Recensioni per
Di equilibri precari e altri dolori.
di Sophie_moore

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/07/19, ore 18:17

Recensione premio per il contest “Pesca nel mazzo” di Ghostmaker

Ho scelto questa storia per il premio perché il prompt “la tua carta dei tarocchi” assomiglia molto al mio “pesca nel mazzo”. Insomma roba da cartomanti ^^

Questa storia seguiva delle tracce che non conosco però cerco di interpretare le varie fasi. L’inizio ci mostra un imperatrice fiera e combattiva, Hayili, la sua Prima Sacerdotessa, per nulla contenta di sapere che la sua amata andrà sul campo di battaglia. Le due si amano però in gioco c’è l’intero regno e l’imperatrice deve fare il suo dovere. L’intimità tra le due è anche un legame dell’anima infatti nella battaglia Hayili risulta vincitrice sull’avversario, ma succede perché Imineti ha ceduto la sua vita ad una delle Dee, Mizani. Hayili non crede alla rivelazione dell’altra Dea, Misik, ma tornata a palazzo deve constatare che Imineti è davvero morta. Hayili offre anche lei un patto alla dea Mizani e rimane giovane in attesa del ritorno dell’anima di Imineti che, dopo del tempo, si incarna nella novizia Inidegena.
Il racconto segue delle fasi ben delineate: scopriamo i personaggi principali e il loro legame, una battaglia epica e infine un patto diabolico per tornare insieme.
Senza fare i moralisti, chiunque perde la persona amata vorrebbe fare un patto con qualsiasi diavolo le si presenti davanti. Ecco questo però mi ha leggermente stonato la storia perché lo scambio è davvero molto facile per Hayili; di fatto non perde nulla, continua a combattere per difendere il regno come faceva prima e ottiene indietro Imineti.
Nel complesso il racconto non annoia, ci sono situazioni sentimentali, azione e un poco di soprannaturale ben distribuite. Le descrizioni di luoghi e personaggi sono molto precise e la lettura ne guadagna perché possiamo entrare in contatto con persone e luoghi sprigionati dalla tua fantasia.

Recensore Master
17/03/17, ore 09:19

Valutazione del contest -La tua carta dei Tarocchi-
Sul Forum è presente il link al documentoo con le delucidazioni più appprofondite



- Grammatica (in cui parlerò anche della Sintassi e del Lessico)  9/15
Ci sono molte D eufoniche, non sto a ripeterti quello che già spiego nei commenti a lato pagina, se guardi c’è il link alla regola e la spiegazione, qualche errore di concordanza, di battitura e punteggiatura. Nulla di gravissimo, ma la ripetitività di alcuni errori ti abbassano la valutazione. Dicevo, qualche errore di concordanza, tieni sempre a mente il soggetto della frase per evitarli, delle ripetizioni, l’uso di alcune parole è sbagliato, ma complessivamente la grammatica non è affatto male :)
Il linguaggio e la sintassi vanno direi bene, qualche problemino di punteggiatura, segnalato, e un uso appropriato (a parte i casi segnalati) dei termini anche se non molto vario. Fai un po’ tanta fatica con i sinonimi, quello sì, dovresti fare un pochino più attenzione a variegare il lessico al limite.

- Attinenza al pacchetto del contest 30/ 30
Nulla da eccepire, hai elaborato molto bene il pacchetto rendendo la frase la trama del racconto e inserendo molto bene ogni elemento, su un lavoro ben fatto non ho davvero nulla da dire!
Il femslash c’è e lo hai trattato bene, magari in modo un po' classico, ma c'è così come la morte e ribadisco il modo in cui hai usato la frase, bello! Hai creato due personaggi e li hai intrecciati alla trama solo con quelle parole, ottimo!

