni.
Positive : 593
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
26/12/17, ore 23:13

Buonasera caro amico!^^
Finalmente, dopo due giorni passati a leggiucchiare a più riprese, sono riuscita a passare per commentarti...
Non oso immaginare quanto dovesse essere tremenda la furia dei fiumi in quelle terre desertiche. L'Eufrate, fonte di vita e culla delle civiltà più antiche del mondo, sapeva rivelarsi all'evenienza anche una terribile calamità naturale...
Mehmet è un pazzo, e temo (ma allo stesso tempo spero) che presto gli stessi gendarmi gli volteranno le spalle per le sue decisioni scellerate. Lo spero, perché così perderebbe il suo potere, ma temo per i poveri armeni, perché non ho veramente idea di quello che potrebbe succedere loro se scoppiasse una rissa tra gendarmi.
Per quanto mi riguarda, ho sempre visto le speranze promesse da suor Johanna e da Kassim piuttosto remote, ma una traversata del genere va oltre anche alle mie più fosche previsioni.
In questa storia non sai mai cosa aspettarti, perché i colpi di scena ti piombano tra capo e collo e tu non sai come reagire. Bene, molto bene xD
Attendo ulteriori sviluppi, sperando di ripassare presto :)
E, nonostante il ritardo, ne approfitto per farti tanti auguri di buone feste! :)

Recensore Master
25/12/17, ore 21:37

Ciao Ale!

Una ricerca molto complicata, ma alla fine l'amore di Salih è riuscito a raggiungere il suo obiettivo: trovare Ana!

Sono davvero curiosissima! Cosa succederà ora? Riusciranno finalmente ad essere salvi insieme? Ci saranno ostacoli lungo il cammino?

Intanto, oltre a rinnovare gli auguri, ti faccio tanti complimenti, ottimo lavoro anche questo capitolo!

-Bigin

Recensore Junior
24/12/17, ore 15:24

Ciao Alessandro! :)
Prima di tutto, ti auguro un felicissimo e serenissimo Natale, buone feste! :)

Un capitolo davvero ricco di eventi, ma che hanno portato Salih a conoscere la verità su Anahìd e sulla sua famiglia.
Finalmente, il giovane turco potrà mettersi in viaggio verso Damasco ed in questo modo, ritrovare la sua amica. Sono contenta che Johanna abbia dato a Salih informazioni tanto preziose e sono rimasta un attimo sorpresa(?) della morte di Mehmet. Non avrei mai creduto che Salih potesse essere in grado di uccidere suo fratello, ma, d'altronde, era inevitabile che ciò accadesse. Quest'ultimo era un ragazzo cattivo, crudele e spietato. Non sarebbe mai cambiato e se fosse guarito dalla sua malattia, avrebbe continuato a far soffrire la gente, poiché era l'unica cosa che pareva dargli gioia.
Perciò, sì... è stata una decisione abbastanza forte ed istintiva da parte di Salih, ma posso comprendere la sua scelta e il suo stato d'animo in quel momento, dopo aver appreso una verità tanto spiazzante.

Adesso il ragazzo deve stare bene attento e proseguire velocemente affinché possa raggiungere in fretta Anahìd. Spero che i guai siano finiti e che questi due ragazzi tanto sfortunati ricevano un po' di meritata pace dopo tanto dolore! è.è
Continuerò a seguire con trepidante attesa la fine di questo bellissimo e toccante racconto e nel frattempo ti auguro una buona Vigilia di Natale e buone feste! :)
Tantissimi complimenti come al solito Alessandro, davvero ottimo lavoro! :)
Angelica.
 

Recensore Master
22/12/17, ore 11:38

Buongiorno Alessandro!
Eccomi qui!
Anche se all'inizio lo avevo ritenuto solo un vile codardo, in questo capitolo ho apprezzato molto il personaggio del Colonnello Breuer, per la sua volontà di contrastare gli ordini del governo Turco e di cercare, nei limiti del possibile, di aiutare gli Armeni. È ovvio che Salih sia stato colpito positivamente, visto che anche lui non ha nulla contro la minoranza e soprattutto teme per la vita della sua cara Anahìd. Se solo sapesse cosa ha combinato quel debosciato di suo fratello...
Le note sono sempre molto utili e chiare, perché non è facile muoversi in un contesto storico così complesso, ma grazie ad esse si riesce a capire a grandi linee come andavano le cose ed a comprendere maggiormente le tue scelte di trama.
Se non potessi leggere altro, oggi, ne aprofitto per farti i miei più sinceri auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo!
Bacioni!

