Recensioni per
Il Destino e la Speranza
di alessandroago_94

Questa storia ha ottenuto 594 recensioni.
Positive : 593
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master

Ciao Ale!
Eccoci di nuovo a seguire il viaggio di Salih, che almeno nella sua ultima parte si è rivelato un minimo più agevole. Il treno gli ha consentito di percorrere parecchi chilometri anche se in condizioni pietose.
È stato scioccante leggere di quanto la crisi economica avesse ridotto in miseria la popolazione. Come ormai è risaputo, le guerre portano con sé solo del male: non esiste mai, secondo me, un vero vincitore, perché tutti ne escono sconfitti in qualche modo.
Comunque, ora il nostro baldo giovane è arrivato a Istambul, e spero sinceramente che riesca a consegnare il suo messaggio, non solo per Anahìd ma anche per tutti gli altri poveri disgraziati nelle sue stesse condizioni!
A presto!

Recensore Junior
31/01/18, ore 12:55

Buongiorno
In questa ora molto triste per chi come me ha amato questo personaggio, lo ha accolto con affetto nella propria fantasia ed ha vissuto con lui questi ultimi istanti, l’ammirazione va ulteriormente a colui che ce l’ha presentato, descritto, fatto vivere e apprezzare.
Dispiace questo, dal punto di vista personale e narrativo. Ma alla fine anche i buoni perdono ad un certo punto, e questa, almeno, non è stata una sconfitta totale. La rabbia ha ceduto il posto alla serenità, quella derivante dal sapere di aver fatto tutto quello che poteva per salvare la sua amata. E questo mi basta. Un futuro diverso, probabilmente, avrebbe reso questo racconto più lontano dalla realtà e PER TE non sarebbe stato giusto.
Quindi complimenti ancora una volta per la coerenza e la tecnica narrativa che fa stare fino all’ultimo alla spasmodica ricerca di un cambio repentino, cambioche nella realtà (come in questo racconto) non avrebbe potuto esserci.
Grazie, quindi!
Alla prossima

Recensore Master
30/01/18, ore 21:01

Salih non muore, ma rimane orribilmente menomato.
Credo che avrebbe preferito morire, piuttosto che ridursi ad una parvenza di umanità.
È terribilmente triste questa sua uscita di scena... è quasi come se, con il suo martirio, debba riscattare le colpe di cui si è macchiato il popolo di cui incolpevolmente fa parte: il genocidio degli Armeni è una stigma troppo profonda.
Salih è innocente: e proprio con la sua innocenza lava la sporcizia altrui.
Povero ragazzo.
È davvero doloroso lasciarlo andare così...

Recensore Master
30/01/18, ore 16:39

Ciao Ale!
Questo capitolo, all'inizio carico di promesse e di speranze, ecco che alla fine si trasforma in tragedia. Mehmet, che altro non posso definire se non un imbecille, ha deciso di riprendere subito la via per il sud non a piedi ma seguendo la corrente dell'Eufrate. Peccato che, a causa delle pioggie, il fiume sia piuttosto burrascoso. Possibile che abbia la testa talmente piena di odio e di rabbia da non aver considerato tutti i pericoli connessi ad un viaggio del genere? Non ha pensato che doveva salire anche lui su quella specie di zattera marcia?
Mi auguro che sia sia preso un bello spavento, anche lui, e che Anahìd e gli altri possano resistere anche a questa prova.
Mi stavo giusto chiedendo che fine avesse fatto Maria. L'avevamo persa all'ingresso nel campo e pensavo che la sua avventura finisse lì a Meskene, e invece e riapparsa anche lei. Da una parte sono contenta, perché benché sia piuttosto subdola, è comunque una persona che ha legato con Anahìd, e in situazioni del genere credo che faccia piacere avere qualcuno con cui condividere i propri dolori.
Infine, non te li avevo mai fatti prima, ma rimedio adesso, i miei complimenti per tutte le bellissime citazioni ad inizio dei capitoli, ognuna perfettamente calzante!
A presto!

Recensore Master
29/01/18, ore 21:51

Ciao Ale.

Un capitolo davvero intenso, ricco di sentimento e adrenalina. Ho percepito molto del personaggio, dal respiro affannoso di Salih in preda allo spavento e al il suo amore per Ana...

Trovo che questo sia un colpo grosso per noi lettori, ma questi ultimi capitoli sono davvero fantastici e tutto può accadere, sia cosa ha riservato il DESTINO, sia cosa può nascere dalla SPERANZA...

Complimenti!
A presto!

