Recensioni per
Il viaggio per il Bunker
di evelyn80

Questa storia ha ottenuto 182 recensioni.
Positive : 182
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
26/07/17, ore 12:49

Anche qui hai fatto un ottimo lavoro. Il finale straziante mi piace molto, perchyé tratta il tema della morte e del dolore in maniera ancora più profonda, ma anche questo è molto bello. Almeno qui Luca viene solo ferito, infatti, mentre leggo, mi sento già meglio. E nemmeno Tobia viene ucciso, grazie a Dio, e neanche ferito né niente! Meno male!
*Sospira di sollievo*
Evelyn come sempre è stata molto brava a curare Luca, così come aveva già fatto, e così come aveva curato Andrea e Fausto.
Luca è un po' cretino (scusa la parolaccia): voglio dire, ti hanno spaarato ad una spalla, tai perdendo sangue a volontà, rischi di infettarti, sei sempre più debole e ti lamenti pensando che non potrai più suonare? Ma che ca*** di ragionamento è? Luca, perdonami, ma sarà più importante la tu vita, no?
Oddio, mi piace un casino parlare ai personaggi delle storie! *-*
Ah sì, devo aggiungere un'altra cosa. Qui Evelyn riflette sul fatto che non va fiera di aver ucciso quell'uomo, quindi ci ragiona, e si sente pure male secondo me, mentre nell'altro capitolo soffriva così tanto per la morte di Luca che, ovviamente, non ci ha nemmeno pensato.
Giulia

Recensore Master
26/07/17, ore 12:37

E così, sono arrivata alla fine della versione Sad.
Devo ammetterlo: è stata parecchio dura. Ma ho letto quest storia con piacere, motivo per cui passerò subito a leggere i capitoli dell'happy ending. E devo dire un'altra cosa. Preferisco farlo qui, visto che sitratta della versione triste, e quindi più dura della storia: questa è una delle storie più crude, e allo stesso tempo più intense, che io abbia mai letto. Davverom complimenti per averla scritta! Ha iavuto un coraggio pazzesco, a trattare temi così delicati come quello della morte e dell'apocalisse con un tatto e una sensibilità straordinari ed incredibili. Dico davvero! E non lo faccio perché sei mia amica, ma perchè è quello che penso, e le mie parole vengono direttamente al
cuore.
Finalmente Beatrice ha saputo la verità. Tardi, secondo me, troppo tardi, ma non voglio continuare a criticare la scelta di Mirco ed Elena. Immagino che si sia chiusa nella sua sofferenza. E immagion anche larabbia inizile con gli zii e con Evelyn. E' però riuscita a perdonarli, o quantomeno a rassegnarsi, e ha avuto coraggio nel farquesto. Io, se fossi stata in lei, non so se ci sarei riuscita.
Il rapporto tra Leonardo e il piccolo Luca è meraviglioso, e il gesto protettivo che il maggiore fa nei confronti del minoreè qualcosa di assolutamente fantastico. Si vogliono davvero molto bene ed ovviamente Evleyn li adora. Hai descritto il loro amore inmaniera davvero molto commovente ed emozionante.
Che posso dire della visita alla tomba di Luca? E' stata molto commovente, tanto che mi sono venute di nuovole lacrime. Evelyn soffre ancora moltissimo, così come Mirco; ma Luca sarà sempre con loro. Sarà con loro ogni giorno, ogni volta che rideranno, piangeranno, in ogni momento di ciascuna giornata, perché chi muore non ci lascia mai davvero, anche se ne sentiamo terribilmente la mancanza.
Giulia

Recensore Master
26/07/17, ore 12:24

Complimenti, anch qui, per come hai descritto l'organizzazione, in questo caso del bunker.
L'incontro tra Evelyn e Leonardo è stato semplicemente stupendo! Forse avresti potuto alungarlo un po', o raccontare di altri loro momenti insieme. Mi è sembrato un po' corto, visto che era quello l'obiettivo per cui Evelyn era andata al bunker: ritrovare suo figlio.
Rivivere tutto il racconto è stato doloroso anche per me, ma Mirco doveva sapere.
E' stato commovente il momento in cui hanno pianto insieme e Mirco è stato dolcissimo con Evelyn, anche quando le ha detto che anche Leonardo sarebbe stato suo nipote.
Solo una cosa non trovo giusta: Beatrice avrebbe dovuto sapere la verità. In fondo è abbastanza grande, e tenerla allo scuro della morte del padre e della madre, mi è sembrato, da parte di Mirco ed Elena, un gesto irrispettoso. Capisco che volessero proteggerla, ma allo stesso tempo non ho trovato giusta questa cosa. Mi è sembrata, scusa se lo ripeto, davvero scorretta. Lei ha tutto il diritto di sapere che i suoi genitori sono morti. Magari no come, quello avrebbe potuto saperlo in seguito. Ma illuderla così... no, non mi va giù questa cosa. Scusa se sono dura, ma io credo che la verità vada sempre detta, anche quando fa terribilmente male. Perché quando Beatrice capirà che i suo sono morti, chiederà agli zii come mai non gliel'hanno deto, e allora potrebbenon perdonarli mai per averglielo tenuto nascosto.
Capisco che Evelyn non abbia raccontato nulla a Leonardo, e che Aurora ne sia rimasta anche lei allo scuro In fondo sono piccoli, e sentir parlare di morte avrebbe sicuramente potuto impressionarli. Ma Beatrice? Perché nasconderlo anche a lei?

Infine, il bambino di Evelyn è venuto al mondo! I nomi che ha scelto sono pregni di significato, ed è stato bellissimo che abbia chiamato suo figlio così, perché in questo modo, per lei, il suo bambino sarà ancora più speciale. Sono sicura che Leonardo adorerà avere un fratellino e giocare con lui. :)
Giulia

Recensore Master
26/07/17, ore 11:56

Mio Dio, ci sono un sacco di cose da dire, in questo capitolo!
Ancora una volta mi scuso per la recensione corta che ti ho lasciato nel precedente del Sad Ending.
Inizio subito col dire che ho avuto bisogno di una pausa tra lo scorso e questo. Sono scesa in salotto, mi soon lavata il viso (per fortuna avevo smesso di piangere, altrimenti mia mamma si sarebbe preoccupata) e sono stata lì qualche minuto. Poi sono tornata, ho letto, e dunque, ora, eccomi qui a recensire.
Inizio subito col dire che seppellire un morto, soprattutto se questa persona è l'uomo, o comunque qualcuno che hai amato (uomo o donna che sia non fa alcuna differenza in questo caso), dev'essere la cosa più difficile di quqesto mondo. E di certo, dev'essere stato difficile anche seppellire Tobia. Quel cagnolino aveva fatto parte della sua vita per lungo tempo, e perderlo è stato un'ulteriore colpo. Ricordo il nostro dolorequando è morto Bizet, il nostro gatto, e quello, forse in quel momento ancora maggiore, dei miei genitori, quando sono andati a seppellirlo.
Evelyn h anche fatto bene a fare quella croce.
Posso immaginare perché non ha seppellito l'uomo che ha ucciso Luca e che lei stessa ha ammazzato. Era un pazzo furioso, un fuofri di testa completo. Tuttavia, era comunque una persona, e nache lui avrebbe avuto diritto ad una sepoltura, anche solo sulla nuda terra, e senza una croce. In ogni caso, ripeto, non do colpe ad Evelyn per non averlo seppellito. Non ce l'avrebbe sicuramente fatta, vistoquel che era appena successo.
Ancora una volta, la descrizione dle suo stato di aptia, prima di scoppiare a piangere, è stata molto realistica e al contempo intensa; e lo è stata anche quella delle sue lacrime, con lei abbracciata alla chitarra.
"Finalmente ero arrivata alla fine del mio viaggio: un viaggio terribile, disastroso, doloroso, ma che mi aveva in ogni modo trasformato. L’aver conosciuto Andrea, Fausto e Luca, l’aver condiviso con loro quell’esperienza, l’essermi di nuovo innamorata di qualcuno, mi avevano lasciato dentro qualcosa che la loro morte non avrebbe mai potuto cancellare. Mi sfiorai il ventre con la mano: se ero veramente incinta, avrei avuto molto più che semplici ricordi ad accompagnarmi per il resto della vita."
Non so cosa dire su questo passaggio, se non che mi ha colpita tantissimo perché dice cose molto vere e, per quanto dolorose, di una bellezza sconvolgente.
I controlli al bunker sono davvero molto severi, ma anche questo è realistico e comprensibile. Per fortuna, allafine, Evleyn è riuscita ad entrare.
Immagino che il periodo di quarantena non sarà affatto facile, per lei. E poi con tutta quella sofferenza nel cuore!!! Ma in lei si rinnova anche la speranza: è incinta! Sai, devo ammettere una cosa: avevo paura che si sntisse male, durante il viagigo, che la fatica l'avrebbe distrutta a tal punto che avrebbe potuto anche perdere il bambino. E ci sarei rimasta davvero troppo male, se così fosse stato. In fondo lal mio cuore sapevo che il ritardo era dato da una gravidanza, ma no ho voluto crederci fino in fondo fino a quando il dottore non le ha dato la notizia. Non volevo illudermi.
Sono molto felice per Evelyn, e allo stesso tempo tristissima per la morte di Luca, che, come lei stessa ha detto, non potrà mai coonscere suo figlio.
Sono contenta che l'uomo che ha incontrato all'interno abbia salvato la chitarra e che lei sia iuscita a zittirlo con quel commento. Quel tipo ha avuto quello che si meritava; e l'infermiera che si è presa cura di lei è stata molto gentile. Evidentemente, sia lei sia il dottore si sono resi conto del suo immenso dolore e, a loromodo, le sono stati accanto.
Giulia

