Recensioni per
A quest for the Dragonborn
di IlMareCalmoDellaSera

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
02/08/18, ore 18:40

MareCalmo,
è sempre difficile, a mio parere almeno, raccontare dell’uccisione di Mirmulnir e la scoperta del sangue di drago. Vuoi perché è una quest su cui tutti siamo passati, anche più volte, e quindi rischia di diventare noiosa da leggere, vuoi perché il gioco presenta in modo veloce eventi che, a pensarci bene, risultano in uno vero shock per il nostro eroe di turno. Specie se, come Daric, avevano già dei piani per conto loro.
La lunghezza della storia è giustificata, per me, visto quanto ci hai inserito dentro… hai fatto bene a tagliare il dialogo con lo jarl dopo l’uccisione del drago, perché quello avrebbe appesantito la faccenda. Molto più carino passare dalla visuale di Lydia (anche io credo che lei debba essere una figura importante nel feudo, una ragazza talentuosa o una giovane eroina quantomeno, visto che essere huscarli è un onore e un dovere non indifferente e non può essere assegnato a chiunque.)
Mi è piaciuta anche la battaglia del drago, che io trovo siano davvero complesse da descrivere in maniera decente. Mirmulnir reagiva con intelligenza al combattimento, trovo che l’hai reso perfettamente come doveva essere, altra difficoltà di quando si scrivono fanfiction su Skyrim. Mi è piaciuto molto meno l’espediente usato per far fare da esca a Irileth: non mi sembra possibile una dunmer con una semplice pozione di resistenza al fuoco e uno scudo o ghiacciato possa aver resistito senza battere ciglio a uno Yol Toor Shul completo. Certo, probabilmente io considero gli Urli come armi molto più potenti di quanto faccia la maggioranza del fandom, ma più che uno scudo coperto i ghiaccio (che ricordiamo, è il primo materiale a sciogliersi al fuoco!) avrei preferito una barriera magica, o una carne di pietra/ferro/altro della scuola di alterazione. O un unguento spalmato sulla pelle di Irileth e la sua armatura, invece che una pozione ingerita. O ancora, i metodi da te descritti, ma l’elfa doveva comunque fare molta fatica per resistere e finiva lo stesso ferita, anche se non carbonizzata. La cosa che più mi sfugge però è lo scopo… Daric doveva avere tempo per creare il suo incantesimo, e va bene: non bastava una distrazione qualsiasi, messa in atto da guardie o da un attacco combinato? All’inizio, infatti, avevo pensato che Daric avesse bisogno di Irileth che tenesse aperta la bocca del drago mentre lui sputava fuoco, per prendere la mira verso la gola… ma non è stato così visto che la sua punta viene lanciata al secondo urlo. Quindi il tutto ha perso un po’ di senso. Un peccato perché la strategia in sé era molto bella e ci sono tante tue idee originali e che funzionano nella storia, come appunto la punta di ghiaccio trasmutata in acciaio (l’ho adorata), o l’unguento per curare le bruciature fatto con la lavanda, che nel gioco è un ingrediente per la resistenza al fuoco… dettagli che personalizzano un racconto e danno lustro allo scrittore.
Altra nota che voglio lasciarti. Ho notato che questa volta hai lasciato più dialoghi del gioco rispetto al primo capitolo di questa raccolta… il che va anche bene, visto che questa è una delle quest che fila meglio narrativamente in Skyrim. Ma ho storto il naso alla motivazione per cui Balgruuf manda Daric alla torre di osservazione. Nel gioco è una scusa idiota, “tu sei sopravvissuto!”, e il tuo eroe giustamente reagisce come qualsiasi giocatore a quel punto, con un bel “checcazzo state dicendo”. Arrivata a quel punto della storia mi aspettavo quindi l’insorgere di una nuova offerta o motivazione che convincesse Daric… e mi ha stupito non trovarla, anche perché non ci sarebbe voluto molto. La più sensata e semplice sarebbe stata “è un mago”. Non conosci i draghi, non sai se le frecce sono abbastanza per scalfirli, non vuoi mandare Farengar… è rimasta solo Irileth a saper usare la magia, arma che potrebbe essere decisiva. Allora perché non mandarci anche un altro mago? Questo avrebbe reso più sensato il coinvolgimento del tuo giovane Dovahkiin.
Stesso discorso si può fare con il momento “sei il sangue di drago ommioddio fammi un autografo” che hanno le guardie dopo che l’eroe ha assorbito l’anima. L’hai tenuto uguale al gioco, che non è il massimo… ma onestamente qui non me la sento di giudicartelo come difetto perché io onestamente non avrei saputo rendere la situazione molto migliore. Non senza prolungarmi per diverse righe, almeno, e tu già avevi paura di aver scritto troppo. Da autore ad autore, posso capire queste difficoltà.
Perdonami se ho segnalato solo le cose meno convincenti, ma credo che le recensioni servano soprattutto a quello. Non credere che il capitolo non mi sia piaciuto, perché di certo non è così, lo trovo ben scritto, ben pensato, ed è stato un piacere leggerlo (la parte in cui evoca l’atronach del fuoco, con la descrizione di come avviene la convocazione, è una chicca). Sei riuscito a non annoiarmi con una scena vista e rivista, e il tuo Sangue di Drago mi ha lasciato un’impressione positiva. È giovane, ma non sprovveduto, è preparato, responsabile, ha una coscienza, ma non manca di un po’ di ironia, che come dice lui, è necessaria per non impazzire in una situazione simile. In definitiva, il tipo di eroe di cui mi piace leggere, e che è un piacere veder crescere… lo dico ovviamente nella speranza che tu scriva qualcosa di più su di lui.
Scusa anche se la recensione presenta errori o ripetizioni, ma l’ho scritta di getto subito dopo aver letto il capitolo, e infatti è venuta anche abbastanza lunghetta. Spero comunque ti sia stata utile in qualche modo. Alla prossima

