Recensioni per
NAGINATA (なぎなた-薙刀)
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 233 recensioni.
Positive : 233
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/12/18, ore 14:14

In questo capitolo Takeko cerca disperatamente qualcuno a cui confidare il tentativo di regicidio che è riuscita a sventare per puro caso. Non riesce a portare le indagini troppo avanti a causa del suicidio della misteriosa dama di corte che ha cosparso di arsenico il prezioso kimono della principessa. Principessa che appare sempre più provata ed emaciata. E qui mi viene un dubbio. Certo, le cerimonie pubbliche sono estenuanti e disumane, ma non è che questa spossatezza abbia radici ben più inquietanti? Del resto il tentato omicidio ha messo in luce le trame torbide di palazzo. Forse qualcun altro sta somministrando di nascosto del veleno alla principessa per farla morire in maniera discreta. Takeko ha ragione: è giunto il momento di smettere i panni di Geisha per vestire quelle di guerriera. La giovane (la cui vita, ho appreso, non durerà ancora a lungo) ha un peso enorme sulle spalle. Per fortuna la principessa ha cominciato a nutrire fiducia in lei, ricordandomi molto la Maria Antonietta di Lady Oscar.
Un abbraccio e alla prossima, mia cara! Passerò di nuovo fra pochissimo tempo, visto che intendo riportarmi alla pari il prima possibile sfruttando le vacanze di Natale.
Un abbraccio!
S.

Recensore Master
18/12/18, ore 12:02


Finalmente si stanno avvicinando ad Edo, questo ci fa tirare un sospiro di sollievo, perché fin ad ora siamo stati tutti, o almeno io ci sono stata sui carboni ardenti. Un bellissimo capitolo intriso della malinconica tristezza di Takeko. Non vorrebbe sentirsi triste per quella gente, ma non sarebbe umana se lo fosse. Sebbene non sia la protagonista, se non appunto, non qualche riflessione fugace sugli ultimi drammatici accadimenti, ce la mostri con gli occhi dei compagni, che sono preoccupati per lei, credo che lo sia anche Hijikata sebbene appaia molto criptico e imperscrutabile. Ci regali, su questa giovane donna coraggiosa ed empatica, in questo capitolo, una bellissima fotografia che mi ha molto colpita. Deve essere durissima per lei, anche se ha scelto una strada difficile e con un codice inflessibile. Mi è piaciuta molto anche la prima parte dove rendiconti la situazione tragica dei contadini. Come tu sai ultimamente ho visto diversi drama storici e ti posso assicurare che davvero la vita di quella povera gente, all’epoca, valeva meno di quella di un animale, quindi ho ritrovato nelle tue parole, accuratezza e veridicità cosa che apprezzo moltissimo. Alla fine la piccola Takeko sembra quasi tirare un sospiro di sollievo, un po’ la stessa sensazione che proviamo noi lettore, nel sapere che ci attende nel prossimo capitolo un veneto lieto e sicuramente piacevole da leggere, dopo aver sofferto e tribolato non poco durante questo viaggio verso Edo. Come sempre ti distingui egregiamente per l’accuratezza nella forma e la scioltezza del testo che mi hanno fatta arrivare alla fine in un attimo, lasciandomi, come sempre, con la fame di saperne di più. Per ultimo, ma non per importanza ti faccio ufficialmente e formalmente le mie scuse per questo ritardo colossale nel leggerti e recensirti, ma è un periodo incasinatissimo e molto stressante per me. Avrei potuto leggere di fretta senza l’attenzione e l‘amore che che merita questa storia, ma ho preferito farlo quando potevo gustarmela in pace e a pieno, spero che mi capirai. Grazie anche per le tue sempre dettagliate ed interessantissime spigolature, sei sempre una grande fonte di apprendimento di cose interessanti e nuove. In attesa dell’atteso (il giro di parole è voluto :D ) royal wedding, ti abbraccio e ti ringrazio di questa bellissima storia che non smette mai di affascinarmi.