Recensore Master
29/01/18, ore 16:59

Ciao carissimo,
stavolta mi hai lasciato veramente senza parole.
Sono commossa, seriamente.
Per quanto drammatico, questo è uno dei capitoli migliori che tu abbia mai scritto, credimi: è ricco di pathos, di eroismo, di coraggio e spirito di sacrificio. Sentimenti nobilissimi, potenti e non stucchevoli...
A questo giro non mi soffermerò né sullo stile (che stavolta ho trovato ancora più curato e scorrevole che nei capitoli iniziali, la tua prosa sta migliorando notevolmente!) né sulla trama (ti ho già ripetuto mille volte come la penso^^), ma voglio spendere un paio di parole su Salih: se anche tu avessi deciso di farlo morire, lo avrei accettato. Ha salvato la vita di Ana, convinto di aver agito per il giusto ed essersi sacrificato per "un bene superiore".
I valori, i sentimenti, le motivazioni che ho elencato (e che tu hai reso attraverso il tuo bellissimo personaggio) potranno sembrare un po' anacronistiche per il mondo in cui viviamo, così guidato dalle leggi del profitto e dell'individualismo, ma hanno l'inusitato potere di commuovermi: sacrificarsi per un bene superiore è un modo nobilissimo per morire.
E dare la vita per garantire la salvezza della persona amata è uno degli atti d'amore più grandi che un essere umano possa compiere.
Bellissimo, davvero.
Plausi! :)

Recensore Master
26/01/18, ore 17:36

Rieccomi come promesso!
Ti giuro, avrei volentieri preso a schiaffi il funzionario turco per aver voluto approfittare in quel modo della miseria di quei poveri disgraziati. L'avrei strozzato con la sua stessa cravatta!
Ok, ora mi ricompongo. Per fortuna in tutto questo si trovano ancora delle anime pie. Come Johanna, coraggiosa e determinata, e le sue consorelle, e persino Kassim, giovane ma pronto a riconoscere il giusto tributo a chi lo ha aiutato, mostrandosi persino disposto a trovare loro una sistemazione nella città.
Mehmet continua a volersi accanire su di loro: pare proprio che a lui interessi solo di fare del male ad Anahìd e a suo padre, senza curarsi del resto. Che essere spregevole!
Dai miei sproloqui avrai capito che questo capitolo mi ha coinvolto particolarmente :-)
Ahimé per oggi devo sospendere la lettura, per cui ti auguro un buon fine settimana!

Recensore Master
26/01/18, ore 16:47
Cap. 32:

Buon pomeriggio Ale!
Non ho parole per descrivere ciò che ho provato a leggere la descrizione del campo di concentramento, se così lo vogliamo chiamare, di Meskene. Sarà anche che siamo nella settimana della memoria, ma mi sono presa veramente a cuore la vicenda degli Armeni, così trascurata almeno per quanto mi riguarda.
Anahìd e suo padre rischiano certo di ammalarsi seriamente se rimarranno a lungo in quel luogo, appunto, di morte, come lo stesso Sarkìs lo ha definito.
Inutile aggiungere che non posso fare a meno di continuare a leggere la storia, perché ormai sono troppo dentro alla vicenda per tirarmi indietro proprio adesso.
A presto!

Recensore Master
25/01/18, ore 16:20

Rieccomi qua! Nel leggere il titolo, avevo immaginato chissà quali nefandezze avrebbe compiuto il gendarme nei confronti della povera Anahìd, perciò non immagini quanto sono stata stupita di capire che Mehmet sia omosessuale, o quanto meno questa è l'impressione che ha dato a Ana. Fatto sta che suo padre ha tirato troppo la corda e il ragazzo si è subito accorto che gioco stava giocando il medico. Non lo biasimo, perché lui ha tentato il tutto per tutto per far durare più a lungo la loro situazione "privilegiata", anche a costo di fare una sciocchezza. Credo che anch'io avrei fatto la stessa cosa.
Ti rinnovo i miei complimenti perché ormai non riesco più a staccarmi dalla storia, e non vedo l'ora di poter arrivare alla fine di questa avventura :-)
A presto!