Recensore Master
26/07/17, ore 11:14

Stamattina mi sono vegliata e mi sono detta:
"Okay, Giulia, fatti forza e comincia dal Sad Ending."
No! Non puoi aver fatto questo! Perché hai fatto morire anche lui? Evelyn non ne aveva già passate abbastanza? Ed è morto anche Tobia, santo cielo! Speravo che almeno lui...
Non so cosa dire, stavolta. Davvero, penso che il capitolo dica tutto da sé.
Hai descrittoperfettamente la speranza che i due avevano, rinvigorita da quel mese passato nel "formicaio" e accresciuta dal piccolo Tobia, così allegro come sempre; e poi l'accoglienza, all'inizio dura ma poi generosa, di Bruno e la moglie; e infine, l'ulteriore tragedia.
Evelyn adesso è sola (beh, orse no... forse una creatura sta veramente crescendo dentro di lei... solo questo potrebbe darle la speranza e la forza per andare avanti).
L'ultima frase, con l'eco che risponde al suo dolore, è qualcosa di straziante, così come lo è la morte di Luca che continua a dire:
"Mamma... mamma... mamma..."
Sta perdendo la vita, e chiama la donna che l'ha messo al mondo.
E che dire di Evelyn che appoggia la mano sulla sua ferita e lo chiama?
Inutile aggiungerlo, ma sto piangendo un'altra colta come un fiume in piena.
Proseguo con la lettura. Scusa per la recensione breve, ma credo che un'ulteriore morte, così violenta, e l'uccisione di quell'uomo, da una Evelyn letteral,ente disperata, non abbiano bisogno di commenti... Anche qui lei si è lasciata guidare all'istinto e non dallaragione, si è lasciata trasporatare dal dolore e dalla rabbia. NOn so... forse anch'io avrei fatto lo stesso. Anche se il fatto di aver ucciso un uomo sarà un ulteriore peso che si porterà addosso. Mi domando come farà a sopravvivere, con tutto questo dolore dentro.
Giulia

Recensore Master
25/07/17, ore 22:34

Ed eccomi all'ultimo capitolo prima dello sdoppiamento dei finali. Essendomi già salvata sulla la storia sul PC, come ti avevo detto avrei fatto, ho letto che hai consigliato di leggere prima il Sad Ending e poi l'Happy. Onestamente non so che fare. Io sono sempre stata una ragazza molto riflessiva e parecchio pessimista, e sentendomi, inquesti giorni, parecchio triste, penso che domani leggere l'happy ending potrebbe risollevarmi un po', prima ce io mi butti nel sad. Non credo di riuscire ad affrontare prima il Sad Ending, sinceramente. Per te è un problema se faccio così?

Parlando di questo capitolo, oddio, ma Evelyn e Luca continuano a fare l'amore XD. Sei molto brava a scrivere scene del genere. Io quando ne ho scritta una nella mia storia ho usato toni più delicati, più soft, diciamo, e non sono andata molto nei particolari. Non penso riuscirei a scrivere scene del genere. In ogni caso credimi, ne ho lette di più spinte, ma sempre non volgari, intendiamoci. Nemmeno tu sei stata volgare, comunque, anzi. E' vero, a volte Luca prende Evelyn un po' con violenza, ma anche lei lo desidera, comunque, e quindi anche questo è un gesto d'amore, visto che lo vogliono entrambi.
La litigata si è risolta in fretta, per fortuna lui è stato dolce e ha capito i sentimenti della ragazza, anche se in realtà ammetto che all'inizio, il fatto che lui, da preoccupato che era, le avesse riso in faccia per la sua gelosia, mi aveva fatta stare male. Sembrava volesse prendersi gioco dei sntimenti della donna. Poi, per, leggendo, mi sono resa conto di essere stata troppo dura con Luca. In fondo, come ho già sicuramente detto, lui non farebbe mai del male ad Evelyn, non è quel tipo di persona. Posso immaginare l'iniziale disperazione della donna: insomma, forse lei e il fidanzato si sarebbero lasciati, sfiderei chiunque a non sentirsi male! E poi, beh, la gelosia è gelosia, non c'è niente da fare.
Luca però ha saputo farle capire che c'è solo lei, nella sua vita, e che non voleva farle del male. per cui bene, tutto chiarito.
Mi fa piacere chei due parlino e solo dopo facciano il resto. Ti spiego meglio: a volte ho letto scene, in alcuni romanzi, in cui le persone anziché parlare per risolvere i contrasti facevano semplicemente sesso, come se questo potesse risolvere i problemi, come se il piacere fisico facesse sparire i dolori psicologici. (Ovvio che quel romanzo in questioone non l'ho letto nemmeno per metà!). Tu invece, non solo non sei mai volgare nelle scene di sesso che descrivi, che anzi, a volte sono anche dolci, ma ai anch parlare i protagonisti, fai fare loro pace, e questa è una cosa molto bella e denota nei personaggi una grande maturità. Del resto hanno comunque tutti e due più di trent'anni, quindi, insomma, si spera che le eprsone, a quell'età, siano abbastanza mature.
In ogni caso, questo non ferma di certo Evelyn, che fa una scenata di gelosia pazzesca! Grande, grandissima! Ha fatto bene, così quella Elisa impara.
In ogni caso, Luca è stato moltocarino ad insegnare la musica ai bambini.
Sono rimasti un mese? E' davvero un bel po' di tempo, ma evidentemente ne sentivano il bisogno.
Ho un po' perso la cognizione del tempo: da quant'è che Evelyn è in viaggio?
I due partono equipaggiati, e soprattutto molto positivi.
Per quanto riguarda il ritardo di Evelyn, potrebbro essere mile cose diverse: lo stress, come dice lei, oppure l'alimentazione diversa durante il viaggio, i continui spostamenti, la stanchezza, e poi, sì, anche un bambino in arrivo. Sarebbe unanotizia bella e dolcissima, questa, e mi auguro che lei si a incinta. Leonardocosì avrebbe un fratellino e sarebbe meraviglioso! D'altra parte mi rendo conto che, essendo in viaggio, se lei aspettasse un bambino tutto diventerebbe più difficile. Anche se la gravidanza procedesse senza problemi, lei avrebbe comunque bisogno di riposo, non potrebe stare di certo in piedi tutto il giorno, o camminare per ore ed ore. D'altro canto, lei e Luca secondo me sarebbero comunque molto felici della notizia, ma Evelyn ha fatto bene a non dirgli ancora niente.
L'addio a quelli che li hanno ospitati è sato malinconico, ma spero che Evelyn possa rivedere i suoi amici, un giorno.
Questo è stato, come sempre, un capitolo bellissimo!
Giulia

