che dire. sei stata una delle prime scrittrici in cui mi sono imbattuta, non appena iscritta, e se già ero innamorata della scrittura, tu hai dato il via a tutto. la tua vena malinconica, così tanto vicina alla mia; il modo in cui scegli le parole, le avvinghi e le intrecci in un'armonia direi perfetta; le tematiche che scegli, mai banali, mai scontate. sono cose che ho sempre amato e che, crescendo, ho imparato ad apprezzare ancora di più. tornerò con piacere a leggerti, aspettando una tua nuova poesia. nel frattempo, ti auguro una danza con le stelle. Fenice.

Sei una scrittrice meravigliosa.
Io non mi stancherò mai di dirlo, davvero. Ho iniziato a leggerti a tredici anni, oggi sono iscritta a questo sito solo e unicamente perché all'epoca mi sono imbattuta nella tua pagina e ho pensato "Cavolo, mi piace così tanto che devo dirglielo". Per quanti scrittori io abbia avuto modo di apprezzare in seguito qui su EFP, mi mancava leggerti, tantissimo. E adesso, dopo la tua storia qualsiasi commento mi sembra superfluo... Ma ci provo lo stesso.
Il modo in cui racconti mi piace tanto perché trascina nella dimensione della storia senza che ce ne si accorga neppure, è seducente, come il fatto che chiami in causa l'amore in contesti... Sbagliati, malsani, e davvero malinconici malgrado quella specie di alone di cinismo che tenta di avvolgere tutto. E che avvolge tutto davvero, in un certo senso. Avvolge anche me mentre leggo, facendomi​ dimenticare quello che il buon senso comune indicherebbe come giusto o sbagliato. Resta l'istinto, un istinto passionale ma calcolato al millimetro, una sorta di meccanismo tanto naturale, di fronte al quale non resta che arrendersi, quanto ingiusto, sempre secondo il senso comune. Non c'è un solo elemento idealizzato, e allo stesso tempo tutto è poesia, perfetto com'è, ed è... Fatalmente attraente. E poi il modo in cui scegli le parole, davvero, è musica, cavolo, hai l'illusione di ballarci di sopra, allo stesso ritmo dei personaggi e della storia stessa. È bellissimo. Ed è arte. Grazie di cuore.
(Recensione modificata il 12/05/2017 - 08:14 pm)

Prima di parlare della storia in sé, permettimi di fare sinceri complimenti per il modo in cui hai usato il lessico, la costruzione delle frasi e accostamenti azzardati, ma che leggendo non lo sembrano affatto.
La cosa che più mi ha colpita sin da subito, all'entrata della storia diciamo, è quel "La pioggia sorrideva" in netto contratso con il resto della storia, in cui la maliconcia, la tristezza è a far da padrone .
La trama in realtà è molto evanescente, non è definita ma fluida; segue lo stile che hai utilizzato.

Solo una frase mi ha lasciata interdetta per il cambio di di soggetto repentino: Ti scosse la testa e le sfiorò il viso.

Per il resto, la tua storia mi ha preso lasciandomi una senso di malinconia vera.