Recensore Junior
13/12/18, ore 12:41

Ciao! arrivo in ritardo, ma arrivo ^^.
Vedo che ci troviamo in un momento tranquillo, di riflessione: la protagonista è molto scossa dagli ultimi eventi, e la comprendo benissimo Ti giuro che la scena del funerale della cagnolina mi ha commossa tantissimo, io amo gli animali per cui capisco lo stato d'animo di Takeko. Però vedo che pure il capitano e Soji sono tristi e pensierosi, questo vuol dire che sotto la scorza da samurai hanno il cuore buono. La principessa non si vede, se ne avverte la presenza silenziosa: mi immagino i suoi pensieri, con tutto quello che è accaduto in questo tremendo viaggio per portarla dal suo promesso sposo. Spero che il suo matrimonio sia felice con tutto quello che ha passato per arrivare a sposarsi! Ci preannunci il royal wedding e non vedo l'ora di leggerlo! ^^
Intanto i cattivi si prendono anche loro una pausa e progettano ribellioni, invece di accanirsi ancora sulla povera principessa: era ora.
A presto!
ciao
cate

Recensore Junior
08/12/18, ore 13:49

Salve, piacere di conoscerti!
Seguo la tua storia da un po' di tempo, ora che sono giunta al finale (provvisiorio) mi sono sentita in dovere di lasciarti una recensione.^^ Voglio infatti sottolineare quanto apprezzi ciò che stai scrivendo, l'amore e la passione nei confronti di questo progetto sono palpabili capitolo dopo capitolo. L'Ottocento giapponese è una parte storica molto affascinante, ho avuto occasione di approfondirla avendo partecipato a un corso universitario di storia dell'arte nipponica. Non sono certamente un'esperta, ma la tua storia mi sta aiutando ad approfondire questo periodo storico importantissimo, che fa da cornice ad una storia avvincente. Spero che proseguirai presto!
Con sincera ammirazione,
F.

Recensore Master
25/11/18, ore 11:45

In questo capitolo assistiamo alla vita di corte, meravigliosamente descritta dalla tua penna grazie alla cura filologica dei dettagli, con tutto il suo fascino e i suoi rituali. La stessa principessa Chikako dà segni di insofferenza nei confronti della rigida etichetta alla quale è sottoposta, come se la sua vita non le appartenesse nemmeno. Ma scopriamo anche le torbide trame della prima dama di corte Watanabe, che pare molto più ambiziosa di quanto suggerisca l'apparenza. Così, grazie al suo acume e allo spirito di osservazione, Takeko si accorge che qualcosa non va, e sventa un probabile attentato ai danni della principessa. Che sia il primo passo verso quel riscatto che le consentirà di essere finalmente accettata a corte? Già, perché temo che Yakeko dovrà restarci a lungo e rimandare il rientro a casa. Yuko dovrà attendere.
Ti rinnovo ancora i miei complimenti per la trama. E complimenti anche a Divergente Trasversale per l'ottimo banner. Un abbraccio!
S.