Recensore Master
25/07/17, ore 21:58

Eccomi qui, finalmente!
Con la meravigliosa pioggia che sta cadendo, lasciare qualche recensione e scrivere un po' è quello che ci vuole. E' rilassante, per me, recensire mentre ascolto la pioggia, ma non so nemmeno perché te lo sto dicendo, in realtà. Scusa.
Comunque, ho modificato la recensione al capitolo undici, in cui hai aggiunto quelle due righe riguardo i sentimenti di Evelyn, scrivendo alla fine della recensione stessa cosa ne penso.
Per quanto riguarda questo, invece, come mi accennavi si vede com'è organizzato il "formicaio", e devo dire la verità, quella comunità ha fatto un ottimo lavoro! Tutto sembra scorrere senza intoppi, e anche se le giornate sono dure, lunghe e stancanti, ognuno fa la sua parte. Nessuno si lamenta della situazione, e tutti fanno qualcosa per aiutarsi a vicenda. Questo mi ricorda un libro che ho letto due volte da quanto è belo e che ti consiglio, "silenzio e onore" di Danielle Steel. E' ambientato durante la seconda guerra mondiale, e ad un certo punto la protagonista va in un campo di concentramento, e appunto la scrittrice dice che lì c'era qualcuno che si lamentava dellea situazione e delle condizioni, ma che alla fine tutti si davano una mano, c'erano anche dei club, come per esempio uno per la musica, una scuola, l'infermeria, tutto insomma! E questo darsi da fare da parte di quelle persone, mi ha ricordato ciò che tu hai scritto nella tua storia, per cui anche se i contesti sono molto diversi, ho fatto questo
parallelismo.
Cristina sembra simpatica, anche se non ha mai parlato, ma so che Evelun le vuole molto bene e, benché non abbia sentito una parola da parte sua, sono sicura che è una brava ragazza e mi sta simpatica così, a pelle.
Franco e Franca? Beh, in effetti è particolare che si siano messi insieme e abbiano nomi così simili. Io conoscevo una coppia in cui lui si chiamava Carlo e lei Carla, e avevano un cane che era un carlino
XD.
Evlyn e Luca si sono dati subito da fare, nonostante la stanchezza del viaggio hanno voluto rendersi utili. Evelyn ha ragione: dare una mano serve ad entrambi perdistrarsi e non pensare a quanto è successo e alle situazioni drammatiche che ancora li fanno star male. Tenersi occupati è la cosa migliore, in questi casi.
Luca si è un po' ingelosito per il discorso di Daniele, ma Evelyn l'ha rassicurato subito, quindi quello che poteva trasformarsi in un litigio, o quantomeno in una discussione, si è spento ancor prima di cominciare. Bene!
Non avrei mai detto che Luca si sarebbe tagliato i capelli, la barba e i baffi. Onestamente, non mi piacciono gli uomini con i capelli lunghi, e che si fanno crescere troppo la barba e i baffi. Così come non mi piacciono le donne con i capelli corti, per esempio. Mi smbra che prdano un tocco di femminilità che invece dovrebbe caratterizzarle. Comunque questa è solo la mia opiinione. Per cui, ecco, sono contenta che Luca abbia cambiato look, e dev'essere proprio idverso, se Evlyn non l'ha riconosciuto!
Povero Tobia, che voleva le coccole e invece i due hanno pensato a fare altro. Vabbè, non volevano certo mandarlo via, però mi è dispiaciuto vedere che non gli davano attenzione.
La descrizione di Luca che suona la chitarra è stata meraviliosa. Hai descritto allaperfezione quanto la musica sia speciale per lui, è quella cosa che lo rende vivo, e che gli ricorda anche Fausto e Andrea. Era anch per loro che lui ha suonatocosì bene, secondo me.
Mwnrre, però, prima i due fidanzati hanno scherzato sui sorrisetti di Luca, ora Evelyn ci è rimasta davvero male. In effetti lui non l'ha degnat di uno sguardo e si è lasciato prendere da tutto il resto, ammiratrici comprese. Sono sicura che lui non l'ha fatto apposta, ma la donna ci è comunque rimasta malissimo e mi ha fatto proprio soffrire il pensiero che sia andata via, abbia spento le luci delle terme e si sia messa a piangere, sola, mentre nessuno si è accoto della sua assenza.
Il capitolo, quindi, per quanto bbia dei momenti molto belli, divertenti e anche rilassati, si conclude tristemente, lasciandomi addosso un leggero senso di malinconia.
In ogni caso va bene così; e non ti sentire male per avermi fatto piangere nei capitoli scorsi. Voglio dire, le storie servono ad emozionare, no? E dato che mi hai detto che anche tu hai pianto scrivendo quelle scene (come del resto io immaginavo, perché succede anche a me), significa che ti sei davvero affezionata ai tuoi personaggi, alla tua storia, checi hai messo mente, ma soprattutto anima e cuore, ed è quest la cosa importante. Se sei riuscita a farmi emozionare così tanto, fino ad ora, è stato proprio per questo, perché sei brava, Evelyn! Sei una scrittrice di talento, e non sto assolutamente scherzando o esagerando! Avrei voluto dirtelo alla fine, ma lo faccio adesso, anche se può essere che in futuro lo ripeterò: la tua storia potrebbe diventare tranquillamente un romanzo. Hai mai pensato di pubblicarla come libro? Secondo me potrebbe fare successo! Okay, non è facile pubblicre, ma secondo me dovresti provare. Per una storia così bella, ne vale davvero la pena.
Giulia

