Recensioni per
Suicidiario
di Roger5Von

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/04/17, ore 02:02
Cap. 1:

Tanto di cappello per questa shot! Emotivamente veramente significativa e piena di emozioni piuttosto addolorate ma realistiche visto il punto in cui è arrivata la vita del ragazzo cui parla. 
Anche la forma narrativa della lettera è commemorativa e con il gioco di parole del titolo riconduce a chi abbia mai scelto di compiere quel sacrificio, creando un'immedesimazione e un'introspezione magistrale e ampiamente sentimentale. Complimenti!

Nuovo recensore
20/04/17, ore 18:20
Cap. 1:

Buonasera.
Una lettera abbastanza delicata per gli argomenti trattati e anche la scelta del protagonista di scegliere nel finale, in quanto è un gesto che ha sempre il suo significato, ha una valenza che dovrebbe sempre essere immune dal giudizio altrui.
Forse non dovrei usare troppi paroloni per dire cosa io abbia provato a leggere parole dense di realismo unito al sentimentalismo schizofrenico ma determinato, è un modo per poter avere a che fare più con qualcuno che spiega le sue motivazioni, cosa è stata, è e sarà la vita per lui dopo il passo oltre.
È un'esperienza matura, che non risulta mai vittimista nel suo essere stata distuttrice e irrimediabile nel suo aver dato tutto a qualcosa e non aver ricevuto nemmeno un centesimo di quanto aspettato come ogni rapporto equilibrato.
Questa lettera e lettura racchiudono un pessimismo cronico dettato anche dalla sfortuna di aver sempre incontrato persone incapaci di fermarsi e rimanere coerenti nel caso avessero deciso di dare una mano, portando alla solitudine e conseguentemente alla depressione.
Al diavolo i discorsi della gente sull'egoismo, sul dono di Dio sperperato alle ortiche, sull'inferno o sulla delusione: tutti noi siamo umani e con un razocinio specifico per seguire una scelta confermata, non è un gioco.
Non nascondo che sarei molto triste se qualcuno attorno a me facesse così, per quello è sempre importante mostrarsi disponibili in quanto una persona, a nostro malgrado, non la conosceremo mai completamente e le si può dare l'amicizia e tutto l'affetto del mondo, niente di più purtroppo.
Severo nel tono forse ma mi sembra un discorso giusto che mi sento di fare dati anche i ragionamenti che lo scrittore di questo testamento fa al mondo e a chiunque leggerà queste sue parole.
L'introspezione comunque è molto forte e sicuramente distinta così come il vocabolario generale del tutto con parole importanti e mai scontate, e seppur non conosca niente di te e a cosa sia data la stesura di questa storia (nel senso se è un'immedesimazione o un qualcosa dettata dalla conoscenza nella propria vita privata) ammetterò che è stato credibile e umanizzata come messaggio, senza retorica di fondo e una narrativa intrigante e che sa il fatto suo.
Buon tutto, ti faccio i miei complimenti!

Un saluto.

Recensore Master
08/04/17, ore 22:31
Cap. 1:

Ciao!
Che dire è una storia molto importante e che riesce a esprimere concetti in un contesto realista e sempre più pessimista, portando il protagonista a una decisione drastica e quasi dettata dalla stanchezza e dall'irreversibilità della situazione.
Il suo linguaggio è chiaro e triste perchè è un uomo che è arrivato al limite e nessuno ha mai potuto comprenderlo e sostenerlo, questo è drammatico e angoscioso, capita a molte persone specie tra gli adolescenti al giorno d'oggi
Insegnano ai bambini di comportarsi in un certo modo per ottenere belle cose dal mondo ma è un'amara bugia, si vede anche da quello che sta diventando il mondo al giorno d'oggi con le sue crudetlà e le sue bugie che omette per cercare di dare tranquillità a tutti, fallendo.
Anche questa tua lettera è profonda è come un saluto che viene fatto da un qualcuno che non si pentirà della sua scelta perchè è come se fosse fatta per dire agli altri: "è vero che me ne sto andando ed è come se la vita la stressi tradendo ma ho così creduto in lei che la lascio per qualcosa che possa farmi sentire come avrebbe dovuto fare lei", quindi mostrando quanto ci sia attaccamento e fiducia in qualcosa aldilà di questa vita da parte del narratore
È cupa, piena di metafore e parla di un argomento delicato ma hai potuto quasi dare una risposta personale a molte persone che considerano stupido questo gesto: sia chiaro, io non lo supporto ma penso che per farlo bisogna avere dei problemi dolorosi e tremendi per poter decidere di mandare via il dono che è la vita stessa.
Molto bene, fenomenale!
Un saluto
ciao da Sky

Recensore Junior
03/04/17, ore 19:14
Cap. 1:

