L'idea è abbastanza riflessiva ma originale, concentrandosi sulle definizioni del suono che due entità compiono periodicamente, secondo un meccanismo, il primo artificiale, l'altro più naturale.
Sono dell'idea che questa flash voglia parlare non solo del modo in cui segnano il tempo differentemente ma anche di come la differenza tra un suono e un rumore sia molto sottile e soggettiva per chiunque, in un ciclo che è il senso dell'udito a decidere per sé, secondo ciò che suona meglio per la propria persona.
Può esattamente anche essere il contrario difatti, nonostante io comunque la veda e concordi con quello che hai detto proprio per una questione sensuale e più naturale, appunto.
Ho immaginato un'ambientazione con colori tenui e sicuramente freddi, che rappresentano molto il clima introspettivo e generale nella quale è avvolta la storia, passando da una stanza in una casa vuota (o almeno con solo una persona osservante all'interno) fino all'ambiente esterno, che come una danza, è avvolto da persone coperte, da gocce d'acqua che, sbattendo lentamente, danno incanto, nostalgia, quel suono che rievoca ricordi ed emozioni tra loro incomparabili.
Quando uno scritto riesce a farmi immaginare degli scatti, delle visioni o anche solo qualcosa che riguardi argomenti disparati e che sembrano non all'ordine della riflessione tipica, è assolutamente buono e degno di nota.
Un componimento che dovrebbe far riflettere, contemplando il tempo e gli agenti che agiscono per esso, creando contrasti, differenze e unicità, prendendo la vita nel modo più vivo e positivo possibile.
Sperando di non essere stato troppo prolisso e noioso, un piccolo parere per complimentarmi per il lavoro da te fatto!
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