Allora, inizio dicendo che leggendo la storia ho aperto due nuove note sul pc: una destinata alla recensione, ed è questa. L’altra per prendere appunti su come scrivere una lemon con i fiocchi -e non sto scherzando, ahah, ho davvero preso un sacco di appunti-.
Comunque, vorrei che Sakura compisse gli anni tutti i giorni, se questo ogni volta portasse ad un capolavoro del genere.
Mi mancano un po’ anche le parole per descriverla, perché questa storia mi ha emozionata tantissimo -e non solo per le loro porcate, lo giuro! GiuroH!-. Infatti mi fa un po’ strano essere così scossa -in senso positivo-, anche a livello emotivo, davanti a quella che mi viene presentata come una PWP (ma le tue storie non lo sono mai, ormai l’ho capito, e tendono a rifuggire da qualsiasi categorizzazione).
Non c’è un singolo passaggio che non mi abbia impressionata, quando sono arrivata alla diciottesima pagina è stato troppo in fretta.
Già solo l’inizio della storia, che dovrebbe essere introduttivo, era sublime. La caratterizzazione di Sakura, il modo in cui tu riesca a renderla dannatamente perfetta. Non solo è IC, è proprio un’evoluzione del personaggio. Sembra più tua che di Kishimoto. Così dannatamente femminile. E la cosa che mi stupisce sempre un po’ è che io Sakura non l’ho mai trovata così bella, prima di leggere le tue storie. Non mi interessava moltissimo come personaggio, mi piaceva ma non vedevo in lei qualcosa di “speciale”. Anche esteticamente, la trovavo bella ma non interessante. Eccezion fatta per gli episodi dello scontro con Sasori, lì mi aveva colpita molto. Però poi, non essendole stato dato così tanto spazio, avevo perso interesse nei suoi confronti. Invece tu me l’hai fatta amare. Non solo la coppia, anche lei singolarmente. L’hai riempita di contrasti e sfumature, l’hai resa molto più donna e molto più vera di com’è in qualsiasi scena del manga. E sono riuscita proprio a visualizzarla, bellissima, un po’ come se mi fosse sbocciata davanti. Ed è stato così anche nella prima parte, lei che ride e che è tutta rossa per l’alcool, che un po’ scalmanata importuna i passanti, che si fa trasportare dalle amiche. Ah, LE AMICHE. Amiche scritto con maiuscolo, anche se erano qui personaggi di contorno mi è piaciuto da impazzire come hai descritto il loro rapporto, accennando -ma rendendo vivida- quella che è un’amicizia sincera e intima. Erano perfettamente caratterizzate anche Mito -matura, responsabile, materna e allo stesso tempo un po’ irascibile- e Ino -disinibita, sbarazzina, energica, maliziosa-. Mi ha fatto ridere il loro espediente, l’osceno completino che hanno trovato per Sakura, la loro follia nel chiamare Madara e lasciare Sakura ad aspettarlo lì, completamente rimbecillita dall’alcol, che quando si riprenderà un po’ non so se sarà più grata alle amiche per la conclusione della serata o più oltraggiata per il modo in cui l’hanno rigirata a briscola e scopa.
E poi arriva lui. Il porco rosso. Il coniglio nero. Il procione infoiato. Insomma, quello che in sé racchiude praticamente uno zoo, e mi chiedo quale sarà il prossimo animale guida che gli accosterai. Madara, che l’odore di figaggine il lettore lo annusa già da quando lui sta uscendo di casa per entrare in scena. Non so neanche come descriverlo, è troppo. Penso che leggere del tuo Madara è un po’ innamorarsene ogni volta, ancora e ancora, e poi dover lasciar perdere con un mezzo sorriso, consapevoli che tanto lui è così meraviglioso solo con Sakura. L’unico sadico bastardo che riesca a farmi così tanta tenerezza: ed è stato tenero il suo comportamento da stronzo, la sua folle gelosia e il modo in cui ha finto disinteresse per il compleanno della sua ragazza. E lo ha fatto sbagliando. Un po’ perché si sente forse ancora insicuro, destabilizzato di fronte a quei sentimenti così intensi che prova e che forse prima di conoscere lei neanche riusciva a concepire. Un po’ perché è un egoista di natura, e pensa prima al suo malumore che al fatto che qualcun altro possa rimanerci male. Ma sono difetti che fanno parte di lui, che lo rendono un personaggio a tutto tondo e che rendono ancora più apprezzabile il come riesca a mitigare quel suo carattere impossibile quando si tratta di lei. Perché il momento in cui la vede è bellissimo. Lei è sfatta dall’alcol, vestita come una prostituta, stravaccata su una sedia…e lui non appena la scorge ne è stregato, pensa alla sua eleganza, al candore, alla purezza. Mi ha fatto venire i brividi vedere Sakura dagli occhi di Madara. Il modo in cui vuole immortalarla. È un porco ma non pensa al sesso per prima cosa, pensa a rendere eterna quella bellezza. E tutti i suoi pensieri sono bellissimi, la sua riluttante dolcezza, l’adorazione che trabocca da ogni parola, malcelata. E non pensa neanche di fare sesso. Il primo istinto è di protezione. Pensa a portarla a casa, al caldo. Pensa a lei. Mi ha spaccato il cuore.
