Recensioni per
Brother Mine
di allonsy_sk

Questa storia ha ottenuto 37 recensioni.
Positive : 37
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
27/12/18, ore 17:43

L'ho semplicemente adorata! Le Johnlock sono sempre belle, ma quando lasciate intravedere l'amore profondo che secondo me lega Mycroft e Sherlock vi amo! Mi piace che tu abbia insistito sulle "colpe" dei genitori, perchè per forza di cose Myc e Sherl non possono essere nati cosìò. 
Bella davvero. 
Baci, 
Kappolina 

Recensore Veterano
25/06/17, ore 05:26
Cap. 12:

Che bel finale, lascia proprio un senso di pace e serenità. La cosa più bella della tua fanfic è come hai sviluppato e descritto i rapporto tra i personaggi, la loro umanità e quest'ultimo capitolo è il coronamento di tutto ciò. Abbiamo Mycroft che tiene in braccio Rosie, non ha più "paura" di lei, anzi ormai le è affezionato e vuole essere un buon zio per lei, come lo è stato lo zio Rudy per lui. Non gli importano più le cose di poco conto e materiali, come ad esempio il suo bell'abito di taglio sartoriale, ha capito finalmente ciò che conta davvero nella vita. E Rosie risponde a tutto ciò, sente l'amore e per questo Mycroft è il suo zio preferito. Poi c'è il rapporto tra Sherlock e Mycroft, un rapporto finalmente e faticosamente recuperato, lentamente ricostruito. È qualcosa di davvero bello da vedere. Infine ci sono Sherlock e John, innamorati più che mai. Tutti sono felici, ne hanno passate tante ma ce l'hanno fatta, sono sopravvissuti a tutto ciò, più forti, più legati, più consapevoli. Il tutto termina con loro intorno a un tavolo, mentre fanno un brindisi "alla famiglia. Che sia quella in cui nasci o quella che scegli.". Ed è davvero perfetto così.

Recensore Master
24/06/17, ore 22:29
Cap. 12:

Ogni cosa al suo posto. È la prima frase che mi viene in mente leggendo l'epilogo della tua bella storia: Sh e John finalmente insieme, Rosie come nuova linfa vitale, che riesce a far includere, in quel gruppo di varia umanità che riceve l’ufficializzazione di “famiglia” da John, reso più sciolto dal vino, persino l'ingombrante freddezza di Mycroft, che sembra completamente svanita grazie anche alla spontanea preferenza che la piccola sta dimostrando per lui. È un "iceman" che, soprattutto dopo la tempesta causata da Eurus, è stato anche lui travolto da eventi che hanno riportato in luce ferite passate, ma mai guarite, che erano state inferte proprio alle radici della sua vita, in quell'ambiente familiare che nascondeva un mostro in candide vesti di bambina. Mycroft, che ha sempre portato sulle spalle il peso di schiaccianti responsabilità, sia per quel che riguarda la sorella sia nei confronti del fratello che, prima di John, barattava la sua vita con una dose di droga per far silenzio e pace dentro di sé. Ora le ombre inquietanti che perseguitavano i due fratelli Holmes sono svanite, inghiottite dalla scogliera a Sherrinford, illuminate dagli occhi innamorati di Watson o spazzate via dalla tenera vivacità di Rosie. Tutto questo l’hai saputo trasmettere con efficacia e verosimiglianza, con situazioni possibili, anche se, di persone come Eurus, è auspicabile trovarne poche in giro. Rappresenti con precisione il maturare di Sh verso un'umanità addolcita che doma e smussa le spigolositá più antipatiche del suo carattere, soprattutto nell'aggressiva arroganza che ha sempre usato con il fratello maggiore ("...rispondere in maniera sarcastica e - cosa ancora più strana - sente di non volerlo fare..."). Splendida, a proposito ancora di Mycroft, la frase con cui gli fai esprimere ciò che ora lui vorrebbe diventare per il futuro, cioè per Rosie: un porto sicuro in cui brilli una luce che guidi e rassicuri. Viene così evocata la figura di zio Rudy, personaggio che hai tratteggiato precedentemente con originalità.
Gli incubi sono finiti: Mycroft cede al sorriso, Sh è ormai diventato un uomo che ha maturato la consapevolezza che i sentimenti non sono più uno svantaggio ma possono diventare, nella vita, un ponte prezioso verso la serenità e l’appagamento. Ed il futuro sta anche nelle manine di Rosie che percepisce, in quelle persone, un cerchio d’affetto e di accogliente disponibilità a liberare il cuore. Hai così concluso una long che mi è piaciuta molto anche per l’impegno da te dimostrato nell’ideare una possibilissima “aggiunta” alla S4. Davvero, mi piacerebbe vederla evolvere seguendo il percorso che tu hai indicato, e lo ripeto, tessendo una trama in cui si sono intrecciate tematiche non banali: per esempio mi torna in mente come hai sviluppato la complessa personalità di Eurus nelle vicende che l’hanno vista protagonista a Sherrinford. Il capitolo 7, ne cito uno che mi ha colpito, ma non è l’unico meritevole, è una prova evidente della tua consolidata capacità d’introspezione anche in luoghi spaventosi come una mente sconvolta dalla follia. Allo stesso modo, hai raccontato l’evoluzione umana di Sh e di Mycroft, facendoli agire e parlare con modelli di comportamento perfettamente credibili e coerenti con le potenzialità espresse dai personaggi BBC. Hai ben delineato anche John, più in penombra rispetto agli altri, ma sempre fedele al suo essere così “Watson” (l’ho trasformato in un aggettivo…). Grazie, di cuore.