Recensore Master
24/07/17, ore 19:33

Beh, questo è stato un capitolo più positivo, almeno nella seconda parte.
All'inizio ho avuto paura che ci fossero davvero altri cani randagi, o che addirittura ci fossero dei lupi; poi mi è venuta un'ansia pazzesca al pensiero che quei delinquenti avrebbero potuto stuprare Evelyn, rovinandole così, e per sempre, la vita. Nel frattempo, ho anche pensato che avrebbero potuto far del male a Luca.
Infine, quando i due delinquenti sono finiti aterra, non ho ben compreso cos'era successo, almeno non subito. Pensav fosse sato Luca, ma mi domandavo come ci fosse riuscito, e chiedendomi se li avesse uccisi, mi sono detta:
"Oddio, ti prego, fa' che non si lasci andare per il senso di colpa come ha fatto Fausto!"
Infine, ho capito che si trattava di altre persone che li avevano salvati.
Evelyn ha incontrato un amico che aveva conosciuto da giovane, ed era molto amica della figlia. Il fatto che abbia ritrovato, dopo tantotempo, un volto familiare, le ha indubbiamente infuso sicurezza. L'abbraccio che sis sono dati, così peno di affetto e di calore umano, è stato bdavvero bellissim! Franco mi è sembrato come un papà per Evelyn, il padre che non ha più. Immaginavo fosse morto, infatti, e poi ne ho avuto la onferma. Ma andiamo con ordine.
E' ovvio che Luca sia rimasto sconvolto dall'acaduto e ch non sia riuscito a parlare, ed Evelyn, invece, è stata molto coraggiosa perché, nonostante quello che aveva rischiato di passare, ci è riuscita. Vdere un volto amico l'ha indubbiamente calmata.
Edoardo è stato molto coraggioso acreare quella piccola comunità di soprravvissuti, nella quale, a quanto ho capito, l'organizzazione è ottima. Sentire le reciproche storie, ripercorrendo in brebve anche quella dei nostri personaggi e scoprendo qualcosa in pùù sulla morte della moglie di Andrea, mi ha molto commossa. E sì, nemmeno io credo che un pugno in faccia sia stata una grande idea, da parte di Fausto. NOn è il miglior modo per far reagire qualcuno, e poi Andrea aveva tutto i il diritto di vivere il suo dolore fino in fondo, pur proseguendo il viaggio. Il dolore non va allontanato, altrimenti poi ritornerà, più forte e più grande e più violento di prima; e allora zsarà peggio. In ogni caso non mi sento di condannare Fausto: voleva bene ad Andrea e ha fatto il possibile per iautarlo. Qeul gesto così duro è stato sicuramente dettato dall'istinto, non dalla ragione. Tuttavia non lo rispetto, come gesto in sé, né lo condivido. Lo posso capire, in minima parte, posso immaginare perché l'ha fatto, ma credo sia stato un errore. Non vorrei essere troppo dura, però. In fondo Fausto era una brava persona, e nonostante gli alti e bassi che ha avuto con Evelyn, alla fine mi è stato abbastanza simpatico.
I nostri tre personaggi hanno trovato alloggio in questa piccola comunità, e sono curiosa di sapere come procederà la loro vita. Spero che, in quei giorni che passeranno lì, Tobia troverà qualche cagnolino con cui giocare. :) E magari anche qualche bambino al quale possa fare compagnia. :)
Mi dispiace che Luca fumi. Mio nonno paterno aveva tutta una serie di problmi, ma fumava tantissimo e questa è stata una delle cause della sua morte. Mio papà fuma, aveva smesso ma poi ha ricominciato, mentre i suoi fratelli, ora, non lo fanno più, per fortuna. Continuiamo a dirgli che deve smettere, ma non lo fa; e la cosa mi dispiace tantissimo, Nemmeno io sopporto il fumo, e non cpaisco che gustoci trovi la gente a fumare, visto che comunque anche quella è una specie di droga. E poi fa male, continuano a dirlo tutti che fa male!
Vabbè, sono scelte. Tuttavia sono d'accordo con Evelyn, e capisco che ne sia inorridita visto il dolore che ha sicuramente provato quando suo padre si è ammalato e poi è morto. Forse dovrebbe parlarne con Luca. In questo modo, i suo fidanzato potrebbe capire meglio come si sente.
Giulia

Recensore Master
24/07/17, ore 18:57

Vuoi farmi annegare nelle mie stesse lacrime? Perché se è così, con questi capitoli struggenti e terribilmente drammatici ci stai riuscendo benisxsimo!
Sono scossa. Avevo pensato che Fausto si sarebbe sentito male, cheavrebbe avuto, non lo so... un infarto, un collasso, uno sconmpenso cardiaco, insomma qualche problema al cuore e che per questo avrebbe smesso di vivere, pronunciando il nome di Andrea, ma non che si sarebbe... non che si sarebbe lasciato trasportare via dalla corrente, suicidandosi. Come ormai sai perfettamente queto è un argomento che mi tocca terribilmente da vicino; e ogni volta che leggo una storia in cui se ne parla, rimango sconvolta. Tutto ciò che si ricolelga alla parola "suicidio" mi torna in mente e mi sento incredibilmente svuotata, spenta. Non provo nemmen odolore, ho solo voglia di piangere. Il dolore arriva dopo. Lo so, sono troppo empatica. Ma che posos farci se le storie che trattano tematiche così forti mi provocano queste sensazioni? Non vorrei assolutamente essere diversa da come sono, infatti non mi sto lamentando, né per la tua storia, né per nient'altro. Queste sono semplicemente le mie emozioni.
Hai descritto perfettamente i sentimenti di Luca, che non piange ma soffre in silenzio, aspettando che lo faccia Evelyn, e che ha anche la forza di farla reagire. Ha appena perso un amico di lunga data, non dev'essere per niente facile per lui dare la forza a qualcun altro. Ma ce la fa, e questo è ammirevole. Quest'uomo ha una forza incredibile, davvero!
"Mi sentivo stanca, indebolita per la mancanza di cibo e, soprattutto, perseguitata dai fantasmi di Andrea e Fausto. Avevo la sgradevole sensazione di essere stata la causa della loro morte, e finché non fossi morta io stessa non avrei più avuto pace. In quel momento dimenticai persino mio figlio e la promessa che avevo fatto. Volevo solamente porre fine a tutto quel dolore. 
Inoltre, continuavo a pensare che, prima o poi, la stessa fine sarebbe toccata anche a Luca, ed allora che cosa avrei fatto? Mi sarei ritrovata di nuovo sola, con l’anima dei miei compagni di viaggio sulla coscienza. Me ne ero innamorata al punto tale da preferire di morire io stessa, piuttosto che rimanere senza di lui."
Questo passaggio è molto duro, ma bellissimo, perché è profondo e vero.
Evelyn ha passato dei giorni terribili. Non avresti potuto parlre meglio della sua situazione, della su mancanza di reazione, finché è arrivata al punto più estremo: desiderare la morte, senza avere nemmeno più la forza di muoversi, di reagire, di parlare. Ha perso così tanto le speranze che non ha nemmeno pensato più a suo figlio. Una cosa che, credo, nella sua situazione, dopo la morte di un altro diei loro amici, sia perfettamente comprensibile. Conosco bene questa sensazione di apatia. Evelyn probabilmente si domanda che senso ha la vita, se a loro è stato tolto così tanto in così poco tempo. E' una domanda che mi sono posta anch'io. Ho perso un'amica e tre nonni nel giro di due anni, quindi...
Luca è stato dolcissimo quando le ha detto che chiameranno i loro bambini Andrea e Fausto, e che creeranno una famiglia e che vorrà adottare Leonardo. E' stato fantastico, davvero! Ha dimostrato ad Eelyn che la ama davvero, ora molto più di prima.
Ho avuto paura quando la ragazza non si voleva più alzare. Mi sono davvero spaventata, ma alla fine ce l'ha fatta.
E che dire del povero Tobia? mi ha spezzato il cuore la descrizione che n hai fatto mentre cercava il suo padrone e mandava via Luca a morsi perché non voleva lui, ma Fausto. Se io morissi, anche Furia e Stella ne soffrirebbero terribilmente. Sono gatti e forse starebbero male a modo loro, ma comunque soffrirebbero. Come ho già detto, gli animali, cani e gatti in particolare, hanno una sensibilità incredibile! Tobia mi ha fatto veramente pena, povero piccolo! Ho pianto anche quando ho letto del suo comportamento. Ed è stato dolce con Evelyn, quando è andata ad annusarla. Sicuramente il fatto che lei l'abbia abbracciato ha aiutato entambi ad avvicinarsi ancora di più, e lei a reagire. Quindi bravo anche tu, Tobia, perché assieme a Luca, entrambi l'avete salvata.
Non crdo serva dirlo, ma io lo faccio lo stesso: ho pianto trasormandomi in una vera e propria fontana umana, ma il capitolo, per quanto tristissimo, mi è piaciuto immensamente! Sono sempre le coe tristi (le esperienze, i dolori, e perché no, anche i capitoli delle storie) ad insegnarti qualcosa in più degl altri, a farti crescere.
Giulia