- Originalità e Gradimento personale (in cui parlerò anche dei personaggi) 10/30
Qua le cose sono un po’ più complicate. A grandi linee la storia è bella, ma ho trovato in essa delle carenze di coerenza e alcuni nei nella trama che, purtroppo, hanno fatto perdere moltissimi punti.
I problemi prendono vera forma nel capitolo della battaglia: una delle cose fondamentali per un buon racconto è sapere di cosa si parla e tu, più volte, hai purtroppo dato prova di non avere idea di quello che dicevi sacrificando ogni credibilità, realtà e coerenza, a scene dalla spettacolarizzazione cinematografica.
Focalizziamoci allora sulla parte che dà l'impressione di essere meno curata e che purtroppo risulta in base a quella carenza incoerente, il capitolo della battaglia.
In un contesto che definire nebuloso è un atto di gentilezza, ci sono questi due eserciti in lotta. Non lasci capire assolutamente nulla della situazione che circonda l’imperatrice, non abbiamo nessuno “sfondo” su cui muovere i personaggi.
Hayli è stanca, mortalmente stanca, le cade la spada sulla sabbia e tintinna… (come detto nei commenti non tintinna sulla sabbia) ma comunque lei trova la forza dopo che le cade pure la corona e ricade in ginocchio, per il suo popolo ce la fa, mentre attorno a lei continui a non “vedere assolutamente nulla”.
(Al di là che un campo di battaglia sulla sabbia è generalmente un errore tattico, ma mi limito a fartelo notare perché non è una cosa che fa parte di un sapere più comune)
Torniamo alla nostra imperatrice. Stanca, moribonda, sfida il generale avversario, esperto di anni di battaglia al contrario suo, a un duello.
T’Orineti è un veterano, dicevo, un vero e temibile esperto. Un mezzo gigante (?). Così  esperto che getta via lo scudo per il duello, cosa che neanche le giovani marmotte. Se lo avesse fatto per sfregio verso l’avversario, tipo “sei solo una stupida donna non mi serve” avrebbe avuto magari senso, pochissimo se era un guerriero così esperto, ma poteva. Solo che non dici nulla e il potente condottiero fa la figura dell’ultimo degli imbecilli in ambito tattico, strategico, tutto. Poi da non sia bene dove esce che impugna una spada a due mani. Che per inciso non si usa con uno scudo quindi da qualche parte deve averla presa abbandonando anche la spada a una mano che si usa con lo scudo.
A questo punto si sfidano e lei, mezza moribonda di fatica, vestita in armatura completa (giaco, maglia e piastre) si lancia. Il pezzo recita:
“Scagliò un attacco dall'alto, l'Imperatrice con un abile scivolata passò, grazie alla sua costituzione longilinea, attraverso le gambe di T'Orineti schivando l'attacco che si schiantò al suolo con un rumore sordo.”
Non per andare a fare il pelo nell’uovo, ma solo la cotta di maglia pesa tra 8 e i 14 kg, l'armatura a piastre tra i 20 e i 25 kg. Contando l'ingombro dell'imbottitura sottostante necessaria a non farsi male da soli con il metallo e il suo peso, circa 4 kg, facciamo che a spanne ha su almeno 35 kg.
I cavalieri in armatura completa erano macchine da guerra potenti, ma di certo NON agili...
Quello che descrivi è di certo scenico, ma impossibile, nella maniera più assoluta e completa è infattibile.
Inoltre per passare attraverso le gambe a quel modo dovrebbe essere lui un gigante e lei molto longilinea, ma MOLTO, il che vuol dire che non avrebbe il fisico per combattere e reggere il peso di un'armatura completa e la spada e lo scudo in battaglia, quindi per ore e ore.
Non vuol dire che lei debba essere la versione femminile di Hulk, ma di certo ha una certa prestanza.
Se fosse un'armatura magica, di un metallo particolare (tipo il mithril ne Il Signore degli Anelli, la cotta di Frodo, per intenderci) che è leggerissimo... ma se non dai diverse specifiche è ferro, una normalissima armatura, e quella pesa. Sono i dettagli che cambiano tutto, spesso e volentieri, e per quanto una scena sia bella nella testa, bisogna che sia credibile o renderla tale con, appunto, i dettagli.
Purtroppo gli errori data dalla scarsa informazione non si fermano qua.
Prendo un’altra parte del racconto, seguente a questa:
