Eccomi per lo scambio che abbiamo concordato sul gruppo! Dopo il tuo bellissimo commento ho guardato quello che stavo scrivendo ed ho pensato che potevo fare qualcosina in più per "pareggiare il campo", diciamo!
Andando oltre gli indugi, cominciamo questa mia avventura dalle parti dei "cugini" :)
A marcare l'inizio di questa vicenda ci poni una citazione che potrei dire, forse era davvero d'obbligo per quel percorso che tu fai nel corso di questo primo capitolo: la frase che Anakin dice ad Ashoka nel corso della loro prima avventura assieme, come fu l'inizio delle vicende di The Clone Wars, qui comincia il post, il successivo prologo. Alla chiusura, il ritorno all'inizio, la rievocazione del principio di quei grandi eventi che per anni l'hanno posta dentro le storie del conflitto più inutile e falso della Galassia.
Ho citato questo "percorso", cos'è? E' quello che ho sentito da questo primo capitolo e comincia dall'inizio per arrivare al termine dove Ashoka si nomina con una falsa identità. Fino a quel punto, per quanto si ricordi di passare inosservata, non è un'altra persona o il futuro fulcrum ma è ancora Ashoka, (quasi) la stessa di prima.
E qui i miei complimenti: in tante fan-fiction che ho letto, penso sia condiviso comunque, i personaggi presi dalle opere originali subiscono una slavatura, oppure sono semplificati. E' inevitabile, credo: almeno in parte, noi non siamo chi ne ha scritto in primo luogo, non abbiamo le stesse idee e poi è anche la base dalla fan-fiction, una nostra storia.
Per quanto inevitabile, certe volte le deviazioni snaturano tantissimo il personaggio originale e nemmeno perché fatte apposta, solo per averlo e fare presto.
E' difficile, anzi impegnativo renderlo come appare nei lavori originali e mantenerlo simile: ci sei riuscita, secondo me, quindi meriti i miei complimenti per l'impegno e l'attenzione. Hai unito la tua visione al materiale originale creando qualcosa che potrebbe benissimo essere effettivamente successo in quel varco temporale che sta tra Clone Wars e Rebels.
E ciò per me vale già molto ma assume ancora più valore quando è unito ad una stesura molto fluida, che si dedica non poco alla descrizione dell'ambiente e regala uno scenario d'ingresso alla storia molto vergine, distante da quelli precedentemente apparsi; questo mondo foresta sottolinea la ricerca di Ashoka, quasi è un archetipo usato bene, ed in piccolo ci mostri anche un fatto che fui felice di vedere citato in Rebels con Kanaan: i jedi non sanno tantissimo vivere da soli, non dopo che per tutta la vita ci sono altri che pensano a loro.
Ashoka baratta i suoi effetti e per ora le sta andando bene ma li sta finendo e ciò mi è onestamente piaciuto non poco: è un tocco di realismo che ho apprezzato. Non sembrano esserci account di crediti in giro e se anche ci fossero non penso lei possa accedere alle riserve dell'Ordine Jedi non facendone più parte.
Quindi si, la nostra togruta è come prima ma allo stesso tempo è diversa, in transito, in cerca di una nuova identità dopo avere lasciato dietro di sè la vita che conosceva e le sue persone. Da questo discorso voglio estrarre quello che hai fatto con le frasi dei suoi mentori che sente nella testa, quelle in corsivo; tra le illusioni e il semplice ricordo, sembrano una cosa che la tiene legata al passato e sembrano "svanire" quando il capitolo, finendo ed acquisendo velocità, la vede adottare sul momento questo alias finto.
Era intenzionale oppure è venuto per caso in stesura? In ambo le circostanze mi è piaciuto per il significato che puoi prendere!
La taverna è un must del fantasy, va detto, come la foresta o il vecchio maestro. E' quello scenario che offre sia l'attuale possibilità di un milione di storie quanto il senso che fuori dalle sue porte vi siano interminabili vite ed avventure in attesa, con gli avventori che sanno tutti qualcosa, ignorano tutti qualcosa e badando ai fatti loro danno una pennellata di vitalità al mondo del quale si narra.
Un must che quando viene usato male è mal sopportabile ma quando fa da scenario semplice, attivo a modo suo ma non attorno al personaggio, regala quello che ho detto sopra E fa subito venire in mente delle immagini comuni, veloci ed immediate, che aiutano a visualizzare i protagonisti intenti alle loro faccende.
L'ho trovata una bella scelta. Volendo essere un po' più adulatori, lo si potrebbe prendere come un rimando alle fonti dalle quali Lucas prese spunto per creare il primo Star Wars; le taverne appaiono molto di frequente nei film giapponesi sui samurai ed hanno un ruolo simile a quello che diamo loro nei nostri vari giochi di ruolo.
E' quindi un doppio filo, per così dire, che alla scena regala un gusto di citazione senza spammarlo troppo (come invece fa Rebels dove OGNI cosa ormai è una citazione... -.-')
In conclusione voglio dire: è stata una lettura che ho trovato gradevole, al di là di "scambio per scambio", proprio perché mi è piaciuta e si presenta bene, sia con una copertina ed una titolatura che aprono ad una storia movimentata quanto con il cominciare in sospeso, nella testa della protagonista che si trova in bilico.
E' una simbologia voluta, ne sono sicuro, ed è d'effetto nel dirci ancora prima dei suoi pensieri dove si trovi e come. Le citazioni a mezza pagina mi hanno un pochino fatto storcere il naso ma posso concepire che siano qualcosa che piacendo a te devo semplicemente mettere via. Faranno da memorandum e comunque qualcosa dovevo criticarlo, no?
Se no poi ti monti la testa XD
Scherzi a parte quelle le ho trovate un po' fastidiose ma si salvano perché sono dentro la mitologia della storia, la citano a loro volta, quindi hanno un senso che è funzionale. Così posta, posso accettarla liberamente. Sì, mi chiedo perché in inglese tra due spezzoni in italiano ma oh, io pure uso titoli e canzoni inglesi quindi su questo non lo commento u.u
La bandierina verde è più che meritata! Metto la storia tra le seguite e ti prego di dirmi quando aggiorni, così posso seguirti per bene (impegni ed università permettendo!)
Ti saluto e, come dice sempre Alessia, che la Forza sia con te! |