Un'altra tua storia!
Ricordo di averti detto che l'altra era una delle fic più cupe che avessi mai letto... ma questa è assolutamente ancora più tenebrosa e profonda della precedente, cavolo!
Non per sminuire "Morte e vita?" assolutamente ma sarà la prima persona, il tipo di narrazione che ricorda una lettera disperata o un diario di un qualcuno ma è come se le parole avessero un'anima propria e mi stessero aggredendo con le loro emozioni complesse mentre le leggevo e cercavo di immedesimarmici.
Non so spiegartelo in un altro modo, è come se il protagonista fosse così rassegnato, poi è come se fosse determinato nel labirinto delle sue decisioni e poi il finale è così strano e aperto che mi ha lasciato senza fiato, anche riconducendomi alla frase principale d'ispirazione (probabilmente) di Pessoa perché è come se dicesse tutto, poi un secondo dopo niente.
È una persona che ha provato fin dal principio a costruire una rete sociale perfetta ma ha fallito in quanto si è circondato di gente sbagliata che gli ha squarciato il cammino e lo spirito, facendogli perdere tutto...
Inoltre sembra che anche chi sia rimasto insieme a questo individuo non abbia alcun tatto e non esita a ferirlo e rendergli tutto vano e inferiore quanto vorrebbe che fosse, in ogni giorno della sua esistenza e questo mette alla prova chiunque, la solitudine personale condanna a pensare a contesti del genere.
Ho la grande fortuna di aver trovato persone vere con le quali posso confidarmi e stare tranquilla e vedo la vita come un dono per poterla sprecare così, però sento di poter creare una piccola, grande confessione con il prigioniero di questa storia.
Vorrei sapere... è autobiografica, ti ci rivedi personalmente o è una parte della ricerca che stai facendo, dato che gli argomenti fino ad ora sono molto simili, prendendo in esame le tue due fic?
È una one-shot che ha il suo peso e toglie il fiato, è importante ed è reale, quasi un inno capace di spingere qualcuno a fare una scelta, valutando tanti aspetti e il tempo: una scelta che come tutto avrà delle conseguenze cruciali per se stessi, per il mondo, il proprio.
Ancora complimenti! Ciao :)

Recensore Junior
29/03/17, ore 08:14
Cap. 1:

Ciao!
Per me non è stato facilissimo leggere questa storia introspettiva perché l'ho sentita particolarmente vicina a me, sia per riflessioni che facevo io da ragazza e sia perché purtroppo certe persone a me vicine hanno scelto quella strada...
Posso dirti che è stato un colpo lancinante e mi ha veramente fatto tremare a fine lettura, in quanto è uno scritto che riflette in maniera schizofrenica sulla vita e il perché compie un gesto che va contro la sua etica.
Da questa storia è possibile leggere la caratterizzazione poliedrica di un'anima che ha veramente provato a essere idealista e sentimentale fino all'ultimo, cercando di dare forza e coraggio a chi la ascoltava e sosteneva ma qualcosa è sempre andato storto e questo l'ha privato di tutta quella forza che possedeva fin da sempre e quando era piccolo, probabilmente.
Penso sia riduttivo considerarlo un semplice sproloquio-lettera per condannare l'indifferenza totale che la natura (e quindi la vita) riserva per persone con dei semplici, puri obiettivi da fare propri, specie quando dal punto di vista emotivo-sociale si vuole lasciare la propria impronta caratteristica, anche avendo una personalità non immediata e ambigua, nel senso fraintendibile da persone che non vogliono soffermarsi.
Il/La protagonista di questa storia è un'anima tormentata dal fallimento e che purtroppo non riesce ad apprezzare tutto il lavoro di ricerca che è riuscito a ottenere nel corso dei suoi capitoli.
Però è uno spirito umano, ma purtroppo è in solitaria e in quanto diverso da un qualunque altro animale ha bisogno di essere una persona accettata e non colpevolizzata per le piccole pretese che ha e mostra al mondo, cercando di sembrare senza paura: ma il limite è stato raggiunto fino a portare a una consumazione finale e niente sarà come prima per via della ridondanza e del dolore che quotidianamente si prova.
Si abbandona un qualcosa (o un qualcuno) anche perché si è stati troppo innamorati fino a scoppiare, dato che si è perdo quell'affetto speranzoso che alimenta il desiderio e la volontà di lottare per qualcosa.
Per cui il finale ha tantissime sfumature diverse, che vanno (almeno secondo me) dalla visione di suicidio da parte della persona protagonista, spiegando che è semplicemente andare dall'altra sponda di un qualcosa di grande e imprescindibile (la più plausibile visto anche il titolo dell'opera), oppure parlando di un tradimento per quel grande dono e una considerazione più arrendevole, di andare incontro a una rovina che significa che la persona si annullerà e verrà soggiogata dalla società che tanto criticava aspramente per trovare una felicità di plastica e comoda dando vita a un capitolo sagace ma triste comunque, chissà.
Una storia molto profonda e capace di far riflettere ed emozionare, considerando tutto il dolore che c'è dietro sfogato, oltretutto pensato e vissuto secondo una visione personale e più ampia del dovuto, con uno stile altamente personalizzato e splendidamente introspettivo, coinvolgente e tendente al pessimista-realista, grado per grado.
Mi piacerebbe capire cosa ne pensi a riguardo e come sei arrivato a scrivere questo, cosa ti ispira e ti porta al tutto, sarei veramente curiosa.
Ciò non toglie che sia un lavoro meritevole e sentito dal punto di vista sentimentale, capace di esplorare, capire quanto la mente umana possa ammalarsi per una serie di fallimenti in progetti in cui si dà corpo e anima, come cambi la nostra personalità (e persona) man mano che si diventa più adulti e più vulnerabili, con le forze che mancano e si crolla a pezzi con il dovuto poco interesse attorno.
Complimentoni!
Alla prossima :)

liz