Recensore Master
24/07/17, ore 18:26

Ciao Evelyn, tesoro!
Scusa se non sono riuscita a passare in questi giorni, ma non sono stagta affatto bene, e non ce la facevo proprio a recensire una storia talmente drammatica. Adesso, però, sono qui, e nel giro di qualche giorno ho intenzione di terminare di leggerla e recensirla.
Avevo già letto questo capitolo qualche giorno fa, ma ho deciso di ridarci un'occhiata per essere sicura di non dimenticarmi niente.
Questo capitolo, lo ammetto, è stato abbastnza intenso. Certo, ce ne sono stati di granlunga più forti dal punto di vista emotivo, ma anche questo non è stato da meno.
La descrizione delle condizioni della pianura qualcosa che mi ha colpita e mi ha fatto male al cuore. Immaginavo che sarebbe stato un disastro, ma anche qui, mi hai in parte sorpresa.
"Trovammo carcasse di animali morti, oramai in putrefazione, circondate da nugoli di mosche, ed anche, sospettai, vittime umane del disastro. Spesso eravamo costretti a calpestare quei poveri resti, e le ossa frantumate dalle ruote del fuoristrada producevano uno scricchiolio talmente sinistro da costringermi a tapparmi le orecchie.
Il viaggio che Fausto aveva sperato di abbreviare divenne un incubo. Eravamo costretti a procedere spesso a passo d’uomo ed, in alcune occasioni, fummo costretti anche a scendere per sgomberare parte della sede stradale. A volte la puzza di morte era insopportabile, tanto da obbligarci a tapparci il naso con delle pezze di stoffa per non essere assaliti dai conati di vomito."
Mio Dio! Anche questo sarà uno dei brutti ricordi che i tre si porteranno addosso per tutta la vita. Questo viaggio li ha uniti ma li sta anche cambiando, ha fatto perdere loro un grande amico, per la cui morte Fausto si sente una merda .E' evidente. E continua a dare addosso ad Evelyn, forse perché vuole scaricare la colpa su qualcun altro, e lo capisco. O meglio, posso immaginarlo, perché il voler fare così è una reazione normale dopo un lutto, come credo di aver già detto, ma visto quello che Fausto ha dovuto fare, è ancora più comprensibile.
Ho notato una mancanza in questo capitolo, una mancanza che è piuttosto pesante e per la quale ci sono rimasta addirittura male. Quando i tre si accingono ad attraversare il fiume, Luca si protegge con la custodia della chitarra, Fausto prega, ed Evelyn, nonostante abbia paura, non pensa a Leonardo. Ecco, è quest la mancanza. Come fa a non pensare a suo figlio quando sa che potrebbe morire da un momenoto all'altro? Se io fossi una mamma, quello sarebbe il mio primo pensiero! Non gti sto criticando, è solo che, onestamente, questa cosa mi semra abbastanza irrealistica. Una volta ho sentito la testimonianza di un uomo che ha rischiato veramente grosso perché un tizio gli ha puntato una pistola alla testa per un po' di tempo, prima di rubargli la macchina e di fuggire, e l'ha anche minacciato che l'avrebbe ucciso se lui l'avesse denunciato. Siccome queto gli ha rubato l'auto, l'uomo l'ha deninciato, e la notizia è finita ai telegiornali. Lui ha detto che la prima cosa a cui ha pensato in quel momento sono stati i suo ifigli, e poi sua moglie, e poi ha riflettuto sul fatto che avrebbe solo voluto essere a casa con tutti loro.
Ovviamente, quando si vivono momenti di shock, in cui si sa che, per un motivo o per l'altro, si potrebbe rischiare di morire, le reazioni sono varie. C'è chi rimane paralizzato, chi si mette ad urlare, chi sviene... o almeno credo, perché io, pur essendo stata a rischio di morire tre volte, per fortuna non ricordo niente dato che ero piccolissima.
In ogni caso, quello che voglio dire è che credo che per un genitore sia nomale, venga naturale e spontaneo pensare al proprio figlio in un momento del genere. Non credi? Secondo me dovresti aggiungere un passaggio a riguardo. E' vero, poi nomini Leonardo riguardo la sua paura delle medicazioni, ma prima manca comunque qualcosa. Qualcosa che, secondo me, sarebbe invece stato importante. Ovviamente questa è solo la mia opinione, modesta tra l'altro, quindi non ti sto assolutamente obbligando a seuire il mio consiglio. Semplicemente, come sempre, ti ho detto ciò che penso e come, secondo me, potresti migliorare questo capitolo, rendendolo più vero, più realistico e ancora più profondo. Basterebbe anche solo qualche riga, credimi! Se vuoi aggiungerla e non ti viene in mente nulla, ti posso aiutare io (non ti voglio scavalcare, è solo una mano che ti sto offrndo perché sono tua amica).
Okay, procediamo.
Sono felice che siamo riusciti a passare il fiume indenni e anche a trovare un rifugio in cui stare.Quando è fortuna, è fortuna.
Fausto ed Evelyn si sono riconciliati, almeno un pochino. Lui si è scusato ed entrambi hanno detto che si sentono in colpa. Penso che questo li abbia un po' riavvicinati e mi fa molto piacere, anche se credo che ci saranno ancora contrasti, tra loro.
Io adoro troppo Evelyn e Luca insieme! Ti avverto, se nella parte del Sad Ending lo fai morire, io ti uccido!
*La minaccia con un dito e con occhi iniettati di sangue, ma ovviamente scherza*
Sì, ripeto, sto scherzando XD. E poi, l'autrice sei tu, la storia è tua, ed è giusto che tu abbia preso le scelte che ti sembravano più corrette. In ogni caso, spero davvero tanto che Luca non muoia. Lui ed Evelyn sono meravigliosi insieme, e sono sicuro che Leonardo adorerebbe Luca e si troverebbe subigto in sintonia con lui. Potrebbe essere il padre che non ha mai avuto.
Ti segnalo un piccolo errore. Quando hanno finito di attraversare il fiume, hai scritto "l'attraversata" anziché "la traversata".
Giulia
P.S.: okay, aggiungo qui la modifica. Ah, ho imparato una cosa nuova anch'io, allora! Beh, non si finisce mai di imparare, giusto?
Ho letto il passaggio che hai aggiunto e mi piace moltissimo. Si sente che l'hai scritto con il cuore. Così la storia va molto meglio, e in quel momento i sentimenti di Evelyn si percepiscono e il tutto appare molto più realistico.
(Recensione modificata il 25/07/2017 - 09:23 pm)

Recensore Master
24/07/17, ore 16:20

Ed eccoci qui, finalmente si riparte dal formicaio verso il bunker, che ormai non è così lontano. In queste giornate così normali rispetto alla follia che imperversa fuori, tanto normali che Evelyn può permettersi scenate di gelosia e addirittura di rovesciare del cibo - DEL CIBO così prezioso - sulla testa di una tipa a caso, i nostri protagonisti hanno avuto modo di rasserenarsi e riprendersi.

Non so se Evelyn è sempre stata una persona così possessiva o se è cambiata per via delle durezze a cui è stata sottoposta e delle avventure che ha vissuto con Luca, fatto sta che al chitarrista le sue scenate non danno assolutamente fastidio e quando ripartono lo fanno in tutta serenità. Riguardo la notizia finale: il ciclo che non è ancora arrivato ad Evelyn, potrebbe voler dire mille cose: lo stress o la denutrizione dei giorni precedenti potrebbero esserne la causa, così come anche un bambino in arrivo!

Vedremo!