Curse_My_Name

Recensore Master
01/01/18, ore 09:45


Quando ho iniziato a leggere questa raccolta, credevo che ciascun capitolo, pur essendo autonomo, fosse ordinato cronologicamente, invece da un punto di vista temporale questo dovrebbe essere il primo. La mia non è una critica, bensì una constatazione. Ritengo semmai che sia più avvincente dover ricostruire, attingendo alla propria esperienza, la scaletta degli eventi descritti.
Formalmente il testo è buono come gli altri. Ci sono un paio di ripetizioni e capita d'incappare in qualche frase dalla struttura non proprio precisa -un esempio è “si scontrò quasi con una dunmer”, che dovrebbe essere “quasi si scontrò con una dunmer”; o ancora “prima che il proiettile lo colpì alla sprovvista”, che sarebbe “prima che il proiettile lo colpisse alla sprovvista”- ma, di nuovo, se tutti i testi su efp avessero questa prosa, spenderei la metà dei miei averi per comprare e stappare il più costoso degli spumanti lol.
A parte questo, credo che Irileth sia più badass in questo tuo racconto di quanto non lo sia mai stata effettivamente nel gioco ahahah.
Credo anche che la tua sia stata la descrizione più poetica di un'evocazione di Atronach in cui sia mai incappata finora.
Ps: ah, Lydia. Ho lasciato che morisse nel corso del mio primo gameplay, quando ancora non sapevo ben approcciarmi alle meccaniche del gioco, ed è stato un trauma. Nei successivi sono stata più attenta, ma ciò non toglie che il suo personaggio m'abbia sempre fatto un po' ridere: l'huscarlo più insipido di tutta Skyrim eppure il più iconico. Ma proprio perché Lydia è così: diligente oltre ogni misura, fedele come un cane da pastore, dedita al proprio ruolo in un modo che potremmo definire ossessivo. Mi piace sempre vederla comparire nelle narrazioni dei fan-autori, perché è diversa nell'interpretazione di ciascuno e al contempo è sempre fedele a sé stessa... perché è impossibile mancarle a tal punto di rispetto da snaturarla ahahah.
E questo è quanto.
Buon anno e alla prossima.

