Questo tesoro artistico merita un'analisi dettagliata. Prima l'interpretazione:
La prima strofa descrive i meccanismi difensivi dell'ipocrisia e non mi ha dato una buona impressione, ma con la seconda, in cui si passa dalla riflessione alla narrazione, ho capito che era una commedia.
A parte terza e quarta strofa, che descrivono entrambe la lotta, ognuna ha un ambito preciso, facendo coincidere il significato e il significante anche per gli spazi tra le righe.
Dovrei conoscere la tua storia per capire perché prima ti identifichi con il fiore e poi lo ritieni un oppositore.
Riguardo la parte tecnica:
I decasillabi sono costruiti bene (a parte la quarta strofa, in cui più della metà dei versi è a schema libero): in particolare, l'uso della sinalefe nell'iterazione di "aspettavo", è impressionante!
Magari c'è qualche dieresi troppo forzata, come in "piena" o in "ciò".
Lo schema metrico 6 baciata/2 alternata non è comune e mi piacciono gli enjambements che hai messo a fine prima strofa e a inizio dell'ultima.
Gli accenti tonici non mi sembrano calcolati, anche se nella maggior parte dei versi cadono su terza e sesta sillaba.
Per le metafore radice, maschera, mondo (con gli elementi correlati) e cicatrici sono dei luoghi comuni, ma l'asfalto è più originale e il fiore addirittura non so se attribuirlo all'innamorato o a una meta di perfezione da raggiungere.
Ho trovato l'antitesi tra "immenso" e "misero", quella tra "sano" e "debole" e quella tra "bianco e nero, il metaplasmo tra "scalato" e "scavato" e l'iperbato di "costretto". C'è anche l'allitterazione della "s" nel sestultimo verso.
Avrei preferito altre figure retoriche (adoro quando ne trovi a ogni parola!), ma mi accontento.
Questo è il tipo di poesia romantica che preferisco, perché evidenzia il contributo dell'amato nella propria vita, esprimendo gratitudine. |