A presto
Morgengabe

Recensore Master
23/07/17, ore 12:12

Finalmente la quiete. Luca ed Evelyn si rifocillano al rifugio e fanno la conoscenza di altri degli ospiti, tra i quali "Franca" che giustamente è la moglie di "Franco". I turni sono massacranti ma il morale è alto ed è evidente che le persone si rendono conto di quanto sia importante lavorare per il bene comune come solo in una piccola comunità provata da un disastro può succedere. E poi, proprio quando tutto sembra essere tranquillo, Evelyn e Luca si allontanano. Perché Sì, è una cosa che può succedere ad una relazione nata nelle più violente asperità, di spaccarsi quando si arriva a stare tranquilli e si vede quel lato della persona che non aveva potuto nascere prima, cioé chi è realmente la persona che hai di fronte in circostanze normali, naturali, quando l'adrenalina e la forza a cui devi fare affidamento viene meno.

E quindi, mentre Luca suona la Stratosambora con il suo nuovo gruppo e di fronte ad un gruppo di ragazzine urlanti la povera Evelyn muore di gelosia, piangendo nel suo letto.

In fondo la vita va così, no?

A prestissimo
Morgengabe

Recensore Master
21/07/17, ore 17:57

Eccomi qua!
Avevo già letto il capitolo stamattina, ma i due precedenti sono stati così duri e tosti che non sono riuscita a ocntinuare. Ora, però, sono pronta.
"Fausto, che era tornato all’accampamento soltanto alle prime luci dell’alba, lo aiutò a rimanere in piedi. Mi lanciò un’occhiata piena di astio, poi riprese il cammino sostenendo il suo amico."
Fausto ce l'ha ancora con Evelyn, e come mi hai anticipato sarà così per molto tempo. Lo fa vedere con le occhiate che le lancia, e che la fanno sentire ancora più male, ma anche con le parole, come infatti ha dimostrato più avanti.
Immaginavo che Luca si sarebbe ammalato. Probabilmente ha preso una brutta influenza a causa del bagno nell'acqua gelata, ed è stato fortunato a non beccarsi anche una polmonite, o una broncopolmonite!
Fausto è stato molto bravo ad aver trovato quella grotta. Era impossibile che Luca continuasse il viaggio in quelle condizioni.
Molto bella e realistica la descrizione dell'accensione del fuoco nella piccola grotta.
"«No, quelli che avevamo…» Mi interruppi: era inutile ricordare che erano stati utilizzati tutti da Andrea. Ogni volta che pensavo a lui un enorme groppo mi saliva alla gola.
Fausto grugnì"
Anche qui, Evelyn si sente male quando pensa all'amico perduto. E' difficile, per loro, persino pronunciarne il nome; e anchre questa è una cosa che capisco perfettamente. Fausto è sempre più incavolato e si sente terribilmente in colpa. Penso che cerchi di non pensare ad Andrea e a quello che è stato costretto a fare, ma ritengo anche che non ci stia riuscendo. Ci prova, ravvivando il fuco, andando a cercare un aiuto per Luca... ma ho come la sensazione che, anche se continua ad andare avanti, la sua testa sia ferma a quanto accaduto, al momento in cui ha sparato ad Andrea. Capisco molto bene anche questa sensazione: è come se la vita continuasse a scorrere, ma tu rimanessi fermo in un punto senza mai andare avanti davvero. Ed èterribile, da provare, come cosa.
"Fausto si mise a passeggiare nervosamente, facendo scricchiolare la suola degli scarponi. «Dobbiamo andare a cercare degli antifebbrili!»
«Sì» concordai. «Dovrebbe esserci un paese, non molto distante da qui.»
«Dovrebbe?!»
«Lasciami almeno il beneficio del dubbio! Potrei aver letto male la cartina…»
«Dio ci scampi e liberi!»
Mordendomi la lingua per non mandarlo a quel paese tolsi dalla tasca le pagine della cartina e le gettai ai suoi piedi. «Tieni, guarda anche tu!»
L’uomo le raccolse e le guardò brevemente. Poi, senza parlare, se le mise in tasca e distese il pezzo di PVC – anch’esso ormai strappato e logoro – che avevamo sempre usato come riparo. Raccolse alcuni rami robusti subito fuori dal nostro piccolo rifugio e costruì uno scheletro di sostegno su cui lo drappeggiò, proprio davanti all’imboccatura della piccola grotta, in modo da far disperdere meno calore possibile. Infine, con un piccolo fischio chiamò Tobia che subito drizzò le orecchie e gli corse incontro.
«Vado a cercare delle medicine. Se quando torno lo trovo morto…»
«Non dirlo neanche per scherzo!» lo interruppi.
«…Ucciderò anche te!» concluse, portandosi via Tobia e lasciandomi sola con Luca."
Okay, posso solo immaginare ciò che sta provando Fausto. Posso solo immginare il senso di colpa. So cosa vul dire provarlo, anche se per latri motivi, ed è terribile, Posso cercare di immaginare, e anche di capire, ma questo è veramente troppo! Come s si permette di dire ad Evelyn che ucciderà anche lei? E' arrabbiato, è furibondo, va bene. Ma come può essere così cattivo? Secondo me si sta trasformando. Ciò che è successo l'ha cambiato, e per ora sembra in peggio. E' normale, da un certo punto di vista, ma ora sta davvero esagerando.
Evelyn è stata bravissima ad usare un trucco che le ha insegnato sua nonna percurare Luca (è qualcosa ce ti ha insenato la tua o l'hai trovato su internet?) e per fortuna il ragazzo è stato meglio.
La battuta di Fausto sul fatto che Evelyn si fosse occupata di lui nel modo sbagliato mi ha fatta arrabbiare ancora di più. Quella donna non ha mai dormito per stargli accanto, ha cercato di dargli una mano in tutto ciò che poteva, e Fausto si permette di dire questo? Mi verrebbe d mandarlo a quel paese, ma mi fa troppa pena visto quanto accaduto, quindi non lo farò.
Ora si sono rimessi in viaggio, Luca sta un po' meglio e spero guarisc presto.
Un'ultima cosa.
"Guidati da Fausto riprendemmo il nostro cammino, con Tobia che zampettava allegramente qua e là. In base al suo comportamento, giudicai che evidentemente il branco di cani doveva essere a distanza di sicurezza. Quel pensiero mi riportò alla mente Andrea. Era così strano non avere avuto nemmeno il tempo di piangerlo. Avrei tanto voluto fermarmi sulla sua tomba e gridare al vento tutta la mia rabbia, anche se sapevo perfettamente che non sarebbe servito a nulla. Niente avrebbe potuto riportarlo in vita e, per quanto fosse triste da ammettere, era giusto accantonare la sua memoria per un po’, almeno fino a quando non fossimo stati al sicuro nel Bunker."
Bellissimo passaggio! E' vero. Tutti sono guidati dall'istinto di sopravvivenza e devono andare avanti, per cui purtroppo non hanno il tempo di piangere il loro amico. Dev'essere durissimo, per loro, non poterlo fare. La vita è difficile in quelle condizioni, va avanti come una maledeta macchina infernale e loro no hanno nemmeno il temo di soffrire. Conosco bene anche qusta sensazione. Porta ad un inevitabile crollo, com'è successo a me; e credo sarà così anche per i nostri personaggi.
Continuo la lettura.
Giulia

Recensore Master
21/07/17, ore 14:29

E dopo aver raggiunto il limite ultimo, dopo essere stati aggrediti e non aver avuto la possibilità di difendersi, arriva un deus ex machina a salvare Luca ed Evelyn nella figura di un vecchio amico di Evelyn, uno di quelli conosciuti fin dall'infanzia, il buon Franco.

Questo leader di un gruppo di sopravvissuti da modo al duo di riprendersi, di rifocillarsi e addirittura di riposare, finalmente, in un luogo sicuro. Se non avessero dei bambini da raggiungere io, al posto loro, mi fermerei e cercherei di dare una mano lì, invece di inseguire la chimera del bunker. Ma tu hai costruito bene la storia, hai dato loro una forte motivazione e quindi il viaggio deve proseguire.