Recensore Master
21/12/17, ore 21:21

Buonasera^^
Rieccomi a fare capolino su queste pagine.
Ho letto questo capitolo in due tornate, prima e dopo cena (quindi più di due ore fa...), prendendomi anche qualche piccola pausa nel frattempo a causa di problemi al pc, ma cercherò di riassumere qui tutte le (numerose) impressioni che mi ha suscitato.
Comincio subito dicendo che questo capitolo è stato molto denso e interessante da leggere.
Sembra che i turchi si divertano a complicare la vita agli armeni (vedasi la crudeltà con cui chiedono, per un tozzo di pane raffermo, tutti gli averi di Sarkìs…) e a sbeffeggiarli apertamente. Io non penso che il dottore sia stato egoista: una cifra del genere è improponibile. Ha anzi avuto un gran coraggio a rivoltarsi contro di loro, rifiutandosi di sottostare ai loro ricatti. Se avesse dilapidato tutto per mangiare quel giorno, come avrebbe fatto poi a sopravvivere nei giorni successivi?
Le suore sono carinissime *-*
Johanna mi è piaciuta un sacco, l'ho adorata. È una donna forte, coraggiosa e caritatevole, che non si ferma di fronte a nulla. Una vera missionaria.
Mi ha ricordato un po' Padre Michele nel modo di fare, oltre che nella fede comune. Spero di reincontrarla nei prossimi capitoli :)
E infine, abbiamo l'improvvisa e inaspettata visita di Kassim, che pare onestamente intenzionato ad aiutare i due armeni… ci riuscirà, il nostro eroe?
Non vedo l'ora di scoprirlo!^^
Alla prossima :)

Recensore Master
21/12/17, ore 19:07
Cap. 32:

Rieccomi qua.
Eccoci dunque al punto di svolta: il primo campo di smistamento per deportati. Decisamente raccapricciante. Penso che questo sia il capitolo più crudo che io abbia mai letto finora, e ammetto che alla fine mi sono sentita addosso un terribile senso di straniamento. Sono fatta così: non mi impressiono col sangue, ma quando vedo sporcizia e malattie...
Questo non per criticarti, anzi, direi l'esatto contrario. Hai reso benissimo le condizioni pietose del campo, in un modo che entra dentro e colpisce il lettore come un pugno nello stomaco.
Comprendo benissimo il povero Sarkìs, che nonostante la precarietà della situazione continua a preservare un impressionante istinto di autoconservazione. Quasi più di Anahìd direi, che ha palesemente bisogno di appoggiarsi a lui per non lasciarsi andare allo sconforto.
Sono un po' preoccupata per Maria, che sparisce proprio quando mi ero trovata a desiderare di scoprire qualcosa in più su di lei...
Vado avanti nella lettura.
A tra poco :)

Recensore Master
21/12/17, ore 14:57

Buon pomeriggio!
La povera Anahìd è costretta a subire un'altra visita da parte dei gendarmi, e questa volta le loro intenzioni non sono certo delle migliori, nei suoi confronti. Suo padre è ancora infermo, incapace di superare lo choc subito pochi giorni prima, ed è strano vedere un medico così capace, come ce lo hai descritto, non in grado di reagire al dolore, se non per lui almeno per sua figlia.
Per fortuna, Padre Michele ancora una volta viene in suo soccorso, sacrificandosi per aiutarla.
Comunque, Anahìd ha preso la sua decisione: ora deve solo attendere la deportazione e tutto quello che le comporterà. Temo solo che, presto, rimarrà da sola, perché suo padre non è certo in grado, nelle sue attuali condizioni, di affrontare un viaggio simile.
Se posso, cercherò di leggere anche un altro capitolo!
A presto!