Recensore Master
23/06/17, ore 09:58
Cap. 12:

Ciao, mi piace molto questo finale. Si ritorna un po' alle atmosfere dell'inizio con Mycroft che fa torte nella cucina di casa sua, un'immagine con la quale a gennaio mi colpisti tantissimo e che credo mi rimarrà sempre impressa. Rispetto all'inizio entrambi hanno lasciato indietro un senso di pesantezza e tristezza che inevitabilmente si portavano addosso. Questi Sherlock e Mycroft sono profondamente diversi. Cambiati da tantissime cose. Su tutto John e Rosie, che hanno radicalmente mutato l'umore di Sherlock. Ora è più felice e si vede, anche dalle piccole cose come l'apprezzare un lavoro fatto da Mycroft, per esempio. Ma è tanto cambiato anche il loro rapporto, quello tra fratelli e che tanto ha dato dispiaceri a tutti. Bellissima, infine, l'immagine di Mycroft che farà un po' da zio Rudy, per Rosie... Me lo vedo tantissimo! XD

In conclusione. Aspetterò per sempre "Suite pur Violon" sappilo, ma intanto leggerti in questa long mi ha fatto davvero tanto piacere. Grazie per averla pubblicata e portata termine.
Koa

Recensore Junior
22/06/17, ore 17:33
Cap. 12:

Ma quanto è stato bello ritrovarti con questa storia - bella, profonda ma delicata, come solo tu sai scriverne. Dopo il trauma della s4, è stata come un buon balsamo - sarà sciocco, ma sento di poter accettare l'ultimo episodio un po' meglio (non mi è piaciuto molto, purtroppo), sapendo che la tua storia lo segue. E' stato bellissimo ritrovare la tua delicata scrittura - ogni parola misurata, elegante, evocativa e giusta - e il modo incredibilmente umano in cui hai tratteggiato i personaggi. Seguirli mentre ciascuno di loro fa i conti con l'intera 'faccenda Eurus', il proprio passato e i delicatissimi rapporti di famiglia, è stato emozionante. E ho adorato la tua Eurus! Sei riuscita a darle un'umanità, una storia e una 'voce' meravigliosi, a mio parere. Ho adorato anche Mycroft, lo zio Rudy, Sherlock, irrimediabilmente cambiato, e John, che sa sostenerlo e amarlo. Niente, ho amato questa storia dalla prima all'ultima parola, l'ho letta e riletta, con piacere, fra un aggiornamento e l'altro. Grazie, per averla condivisa con noi, e ancora tanti complimenti.
A presto! Un bacio,
-Clock

Recensore Master
14/06/17, ore 16:27

Beh, direi che quello che mi è rimasto più impresso è proprio lo zio Rudy. Mi piace davvero come parli e fai muovere questo personaggio. Si vede che lo hai reso tuo e credo tu abbia fatto bene, è il vantaggio dell'avere personaggi appena accennati, il fatto che un autore possa muoversi con maggiore libertà. Ecco, è ammirevole come riesce a tener testa a Sherlock e Mycroft (e a mamma Holmes) nonostante l'età che avanza e il non essere più giovane come un tempo. Un personaggio riuscito.