Bravissima davvero!
Morgengabe

Recensore Master
21/07/17, ore 12:18
Cap. 10:

Inizio la recensione con il passaggio più drammatico (fino ad ora) di questa storia. Quello che mi ha colpita di più, e che credo non dimenticherò per un bel pezzo. Lo cito e poi lo analizzo, come faccio sempre.
"«Mister…» mormorò Andrea, un pallido sorriso ad illuminargli il viso macchiato di sangue e sporcizia. «Ti ricordi quando ho cominciato a chiamarti così? Quella sera volevi a tutti i costi suonare la batteria… anche se sembravi sparire in mezzo a tutti quei tamburi.» Luca annuì, scoppiando improvvisamente in lacrime. «Anche se ci conosciamo solo da due anni… ne abbiamo combinate un sacco, io e te…» riprese Andrea. «Vai al Bunker… e saluta tuo fratello da parte mia…»
Il giovane chitarrista, in preda alle lacrime, poté solo annuire vigorosamente, andando a sbattere con il mento contro il musetto di Tobia che, finalmente calmo, aveva fatto capolino dal suo giaccone.
«Evelyn…» continuò il batterista, portando entrambe le mani al collo e togliendosi la catena d’oro cui era attaccata una piccola medaglia, «porta questa a mia figlia… e dille che sarà sempre nei miei pensieri.»
Mi affidò il piccolo gioiello: sulla medaglia erano incisi il nome e la data di nascita della ragazzina. Io stessa ne portavo una molto simile con il nome di mio figlio. Annuendo brevemente la allacciai subito intorno al collo, facendola scivolare sotto allo strato di indumenti fino a che non la sentii bruciare sulla pelle.
«Fausto…» mormorò infine Andrea, voltandosi verso l’uomo più anziano, «a te devo chiedere il favore più grande… Non voglio attendere la morte soffrendo a questo modo… magari guardando negli occhi i cani che torneranno a mangiarmi…»
Nell’udire quelle parole non riuscii più a trattenermi e lo sguardo mi cadde, inesorabile, sul suo ventre martoriato da cui il sangue continuava a sgorgare, permeando l’aria con il suo odore ferruginoso.
«Che cosa vuoi che faccia?» gli rispose Fausto, la voce resa ancora più cupa dalle lacrime che stava ricacciando in gola.
«Voglio che sia tu ad uccidermi… e lo farai con quello.» Con l’indice indicò il proiettile che mi era sfuggito di mano mentre tentavo di ricaricare la pistola, prima di salire sull’albero. 
Il cantante scosse vigorosamente la testa. «No, Andrea. Non puoi chiedermi questo!»
«Ti scongiuro, Fausto… Preferisci forse farmi divorare dai cani?»
«No…»
«Allora fallo... subito, ti prego!»
Alzandosi lentamente in piedi, come un automa, il cantante tese la mano verso di me. Riluttante, misi la mano in tasca e gli porsi la semiautomatica. Andò poi a raccogliere il proiettile caduto, estrasse il caricatore e lo inserì al suo posto, continuando a muoversi meccanicamente, come se le sue membra non stessero obbedendo al suo cervello ma ai comandi di qualcun altro. Luca si alzò e, afferrandomi per un braccio, mi costrinse a fare altrettanto.
«Andrea…» mormorai ancora mentre il chitarrista mi trascinava via, facendomi voltare e cingendomi le spalle con un braccio. Affondai il viso nel suo collo, scossa dai singhiozzi. 
Sentii Fausto mormorare: «Signore, perdonami… Abbi pietà di me!» poi il colpo di pistola risuonò secco nell’aria immobile.
Il silenzio che seguì fu talmente innaturale da farmi credere di essere diventata sorda. La strana sensazione fu subito annullata dal grido del cantante: un urlo pieno di rabbia e frustrazione."
L'uomo ha chiesto dei favori a tutti e tre. Immaginavo che avrebbe affidato qualcosa per sua figlia ad Evelyn: in fondo tutti e due sono dei genitori.
Sto piangendo! Sto versando fiumi di lacrime da quando Andrea ha deciso di essere ucciso da Fausto e da allora non ho più smesso. Sto così male che ho persino mal di testa. Lo so, è solo una storia, ma è così toccante e potente che non posso non soffrire, almeno per un po'! Se io fossi stata Andrea, però, avrei fatto una scelta diversa: avrei usato le mie ultime forze per suicidarmi, sparandomi. Certo una pistola è pesante e forse non avrebbe avuto la forza di sollevarla, ma penso che con la volontà si possa fare molto. Chi vuole morire, in qualche modo ci riesce, a volte... Per cui, piuttosto che chiedere ad un mio amico di uccidermi, e sapere che questo si sarebbe sentito in colpa a vita, mi sarei suicidata. In questo modo tutti si sarebbero sentiti una m****, ma almeno non sarebbe stata colpa di nessuno.
In ogni caso questa è solo la mia opinione,non sto criticando la tua scelta.
Ora, però, non so cosa pensare di Fausto. Non lo so davvero. E' stato costretto ad uccidere il suo amico perché lui gliel'ha chiesto, quindi non è colpa sua. Fausto ovviamente non l'avrebbe mai fatto, ma... ma l'ha comunque ucciso. Ora ovviamente sta malissimo. E' arrabbiatissimo con se stesso, con la situazione, con Evelyn. La rabbia è un sentimento normale dopo un lutto, soprattutto se è appena avvenuto. E poi, vista la situazione, questa reazione è assolutamente normale. Pensavo che Fausto avrebbe cercato di suicidarsi, sinceramente, divorato dal senso di colpa. Ma Luca è andato ad abbracciarlo e comunque non hai affrontato questo tema, quindi è stato solo un mio pensiero.
Questa storia è complicata perché ti fa riflettere su tematiche molto dure e controverse. Tuttavia è bello leggere storie così, che fanno pensare talmente tanto; e poi tu tratti queste tematiche con molto tatto, con durezza ma allo stesso tempo non con leggerezza. Ciò di cui parli non è mai scontato. A volte (e ovviamente sto parlando in generale, non riferendomi a nessuna storia in particolare, sia chiaro) si leggono storie in cui tematiche come quella della morte vengono trattate con leggerezza, e i personaggi che hanno perso qualcuno, stanno bene dopo poco. Invece qui non così. Evelyn, Luca e soprattutto Fausto soffrono tantissimo, e anche se continuano il loro viaggio, staranno comunque male per molto tempo. Perdere un amico è qualcosa di dolrosissimo e ocmplicato, io lo so bene perché l'ho provato. E' un dolore che non passa mai del tutto. Nessun dolore per la perdita di qualcuno se ne va mai completamente. Si impara a conviverci, ma non va via. Tutto questo per dire che ti faccio i complimenti per come stai trattando il tema della morte, soprattutto in una situazione talmente disperata e delicata. Non è affatto facile, e tu sei veramente bravissima!
I tre continuano il viaggio, quattro con Tobia. E' stranissimo e bruttissimo che ora siano uno in meno... :(
"«Evelyn, stavi dimenticando questa!»
Mi voltai ed inorridii quando vidi la semiautomatica tra le sue dita lunghe ed affusolate. «Non la voglio più neanche vedere!» esclamai, scuotendo la testa.
«Non possiamo permetterci di rinunciarci, Evelyn. Ci serve per difenderci!»
«Fino ad ora non è servita ad altro che a portare morte…»
«Mors tua, vita mea» declamò il chitarrista, in tono cupo. «Lo so che è brutto da dire, specialmente ora… ma è la cruda realtà.»
«Tienila tu, allora.»
«Io non la so usare.»
Strinsi i denti ma ripresi la pistola, facendola scivolare nella tasca destra del giaccone."
Questo passaggio è durissimo. E non aggiungo altro, perché parla da solo.
