Ciao! Bella questa ... "storia": in effetti, storia vera e propria non è, ma a me piacciono queste commistioni. La parte "fiction" (ovvero, quella che giustifica l'appartenenza al genere) è quella della bambina del 1982, non viene inventato niente che appartenga al mondo del cartone, ma viene inventato un contesto: una bambina scrive un tema su Harlock nel 1982, solo che non è il 1982 e non è una bambina a scrivere. O meglio, non sappiamo dalla storia se c'è stato davvero questo tema, nel 1982, o se è tutta una finzione, e il bello sta proprio nel non saperlo. Perché alla fine, quello che conta è che ci riconosciamo, noi di una volta che abbiamo amato Harlock e gli eroi come lui, eroi venuti dal Giappone (o dallo spazio, che poi era quasi la stessa cosa) a proteggere la nostra infanzia.
Recentemente, hanno tradito Harlock con la versione cinematografica in 3D, che lo ha trasformato in un mezzo psicopatico: la sua ricerca di purezza, nel film, si trasforma nel desiderio di radere al suolo il mondo per farlo rinascere dalle forme di vita primordiali. Ma no, hanno sbagliato tutto, cambiassero psicanalista! Il vero spirito di Harlock era un altro e la purezza sapeva dove trovarla: in una bambina orfana come Mayu, o come l'autrice di questa storia. E in tutti noi bambini di allora. "Il suo teschio è una bandiera che vuol dire libertà", e giustamente la bambina dice che non le fa paura.
Volutamente, ho preferito scrivere la mia recensione rimanendo solo sulla storia, perciò non ho ancora letto le altre recensioni né le risposte che avrai dato, magari hai scritto che il tema era vero e la bambina eri tu. Nel caso fosse così, mi dispiacerebbe, prima di tutto perché mi auguro che tu non fossi assolutamente orfana. Se così fosse, ti chiedo scusa da ora per aver trattato come "materia letteraria" la tua tragedia familiare, non intendo assolutamente essere indelicata, ma preferisco pensare che questa sia davvero la parte finzionale della storia. Anche a me è capitato di scrivere una storia un po' simile, che inventa un contesto all'arrivo di Goldrake sugli schermi italiani nel '78, e quindi penso che tu abbia fatto la stessa cosa, anche perché questa storia mi è stata consigliata proprio da qualcuno che aveva recensito la mia.
Ah, ho apprezzato anche la fedeltà al linguaggio e al registro che avrebbe usato una bambina. Pare facile, ma non lo è poi tanto.
In conclusione, bella lettura, complimenti! |