Recensioni per
Draw
di MadLucy

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
22/09/18, ore 13:26
Cap. 1:

Sono tantissimi anni che non leggo qualcosa su questo sito e ancora più anni che non lascio una recensione. Avendo visto i giorni scorsi il live action a cui ti riferisci, mi è venuta voglia di esplorare nuovamente i meandri di EFP. 
Lascia che ti dica come sono felice di averlo fatto. Questa tua interpretazione di Near e Mello mantiene la componente interessante della doppia personalità , ma allo stesso tempo la sviscera in modo tale da rendere i personaggi molto più attinenti a quelli dell'opera originale rispetto al live action, che invece mi ha fatto un po' telenovela argentina.
In particolare, trovo interessante come tu abbia approfondito non solo il rapporto tra le due personalità, ma anche come queste interagiscono con gli altri personaggi in modo differente.
In conclusione, grazie per questo lavoro.
Adesso credo che andrò a cercare qualche altra tua storia da leggere
 

Recensore Veterano
04/06/17, ore 19:55
Cap. 1:

Ed eccomi, come promesso e preannunciato dal trailer (?). Mi fiondo a farti sapere cosa ne penso di questa storia che, io sono allibito, nessuno ha avuto ancora il coraggio di commentare. Ti dirò di più: scommetto tu abbia ricevuto un cospicuo numero di letture, ed azzardo anche un po' di "ricordate" e/o "preferite", ma di commenti neanche l'ombra. Perché? Perché ci vuole un bel coraggio nel condividere un parere su questa storia, ed un parere che non sia ridondante, noioso, totalmente delirante à la Mikami, né che non risulti totalmente superfluo, magari finendo per svilire la storia in sé. Premettendo che non ho mai sposato l'idea che, in nessun caso, una recensione possa essere quanto riferito sopra, mi appresto a lasciare un commento che possa essere degno di questo nome. Prima di tutto per te, e poi per sgridare tutti coloro che son passati di qui senza lasciare traccia. Signori, è inammissibile. Ed infine per dare una chiara idea a tutti coloro che passeranno, che magari quella di leggere i commenti prima della storia è solo una mia abitudine però oh, sai mai...

Bando alle invettive, parto subito specificando che questo commento è anche una specie di esperimento: sto usando la funzione appunti, e il piano è quello di commentare man mano, battendo il ferro finché è caldo e lasciandoti una versione il meno edulcorata possibile del mio parere. Mi appresto a leggere Draw da semi-profano. Come ben sai non ho visto il live action del 2015, e non ho -ancora- avuto modo di colmare la mia lacuna. Ciò non di meno, ti ringrazio per aver aperto con le note, e avermi preparato alla lettura. L'idea di un Near più psycho di quanto già non sia non mi alletta particolarmente, ad essere onesto, se poi l'altra faccia della medaglia è quel pacifico e placido genio, penso di aver detto tutto. Ma non sarà questo a farmi demordere.

L'introduzione da' i brividi, nel senso letterale, dal momento che con una manciata di frasi fai piombare il lettore lì nel bel mezzo della biblioteca, non troppo distante da Watari ed L, non abbastanza da non sentire cosa dicano, e quasi sulla spalla di Near. Lo specchio, sulla quale al lettore pare già di scorgere Mello, non può mentire, o sì? Dalle parole di Watari sembrerebbe proprio di sì. Ma procediamo.

Ancora un altro flashback, che è un esercizio di stile non indifferente, direi: due personaggi in uno, che interagiscono con un soggetto esterno, passandosi la patata bollente in un dialogo. Avrebbe potuto venirne fuori un pasticcio colossale, magari rimpinzato da sconvolgimenti nella formattazione per chiarire il tutto agli occhi dei lettori, oppure un mescolamento fluido, scorrevole e per niente forzato. Sappiamo entrambi quale sia stato il tuo risultato, e mi spetta l'onere di lodarlo. La chicca poi, mettendo da parte forma e sintassi, è l'espediente narrativo: la citazione in tedesco. Una cura per i dettagli che sembra del tutto casuale, ma che non lo è. In un paragrafo si condensano benissimo i tormenti e le disfatte dei(/del) personaggi(o): la rivalità fra Near e Mello, eppure allo stesso tempo quella consapevolezza di essere uno, intero e completo, solo per mezzo dell'altro. Penso che chiunque riesca a rendere questo aspetto del complesso rapporto fra i due personaggi, che addirittura qui sono condensati in un solo individuo con un'evidente psicosi, e a farlo con questa scioltezza, abbia un vero e proprio talento.

Quello che segue è solo l'ennesima dimostrazione: il confronto tra L e Near giunge ovattato, come in un sussurro, dal quale si affaccia Mello, entrando a far parte di quel quadretto che ha un ché di familiare, di confortante. Il resto è così diretto, scorrevole, senza fronzoli, ma come permeato dall'austera solennità di Near, dalla delicatezza di L nel maneggiare con cura qualsiasi situazione, e dalla risolutezza feroce di Mello. Una caratterizzazione che fa spavento. Sono ben consapevole che, ahimè, non abbiamo mai avuto modo (nell'anime) di veder interagire questi tre insieme. Quello che hai fatto tu, con questo scorcio sulla storia, è stato disegnare (draw, non a caso) un paio di tavole in più del manga, e conseguentemente dell'anime. Se ci fosse stato quell'incontro, io so che sarebbe stato così. Con quell'esatta atmosfera. E lo so perché ora che me lo hai mostrato, beh...come potrebbe essere altrimenti?