L'altra cosa che mi è rimasta impressa è Sherlock e il senso di pace che lo circonda. Sì, Eurus e Sherrinford sono stai un trauma, un qualcosa di cui mai forse riuscirà a liberarsi del tutto. Ma Sherlock è più felice adesso, ha una famiglia alle spalle alla quale appoggiarsi. Un uomo che ama e persino un bambino che può considerare anche come figlio proprio. Sherlock mi ha trasmesso tanti buoni sentimenti e un cambiamento netto rispetto al passato. Da notare in special modo quando accetta di voler bene a Mycroft e di smetterla con certe rivalità infantili.

Tutto ciò che riguarda Eurus è più che altro una lenta agonia. Un addio doloroso e sofferto che lascia attoniti i due fratelli e che mi turba se penso invece ai genitori. C'è qualcosa di profondamente sbagliato quando si parla di Eurus e di quello che è avvenuto in passato, ma soprattutto di come mamma e papà Holmes hanno gestito le cose. Qui c'è Rudy a mitigare gli animi ed è davvero una consolazione.

Immagino che questa storia sia in dirittura d'arrivo... Un po' mi spiacerà vederne la fine.
Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
14/06/17, ore 07:15

Una delle cose che apprezzo di più di questa storia è l'originalità, non è mai banale o scontata. Questo e l'umanità che trasuda da ogni parola. Descrivi i personaggi, le situazioni, in modo estremamente approfondito, sembra quasi di essere lì presenti insieme ai protagonisti. Mi piace il personaggio di Mycroft, le sue debolezze, mi piace come lo hai rappresentato da piccolo, silenzioso, introverso, schiacciato dalla personalità dei due più piccoli e gravato precocemente della responsabilità dei fratelli. Ma soprattutto ho apprezzato tanto il rapporto che si sta sviluppando tra Mycroft e Sherlock. Veramente emozionante. Mi piace anche il personaggio di Sherlock, il modo in cui è cambiato ed è cresciuto, in parte per gli eventi che ha dovuto affrontare, in parte grazie alla vicinanza di John. Ovviamente non c'è nemmeno bisogno che ti dica quanto amo John, così presente per Sherlock, sempre supportate. Hai descritto un bellissimo rapporto anche tra loro due e Rosie è la cilieginina sulla torta. E quando parlo di quest'ultima mi riferisco sia al rapporto con Sherlock e John, sia a quella dolcissima interazione tra lei e Mycroft. Menzione d'onore per lo zio Rudy, posso dire che l'ho AMATO? È divertente, rassicurante, giusto, affettuoso. Ama davvero i suoi nipoti e vuole il meglio per loro. Spero davvero di leggere di Sherlock che presenta John allo zio! È una situazione che mi incuriosisce alquanto. Concludo con una domanda, non ho capito a cosa si riferisce lo zio quando parla del suo "vecchio vizio", forse mi è sfuggito qualcosa. Alla prossima!