Recensore Master
25/01/18, ore 15:28

Buon pomeriggio carissimo!
Mi stupisco che Anahìd, nonostante la sua sofferenza e quanto sia provata, abbia ancora il desiderio di prendersi cura degli altri sofferenti. Capisco che la sua bontà d'animo è alta, ma arrivati a questo punto, e proprio dopo che è arrivata ad un passo dalla morte, non mi pare proprio il caso di sprecare energie per gli altri. Forse sarò egoista, ma chi non lo sarebbe in casi del genere?
Anche lei ha avuto un terribile assaggio di ciò che sta succedendo nel suo paese martoriato. Quelle che fino ad ora erano state soltanto voci hanno assunto i contorni delle realtà.
E, come ti ho sempre detto, pensare che si tratta di cose vere mi fa stare ancora più male.
Posso chiederti cosa ti ha spinto a dedicare la tua attenzione proprio al genocidio degli Armeni? È una domanda che mi pongo da un po', visto tutti gli studi che hai fatto in merito all'argomento. Certo, per scrivere una storia con fondamenti storici bisogna documentarsi, ma credo che la tua documentazione vada ben oltre lo scrivere la storia, ma che tu sia animato da un interesse più grande.
Scusami se sono stata inopportuna con questa mia domanda, spero di non averti offeso :-)
A presto!

Recensore Master
24/01/18, ore 20:10

Questo capitolo già dal titolo non prometteva niente di buono, ma mi ha proprio gettato nella tristezza e nell'oppressione più nere!
Ana che non sa proprio come andare avanti, Salih che non ha la minima idea di cosa faccia il fratello e di come se la passi lei... è tutto troppo straziante!
Tra l'altro complimenti, il tuo stile migliora di capitolo in capitolo :)

Recensore Junior
24/01/18, ore 17:53

Meno male che per Ana le cose si siano messe bene, adesso è a Bari ed è accolta dalla comunità armena che vi si è rifugiata: non sapevo che proprio a Bari ci fossero gli armeni sopravvissuti, ma da te si può solo imparare. E' ancora un po' titubante e spaventata, non sa se fidarsi o no, ma io penso che col tempo potrà rasserenarsi e cercare di vivere la sua vita, in fondo è così giovane!
Adesso potrà lavorare per mantenersi e vivere in mezzo alla sua gente, cosa che la farà sentire meno sola, anche se di certo le amncherà Salih,oltre alla sua povera famiglia, naturalmente. 
Spero che la rassegnazione le dia la forza di accettare il suo destino e che possa riaprirsi alla vita, magari sposandosi e mettendo su famiglia, poverina...
Mi sa che stiamo arrivando alla fine della tua storia, e so già che mi mancherà moltissimo, caro Alessandroago.
A presto, buona serata
cate

Recensore Master
24/01/18, ore 17:15

Eccomi ancora qua!
Anche il viaggio di Salih continua, pur con le dovute difficoltà. Hai fatto bene ad inserire anche le sue avventure nella trama, oltre a quelle di Ana, perché gli stacchi tra tragedia ed azione alimentano il ritmo della storia.
Purtroppo, il giovane turco ha visto con i suoi occhi quanto sta accadendo ai poveri armeni. La situazione doveva essere di certo insostenibile, e mi vengono i brividi al solo pensiero di quello che è accaduto, sapendo che si tratta di storia vera e anche piuttosto recente.
Un buon lavoro, come sempre!
A presto!

Recensore Master
24/01/18, ore 11:46

Eccomi ancora!
Un altro capitolo terribile, in cui ho davvero temuto per la vita di Ana e di suo padre. L'uomo forse si è mostrato un po' egoista, mangiando tutto il pane che aveva senza lasciarne almeno un po' alla figlia, ma in condizioni del genere non diventeremmo forse tutti simili a degli animali? Mi meraviglio che non ci sia stato nessuno che si sia cibato dei cadaveri abbandonati, come a volte purtroppo si è sentito dire :-(
Comunque la ferita di Mehmet ora appare come un'opportunità di sopravvivenza che il medico ha saputo sfruttare al meglio.
A presto!

Recensore Master
24/01/18, ore 09:44

Buongiorno Ale,
avevo cominciato ieri la lettura ma sono riuscita ad arrivare alla fine solo ora.
Ti do pienamente ragione: la storia, purtroppo, parla chiaro, ed è inutile indorare la pillola. Visto che il tuo racconto si basa su fatti storici, devi narrare ciò che è accaduto in tutta la sua brutalità.
Anch'io sono molto dispiaciuta per la dipartita del buon Padre Michele, che era un punto di riferimento per tutti, ma avevo capito che prima poi una cosa del genere sarebbe successa e che la forte presenza del sacerdote sarebbe stata mal sopportata.
Inoltre, mi ha fatto stare molto male leggere dei poveri bambini morti di stenti ed abbandonati dai loro genitori, come il figlio del gigante zoppo che ha trovato le ultime forze per vendicarlo prima di essere trucidato. Trovo che sia stato un uomo con la U maiuscola. Forse perché anch'io sono mamma di un bimbo di sei anni e mi immedesimo un po' troppo nella situazione...
Come sempre un ottimo racconto, che merita senz'altro di essere letto!
A presto!