Buongiorno
Con la dovuta calma, sebbene dopo una notte quasi in bianco causa afa, eccomi pronta per il commento al capitolo finale de “Il Cavaliere e la Fanciulla Bionda”.
Immagino che tutti gli altri lettori te l’abbiano già detto, ma sai com’è, devo dirtelo anche io: Esmerelle doveva per forza fare quella fine? Non me lo aspettavo affatto, immaginavo che lo scontro finale sarebbe stato duro e sanguinoso, con vittime da ambo le parti, però avevo fantasticato su tutt’altro epilogo.
Detto questo, mi sento di dover aggiungere un cenno positivo a come hai descritto la giornata sin dal suo sorgere: già il cielo grigio e la pioggia scrosciante facevano presagire il peggio. Poi le pessime condizioni dell’area delle quintane, fango e melma ovunque, a cui unirei pure i colori scelti per le armature e i paramenti dei partecipanti. Non ho trovato una virgola fuori posto.
La presenza dei balestrieri camuffati non era stata prevista e qui si fanno strada due possibilità: quando ser Bart ha involontariamente origliato, i dialoghi erano incompleti. Insomma, qualche battuta gli è sfuggita ed è pensabile che riguardasse proprio i balestrieri, posti a difesa nell’eventualità di qualche contrattempo. Ma la cosa per cui propendo maggiormente si riassume nel nome di Dephyso Maraphen: lui stava nel luogo in cui vennero pronunciate le parole connesse al complotto e se non ricordo male, la presenza di Bart era stata notata. Qualcosa mi fa pensare che lui possa aver fatto la spia, con le conseguenze che adesso conosciamo.
Per quanto riguarda l’esito della battaglia, ora in senso generale, mi viene in mente una cosa: i piccoli ben poco possono fare contro i grandi. Nonostante tutto il coraggio dimostrato da chi non se l’è data a gambe, purtroppo la strategia difensiva non ha dato gli esiti sperati. I complottisti tenevano ben salde le redini del gioco, avevano pianificato ogni cosa alla perfezione, calcolando ogni possibile rischio (vedi i balestrieri che spuntano fra la folla) e quindi erano pronti a fronteggiare tutto. Bart & C si sono dovuti scontrare contro una organizzazione molto più grande di loro e probabilmente erano privi delle armi adatte alla lotta, non c’era una strategia ottimale e credo che la fuga di ceri potenziali alleati abbia contribuito alla disfatta. Ed è così anche ai giorni d’oggi: se tu, piccolo, hai inventato un qualcosa in grado di risolvere problemi, un qualcosa che porterebbe enormi vantaggi all’umanità intera ma che al contempo va contro gli interessi di pochi potenti, sei fottuto. Loro, volente o nolente, ti schiacciano. Giusto per fare un esempio, pensa alle auto elettriche/ibride: sono anni che esistono e solo adesso iniziamo a vederne per le strade. Le altre usano benzina o diesel, prodotti ricavati dal petrolio…. Capito cosa intendo?
Ed ora veniamo ai personaggi principale, vale a dire Bartimore ed Esmerelle.
Bart all’inizio era, o meglio, mi appariva come un ragazzo pieno dell’ardore tipico di un cavaliere. Stava sulla strada per Roshby pronto a battersi per conto del suo signore nel famoso torneo, poi si è ritrovato una ragazzina alle calcagna che non lo ha fatto certo saltare di gioia. Però il suo nobile cuore di cavaliere non gli ha fatto fare sciocchezze, l’ha accettata e protetta, in più non dimentichiamoci dei grandi gesti di generosità elargiti a più riprese. Suo malgrado ha dovuto fare i conti con la realtà, che non è nobile e pura come gli ideali cavallereschi; non si è tirato indietro, ha cercato aiuto ed in parte lo ha trovato, purtroppo non è bastato e i disonesti hanno avuto la meglio. Lui ha percorso un difficile percorso di crescita e lo ha fatto in un lasso di tempo brevissimo, si è battuto con ardore, sprezzante del pericolo e del dolore e ciò gli fa davvero onore. Diciamo che ora il ragazzino Bart può essere considerato un cavaliere a tutti gli effetti.
Ed ora passiamo ad Esmerelle: la scena della sua dipartita tocca l’apice del romanticismo inteso come corrente di pensiero. Ovvio è che tutti i lettori (almeno suppongo) siano rimasti senza parole per quanto stavano leggendo e la sottoscritta non ha fatto eccezione. Lei, nell’ora del pericolo, ha cercato Bart, mandando a quel paese l’orgoglio ed abbattendo il muro eretto la sera precedente a seguito del bacio, si è battuta come una leonessa, con coraggio e vigore, ottenendo anche buoni risultati. I maledetti balestrieri hanno fatto quel che hanno fatto: Bart l’ha protetta fin dove gli è stato possibile, ma contro quell’infernale pioggia di frecce nulla ha potuto. Esmerelle ha chiuso gli occhi fra le sue braccia e le sue ultime parole, poche e semplici, lasciano intendere molto di più.
Che cosa aggiungere oltre? Tutto quello che si può dire, a mio avviso si riassume nel gesto si Steffon. E qui concludo.
Prima di salutarti, permettimi di aggiungere una cosa: concorda perfettamente con te per quanto riguarda il fatto di mettere una parte di noi all’interno delle storie di cui siamo autori. Il finale è forse la parte più difficile da scrivere perché ci separa dalle nostre creature e separa il lettore da personaggi a cui probabilmente si è affezionato. Sono certa che tutti ci mancheranno, in particolare quelli che non saranno presenti nelle prossime pagine che leggeremo. Forse comprenderemo il motivo della tragica scelta (per Esmerelle devi essere bravo a farmelo capire), forse emergeranno altri particolari, io questo non lo so. Però credo che anche per te non sia stato semplice scrivere di tutte queste dipartite, ho indovinato? Io difficilmente faccio morire i miei personaggi, cerco sempre (o quasi) di far intervenire una forza soprannaturale a risolvere le questioni (vedi Cuore di Ghiaccio), forse sbaglio, ma vedi, sulla realtà non posso fare nulla se non sperare in tempi migliori; in queste storie sì, posso davvero fare qualcosa, dato che io decido della sorte dei miei personaggi in cui, come tu stesso affermi, c’è una parte di me stessa. E se posso, evito loro la sofferenza.
Questa non è affatto una critica per l’epilogo della storia, tutt’altro. E’ solo un mio insignificante pensiero. Ovviamente possiamo continuare a parlare di Pantagos come e quando vuoi, se ti va ovviamente, e ti sarò grata se mi avverti delle future pubblicazioni.
Ora mi fermo sul serio, altrimenti rischio di scrivere una OneShot al posto della recensione. XD
Ancora complimenti per tutto e a presto!
La Luna Nera |