Recensore Master
21/12/17, ore 10:39

Buongiorno Alessandro! Anche se con lentezza, come vedi non ho abbandonato la lettura della tua storia, che io personalmente trovo molto interessante, sia per la trama che per tutti i risvolti storici. Si vede che hai fatto un grandissimo lavoro di informazione prima di metterti a scrivere e solo per quello ti meriti il mio elogio, per quello che può valere :-)
Ecco che, dunque, Salih si trova a dover assistere ad un colloquio tra le altre sfere dell'Armata nel ruolo di scrivano. È un compito di sicuro molto gravoso, perché diventa un testimone, forse scomodo, di ciò che viene detto all'interno della tenda. Gli argomenti affrontati sono molto delicati, e mi è piaciuto particolarmente che Breuer abbia tentato di difendere, se pure a bassa voce, gli Armeni ed il loro comportamento dettato esclusivamente dalla necessità di sopravvivere.
Posso permettermi una battuta? Certo però che il nostro tedesco ha pronunciato le sue "ultime parole famose" nei riguardi dell'Italia e del suo ruolo nella Prima Guerra Mondiale ;-). Caro Breuer, se sapessi come andrà a finire non saresti così sicuro di te stesso!
A presto!

Recensore Master
21/12/17, ore 02:24

Rieccomi qui.
Certo che Mehmet è proprio un emerito bastardo... ci credo che Anahìd sia sbottata e l'abbia insultato!
Povera ragazza, mi dispiace per lei e per il padre, costretti a sopportare passivamente la sua crudeltà... direi che Sarkìs ha rischiato grosso con quella furbata.
Per fortuna, e ripeto PER FORTUNA, Mehmet non si è azzardato a toccarla. Per un istante ho davvero temuto che volesse farle del male o abusare di lei... i suoi scrupoli mi fanno pensare che magari è vero ciò che si dice di lui, cioè che non ha un reale interessamento per le donne.
Resta comunque il fatto che sono sempre preoccupata per la sorte dei due armeni, e muoio dalla curiosità di sapere qualcosa in più su Maria, che è sempre presente ma si mantiene ai margini, conservando comunque quell'alone di mistero che non permette di inquadrarla come si deve...
Complimenti, questo capitolo mi ha fatto sinceramente rizzare tutti i peli sulla nuca. Spero di tornare domani a leggere ancora :)
Buonanotte^^
(Recensione modificata il 21/12/2017 - 02:28 am)

Recensore Master
20/12/17, ore 17:56

Salve!
Che brutta situazione...
Non solo Anahìd e suo padre sono costretti a subire l'umiliazione, ma vengono anche additati come traditori e spie dai loro stessi compatrioti... io non condannerei il loro gesto. Mehmet è un essere spregevole, su questo non c'è dubbio, ma credo che se Sarkìs si fosse rifiutato di offrire al turco le sue cure i gendarmi avrebbero fatto rappresaglia su tutta la colonna di deportati. Ho trovato molto triste, ma anche profondo, l'intermezzo introspettivo di Anahìd. Pensieri semplici, di una ragazza semplice, veri e dolorosi. Ha un'anima pura, la ragazza, e pur sapendo che molto probabilmente la sua marcia è destinata a concludersi come quella dei cadaveri putrescenti incontrati per la strada, continua ad aggrapparsi alla speranza e alla voglia di vivere... e io sono sinceramente convinta che sia proprio questo sentimento a tenerla in vita: chi si sente perso, si lascia morire, prima interiormente e poi esteriormente.
Ti dirò, fin dal primo rigo in cui compare la ragazza sofferente avevo intuito che stesse partorendo (o abortendo), e mi è dispiaciuto davvero molto per lei. Non solo le vite vecchie vengono stroncate, ma si inaridiscono anche i ventri delle madri... davvero molto triste.
Chissà come proseguirà questa terribile marcia... i colpi di scena sono sempre in agguato, e non sempre volgono in positivo per i nostri eroi.
Non vedo l'ora di proseguire nella lettura.
Alla prossima :)

Recensore Master
19/12/17, ore 16:01

Buon pomeriggio Alessandro, rieccomi qua!
Il povero Salih si trova in una posizione assai difficile. I suoi superiori e compagni sono a conoscenza del suo rapporto con gli armeni, e ciò lo mette evidentemente in cattiva luce. Lo sfregiato, infatti, ha chiaramente cercato di intimidirlo, facendolo assistere alla fucilazione dei prigionieri.
È sconvolgente pensare che certe cose siano accadute davvero, e neanche in un passato poi così lontano. Per questo motivo la tua storia mi sta coinvolgendo moltissimo, perché oltre a soddisfare le mie esigenze di lettura imparo anche cose che non sapevo e che fanno parte della nostra storia moderna.
A presto!