Il frammento che segue non lascia scampo, perché mentre ancora cerco di riprendermi dall'ultimo, e febbrilmente corro a leggere oltre l'asterisco per saperne di più, ecco che mi colpisci al cuore, e questa volta personalmente: Matt. Qui il gioco si fa addirittura più intricato. I(l) personaggi(o) ha stabilito un contatto con Matt, e per farlo, si serve di un'ulteriore frammentazione: Mello che diventa Near, e lo imita perfettamente, mentre Near a sua volta lo lascia fare. Tutto ciò è diabolico e magistralmente descritto, ai danni della povera Linda, che ignara si trova vittima dello scherzetto. E poi il colpo di grazia, il puzzle si fa ancora più intricato, spezzandosi ancora in un altro punto: Near che diventa Mello, e lo imita perfettamente, per aprirsi ad un Matt ignaro, e Mello che -nonostante la facciata- lo lascia fare. Adesso torna a bussare alla mia mente l'immagine dello specchio, quello nell'introduzione alla storia, e lo vedo chiaramente: come uno specchio che rifletta un altro specchio. E quest'idea si insinua prepotente ancora di più, lasciandomi euforico, scorrendo tra le parole di L.

Hai piantato la pulce nell'orecchio e adesso, mentre continuo con la lettura, ecco che ne sento il morso della dannata pulce:
"Non sembri neanche più tu"
"Infatti sei tu, Mello"
E la mia recensione, a questo punto, potrebbe anche finire qui. Perché va bene l'apprezzamento per il reciproco stile, per le storie e tutto quello che vuoi, ma qui temo di non voler aggiungere altro, perché sarei un'idiota a svilire il senso di ciò che hai scritto, cercando di spiegare cosa ha innescato. Lo sai bene. Qualcuno che abbia talento come scrittore, perché senza esagerare è di questo che stiamo parlando, lo conosce bene il vortice che va a creare nella testa dei suoi lettori usando determinate immagini, costruzioni verbali, e scegliendo proprio quelle parole. E si tratta di un crescendo, fino a quell'ultima solenne affermazione di Near. Non ci sono più io/tu, interno/esterno, primario/secondario, lo si intuiva già dagli "intermezzi" precedenti, ma qui il lettore -insieme ai protagonisti- abbraccia finalmente l'idea e se ne compiace, nella sua assurdità magistralmente resa da te: la somma dei due è uguale ad uno.

Il climax giunge esattamente due "intermezzi" dopo, mentre L cerca di sbrogliare la matassa, nell'ennesimo colloquio, dove in un'ammissione (quasi) di colpa si comprende che Near è del tutto consapevole del fenomeno, e non è disposto a -per così dire- guarire. Ma il climax non è lì, non ancora, perché adesso l'autrice sta giocando al gatto col topo. Ci ha minuziosamente raccontato di quello strampalato duo, ci ha fatto entrare nelle stanze dove si svolgevano i fatti, come in un teatro, ma adesso, adesso ci ha lasciato la mano e ci sta facendo girovagare, apparentemente a caso. No, lettori, non temete, il piano dell'autrice è ben delineato, ed eccolo che si dipana: il pupazzo.

Qui una doverosa parentesi devo aprirla. Tu non hai idea di quanto possano essere inquietanti quei dannati pupazzi e ventriloqui ai miei occhi. Devo avere una specie di trauma infantile in merito del tipo "ma da dove viene la voce?", cioè proprio materialmente, da dove esce? Sto divagando, scusami. E mentre io divago siamo alla fine?!

E il finale è un pugno allo stomaco, con la reprise dell'introduzione.
Hanno vinto di nuovo, sono di nuovo la somma dell'uno, sono ancora lo specchio che si riflette su se stesso, ed è quello che hanno sempre voluto. Near non voleva lasciar andare Mello, e Mello non voleva che Near lo lasciasse andare. L, dal canto suo, onnisciente, aveva un quadro chiaro della situazione. Perché, e mentre fino ad ora ho speculato con le mie (sicuramente errate) interpretazioni della tua storia, qui si fa potente l'idea che mi aveva colto alla fine dell'anime: Mello e Near sono la scissione naturale di L. L'uno non poteva vincere senza l'altro. E nella tua storia, si fa un passo in più: l'uno non può esistere senza l'altro.

Insomma, qui si conclude questa recensione "live", che mi ha lasciato particolarmente provato. Mentre continuo a rimuginare sulla tua storia (sì perché adesso continuerò a overthink tutta la cosa, qui), ti faccio i miei più sentiti complimenti (eh, avrai già la nausea per tutte le volte che te li ho fatti), e mi dileguo, almeno per ora.
Grazie per aver scritto questa storia,
Alla prossima,
Indice.