Ciao,
ci vuole fegato a scrivere su temi del genere.
Il confronto fra la protagonista e la vita di Amanda è un chiaro esempio di quello che accade a chi vive la guerra in prima persona e a chi la vive da lontano. Aldilà dei conflitti, io ritengo che si tratti comunque di un'esperienza estrema, dalla quale si "guarisce" difficilmente, e non mi stupisce che la protagonista non abbia cercato il matrimonio.
Amanda riesce a costruirsi una vita a differenza di Valeria, che quasi rifiuta tutto ciò che è "germinante" (in procinto di nascere nuovamente) appunto, di fare da madrina alla bambina. Fra l'altro, la bambina porta lo stesso nome della migliore amica morta, il collegamento non passa inosservato, anche se pare lasciato un po' intendere...
La guerra, solitamente, non è scritta attraverso gli occhi delle donne, perciò questa lettura mi ha un po' sorpresa. Alla fine del racconto, emerge una certa sensibilità al tema dei mussulmani. La protagonista abbraccia la loro causa e condanna il pregiudizio montato dalla paura. Eh, non si dovrebbe fare un mucchio unico, ma il problema non è il mussulmano in sé per sé, ma la gestione incapace delle emergenze da parte dello stato. Quando hai "attaccato" la chiesa parlando di soldi che finiscono chissà dove, non l'hai tirata di fuori... Nel senso, il giochino è quello...
I soldi e l'interesse personale smuovono il mondo. Su 30.000 euro 10.000 vengono effettivamente usati per far del bene. Il risultato? Un'azione d'intervento che nella fattispecie difficilmente serve a qualcuno. Molti mussulmani vengono portati qui e successivamente lasciati a loro stessi. Il lavoro d'integrazione vien fatto a metà, e la gente non conosce, non sa. Dall'ignoranza nasce la paura e dalla paura viene il razzismo. E mentre gli immigrati ci invadono con i barconi abbiamo l'IVA al 22% e stupendi insufficienti per arrivare dignitosamente a fine mese. In tutto questo, l'ISIS bombarda un po' dappertutto. E poi c'è quello disinformato che gli basta vedere un burka per dire " terrorista "
Insomma... Sono lotte non facili, più grandi di noi. Sono situazioni di crisi in contesti nebulosi, poco spiegati per vantaggio.
Che cosa ci salverà?
L'informazione e una testa attiva, che ragiona per conto proprio.
Una fic per riflettere,
Oshi-chan
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