Recensore Master
19/12/17, ore 14:28

Buondì Ale!

Sono molto contenta per Salih che finalmente è riuscito a mettersi sulla buona strada per salvare Ana...
La sostituzione però non è affatto delle migliori e Salih deve stare molto attento e speriamo che Ana stia meglio.

Complimenti!
Buona giornata!

-Bigin l

Recensore Junior
19/12/17, ore 12:05

Sei morto finalmente! La giustizia umana ti ha colpito, ora tocca a quella divina, "caro" Mehmet. Non lo potevo più sopportare. quell'essere immondo si è pure vantato con Salih del suo assassinio! certo, è stata dura per Salih fare quello che ha fatto, ma ad un certo punto se si supera un limite poi se ne pagano le conseguenze.
Adesso anche grazie alla buona suora Salih sta per raggiungere Anahid a Damasco, per evitare che venga venduta. Io spero che il cuore duro di Joseph si commuova non appena avrà visto in che condizioni si trovi quella povera ragazza, e che così la smetta di maltrattare il suo compagno di viaggio.
Spero che anche Breuer capisca la situazione: purtroppo per la diserzione c'è la corte marziale e Salih non ha obbedito agli ordini... rischia grosso.
Oramai ci siamo, si sta avvicinando l'epilogo di questa bellissima e toccante storia, che mi ha accompagnato per tanto tempo!
A lunedì caro Alessandro, così ci facciamo gli auguri!
cate

Recensore Junior
19/12/17, ore 11:29

Bongiorno!
Bellissimo capitolo. Non avrei mai immaginato che sarebbe stato Salih a "giustiziare" il fratello, ma a quel punto, ormai, non avrebbe più avuto senso non farglielo fare. Mi è piaciuto anche il racconto dell'incontro tra lui e suor Johanna... Un Salih che, prima, non si ricorda neanche il nome del suo "ministero" e che, dopo, sicuramente non avrebbe mai neanche dimenticato il suo nome.
Joseph mi sembra tuttora una persona difficile da capire. A questo punto converrebbe decisamente lasciarlo andare, facendolo "disertare" definitivamente, piuttosto che seguirlo, solo per gustarsi "la sua morte" dopo. Infine buoni sentimenti? boh! comunque la storia sembra ormai volgersi al culmine.
(oh! alla fine ci hai messo anche la peste dei "Promessi Sposi"! e il Lazzaretto, e uno dei "bravi"...!! adesso dimmi che non avevo ragione?!?!? :D )
Alla prossima!

Recensore Master
19/12/17, ore 09:48

Buongiorno Alessandro!
Anche se fino ad ora non te lo avevo mai detto, mi piace moltissimo la figura di Padre Michele, un sacerdote autoritario ma anche dall'atteggiamento paterno nei confronti di Anahìd. Avrebbe proprio potuto diventare come un padre per lei se solo lei non si rifiutasse di seguire la sua comunità. Posso capirla se questa decisione è data dalla volontà di non lasciare solo il padre, abbandonato a se stesso nella sua follia tra gli artigli dei gendarmi turchi. Ma non concepisco il fatto che lei, pur così giovane, non riesca a liberarsi dal giogo delle tradizioni ancestrali che le sono state inculcate fin dalla nascita, se Padre Michele è il primo ad infrangerle.
Se fossi in lei cercherei di convincere il padre a seguire tutti gli altri sul Mussa Dagh, prima di cedere alla sua volontà senza nemmeno provarci.
Questo capitolo mi ha coinvolto molto, non so se si vede :-)
A presto!