"L’uomo non mi aveva più rivolto la parola e continuò imperterrito ad evitare persino il mio sguardo. Non lo biasimavo: in fondo aveva tutte le ragioni per essermi ostile.
Da qualche parte, non lontano dal nostro accampamento, sentivamo gorgogliare un ruscelletto. Luca si annusò il giaccone per l’ennesima volta, poi si alzò in piedi. «Ho un disperato bisogno di farmi un bagno e di togliermi questi abiti puzzolenti.»
L’orina che Tobia gli aveva spruzzato addosso durante l’assalto del branco si era oramai asciugata, lasciandogli addosso un fetore quasi insopportabile, ma non mi pareva assolutamente una buona idea quella di denudarsi e farsi un bagno nell’acqua gelida, con una temperatura dell’aria altrettanto rigida.
«Non puoi aspettare fino a domani? Una volta sulla strada troveremo di sicuro qualche casa dove poter fare un bagno. Sempre meglio che non farlo qui fuori all’addiaccio, non ti pare? Con la prospettiva di passare una notte al gelo, oltretutto.»
«Non lo capisci, Evelyn? Non posso più sopportare questo odore! Mi ricorda…»
Non fu necessario che concludesse la frase. Alzai un braccio per interromperlo, continuando a perorare la mia causa. «Corri il rischio di prenderti un malanno, Luca!»
Scrollò le spalle, come a voler scacciare quell’eventualità. Senza parlare, Fausto frugò nel suo zaino, traendone fuori vestiti ed un giubbotto di ricambio. Feci per dire qualcosa ma l’occhiata che mi lanciò, sfidandomi a protestare, fu sufficiente a zittirmi. Mi abbracciai le ginocchia e rimasi ad aspettare il suo ritorno accanto al fuoco, con Tobia accucciato vicino ai miei piedi. 
Luca tornò dopo parecchi minuti, indossando gli abiti puliti e con i lunghi capelli dorati ancora grondanti acqua. Voltò le spalle al fuoco per farli asciugare, sfregandosi energicamente braccia e gambe con le mani per infondersi un po’ di calore nelle membra intorpidite.
«Sono quasi congelato» mormorò, battendo i denti. Gli lanciai un’occhiata torva che diceva: “Te l’avevo detto”, ma non pronunciai parola. Mi limitai a porgergli una delle tute da sci, che portavo ancora nello zaino, per farlo stare al caldo, pregandolo con gli occhi di indossarla.
Cenammo in silenzio e ci preparammo per la notte, coprendoci con i tappeti di pelliccia di capra. Benché avessimo decimato il branco di cani selvaggi era più che probabile che i superstiti fossero ancora sulle nostre tracce, quindi Fausto fece il primo turno di guardia. Mi accoccolai al fianco di Luca perché lo sentivo tremare, nonostante la tuta da sci e benché sotto alle pelli si stesse relativamente bene. Parve rilassarsi alle mie tenere carezze: dopo pochi minuti lo sentii russare lievemente e quel rumore mi accompagnò dolcemente fino all’oblio del sonno.
Quando Fausto mi svegliò, due ore dopo, il riposo del giovane chitarrista si fece di nuovo agitato. Prese a rotolarsi nel sonno e nemmeno il contatto con il corpo del cantante parve acquietarlo. Disturbato da tutti i suoi movimenti, l’uomo più anziano si alzò e mi raggiunse accanto al fuoco, tenendo lo sguardo fisso sul suo amico.
«Avevo ragione a dire che non doveva farsi un bagno all’addiaccio. Secondo me gli sta salendo la febbre» mormorai, osservando i movimenti convulsi di Luca sotto alle pelli.
A quelle parole, Fausto si voltò di scatto verso di me e mi abbrancò per le spalle, scuotendomi come una bambola di pezza. Spaventato, Tobia andò a nascondersi nel giaciglio al fianco del giovane chitarrista.
«Ma non ti rendi conto che è tutta colpa tua?! Andrea è morto, Luca si sta ammalando, e la colpa è solo tua! Ti odio! Vorrei non averti mai incontrato!»
La sua voce alterata, piena di rabbia, rancore e frustrazione, mi colpì come uno schiaffo in pieno viso. Quell’uomo aveva ragione, pienamente ragione su tutto. Ero stata io la causa di tutto quello. Involontariamente, certo, ma comunque sempre colpevole.
«Forse sarebbe meglio… se me ne andassi» balbettai, mentre continuava a scuotermi. 
All’improvviso mi lasciò andare, sibilando: «Finalmente una decisione su cui concordo pienamente!»
Luca, destato dal trambusto, si tirò faticosamente a sedere, gli occhi arrossati ed il respiro pesante ed affannoso. «No, Evelyn, non mi lasciare!» implorò.
«Andiamo, Luca, lasciala perdere!» esclamò nuovamente l’uomo più anziano. «Non capisci che è stata lei la causa di tutto? Ci sta portando solo sfiga! Sai quante ne troverai, di belle bamboline pronte a dartela, una volta nel Bunker?»
«Ma io non voglio una bella bambolina, Fausto! Io voglio lei!»
Barcollando, il giovane chitarrista si alzò in piedi e venne a cingermi le spalle in un abbraccio protettivo. Avrei tanto voluto abbandonarmi a quel tenero contatto, ma i sensi di colpa stimolati dalle parole del cantante mi impedivano di rilassarmi.
«Ci causerà soltanto altri guai!» riprese Fausto sputando nel fuoco, come a voler lanciare uno scongiuro.
«Se lei se ne va, me ne vado anch’io!» Luca sostenne lo sguardo del compagno, i verdi occhi febbricitanti che parevano risplendere alla luce delle fiamme. Dopo alcuni minuti di stasi, in cui avrei voluto essere ovunque tranne che seduta davanti a quel fuoco, Fausto chinò le spalle e si allontanò, sparendo nell’oscurità."
Fausto dà sempre tutta la copla ad Evelyn. Avevano fatto pace, ma con tutto quel che è successo, la tregua tra loro è finita, e credo che sarà così per molto tempo. Tra loro è cme se ci fosse una specie di guerra aperta. Quando si perde una persona cara, si cerca sempre di dare lacolpa a ualcuno. Anche questo è normale. Si incolpa se stessi, o si dà la colpa a qualcun altro, che magari non c'entra niente. Evelyn non poteva prevedere tuttoquello che sarebbe successo andando per quella strada, altrimenti, se l'avesse sapto, ovviamente non avrebbe mai preso quella decisione! Come fa, Fausto, a non capire che non è colpa sua ma della vita, del destino che a volte è crudele e bast****? (Scusa le parolacce, generalmente non le dico, ma in questi casi servono proprio). Avevo paura che le avrebbe fatto del male, e mi si è spezzato il cuore quando Evelyb ha detto che se ne sarebbe andata e che Fausto pensava che fosse la decisione giusta. Okay, probabilmente lui e Luca stanno osffrendo molto più di Evelyn. Ma Andrea le voleva bene, e lei a lui. Erano amici, anche se si conoscevano da poco. Quindi, nonostante l'immenso dolore che sta provando, perché Fausto non si rende conto che non è l'unico a soffrire? Certo, in alcune situazioni in cui si sta davvero male è difficile accorgersi del dolore degli altri... ma comunque, mi sembra una mancanza di rispetto dare tutta la colpa lei. Evelyn sta già abbastanza male di suo, senza che l'uomo continui a rincarare la dose. Per fortuna Luca è riuscito a calmare le acque. Fausto si è ovviamente arrabbiato, ma Evelyn grazie a Dio resta con loro. Se se ne fosse andata, probabilmente non sarebbe sopravvissuta, stando da sola. Luca è stato molto coraggioso a dire che sarebbe andato con lei e romanticissimo agiungendo che vuole lei perché le piace.
Crdo non ci sia altro da aggiungere, se non che questo capitolo è stato tristissimo, ma incredibilmente realistico e, anche se drammatico, bellissimo!
Giulia