Recensore Master
21/11/18, ore 23:20

Ciao, carissima!
Rieccomi qua!!
Eh, il lavoro e' sempre troppo. Proprio vero.
Meno male che c'e', di questi tempi.
Un altro ottimo capitolo, accuratissimo dal punto di vista sia storico che descrittivo.
Hai questo dono di realizzare degli autentici spaccati di vita di quell'epoca.
E ovviamente...scrivendo benissimo, come di consueto.
Riprende il viaggio, dunque.
Il peggio sembra passato, almeno per ora.
Ma l'atmosfera e' a dir poco tetra. Da funerale.
Comprensibile, visto quel che e' accaduto.
Takeko e' ancora scossa. Molto scossa. Ha visto il lato peggiore di coloro che ammira cosi' tanto.
Sin da piccola voleva diventare come quegli eroici guerrieri...ma solo ora si e' resa conto che essere un samurai non significa solo essere nobili combattenti rispettosi dei principi del Bushido. C'e' dell'altro, purtroppo.
Accettare quella vita significa...rinunciare alla propria. Non esserne piu' padroni. Diventare cieche macchine in grado di dare e darsi la morte al solo comando del proprio signore. Ma in effetti...
Non siamo tanto lontani dal vero.
Come se fossimo davvero padroni della nostra vita. Viviamo crogiolandosi in questa illusione. Ma la vita...non e' buona ne' cattiva. Non guarda in faccia a nessuno.
Scusa per l'argomento che sto per tirare in ballo, ma...ripenso a un mio amico che se n'e' andato due estati fa, dopo un incidente in bicicletta. Gli ho anche fatto una dedica in un capitolo della mia long, visto che amava leggere.
Non ci pensiamo mai, ma...PUO' DAVVERO FINIRE TUTTOBIN UN ATTIMO.
Una volta, ai tempi di Takeko, la morte non era un fatto cosi' inusuale. Ce l'avevano ad un passo, davvero. Tutti quanti. Sia guerrieri che civili.
Certo, un samurai aveva la sua arte. Ma dubito che la comprendessero tutti a fondo. Il fine di ogni DO, di ogni arte, fosse della spada o altro, era la trascendenza. Ma non credo potessero diventare tutti degli illuminati.
Tutti hanno il potenziale per diventarlo, ma pochi ci riescono. E se uno non diventa un illuminato...c'e' il rischio che diventi un fanatico.
Credo che molti fossero fanatici, e che applicassero i precetti senza comprenderli veramente a fondo.
Narra una parabola zen di un uomo che divenne monaco e pianto' in asso la moglie e il suo bambino. La donna e il neonato andarono davanti al tempio ma lui rimase sordo alle invocazioni di lei e al pianto del piccolo, e gli chiude le porte in faccia. Perche' fanno parte del mondo terreno, e le cose terrene non lo riguardano piu'.
Un altra parabola parla di un monaco a cui viene affidata una bambina. La gente del villaggio vuole costringerlo perche' corre voce che sia figlia sua. E lui che fa? Sorride alla gente e dice loro "Nessun problema, me ne occupo io."
L'uomo la cresce e la alleva con amore e dedizione.
Tempo dopo la gente scopre che la storia su di lui era una menzogna. E corre dal monaco implorando il suo perdono.
E lui che fa?
Sorride e dice: "Nessun problema, state tranquilli."
Chi e' il vero illuminato, tra i due?
Uno che osserva tutti i precetti alla lettera, o uno che scende dal piedistallo e rientra nel mondo quando la gente necessita di lui?
Ok, fine divagazione.
Credo che serva l'intervento di Hijikata per riportare la ragazza all'equilibrio.
E veniamo al dialogo tra lui e Okita.
Qui notiamo una differenza fondamentale.
Okita rappresenta (pur senza malizia, perche' alla fine si convince della bonta' del discorso dell'amico) un po' il lato becero di cui ti dicevo prima.
Ovvero l'idea che un Samurai si ritenga al di sopra delle parti, e che sia libero di agire come meglio crede senza dover rendere conto a nessuno delle sue azioni, fatta eccezione per il suo signore.
Hijikata la pensa in modo diverso. E sara' proprio per questo che un giorno potrebbe fare strada. E ottenere un posto di prestigio. Anche politico (e se non sbaglio, lo avra'. In caso contrario, correggimi).
Okita, pur con tutta la sua buona volonta', rimarra' sempre e solo un vassallo.
Buono solo a combattere.
Hijikata sa mettersi nei panni del prossimo. Ed e' una cosa fondamentale.
Intanto, i cospiratori continuano a tramare.
Gia'. Non c'e' bisogno di altri agguati. Con la situazione turbolenta che c'e' in Giappone, ci possono essere altri modi.
Un manipolo di signorotti ambiziosi e pronti alla rivolta lo si trova sempre!
Harris ha la tipica arroganza dell' uomo bianco occidentale. Cosa che non ho mai capito, a dirla tutta.
Proprio come gli inglesi da cui discende, si sente un prescelto e crede di appartenere ad una razza superiore.
Non gli importa nulla di quel posto, delle usanze e delle tradizioni. Per lui sono tutti selvaggi. Inferiori. E quindi si sente libero di disporne come meglio crede.
E' davvero odiosa, questa mentalita'. Non e' un caso che sono proprio quelli come lui ad aver dato vita al colonialismo, riducendo interi paesi alla miseria dopo averli depredati di ogni risorsa.
Anche i nazisti ragionavano cosi'.
Non andiamo lontano: pure i giapponesi nel tempo hanno sviluppato questo senso di superiorita', specie coi popoli del sud est asiatico. Non a caso dicono NOI GIAPPONESI SIAMO BIANCHI!
Il russo, almeno, si dimostra piu' raffinato. Si gode i piaceri del luogo, anche se si tratta di stravizi a base di alcol e donne...beh, era comunque una caratteristica del luogo.
E dire che nemmeno coi russi correva buon sangue.
Piu' avanti scoppiera' un conflitto mica male, tra le due nazioni.
Figurati che anche al giorno d'oggi molti yakuza non ne vogliono sapere di fare affari con la mafia russa. Specie i membri piu' anziani, proprio per via di queste ruggini.
MAI FARE ACCORDI COI RUSSI, dicono. CON CHIUNQUE, MA MAI COI RUSSI.
Un altro splendido capitolo, ti faccio i miei piu' sinceri complimenti.
E adesso? Matrimonio in vista, dunque?
Complimenti ancora e alla prossima!