Recensore Master
12/06/17, ore 15:02

Ritrovo con sincero piacere la continuazione della tua ff, in quanto è sempre una lettura di un qualcosa di valido che parla, in modo non banale, alla ragione ed al cuore di chi legge. Sinceramente non mi hanno inorridito le parole che fai pronunciare spontaneamente a Mycroft quando apprende la notizia della caduta della sorella dalla scogliera: anch’io mi sono chiesta subito se fosse veramente suo il cadavere che avevano ritrovato, vista la diabolica efficienza della mente di Eurus. Ma, rileggendo la fine del capitolo precedente, non ho più dubbi in proposito e, quando i due fratelli Holmes sono stati accompagnati a vedere il corpo in questione, mi sembrava di essere lì anch’io a sbirciare quel volto su cui, finalmente, si è distesa la pace. Hai, giustamente, reso concreto quel loro sollievo, di cui ci si vergogna, ma che è l’umana reazione di fronte alla fine di un incubo (“…Il suo sollievo è tinto di senso di colpa e di curiosità…”). E, secondo me è proprio quel comune, umanissimo sentimento che accomuna Sh e Mycroft. A proposito di quest’ultimo, tutta la tua storia è sì alimentata dal cambiamento di Sh che, dopo tante sofferenze, ha trovato, anche grazie all’amore di John, un equilibrio esistenziale che, secondo me, il fratello maggiore gli invidia, in senso buono, ovviamente, ma è proprio sulla figura di Mycroft che il tuo lavorìo di cesello psicologico ha dato dei risultati eccellenti. Infatti, pur nella sua atipica personalità, complessa e dalle reazioni non scontate, Sh è più facilmente, ed è tutto dire, rappresentabile di Mycroft. Quest’ultimo, proprio perché è un uomo, già di suo e poi per professione, criptico nelle sue manifestazioni emotive, è una sfida ad alto livello che un autore affronta nel descriverlo, man mano che la storia procede e le vicende si susseguono, e dunque cambiano i contesti. L’ovvio e il banale sono in agguato. Tu, e non solo in questo capitolo, lo osservi costantemente con uno sguardo rispettoso e discreto, ognuno di noi ne ha pieno diritto, qualunque siano le nostre “ombre”, e registri, spesso mediante gesti ed espressioni fugaci, il suo percorso emozionale (“….viene addirittura a sedersi sulla roccia alla quale Sherlock è appoggiato…”). La sua freddezza ed il suo rapportarsi conflittuale con il fratello minore sembrano sfumare sempre di più, nella scoperta di un legame fraterno che è stato mascherato e deformato da un passato familiare difficile e da un’educazione evidentemente non coerente.
Il capitolo è dominato dalla personalità di zio Rudy, splendido personaggio, che ha la statura psicologica e morale per zittire le tre persone decisamente più indomabili del consesso di famiglia e cioè Violet e i suoi due figli.
Alla descrizione di ciò che fanno i personaggi, alterni osservazioni frutto di un’acuta e credibile introspezione psicologica con cui ci fornisci “in diretta” ciò che passa per la mente ed il cuore dei protagonisti. Particolarmente illuminante quel rapido sorriso che Sh abbozza dopo aver comunicato con John che, ormai, costituisce la sua ragione di vita ed il suo motivo di essere finalmente in pace con se stesso. Poi c’è quel cielo sopra Sherrinford che sembra partecipare a ciò che sta succedendo, con quelle minacciose nubi grigie che stanno per essere sostituite da più rassicuranti sprazzi d’azzurro. Bello, bello, bello.

Recensore Veterano
12/06/17, ore 05:53

Sto leggendo ora questa storia è pensavo di commentare direttamente alla fine dell'ultimo capitolo pubblicato, ma arrivata a questo punto non potevo fare a meno di lasciare scritto qualcosa. Ma che capitolo strepitoso! Davvero, mi sono emozionata tantissimo, sto amando Mycroft e Sherlock, il loro ritrovato rapporto, tutto il senso di famiglia...però John Watson è entrato col botto! Mentre leggevo la scena in cui si abbracciano e John consola Sherlock mi batteva il cuore, mi ha davvero coinvolta tantissimo. Hai anche inserito una certa dose di umorismo che alleggerisce un po' la situazione. Il tutto è stato reso perfettamente. Mi sono anche piaciuti Sherlock e la piccola Rosie, veramente molto molto teneri. Continuo con la lettura, per il momento sono soddisfattissima, sono molto contenta che hai inserito questa situazione in questo punto della storia, è perfetta così. Sono curiosa di leggere il seguito!