Recensore Master
20/12/17, ore 19:40

Ammetto che le dispute diplomatiche e i grandi consigli di guerra stuzzichino il mio interesse più del contesto accademico della sccuola di Winterhold, ma questo non per il modo in cui tu hai deciso di trattarlo, perché da un punto di vista formale e dialogico è accostabile al primo capitolo, dunque di buona qualità, ma proprio per una questione di preferenza personale: lo stesso identico parere persiste, per quanto mi riguarda, all'interno del gameplay stesso. D'altro canto, è bello il cameratismo competitivo che si ha modo di respirare nel corso del capitolo. Allo stesso modo, se nel precedente abbiamo respirato tutta l'angoscia del Dovahkiin, tutto il peso della sua responsabilità, ora è palesemente più sereno e pare non rischi più un'ulcera fulminante lol.
PS: ah, se tutti gli insegnanti avessero l'intuito di cui parli!

Recensore Master
20/12/17, ore 12:04

Vedo che il lavoro è sospeso ormai da sette mesi e la cosa mi spiace, perché l'idea alla base del progetto è interessante e molto intuitiva, la forma è buona -qualche ripetizione, qualche incertezza, ma se il lessico di tutte le storie su questo sito fosse così stapperei uno champagne- e sarebbe stato bello vedere una vera raccolta. Comunque sia, io recensisco ciò che ho.
Se c'è qualcosa che ho gradito nel corso di questo sostanzioso testo è l'alternarsi di momenti pregni e altri privi di grande spessore. Ne è esempio il fatto che tu non abbia omesso di riferire che Daric si prenda qualche minuto di tempo per perquisire i resti dello Spettro che ha abbattuto e raccoglierne gli ingredienti, il che può parere una sciocchezza, ma invece ha una ragione tutta propria: traspone in maniera naturale e senza irrealismi quella che è effettivamente la meccanica del gioco e lascia sospirare un po' il lettore, che in parte vorrebbe solo andare avanti e invece si ritrova a leggere di questo pellegrino abituale che perde tempo con le proprie piccolezze nel pieno di quella che dovrebbe essere la scalata verso una cruciale assemblea diplomatica.
Non so quanto fedeli alla quest originale siano alcuni dei dialoghi: detto in tutta sincerità, non li ricordo a sufficienza. Ad ogni modo, anche se fossero presi pressoché pari pari con la sola aggiunta delle espressioni da te inventate e messe in bocca al tuo Dovahkiin -un Dovahkiin responsabile, audace, eppure lacerato dagli oneri che gravano su di lui e sfiancato da ciò che deve sopportare-, non ne sarei infastidita. C'è chi non sopporta vedere trasposizioni fedeli, ma non è il mio caso... certo, prediligo il rimaneggiamento, ma se come qui non è possibile comprendere quanto aderenti alle fonti siano i dialoghi e quanto, invece, siano autonomi, ritengo sciocco ostinarsi a negare la qualità del lavoro.
PS: le capre non sono stupide. Le capre sono cagnolini erbivori e sono adorabili lol.
PPS: “Io qui vedo due cani pastori che si azzannano, mentre c'è un lupo che sta divorando il loro gregge”. Bello. Bello, mi piace. Applaudo come Shia LaBeouf. In realtà, sono molte le frasi di grande effetto e profondo significato che Daric elargisce nel corso del capitolo. Belle. Nulla più da dire.