See ya!!


Roberto

Recensore Junior
20/11/18, ore 16:44

Ciao!
Mi sono accorta solo ora del tuo ritorno, è da un po' che ti aspettavo  ^^
Un capitolo intimistico, vedo: mi piace la sensibilità che non solo Takeko ma che anche il capitano e Soji dimostrano per la morte del comandante Maeda: questa cosa li rende più "umani", più vicini a noi. Non credo che i samurai fossero così insensibili da non pensare, in cuor loro, che il seppuku fosse una robetta da nulla, ecco. E la principessa? mi chiedo come stia. Ma visto che poi ci sarà il suo matrimonio - che bello! - poi immagino che sarà la protagonista del tuo prossimo capitolo, per cui aspetto con curiosità.
Mi colpisce che l'americano abbia cambiato idea nei complotti: prima voleva uccidere la principessa a tutti i costi, adesso la lascia sposare... s vede che l'idea delle ribellioni adesso la trova migliore e più fattibile.
Bene, spero di rileggerti presto.
Buona serata, cara!
dile

Recensore Master
19/11/18, ore 22:30

Ora che il corteo si sta avvicinando a Edo, mi sento un po' meno in ansia... sarà meno facile fare altri attentati e lo shogun potrà proteggere più agevolmente la sua futura sposa... almeno, così suggerirebbe il buon senso. Ma in realtà ci mostri che gli avversari di questo matrimonio non hanno affatto rinunciato alle loro losche trame: hanno solo cambiato strategia, in attesa di tempi a loro più propizi. Quindi sono sempre pericolosi, e potrebbero agire proprio quando nessuno se lo aspetta!
Ma veniamo ai nostri, che appaiono duramente provati dagli eventi. Soprattutto Takeko, ma è comprensibile: è giovanissima e questa è la sua prima esperienza a diretto contatto con il pericolo, la violenza e la morte. Fa tenerezza, perché si vergogna di provare compassione, sia per i morti innocenti sia per i "colpevoli" (i Maeda), come se questo fosse in contrasto con il suo ruolo e il suo addestramento. Anche qui si vede la distanza con la nostra mentalità. Ma forse un punto di contatto c'é. Hijikata, che è sicuramente più navigato, dice una frase secondo me sintomatica: "Non è mai facile, Soji. Il bushido ce lo impone, e noi lo accettiamo. Ma non è facile. Né la prima volta… né l’ultima volta." Insomma, il fatto di accettare questo inflessibile codice d'onore non necessariamente rende cinici o insensibili, e, finché saremo in grado di provare pietà per altri essere umani, anche se si sono macchiati di qualche colpa... beh, la nostra umanità non è andata perduta.
Bene, ora Takeko ritroverà il suo ambiente e i suoi affetti e questo non potrà farle che bene, anche se le esperienze degli ultimi tempi l'hanno sicuramente cambiata nel profondo.

Quanto a me, mi sto sfregando le mani, perché io ADORO i royal wedding! :))) Voglio un posto in prima fila!
Complimenti per questo capitolo, così particolarmente ricco di spunti di riflessione! A presto!

Recensore Veterano
18/11/18, ore 10:09

Un attimino di decompressione? Si spera, non se ne può più!
Edo ormai è in dirittura di arrivo e i nostri possono tirare un sospiro di sollievo. Pure i vilains della storia pare che si diano una calmata: magari pensarci prima, eh, del sangue innocente non sarebbe stato versato.
Takeko è tornata  a casa e presto ci sarà un matrimonio reale: ma ho come l'impressione che i guai non siano finiti.
Toh.
Ciauzz
K.-L.

Recensore Master
17/11/18, ore 16:19

Riprendo la lettura, finalmente! Eccomi qui. Continua l'apprendistato di Takeko, che spazia dagli addestramenti marziali, faticosi ed estenuanti, a quelli in discipline degne di una raffinata donna dell'altra società, con la calligrafia e gli strumenti tradizionali. Trovo molto affascinante questo miscuglio di insegnamenti così diversi all'apparenza, ma forse proprio perché diametralmente opposti così ricchi di grazia e equilibrio. La parte del capitolo che mi è piaciuta maggiormente, però, è la scena delle esecuzioni. Lì ti sei superata. Hai descritto la brutalità delle decapitazioni in maniera magistrale, rendendo un momento così truculento leggero e aggraziato come una danza. Mi sembrava quasi di vedere i gesti dei boia e quel moto impossibile del corpo che si accascia senza vita quando la testa viene spiccata dal taglio netto della katana. Una scena bellissima e terribile al contempo. Mi ha davvero colpita, complimenti! Ma da te non ci si può che aspettare questo genere di maestria!
Ti abbraccio forte!
S.

