Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94
Mehmet deve morire non male, ma PEGGIO. Lo odio troppo, lo voglio vedere soffrire e a lungo. Ti prego, PROMETTIMELO. |
Ed eccoci qui. |
Ciao Alessandro! :) |
Johanna è proprio una brava donna. Mi piace davvero tanto il suo personaggio. |
Buongiorno! eccomi anche in questo capitolo. E' inutile, quando il seme della speranza si insedia nella mente di una persona, incomincia a lavorare e spero proprio che questa sia la volta buona per riportare un po' di pace in questa famiglia. e comunque quando una persona fa il bene, anche se costretto, il bene ritorna sempre indietro. e sono contento che sia accaduto questo, in questa occasione. alla prossima! |
Buongiorno! come promesso, eccomi a recensire nuovamente questo racconto. Ed un capitolo dove possiamo apprezzare, ancora una volta, il modo risoluto con cui Sarkìs, nonostante sia dolorante e stanco, protegge Anahìd da quella tenda piena di morte e di sofferenza, oltre che di malattie. Speriamo che la situazione possa migliorare molto presto, per tutti e due i nostri eroi, padre e figlia. a presto! |
Buongiorno! come puoi ben immaginare impossibilitato dalle vacanze torno ora a fare alcune considerazioni sul tuo racconto. considerazioni che si rivelano sempre positive, visto il modo, vivido e crudo, a volte, con cui descrivi le cose. anche in questo caso si è rasentata la tragedia, anche se poi le cose sono finite "bene" e chissà cos'altro avrà da rivelarci questo racconto. penso che lo scoprirò comunque tra qualche minuto. complimenti, sempre, per la scrittura e l'accuratezza. |
Queste suore meravigliose mi hanno rasserenato un pochino: Ana ha potuto mangiare del buon pane! altrimenti avrebbe dovuto pagare tutte le sue piastre per avere dei tozzi di pane secco da quegli orridi personaggi dei "funzionari". Anche il fatto che un gendarme ha avuto una crisi di coscienza confidando la verità delle intenzioni di Mehmet a Sarkis e Ana mi riconcilia con quella gente. Io non so ancora se Salih ha avuto successo (immagino che nel prossimo capitolo ce lo dirai), ma comincio a poter sperare in bene: se adesso pure tra i Turchi c'è qualcuno dalla parte dei deportati, si può ancora fare qualcosa. |
Ciao Alessandro! :) |
Durante le vacanze ho voluto iniziare e leggermi questo racconto, visto che scrivi bene mi sono lasciato tentare, visto che mi conosci sai che non è il mio genere. |
Un barlume di umanità, ed era ora. I funzionari sanno essere degli infami, che pretendono da Sarkis somme esorbitanti per vendere un po' di pane ed acqua a lui e ad Anahid. Ma, come contraltare, abbiamo Kassim, il gendarme che si è ravveduto e, soprattutto, le buone suore cattoliche, che portano cibo ed acqua a quei poveri sventurati. In attesa di Salih e di conoscere l'esito della sua missione, sono felicissima di vedere che Anahid e suo padre possono contare su degli angeli custodi, quando anche la speranza sembra spegnersi in una notte senza fine. |
Ed ecco che il nostro duo viene rifocillato da un coraggioso gruppo di missionarie a cui hai dedicato il titolo del capitolo. Ogni tanto è possibile scorgere un lampo di umanità nel mezzo di questa tragedia terribile e vergognosa, e per fortuna quest'umanità raggiunge anche Anahid e suo padre. |
Ciao, Alessandro! |
Questi ultimi capitoli incentrati su Ana e su suo padre mi fanno stringere il cuore...sono strazianti e dolorosi. Adesso quei poveretti sono a Meskene, da quello che ho capito una specie di campo di concentramento, i Turchi dell'epoca di queste stragi degli Armeni non erano meno crudeli dei Nazisti a quanto vedo. |
Ed eccoci arrivati nel vero e proprio "campo di concentramento". Gli altri armeni rinchiusi lì dentro sono ormai arrivati alla pazzia, tristi copie o fantasmi di quello che erano e di se stessi. La sofferenza sembra non aver fine e addirittura sembra che Mehmet e i suoi, in confronto ad altri gendarmi, siano stati pure molto più umani e si siano sforzati di portare la colonna fin lì, invece di ucciderli tutti per strada. |