Recensore Master

Le frasi frammentarie, le immagini inquietanti che richiamano forze distruttive, falsamente sopite, della natura, che attendono lo scorrere del tempo e la scelta casuale dell’avvenimento terribile. In questo modo, assai efficacemente, ci riporti nella mente sconvolta di Eurus, che cerca qualsiasi strada la possa portare fuori e lontano dal nulla strutturato di Sherrinford. Le affianchi Jane, stregata dal suo magnetismo, che verrà usata per raggiungere lo scopo finale: andare via, per sempre. Il contrasto tra le due donne è veramente stridente: (“…Nel giro di un mese ce l'ha ai suoi ordini…”) la guardia carceraria appare niente di più che un fantoccio tra le mani di Eurus, genio e follia, che la usa come un ponte verso la sua meta. Viene da pensare che Jane sia una stupida, forse è così, ma restiamo comunque impressionati dall’enorme e terribile dimensione delle trame ordite dall’Holmes. Siamo veramente lontani da uno sguardo umano e sensibile, quale, ormai, possiamo ritrovare nello Sh della quarta Serie; molto suggestivo quel tuo rappresentarlo come “una vela ormai minuscola all’orizzonte”, verso una meta che probabilmente lo accoglierà dandogli la pace e l’amore. A proposito di sentimenti, sei stata brava a costruire, con termini adeguati ed immagini ben delineate di vuoto e solitudine, l’arida ed allucinante atmosfera di Sherrinford, come ho scritto più sopra, caratterizzata dal vuoto e dal “non tempo”, che ridanno nuova vita al fuoco di Musgrave, che è sempre rimasto sopito ma presente in Eurus, come braci sotto la cenere. Penso anzi, sono convinta, che sia la fine migliore per lei, che trovi la liberazione nell’abbraccio della sabbia sulla spiaggia: sarà la morte a darle l’unico sollievo possibile. Uno dei punti che mi è piaciuto di più è stato il suo ritratto agghiacciante, assolutamente IC, dipinto di ghiaccio e fuoco: “…L'idea delle fiamme le spiana un sorriso esangue sulla bocca pallida, le colora gli occhi dell'azzurro ghiacciato della follia…”. Capitolo splendido, dai toni di tragedia shakespeariana.

Recensore Master

Se c'era una cosa che non mi aspettavo, questa era proprio il finale sorprendete di questo capitolo decimo che arriva a stordirmi quasi. L'ho letto due volte, non perché non fosse chiaro ma perché stentavo a crederlo. Mi ero figurata tutto un altro epilogo per Eurus, non dissimile per finale tragico, ma credevo che avrebbe tentato una vendetta. Un'altra dopo The Final Problem. E invece succede questo e tutto il piano, il manipolare Jane più che servirle per fuggire e tentare di andare a Londra, le serve per suicidarsi. Non riesco ad afferrare quanto fosse lucida nel finale e quanto invece influenzata dai farmaci o preda di una crisi psicotica. Ma di certo ne son rimasta scioccata.

Ad ogni modo il ritratto di Eurus è fenomenale e IC. Quindi i complimenti sono doverosi, ora immagino ci si avvii verso il finale della storia, ma prima sarà interessante capire come Mycroft e Sherlock la prederanno.
Alla prossima.
Koa

Recensore Junior

Sono contentissima di aver trovato un nuovo aggiornamento!! Questa storia è meravigliosa e il tuo modo di scrivere è davvero spettacolare! Sono poche le persone che hanno deciso di provare a "lavorare" con il personaggio di Eurus e devo dire che tu ci stai riuscendo alla grande. La caratterizzazione è perfetta e totalmente in linea con personaggio, il percorso che le hai fatto fare è davvero molto credibile e adatto a lei. Quindi davvero complimenti, anche perché immagino che non sia stato semplice dare voce a un personaggio come lei. Non vedo l'ora di proseguire nella lettura e scoprire le reazioni di Mycroft e Sherlock a quanto successo!
Buona giornata :)
Mela

Recensore Master
25/03/17, ore 15:44

Un capitolo che emana un senso di pace e di bei ricordi, e le ombre del passato che, con Eurus, sono riaffiorate in un crescendo di angoscia e distruzione, sembrano rimanere lontane. Un quadro suggestivo e dai colori delicati, non sfacciati (“…giardino curatissimo…in un tenue color carta da zucchero…tendine bianche alle finestre e vasi di lavanda…”) di campagna inglese, quieta e sempre fedele a se stessa, in cui recuperare delle sensazioni di serenità. Nella scena, anche in quella sul treno, rappresenti efficacemente uno Sh che ha trovato un porto sicuro nell'affetto di John ed un nuovo, intenso stimolo affettivo nel rapporto con Rosie. È in grado, quindi, di ritornare ai ricordi del passato, questo per chiudere il cerchio delle sue fragilità psicologiche che hanno radici lontane nel tempo. Ma lo fa senza stanare i "mostri" che lo hanno sconvolto, secondo me proprio per godersi dei momenti di dolce ricordo. Lo aiutano in questo, naturalmente oltre alla presenza rassicurante di John, anche l’atteggiamento dei coniugi Trevor che lo accolgono senza fare riferimenti dolorosi o che possano, in qualche modo, trasmettergli segretamente un senso di colpa per essere fratello di chi ha causato tanta sofferenza, come appunto la morte di un bambino (“…Mi ha sempre fatto piacere ricordarlo insieme a te, vero Anthony?..”). Ci rappresenti uno Sh che si relaziona in modo equilibrato con le persone, maturo nell’ascoltare e nel non dare repentine risposte che denotino, come in passato, arroganza e saccenteria. Merito di Watson, certo, ma anche della vita e delle sue bufere che hanno lasciato in lui dei germi di una nuova umanità.
Ma il finale del capitolo fa riaffiorare le ombre sinistre del passato che potrebbero oscurare e confondere la chiarezza del nuovo percorso verso il futuro che Sh, John e Rosie stanno seguendo verso il futuro . Mi giunge, infatti, sinistra quella calma catatonica di Eurus che richiama alla mia mente l'immagine di un mare piatto ed apparentemente innocuo subito prima dello scoppiare di una bufera. Hai scritto un bel capitolo, facendo fondere luci ed ombre in modo da creare un quadro d’insieme molto credibile, non scontato.

