Recensioni per
Orestea
di HikaRygaoKA

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
29/01/17, ore 14:08
Cap. 6:

Grammatica:
Ortografia 9/10 (Ottimo)
Ho riscontrato qualche errore di battitura e di distrazione, soprattutto nell'ultima parte, dovuta probabilmente al fatto che l'hai dovuta riscrivere in fretta. Ti consiglio di dare una lettura veloce alla storia per coglierli e correggerli. Per il resto, non ci sono strafalcioni grammaticali o tempi verbali inventati.
Lessico 9/10 (Ottimo)
Lessico molto ampio, appropriato e forbito, che mi ha lasciata veramente sorpresa e mi ha conquista con scelte davvero efficaci e apprezzabili. A volte, però, sei caduta nella ripetizione di una stessa parola in frasi ravvicinate (es. "lo guardò di sbieco mentre lui, invece, guardava concentrato”) e dal momento che sei stata così brava in altri punti ad utilizzare i vocaboli più ricercati, evocativi e precisi possibile, queste sbavature mi hanno davvero lasciato spiazzata e sorpresa. Anche in questo caso ti consiglio di rileggere il testo e correggere eventuali ripetizioni inestetiche.
Sintassi 8/10 (Buono)
È la prima volta che mi imbatto in un testo con frasi così lunghe e articolate. Di solito si preferiscono frasi brevi e asciutte, e a volte sarebbe stato il caso che le avessi utilizzate anche tu: alcune frasi sono veramente troppo lunghe ed elaborate da risultare pensanti e difficili d leggere, sebbene l'uso della punteggiatura sia impeccabile e aiuti parecchio (soprattutto dopo aver letto questa farse sono rimasta a corto di fiato: "Mentre file di numeri e codici scivolavano in un rosso abbacinante lungo lo schermo ovale, fuori dalla finestra sottotetto dell’Ala Ovest, il Palazzo Imperiale di Londra, Capitale Suprema della Confederazione Europea, si imponeva sul paesaggio cittadino in tutta la sua maestosità: l’edificio non era il più alto in città, bensì era sovrastato dalla Torre dell’Orologio e dalle guglie delle molteplici cattedrali gotiche che puntellavano i cieli perennemente grigi della capitale; ma le solide mura bianche, illuminate dalle centinaia di lampioni elettrici che circondavano la struttura, lo rendevano possente ed elegante, come potevano esserlo stati solo templi di antichi e grandi imperi del passato della cui antichi fasti, tuttavia, non era rimasto altro che il mito"). Ti consiglio di spezzare di più le frasi, in modo che la lettura possa risultare più agevole e scorrevole.
Stile: 8/10 (Buono)
Stile prolisso, caratterizzato da frasi lunghe e molto elaborate, le varie proposizioni sono ben costruite, ma purtroppo, dopo un paio di paragrafi iniziano a risultare un po' indigeste e difficili da digerire. Inoltre hai la tendenza, quando vuoi aumentare la suspense, a ripetere una stessa parola, aggiungendole di volta in volta un nuovo dettaglio; anche in questo caso è una tecnica apprezzabile per le prime due volte, poi inizia a diventare ridondante e stucchevole (soprattutto in questo punto, dopo un po’ è diventata una parte monotona e l’effetto suspense è stato sostituito dalla noia: “Poteva essere stato qualsiasi cosa, magari un topo che si muoveva frenetico nella stanza. Poteva essere qualsiasi cosa e il rumore dei pistoni, in qualsiasi altra circostanza lo avrebbe distratto: il tintinnio era stato così debole che con quel rumore non ci avrebbe mai fatto caso. Ma i topi qui muoiono assiderati. Poteva davvero essere qualsiasi cosa, ma in realtà non poteva. E qualsiasi cosa fosse ora non era più sul fondo della stanza, da dove era arrivato l’eco metallico, ma era dietro di lui”). È un buon stile, accurato e preciso, e lo sforzo che metti nel produrre frasi lunghe ma che siano continue è ammirevole, sebbene, a volte, la lunghezza di tali frasi risulti veramente eccessiva.
Un altro elemento che ho notato, è stato il tentativo di rendere più leggera e ironica la lettura con l’introduzione di commenti sarcastici e caustici: un’idea, anche in questo caso, apprezzabile per le prime volte, ma poi ho avuto l’impressione che fosse stata messa a forza nel testo, quasi come un obbligo, e ostentata (soprattutto nella parte della locanda, le frasi tra parentesi risultano simpatiche per le prime volte, poi la novità si esaurisce e diventa ridondante). Lavora su questi elementi perché il tuo è uno stile promettente e che potrebbe diventare davvero particolare e indimenticabile, si nota una ricerca di fondo e la volontà di voler creare qualcosa di unico e caratteristico, ma si tratta ancora di un abbozzo, di una scultura di marmo che promette bene ma deve essere ancora rifinita e perfezionata.
 