Ma poi, quando lei lo provoca, lui non si tira certo indietro.
Perché un gentiluomo non lo è e non potrebbe fregargliene di meno, e neanche lei lo vuole uno che la tratti con i guanti.
E, per come ha gestito tutto, Sakura mi ha mozzato il fiato. Hai ragione, riesce solo lei ad essere così, un connubio esplosivo di dolcezza innocente e erotismo sfacciato. Mi piace quando parla sporco, quando riesce a essere elegante eppure sfrenata. Tiene testa a Madara, si sottomette ma mai del tutto. Diciamo che si lascia sottomettere, perché è quello che in quel momento la eccita. Come un gioco. E loro sì, sono il sesso. Non avrei altro modo per dirlo. Non credo di aver mai letto una scena Lemon così lunga prima, ed è stato sconcertante rendermi conto, alla fine, di aver letto per moltissime pagine solo di due che fanno sesso e preliminari, senza nessun altro avvenimento, e non essermi distratta neanche per un secondo. Secondo me è difficile scrivere scene del genere, anche se di lunghezza contenuta, perché più facilmente delle altre possono diventare noiose e banali. Insomma, le cose da fare sono quelle, spazio per grandi dialoghi non può esserci, e non ci puo essere un’invasione aliena nel bel mezzo dell’amplesso a creare suspense. Per questi motivi, ti ho ammirata moltissimo durante la lettura, capendo come invece sia possibile scrivere una scena del genere così lunga e renderla avvincente, ammaliante, affascinante, erotica eppure piena di sottintesi di altro genere. Ho amato tutto, TUTTO. I dettagli, il loro linguaggio, il fatto che tu l’abbia resa così dinamica, così vera, così capace di riflettere il carattere dei personaggi in ogni singolo gesto. A tratti divertente, a tratti dall’atmosfera quasi noir, con lei vestita così nello studio fotografico, a tratti romantico, a tratti addirittura struggente per la poesia che c’è nel loro amore e nel loro amplesso. Era bellissimo l’alternarsi di dettagli sconci e crudi alle descrizioni più delicate, soavi, intime, simboliche. Di una bellezza disarmante, dico davvero. La mia scena preferita è stata quella in cui Madara la fa inginocchiare e, praticamente, ha un rapporto con la bocca di Sakura -non posso essere troppo esplicita qui, ahah-. Questa scena me la ricorderò per sempre. A parte che era eccitante sul serio, che è impossibile leggerla e restare impassibili. E poi non lo so, mi ha trasmesso un mondo intero. Madara che non le riserva riguardo alcuno su questo, che vuole vivere il proprio piacere e che è pronto a sporcarla, a realizzare ogni fantasia. Che la ama ma è violento, che è violento proprio perché la ama in modo folle. Che è l’eros, il porno, ma che è anche la più signorile devozione, con quel “me lo permetti?”. Lei che si fa strumento di piacere, e in questo è più dignitosa che mai. Loro sì che non sono una coppia non edulcorata, che vivono la propria passione a pieno, senza tabù o limiti. Che prendono il brutto e il bello. E lei che non è che si diverta, perché insomma, per essere diretti lui si sta letteralmente scopando la sua bocca e manca poco la soffoca… ma vuole dargli piacere, farlo impazzire, come lui fa impazzire lei, perché è inebriata da lui. E poi, il fatto che lei nonostante il fastidio che prova si eccita da morire vedendo quanto piacere gli sta donando. Mi mancano davvero le parole per descriverla. Quella scena è stupenda. La rileggerei altre mille e mille volte.
E anche la fine è qualcosa di unico, con quella dolcezza tutta loro, con la proposta che Madara butta lì e che è stata un colpo al cuore. E le palpitazioni sono venute anche a Sakura, ma ha smorzato tutto scherzando dolcemente, come fa sempre, mettendo quelle orecchie in testa al grande e temibile Madara Uchiha.
Questa storia è unica.
Ogni singola parola è scelta con cura maniacale (mi ripeto), emerge tutto l’impegno, la passione, l’amore che ci hai messo.
Pagherei a peso d’oro ogni estratto delle altre OS della raccolta.
E grazie per avermela mandata un po’ in anticipo, è stato un po' emozionante anche per me fare il countdown mentalmente agli ultimi minuti che mancavano alla mezzanotte. Perché quando una storia così bella vede la luce, non posso non diventare sentimentale.
Quindi sì, auguri a Sakura. E complimenti a te per questa storia stupenda che include con armonia un mondo intero -il loro- e che spacca le barriere di tutti gli schemi urlando “Shannaro!”.
Grazie<3 |