Recensore Junior
15/06/17, ore 21:39

IlMareCalmoDellaSera,
Evitare di fare un’unica lunga storia sulla trama principale (più eventuali aggiunte) e raccontare del tuo Sangue di Drago attraverso una raccolta di one-shot credo sia una bella idea. Certo sarebbe stato preferibile una raccolta in ordine cronologico, ma vedo che a te non interessa ricostruire la storia quando darci piccoli assaggi delle “avventure” di Daric quindi anche così va bene. Anche se ammetto che avrei preferito conoscere il personaggio in un altro momento, meno delicato e complesso del consiglio di pace, giusto per avere un’idea più definita. Ma si parla di gusti personali e comunque Daric si lascia inquadrare abbastanza anche in questo capitolo, quindi non c’è niente di male.
Tecnicamente non ho molto da dire. Il tuo stile è semplice, con pochi fronzoli e molto diretto, come si vede dalle descrizioni concise ma precise, che lasciano un’idea precisa in testa delle immagini che vuoi trasmettere (il bastone di Daric, le espressioni dei vari personaggi). Avrei evitato invece quelle righe introduttive che descrivono la Gola del Mondo, perché sembrano tanto essere uscite da un libro di storia e geografia e non hanno un’effettiva utilità per la trama: partire dalla locanda di Wilhelm sarebbe andato ugualmente bene.
Riguardo alla tua paura di non essere risultato credibile. Approvo e apprezzo che il tuo Dovahkiin, nonostante sia relativamente giovane, abbia una visuale così lucida e matura della guerra civile e degli effetti disastrosi che ha su Skyrim. Mi piace la soluzione che hai trovato per stabilire la tregua, accorciandola a pochi giorni in modo da impedire che ci debbano essere scambi di feudi: un’ottima idea, sensata e funzionale vista la grave situazione. Non trovo realistico invece il modo in cui Daric ha convinto Tullius e Ulfric. “Chi romperà questo accordo ne risponderà a me.” Minacce, davvero? Va bene, lui è il Sangue di Drago, ma è anche giovane. E straniero. I conflitti non si risolvono con le minacce, e né Ulfric né Tullius sono i tipi da farsi intimidire. “Ho affrontato le fauci e il fuoco del Divoratore del Mondo, non pensate che abbia paura dei vostri soldati” mi spiace ma nemmeno un Dovahkiin può sconfiggere da solo un esercito intero. È pur sempre un mortale, e i Thu-um non sono parolacce che si possono urlare una dietro l’altra senza fatica. E infatti mi ha fatto storcere il naso  vedere con quanta spensieratezza Daric usa la Voce lungo la salita per Hrotgar Alto. Il soffio di fuoco è uno degli Urli più distruttivi e terrificanti che esistano. Usarlo (e non una sola parola, ma tutte e tre) per sconfiggere uno spettro del ghiaccio già indebolito mi sembra davvero eccessivo. Come ho detto, i Thu-um non vanno usati con leggerezza. Se un Fus Ro Dah completo può scardinare i portoni di Markarth, immagina cosa un Yol Toor Shul può fare alla neve e gli alberi lungo il sentiero.
Senza contare che, se quattro monaci che urlano insieme dal monastero riescono a farsi sentire in ogni angolo di Skyrim, una persona che urla da sola all’altezza del sesto emblema si sentirà magari non fino a Whiterun, ma quasi. Daric non mi è sembrato uno spaccone che vuole sbandierare il suo potere ai quattro venti, per questo la cosa mi ha poco convinta.
Un’altra cosa di cui ti eri preoccupato era il mantenere i dialoghi del gioco. Anche io ai tempi della mia prima storia mi ero posta questo dubbio, ma sono giunta alla conclusione che è meglio lasciare stare. Se l’autore è in grado di mantenere il carattere di un personaggio anche senza fargli dire le stesse cose (e tu lo sei), tanto vale che gli metta in bocca frasi e parole più sensate e legate al contesto della storia, piuttosto che copiare pari pari i dialoghi del gioco col rischio di farli sembrare dei robot dalle risposte pre-programmate. Te l’ho detto, hai un buono stile e le tue soluzioni funzionano, non avere paura di inventare e buttarti in headcanon, dopotutto scrivere fanfiction è anche questo… purché si resti all’interno della lore, ma tu sei un esperto, quindi nessun pericolo.
A breve leggerò anche il secondo capitolo, intanto ti saluto
 
Curse_My_Name

Recensore Junior
13/06/17, ore 23:13

Oh, un nuovo capitolo! L'avevo letto già da un po', ma in quest'ultimo periodo ho avuto un po' di impicci, ma ora che è estate e la scuola è finita ho un po' più di tempo libero.

Mi è piaciuto molto vedere Daric in un contesto più "rilassato". Si vede che è una persona normale, che ha le sue paure (lo capisco, anche io ho paura delle altezze) e che ama scherzare. Sembra anche molto facile per lui farsi nuovi amici, almeno! 
Per quanto riguarda, appunto, i nuovi amici di Daric, è stato bello vedere un po' più di personalità da parte di Brelyna, J'zargo e Onmund - effettivamente Skyrim pecca da questo punto di vista, ma ehi, le fanfiction esistono apposta! Spero che li rivedremo, e che darai spazio anche a questi misteriosi studenti da te creati per popolare l'Accademia - sì, i maghi mi piacciono molto.
Inoltre, hai ragione ad aver dato qualche "aggiustatina" all'Accademia - in un mondo realistico è ovvio che Faralda non potrebbe rimanere tutto il giorno sul ponte, considerato il freddo che fa a Winterhold e a Skyrim in generale!