Recensore Master
15/11/18, ore 19:01

Hai reso bene i sentimenti di Takeko: dover provare vergogna per sentimenti assolutamente umani e durei normali in chiunque non sia uno psicopatico ... fa davvero tristezza, povera.
E ti pareva che qualcuno avrebbe tirato in ballo l'argomento 'è una donna'? Meno male che c'è Hijikata ...
Ma come fanno quei cospiratiri ad andare da qualunque parte? Si odiano, hanno idee culturali profondamente diverse, non riescono a concordare su una strategia! E in effetti finora tutti i loro piani sono andati a quel paese ...
Mezza gioia per Takeko: si torna a casa.
Ancora complimenti per un bel capitolo!

Recensore Master
13/11/18, ore 02:38

Eccomi qua.

Wow, che bel capitolo impegnato.
Abbiamo la povera Takeko che ancora non si è ripresa ( e te credo... in fondo è ancora una bambina ) e il tutto che intanto va avanti inesorabile.
Buone notizie, più o meno. I cattivoni della storia hanno deciso di lasciar sposare i due ragazzi, però in qualche modo credono di sapere come vanificare il frutto della loro unione.
Vogliono far sollevare gli altri signorotti contro l'Impero?
Anche se c'è il rischio che attacchino anche loro, gli stranieri?
In palio c'è una posta bella grossa e bisogna anche accettare qualche compromesso.
I nostri gaijin – uno piuttosto refrattario alla cultura giapponese, l'altro molto più affascinato ( soprattutto dall'idea di sciogliere obi, vedo ) - se ne stanno a panza all'aria nell'ombra a complottare indisturbati.
Il loro compagno di malaffare, Serikawa, comunque sembra veramente stufo di loro: che fare, allora? Continuare a dare loro retta?
Nonostante i giapponesi siano molto più nazionalisti di noi, in questa realtà anche dei giapponesi complottano contro il loro stesso Impero per scopi personali.
Male, molto male, ma purtroppo certe cose avvengono dappertutto...

E così, dopo delle incredibili peripezie siamo finalmente giunti a Edo.
Finalmente si respira un po', o Takeko se ne va via con la testa.

Fa molta tenerezza nella parte in cui cerca di essere dura con se stessa, perché s'impone di non provare pena per gli uomini che hanno praticato il seppuku. Io sarei scappata via urlando, ma capisco che per lei ciò DEVE essere la normalità, anche se ovviamente la sua natura delicata non le permette di accettare la cosa con leggerezza.

Continuo a dire che era davvero un periodo terribile.

Sto guardando un anime ambientato nell'epoca Sengoku e davvero comincio a capire cos'è che scrivi sulla sorte dei poveri contadini.
Sul serio non avevano nessuno diritto, poveri disgraziati e venivano uccisi per un nonnulla.
Okita invece prova interesse per loro e spero che sia capace di migliorare le loro misere condizioni. Immagino che agli altri l'idea di risarcire i contadini faccia ridere.
Certo, dopo avergli preso tutto perché mai dovrebbero risarcirli?
Ma che tempi!

E adesso il matrimonio! Uff, ce lo hai fatto sudare!
Finalmente niente morti, forse, per un po'.
Speriamo che Takeko torni a sorridere!

Al prossimo capitolo, amica mia!
(Recensione modificata il 13/11/2018 - 01:42 pm)