“come un lampo scagliò un fendente alle gambe di T'Orineti costringendolo ad inginocchiarsi e a mollare la presa sulla sua arma[...]
Ma l'uomo, ben lontano dall'essere sconfitto, preso dalla furia animalesca di una bestia messa all'angolo, afferrò nuovamente lo spadone e, con una forza inaudita, sferrò un colpo violento all'Imperatrice che ebbe a malapena il tempo di mettere la spada sulla difensiva in direzione del colpo. Venne comunque presa in pieno dallo spadone che, essendo ancora impastato di sabbia e sangue, sembrava una barra di metallo che spezzò la spada dell'Imperatrice.”
Ora, nella scena non si capisce come sia potuto accadere, sai? Intanto non capisco come il fendente alle gambe, da dietro, gli faccia perdere la presa sull'arma...
Riviviamo la scena:
lei, in armatura completa, scivola agilmente alle spalle dell'altro attraverso le sue gambe, si rialza fulminea, con un fendente DA DIETRO alle gambe lo spinge a mollare l'arma. E lo fa cadere in ginocchio.
Quindi T’Orineti è voltato con la schiena verso di lei, in ginocchio e, da quella posizione recupera la spada (ricordiamoci che lo avrebbe disarmato) scaglia verso l’alto un fendente che spezza la spada di lei. Da quella posizione  non è possibile l’azione che descrivi, o comunque se non era così che la pensavi devi proprio rivedere le descrizioni. Scenica lo è, ma infattibile. Prova a ragionarci sopra, non dico di diventare esperta di scherma medievale e impararlo o praticarlo, ma ti consiglio qualche filmato e il vivere la scena nella mente tenendo conto della forza, angolazione dei personaggi, gravità, durezza dei metalli e cose simili.
Sempre dal testo, un po’ dopo:
“Aveva immaginato una guerra molto più lunga ed estenuante, era stata una fortuna aver trovato il generale durante il primo giorno.”
Scusami, ma ti sei informata su come funziona la guerra? Medievale e non. Avanscoperte, spie, studio del terreno... non si girava a caso cercando il nemico. Inoltre morto un generale c’è comunque tutta la schiera di graduati perfettamente in grado di continuare la guerra. Non è che uccidi solo il generale e ti pigli la vittoria e l’esercito…
Sentinelle, soldati mandati in esplorazione del territorio, si doveva scegliere il terreno in modo da avere il vantaggio tattico o si aveva già perso, invece la tua imperatrice gira a casaccio, trovando casualmente il generale il primo giorno? No, perché questo si capisce leggendo...
Il mio spassionato consiglio è, o di informarti meglio sull’argomento che tratti, o nel caso sia a causa di una incapacità descrittiva di cercare di migliorarla.
Detto questo, passiamo al resto.
All’ultimo dubbio, quello sul finale.
Imineti è la grande sacerdotessa, una figura importante, possibile che nessuno informi sua maestà? Va beh, a nessuno nell’euforia dei festeggiamenti viene in mente, poi entra in scena il deus ex ed ecco il patto segreto che spingerà l’Imperatrice a essere una conquistatrice. All’ultimo, però, il grande dubbio:
Una persona non specificata presenta la reincarnazione di Imineti a Hayli e dice “potrebbe essere il destino” dando a intendere che sappia qualcosa. Ma il patto non era segreto?
Finita la carrellata di dubbi posso dirti che, incongruenze a parte su cui mi sono abbondantemente espressa, la storia in sé mi è piaciuta, la trama è carina e comunque l'idea è bella, ma tutte quelle che per me sono pecche enormi hanno abbassato di molto il mio gradimento personale e non solo.

Nuovo recensore
16/02/17, ore 00:31

Ciao! Hai scritto una storia che bilancia amore e battaglia, e che mi è piaciuta molto! Ho apprezzato tanto le tue protagoniste, l'orgoglio e la forza dell'Imperatrice e la devozione della Prima Sacerdotessa, il loro senso del dovere e l'amore reciproco. Ma ancora di più ho apprezzato le due dee gemelle e la loro ricerca di equilibrio, un concetto che adoro e che hai approfondito e allo stesso tempo lasciato mistico. Il finale è dolce e romantico, e si sposa bene con il sacrificio finale, ma non del tutto, che riempie tutta la storia. I miei complimenti!

Tua, L'aura