Trama:
Originalità: 10/10(Eccellente)
I checkers sono un’idea davvero originale e creativa, mi è piaciuta molto: la loro storia triste e straziante mi ha davvero conquistata e ha steso un’ombra tetra su tutto il racconto, vivono in una condizione di servizio e disponibilità assoluti, quasi come schiavi, e nemmeno Damian pare riuscire ad accettare totalmente questa condizione, sebbene vi si rassegni; sono strumenti ed armi nelle mani della Regina, niente di più. Eppure, nel contempo, sono in primo luogo uomini con i loro sentimenti e le loro emozioni, e anche questa parte è stata velatamente proposta, con l’accenno al tenero sentimento che sboccia tra Damian e Cassandra, e l’amicizia profonda che lega tutti e tre.
Infine si ha la questione della peculiarità, che mi ha riportato alla mente i ragazzi speciali di Miss Peregrine, anche loro dotati di poteri particolari; quelli che caratterizzano Damian e i suoi amici sono davvero interessanti e affascinanti, ed è stato un colpo da maestro lasciare per l’ultimo l’incredibile potere di Damian, il più misterioso, intrigante e pericoloso di tutti, mi è piaciuto molto come ne hai reso tanto la sua pericolosità quanto la sua potenza, mostrando entrambe le facce della medaglia.
Altra idea molto bella è stata quella dei golem: creature raccapriccianti eppure affascinanti, esperimenti aberranti di una mente malata, terribili eppure affascinanti; la descrizione della chimera è stata davvero precisa ed efficace e ha suscitato in me un profondo senso di orrore e attrazione.
Ho adorato anche l’accenno alla mitologia e alla letteratura greca antica, sei riuscita ad incastrare bene la storia di Clitemnestra ed Elettra, facendo comprendere meglio la dinamica dei fatti e dando a tutta la vicenda un significato più intrinseco e profondo.
I vari colpi di scena movimentano la storia, che è estremamente intrigante e avvincente: lungo tutto il racconto dissemini piccoli indizi e getti i fili che poi tiri alla fine di tutto, lasciando il lettore sbalordito e sorpreso. Sei stata capace di catturarlo ed accompagnarlo, piano piano, assieme ai protagonisti allo svelamento del mistero e alla resa dei conti finale, senza anticipare nulla di più di quanto fosse necessario per tenere vive la curiosità e l’attenzione del lettore.
Molto bello anche il finale, che non sembra completamente un happy ending, il cattivone è stato sconfitto, ma Damian e i suoi amici sono rimasti nella stessa condizione in cui erano prima, schiavi e soldati alla mercé della Regina, piegati ai suoi ordini: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”, questo mi è un po’ sembrato il messaggio del testo, non esattamente qualcosa di molto allegro e che doni speranza per il futuro…
Coerenza 9/10 (Ottimo)
In quanto a coerenza, intendo sia rispettare i vincoli imposti (in questo caso l'appartenenza al genere steampunk), sia che vi siano collegamenti a tutte le parti del testo, in modo che ogni azione, parola ed evento abbia una sua motivazione e delle conseguenze. Per quanto riguarda quest'ultimo non ho nulla da ridire: non accade nulla di completamente illogico e tutto ha un suo senso. Potrebbe sembrare una voce sciocca e inutile, ma alcune storie presentano avvenimenti senza capo né cosa, che avvengono senza un motivo e non hanno alcuna logica alle spalle a sostenerli, fortunatamente non è il tuo caso.
Per quanto riguarda l’elemento steampunk è stato concretizzato tanto nelle più comuni aeronavi, quanto in trovate originali, come i comunicatori, strumenti e marchingegni pieni di ingranaggi, fili e vapore, piccoli droni di ricognizione, droidi e golem nell’alchimia che permea e invade ogni cosa. È un’atmosfera che vira più verso il fantascientifico, con tutte queste tecnologie avanzate e avveniristiche, ma l’elemento magico presente nelle peculiarità dei checkers e accennato nella magia lunare, serve a mitigare questa invasione di fantascienza e ad aggiungere un elemento più marcatamente e tradizionalmente fantasy. Un buon equilibrio, dunque tra i due generi che soddisfano pienamente la richiesta, grazie anche alla scelta del periodo storico in cui è stata ambientata; tutta l’atmosfera sembra quella dell’Inghilterra della Regina Vittoria, e l’attentato al Parlamento mi ha ricordato l’incendio che lo distrusse nel 1834 e rappresentato da Turner (avevo davanti agli occhi i suoi quadri mentre leggevo quella parte), ma mi ha ricordato anche un evento storico precedente: la congiura delle polveri e Guy Fawkes. Non so se ti sia ispirata a questi avvenimenti, ma il contesto in cui la storia è inserita rimanda inevitabilmente ed essi per analogia.
Scorrevolezza: 9/10 (Ottimo)
Nonostante sia stato scritto tutto con uno stesso tempo, la divisione tra i fatti che precedono quelli narrati è chiara e ben distinta.
E sebbene le frasi siano lunghe ed elaborate la storia scorre bene ed in maniera fluida, con un ritmo incalzante e avvincente dato dal modo in cui hai trattato e disposto i fatti, facendo il modo che il lettore ne sia coinvolto e lo segua con il fiato sospeso. L’unico problema è che, a volte, la lettura è stata un po’ pesante e rallentata dalla lunghezza delle frasi: più volte ho pensato di saltarne alcune per poter leggere quello che sarebbe successo dopo, capisco l’intenzione di aumentare la suspense e dilatare le frasi per posticipare l’avvenimento clou, ma non sempre è stata un’idea vincente.
 