Recensore Master
23/03/17, ore 15:45

Ciao, beh, gran bel capitolo (per prima cosa). Se dovessi descrivere quel che ho letto qui in una sola parola direi che è dolceamaro. Ha indiscutibilmente atmosfere molto dolci, i momenti di Sherlock e John sul treno lo sono molto e pur senza essere sdolcinate. Specialmente con Sherlock che non è ancora abituato all'idea di John che lo ama o che si fa mille paranoie sullo stare seduti vicini o sul cose normali come tenersi per mano. Fa sorridere perché sembra un ragazzino alla prima cotta. Ma tutta la parte centrale è ovviamente più angst e tanto più amara. Una delle cose che devo ancora mandar giù di questa stagione è proprio la scelta di far morire Victor in quel modo. A malapena riesco ad accettarlo e qui in questo capitolo, ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, viene fuori ancora con più forza. I fratelli che chiedono di lui, i genitori che si comportano come se fossero la madre e il padre di Sherlock e l'evidente imbarazzo di quest'ultimo nel rapportarsi così normalmente con qualcuno. Credo ad aggravare il tutto ci sia il fatto che Sherlock si sente in colpa per la morte di Victor. Certo, non ne ha. Era molto piccolo e che poteva fare? Quando nemmeno gli adulti c'erano riusciti. Ma il diretto coinvolgimento di Eurus nella sua morte... penso faccia parte di quelle cose che non si mandano giù facilmente. Sarà un fantasma che a lungo lo perseguiterà.

Alla prossima.
Koa

Recensore Master
14/03/17, ore 13:36

Un capitolo molto, molto interessante e che offre scenari ancor più inediti del vedere Sherlock prendersi cura di una bambina. Mycroft in una situazione come questa è insolito, ha note divertenti, anche se fa un po' strano in un primo momento. Indubbiamente il suo essere arrivato al punto da permettere che una creatura da lui definita "fully functional" (per fare un complimento! :D), lascia intendere una certa confusione oltre che un desiderio di smettere di tormentarsi e pensare. Continuo a ritenere la prospettiva di Mycroft e Lady Smalwood piuttosto raccapricciante in verità, ma apprezzo come qui cerchi di fare il possibile per aiutarlo. Ciò che ritengo lei non abbia capito è che un uomo individualista come Mycroft, abituato a fare tutto da solo, difficilmente accetterebbe aiuto o riuscirebbe a tollerare la costante presenza accanto. E infatti, appena può, Mycroft scappa a Baker Street in quella che al momento è una sorta di isola felice in cui tutto è bello e meraviglioso e dove anche un uomo rigido e freddo può concedersi di prendere in braccio una bambina piccola senza sentire il peso addosso di occhi estranei.

In tutto questo, la telefonata di zio Rudi arriva al punto giusto e forse lo zio, che a quanto ho capito Mycroft ammira moltissimo, è l'unica persona in grado di aiutarlo. Sherlock lo ha fatto, ma indirettamente e senza concedergli parole che lo aiutassero ad alleggerire la coscienza, ma Rudi... beh, lui la verità la dice bella chiara. E sono anche molto d'accordo con lui.

In tutto questo, il capitolo termina con una nota quasi di paura. Si ha la sensazione non definita che le cose non siano così risolte e che qualcosa di ancora più terribile stia per accadere.
Alla prossima.
Koa

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