Hello, |
Ciao! Mi spiace vedere questa storia senza nemmeno una recensione, io la trovo molto carina seppure nella sua brevità. Ci ritroviamo nel bel mezzo di un addio, con un John Watson che ha già preso una decisione e una Mary che sebbene addolorata non ne è sorpresa. E poi c'è Sherlock, che non ha bisogno di parole per capire, ma in generale possiamo dire che sia lui che John non necessitano di spiegazioni, a loro basta uno sguardo per intendersi. Mi piace che ciò che fa sentire più a casa il medico sia proprio sentire Sherlock suonare il violino e mi piace ancor di più il fatto che quest'ultimo non suoni rivolto alla finestra, come per estraniarsi o per riflettere, no lui è rivolto verso John perché è per lui che sta suonando, per nessun altro, e la ricerca del contatto non fa che rafforzare questa idea. Chiudo con una tua bellissima frase "non hanno finito di parlare, quegli occhi non lo faranno mai." |