Personaggi:
Caratterizzazione: 7/10 (Discreto)
Il carattere dei personaggi è tratteggiato nelle linee essenziali e si sofferma soprattutto su Damian, dal momento che la storia è vista attraverso il suo punto di vista e sulla sua particolare condizione che è l’elemento che più lo caratterizza e lo rende un personaggio complesso: è un ragazzo sicuro di sé e delle proprie capacità, ma dietro questa sicurezza, che rasenta l’arroganza, si nasconde una fragilità di fondo dovuta al fatto che è stato strappato dalla sua famiglia e ha vissuto in un’ambiente crudo e ristretto, è costretto a dover obbedire agli ordini di sua maestà e a sottostare al suo volere, si intuisce che mal sopporta questa condizione ma vi si rassegna e vi si adatta, perché è l’unica cosa che conosce. Questo è tutto ciò che hai messo in mostra di lui: il suo dramma, che è condiviso anche dagli altri checkers e c’è chi, come lui, abbassa la testa e accetta la condizione, e chi, invece, vorrebbe cambiare le cose. Damian è perennemente in dubbio, agisce ma lo fa per dovere, e più volte si chiede perché lo stia facendo, se davvero non sia un automa nelle mani della sovrana e il dubbio si aggrava con le parole di Magister Loka, che esternano i pensieri contrastanti che il ragazzo ha sempre avuto.
Ma oltre a questa interiorità tormentata e dubbiosa, mascherata da una parvenza di sicurezza e presunzione e mitigata da nero umorismo, non si intuisce nient’altro.
In parte è un peccato, perché ci sono tanti personaggi interessanti che sarebbe stato bello vedere approfonditi: Cassandra, per esempio, o Adam o ancora lo stesso Magister Loka, il più straziato e distrutto dalla condizione di checkers.
Un personaggio, a mio avviso, ben caratterizzato, è stata la Regina: fredda, austera e altera, simile ad un androide e il prodotto perfetto della società meccanizzata di cui è a capo, è algida ed efficiente proprio come una macchia e pare essere totalmente priva di sentimenti. Il contrasto tra lei e Magister Loka è stato emblematico: lei apparentemente indifferente, ferma e severa; lui scosso da sentimenti ed emozioni, completamente sopraffatto da questi e incapace di controllarli.
Ma questi colpi da maestro non sono riusciti a compensare una caratterizzazione piuttosto povera e limitata ad alcuni campi e personaggi, mentre altri sono stati lasciati completamente nell’ombra. Capisco che la storia era incentrata sul ragazzo, ma anche nel suo caso, è stata presa in considerazione la condizione generale in cui versano tutti checkers, il ragazzo in questo modo diventa uno fra tanti e il modo in cui hai presentato i suoi pensieri si amalgama a e si omologa a quello di tutti gli altri checkers, che non sopportano di essere considerati i cani della Regina, ma continuano ad esserlo perché non possono fare altrimenti. Avrei apprezzato un maggior approfondimento dei caratteri di ogni personaggio, ma comprendo che il limite di parole possa aver un po’ tarpato le ali e costretto a fare molti tagli.
 
