Ciao, Cristina!
Mi mancava recensire qualcuna delle tue storie, così sono passata a dare un'occhiata a questa, e ho in mente di lasciarti i miei commenti ad altre due di esse, stasera, prima di andare a dormire, In questi giorni in cui sono libera e non ho molto da studiare (gli esami sono a settembre, quindi posso concedermi qualche altro giorno di riposo) sto cercando di lasciare più recensioni possibili.
In ogni caso, ho letto questa bellissima poesia che mi ha catturata fin dall'introduzione. L'ho fatto con la sintesi vocale la quale, tramite un'opzione che ho selezionato molto tempo fa, mi permette di sapere se alcune scritte sno in grassetto, in corsivo (per questo li metto, nelle mie storie) o anche se sono di colori diversi. Per cui, come per la tua poesia "Sei volata via" ho sentito dire dalla mia sintesi che il colore era il blu, qui ho compreso che hai usato molti colori diversi a seconda delle stagioni. E' bello per me spaerlo, perché se non avessi avuto quell'opzione non l'avrei mai scoperto; e, per quanto questo, per me, sia abbastanza irrilevante, visto che no nvedo, trovo comunque interessante quel che hai fatto, e credo che, per chi vede e recensisce questa poesia, la scelta cromatica sia un effetto ottico che colpisce e cattura l'attenzione. Hai dato colori diversi ad ogni stagione, abbinandoli alla stessa in modo perfetto. Ovviamente lo dico da non vente, quindi non so quanto la penultima frase che ho scritto possa valere.
Maa ora parliamo della cosa più importante: il teto vero e proprio.
Hai descritto ogni stagione in varimodi, con sensazioni visive, olfattive, uditive e anchegustative e tattili (le castagne, per esempio, si possono sia toccare che mangiare, e cavolo, sono proprio buone!!!).
E' questo che più di tutto mi ha colpito, la mescolanza di sensazioni che hai saputo trasmettere. Concentrandoti su tutti i sensi, sei riuscita a farmi godere ancora di più questa poesia. Mi hai dato la possibilità di mmmaginarmi meglio ogni stagione, e non sarebbe stata la stessa cosa se ti fossi concentrata solo sul senso della vista.
Inoltre, lo dico da non esperta, ma penso che le rime siano azzeccate, scritte bene e molto musicali. Sì, pare proprio che in qesta poesia ci sia una certa musicalità ritmata, che cambia a seconda dela stagione che descrivi: più lenta in primavera, veloce e allegra in estate, di nuovo lenta in autunno e ancora più lenta e, come dire, riposata, rilassata in inverno. Complimenti, come sempre! Sei una scrittrice di talento!
Giulia |