E poi, ovviamente, c'è Ancano. Spero che qualcuno lo prenda a calci magici in faccia, perché se li merita tutti! Non condivido l'insta-cotta che Daric ha avuto per Mirabelle, ma la capisco! E, a proposito, kudos per aver inserito la ramanzina di Mirabelle ad Ancano in maniera coerente con la narrazione - quella scena all'entrata dell'Accademia mi è sempre sembrata un tantino forzata, ma tu l'hai inserita in un modo che mi è sembrato molto naturale!

La battuta di Daric a J'zargo mi ha dipinto in testa una scena fantastica: Daric, con una faccia super dettagliata e un ghigno sinistro, e di fronte a lui J'zargo, con la pelliccia ritta e la bocca e gli occhi spalancati, mentre a un lato Onmund sta sputando violentemente qualsiasi cosa stia bevendo per il troppo ridere e ti giuro se sapessi disegnare lo farei immediatamente, ma purtroppo a disegnare le facce faccio (ahah) pena.

E, Daric???? Cosa vuoi fare????????? Non far casini con la magia nanica, che poi finisci come finirà Arniel alla fine della sua quest e Questo Sarebbe Un Bel Problema.
Oh, beh. Suppongo che questo, assieme al vecchio maestro di Daric (è Plinius il Vecchio o il Giovane, questo? lol) e al libriccino del capitolo scorso (a proposito, ho letto l'aggiunta, molto carina, aggiunge effettivamente un tocco in più di antagonismo tra le due forze che prima mancava) sia, come dicono gli inglesi, un major plot point che verrà spiegato più avanti (anche perché se mi lasci in sospeso ti vengo a cercare - sì, ti sto minacciando) e che non mi resti altro che aspettare.

Prima di andare, ho una domanda: hai effettivamente una timeline degli eventi di questa raccolta programmata - tipo, "oh, sì, prima faccio Stagione Perenne, poi le Prime Lezioni, poi [inserire missione a caso qui] e poi ancora [altra missione a caso]" - oppure vai, come si dice qui a Roma, alla 'ndo cojo cojo e decidi volta per volta? E' solo una curiosità mia, niente di più.

Beh, spero di sentir parlare di nuovo di Daric! A presto!

Recensore Junior
14/04/17, ore 20:25

And here we go.
Anzitutto vorrei dirti che Daric mi piace un sacco: sarà perché in generale ho un debole per i maghi. Ma mi piace molto come voglia rimanere super partes rispetto alla guerra civile che infesta Skyrim, ma che sia anche pronto a minacciare pur di ottenere una tregua (come capisco Galmar: avere di fronte un mortale con l'anima di un drago la capacità di manipolare la realtà schioccando le dita non metterebbe certo molti a proprio agio).
Adoro come hai cambiato lo svolgimento della quest. Anche a me quello "scambio di figurine" pareva forzato. Così è certamente più credibile.
E il dilemma di Paarthurnax! Nella primissima run, in cui non me ne fregava un bel niente di assolutamente nulla, lo uccisi e ci guadagnai una bellissima spada elettrica - ma sono contento che Daric non l'abbia fatto. Dubito che ci sia gente che ha deciso di uccidere Paarthurnax, pare sia argomento tabù nel fandom.
Sono anche piuttosto curioso di sapere cosa ha dato Esbern al Dovahkiin. Intuisco che riguarda i Thalmor, e nel particolare azzarderei il nome di Elenwen, ma dato che è da tanto che non gioco a Skyrim (leggi: da tanto che non faccio la quest principale) non sono nemmeno sicuro che sia una scena del gioco o tua. Ma penso di no, altrimenti quel libriccino lo avrei letto e qualcosa mi sarei ricordato.
Beh, mi è piaciuto molto questo capitolo! Sia la prima parte, che è più rilassata e tranquilla, che la seconda, più dialogica e incentrata sulla politica.
Spero di risentir presto parlare di Daric. Sembra un tipetto niente male, e son curioso di sapere quale sia la sua "altra metà" di sangue.
Beh, ci sentiamo!