Pertinenza con l'immagine: 2/5

Descrizione quasi totalmente assente del personaggio, non nomini nient’altro oltre il colore dei suoi capelli, l’arma e…basta! Non c’è una descrizione che permetta di identificarlo in maniera univoca con il personaggio dell’immagine, nessun dettaglio, nessuna caratteristica più generale, niente di niente. Da questo punto di vista l’obiettivo non è stato raggiunto e se non avessi detto il pacchetto che avevi utilizzato, non ci sarei mai arrivata. Ciò che mi aspettavo era una descrizione minuziosa e particolareggiata che fosse il più fedele possibile all’immagine scelta.
 
Pertinenza immagine ambientazione: 4/5
In questo caso, invece, l’obiettivo è stato raggiunto: è stata una descrizione che coinvolge gli elementi più importanti dandone le caratteristiche principali. Con poche, semplici pennellate sei riuscita a dare un quadro generale dell’ambientazione e, soprattutto, sei riuscita a trasmettere un’atmosfera di magnificenza, eleganza e progresso, senza scendere eccessivamente nei dettagli. Una descrizione semplice ma efficace che ha trasmesso un’impressione di grandiosità ma anche tetraggine, con il cielo nero e incombente che sovrasta i magnifici palazzi e le loro guglie.
 
 
Gradimento personale: 10/10 
Dopo le prime righe, questa storia non mi aveva entusiasmata, ma più mi addentravo nella lettura più mi catturava e trascinava: la tua capacità di svelare un poco alla volta i misteri, e di pari passo con i personaggi, mi ha permesso di immedesimarmi in loro e di aumentare la mia frenesia e la mia curiosità a mano a mano che procedevo. Hai costruito la storia in maniera accattivante e coinvolgente, gettando un filo alla volta, per poi tirarli tutti assieme e dare vita al quadro finale; sei stata capace di incuriosire il lettore, attirarlo e trattenerlo fino alla fine. I vari colpi di scena mi hanno lasciato basita e sorpresa, sono davvero inaspettati ed efficaci.
Ciò che mi ha colpito di più di questa storia sono stati il meccanismo perfetto e ben costruito della trama, le idee originali e creative dei golem e dei checkers, tutta la storia retrostante di questi ultimi (e di cui mi piacerebbe leggere un approfondimento, magari il modo in cui vengono addestrati, riconosciuti e messi alla prova…sarebbe una storia interessante e affascinante, a mio avviso) il contesto vagamente storico e verosimile in cui è inserita la storia e la commistione armoniosa tra quest’ultimo e l’elemento fantascientifico e anacronistico  (che poi sarebbe l’essenza sostanziale del genere steampunk), gli accenni sapientemente utilizzati di mitologia e letteratura greca con tutti i loro significati più profondi e nascosti e la tua capacità di essere riuscita a rendere la complessità e la tragicità di essere un checkers. Questi ultimi mi hanno davvero ammaliata e catturata: vorrei davvero saperne qualcosa di più perché sono personaggi estremamente interessanti e affascinanti e la loro condizione è davvero terribile, articolata e piena di contrasti e tu sei stata capace di farmi immergere in essa. La storia stessa era intrisa e permeata da questo contrasto, ovunque si citavano i cani della Regina, la loro situazione di schiavi e strumenti nelle mani della sovrana e la loro impossibilità a fare altro, a ribellarsi; all’inizio credevo fosse solo un sfondo, ma questo stato di cose è entrato prepotentemente nella storia e ne ha costruito l’intero sviluppo (e sei riuscita a tenere segreta questa cosa fino alla fine, lasciandomi completamente senza parole!) e la conclusione.
Quest’ultima è stata terribile, per quando la vicenda si sia risolta positivamente: i checkers sono rimasti tali e il sacrificio e lo sforzo di Magister Loka sono andati perduti dimostrando di come fossero solo un’utopia o i vaneggiamenti di un pazzo. Non è un finale completamente “felice” e l’atteggiamento sottomesso e timoroso di Damian nell’epilogo di fronte a quello freddo e sicuro della Regina, me ne hanno dato una conferma. È una conclusione che lascia un po’ di amaro in bocca ed è ciò adoro di questo.

TOTALI:87/100