Recensore Master
12/11/18, ore 14:23

Ciao!
Anche se impiego mesi, non mi dimentico della tua long.
Un altro capitolo molto interessante, anche se avrei preferito che qualche scena, invece che limitarti a descriverla, l'avessi anche mostrata, in modo da far immedesimare il lettore nella vicenda, fargli vivere lo scontro da vicino. Finito questo appunto, posso dirti che mi è piaciuto il fatto che il capitolo abbia ripreso (immagino) dall'ultima scena del precedente, creando questo legame sottile e fluido tra questo e il capitolo prima. Sembrano confluire l'uno nell'altro con delicatezza e naturalezza. Complimenti.
Mi è piaciuto anche che hai invertito l'ordine cronologico del primo pezzo; questo ti ha permesso di far provare al lettore la stessa confusione, sorpresa e trepidazione di Takeko, senza svelargli cosa realmente fosse quel rumore e cosa stessa succedendo fuori. Io e Takeko sentivamo le urla, ma non vedevamo. Questo passaggio è perfetto.
Una cosa che apprezzo di questo personaggio è che maturato moltissimo dai primi capitoli, anche se non sembra. Prima di tutto non teme più il confronto con l'etichetta. Se prima le altre dame la mettevano in soggezione, adesso sembra mostrare una specie di sdegno nei confronti di certi gesti, vista la situazione. Capisce che ci sono delle priorità e che non serve avere l'approvazione di vecchie acidule, soprattutto quando c'è in gioco la vita della principessa.
Questo capitolo, poi, mi ha fatto apprezzare ancora di più quello che Hijikata ha fatto per Takeko qualche capitolo indietro. Qui la fortezza cade, e per quanto la principessa si opponga, i capifamiglia che avevano in consegna quella roccaforte sono chiamati a riscuotere il loro onore con il seppuku. Posso adesso dire di aver compreso che ciò che era successo con il rapimento della principessa era una cosa gravissima, a cui Takeko non poteva sfuggire. Hijikata ha mostrato molto più di quello che si potrebbe qualcuno aspettare da un maestro o da un comandante per il suo allievo/sottoposto. Assolvere in quella maniera alla mancanza di Takeko secondo me ha dimostrato un attaccamento affettivo che va oltre i blandi sentimenti di amicizia, che per un attimo ha soppiantato quelli di onore e rispetto e del codice dei samurai che lui applica e rispetta e fa rispettare.
E' vero che con Maeda dimostra dispiacere, è anche vero che con Maeda non può nascondere l'accaduto perché il fallimento dell'uomo e del figlio sono davanti agli occhi di tutti, soprattutto del generalissimo. Ma ciò non toglie quello che ha rischiato coprendo Takeko.
Per finire ho trovato il momento del seppuku molto ben descritto, anche se mi sarebbe piaciuto che focalizzassi sia questo momento che quello precedente con gli occhi di un personaggio. Non riesco a capire se utilizzi un narratore onnisciente o uno con focalizzazione, sembra capitolo di capitolo in capitolo. Qui, comunque, credo che a conquistarmi sia il modo in cui hai saputo differenziare la reazione di tutti loro. Ho apprezzato soprattutto che il figlio, in quanto a onore e forza di volontà, non è stato secondo al padre. Mi ha fatto pensare che questo abbia reso orgoglioso l'uomo e la loro famiglia, e anche che il figlio volesse dimostrare di essere degno del padre. In questa scena ho sentito molto l'unità famigliare, il vincolo di parentela.
Credo di aver detto tutto. Ci metterò un po' a passare anche nel nuovo capitolo che hai postato, perché ho anche altre storie da recuperare, ma arriverò anche lì.
A presto!

Recensore Master
12/11/18, ore 14:03

Buon pomeriggio.
Un testo molto bello.
La prima parte è più dedicata all'introspezione... e al leccarsi le ferite.
Insomma, i nostri amici hanno vissuto momenti davvero da affrontare col fiato sospeso, ma alla fine sono sopravvissuti e hanno protetto la loro signora.
Uff, ciò che mi fa innervosire è sempre questa interferenza occidentale. Purtroppo, un problema che continua ancora oggi, e che è riuscito in alcuni casi anche a sconvolgere i pilastri di queste antiche culture.
Sempre un testo fantastico, grazie per avermi permesso di apprezzare appieno la Storia giapponese.
Buona giornata e a presto :)

Recensore Master
11/11/18, ore 22:07

Ciao carissima^^
che dire? Tu hai la rara capacità di unire una ricostruzione storica ineccepibile a una introspezione accurata e profonda, che ci trasporta letteralmente nella mente e nel cuore della protagonista.
Per quanto il seppuku fosse una pratica che faceva parte della vita di un samurai (e quindi, ipoteticamente, anche della vita di Takeko), credo che non sia un'esperienza leggera. Peraltro, nel capitolo precedente ce l'hai descritta senza sconti, facendocela vedere dal punto di vista umano e non da quello "solennizzato" cui una certa letteratura ci ha abituati.
Molto bella in qeusto capitolo anche la descrizione degli intrighi politici che stanno dietro i tentativi di impedire il matrimonio della principessa, come sempre ti confermi una scrittrice eccellente, in grado di accompagnare il lettore in un affascinante viaggio a ritroso nel tempo.